È il nuovo motore di ricerca. Tutto italiano. Si chiama iStella e sta preparando la sfida al colosso Google.
Il progetto di iStella ha alle spalle il gruppo Tiscali e il team di sviluppo è guidato da Giuseppe Attardi, Domenico Dato e Antonio Gulli. Questo trio è noto per aver dato i natali al motore di ricerca Arianna e al sistema Ixe, in seguito surclassato dal gigante di Mountain View nel 2001.
L'esordio di iStella si presenta con un totale di 3 miliardi di pagine e l'obiettivo è quello di riuscire a creare un archivio per gli enti, le fondazioni e gli istituti che non si trovano ancora sul web. In particolare, il motore di ricerca nostrano vuole distinguersi dal big player americano perché l'utente, effettuando le proprie ricerche, non viene tracciato. Così facendo, le nostre ricercano non diventano le basi per i nostri ipotetici profili in base alle precedenti ricerche. Infine, chiunque potrà contribuire con i propri studi, la propria storia o immagini ad arricchire il bagaglio di iStella.
L'iniziativa, insomma, appare molto interessante. Ma in termini di business come la mettiamo? Come fanno notare gli addetti ai lavori, la tecnologia finora utilizzata permette di raggiungere traguardi importanti, pur senza capitali ottimali alle spalle. Tuttavia, per emergere, nel mercato occorre considerare i grandi numeri e costruirsi un azzeccato sistema di relazioni. Insomma, quello che si presenta come l'anti-Google tricolore, per funzionare, deve essere prima di tutto sostenibile economicamente. Dovrà saper andare oltre i confini della tecnologia e costruire attorno a sé tutto un ecosistema di relazioni.
Uno dei limiti che si potrebbe considerare è che, almeno per il momento, l'iniziativa tricolore ha deciso di limitarsi ai confini italiani. Il mercato globale, dunque, verrebbe messo da parte. Forse, c'è la buona fede che i grandi numeri si possano raggiungere anche con un'operatività tutta nazionale.
Fonte:
www.nextme.it/tecnologia/software-e-web/4545-istella-motore-ricerca-...