Donald Trump: l’Europa deve sperare che vinca lui e non la Clinton
Lo sport preferito dei mezzi d’informazione italiani sembra essere diventato quello di parlare malissimo del candidato repubblicano Donald Trump. Ma per il loro bene, i cittadini italiani ed europei dovrebbero sperare che a vincere le elezioni presidenziali americane di novembre sia proprio Donald Trump piuttosto che la candidata democratica Hillary Clinton.
La ex First Lady ha votato a favore degli interventi americani in Afghanistan e in Iraq, era favorevole ad intervenire in Libia contro il Rais Gheddafi e in Siria avrebbe voluto sostenere maggiormente i cosiddetti ribelli moderati anti-Assad. Facendo un rapido riassunto, dopo più di tredici anni di guerra in Afghanistan la situazione ancora non si è stabilizzata, la guerra in Iraq che ha spodestato Saddam Hussein ha destabilizzato il Medio Oriente e di fatto ha portato alla nascita dell’autoproclamato Stato Islamico, la Libia post-Gheddafi è nel caos più assoluto, ed è meglio non aprire il capitolo Siria (i ribelli moderati che la Clinton voleva appoggiare quasi non esistono: il ministro della Difesa americano Ashton Carter nel luglio 2015 riportò che solo 60 ribelli anti-Isis hanno completato l’addestramento).
Tutte queste guerre, oltre ad essere costate molto sia dal punto di vista economico che umano, hanno portato a drammatiche conseguenze per l’Europa. Per i terroristi fare attentati negli Stati Uniti è decisamente complicato considerando che Washington si trova dall’altra parte del mondo rispetto al Medio Oriente. L’Europa, invece, è vicinissima e quindi più facile da attaccare (gli attentati a Londra, Madrid, alla redazione di Charlie Hebdo e al centro di Parigi ne sono la dimostrazione). Inoltre, le guerre degli Stati Uniti sono la causa degli enormi flussi migratori verso l’Europa. Il 12 febbraio l’Ansa ha riportato che «dall’inizio dell’anno sono arrivati in Europa 83.201 tra migranti e rifugiati».
Donald Trump ha posizioni che farebbero gli interessi dell’Italia e dell’Europa. Non è certo un segreto il fatto che voglia dialogare con il Presidente della Russia Vladimir Putin, il quale era l’unico che, prima del cessate il fuoco, bombardava i terroristi in Siria con il benestare di Damasco (mentre gli Stati Uniti se ne stavano con le mani in tasca a guardare e sperare che il legittimo presidente siriano cadesse). Donald Trump ha imparato le lezioni dell’Iraq e della Libia, infatti ha dichiarato che con Saddam e Gheddafi il mondo ora sarebbe un posto migliore. Più in generale, Trump ha fatto capire di avere una posizione molto distante da quella di George W. Bush prima e Obama poi (e quindi anche della Clinton che fu Segretario di Stato di Obama). Nell’ottobre del 2015, infatti, ha detto (ecco il link all’adnkronos) che gli Stati Uniti dovrebbero preoccuparsi dei loro problemi invece di andare in giro per il mondo a fare operazioni di “nation building” che spesso hanno fallito. Se Bush e Obama avessero seguito questa logica, probabilmente il Califfato nero non sarebbe mai nato e il problema dei migranti avrebbe ben altre dimensioni.
Invece di badare al politicamente corretto, cioè alla sola apparenza dei candidati, non sarebbe il caso che i commentatori italiani ed europei discutessero del merito delle posizioni di Trump, della Clinton e delle loro ricadute sul Vecchio Continent
www.wakeupnews.eu/donald-trump-e ... a-clinton/
.. e così l'America perse tutto il Medio Oriente!