Cosa fare in caso di terremoto.

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RigelDi Orione
00martedì 29 maggio 2012 21:32
Vademecum della Protezione Civile.
Fonte: Protezione Civile.




In caso di scossa, i consigli sono prima di tutto di identificare posti sicuri all’interno e all’esterno.(Imparate A MEMORIA almeno queste 4 regolette. Ndr.)

1)Sotto mobili robusti, come per esempio una pesante scrivania o un tavolo.

2)Contro un muro interno.

3)Lontano da dove vetri potrebbero frantumarsi (come nei pressi di finestre, specchi, quadri) o da dove librerie pesanti o altri mobili pesanti potrebbero cadere.

4)All’esterno, lontano da edifici, alberi, linee telefoniche ed elettriche, cavalcavia o autostrade sopraelevate.


In dettaglio,

Se sei in luogo chiuso cerca riparo nel vano di una porta inserita in un muro portante (quelli più spessi) o sotto una trave.
Ti può proteggere da eventuali crolli

Riparati sotto un tavolo.
È pericoloso stare vicino ai mobili, oggetti pesanti e vetri che potrebbero caderti addosso

Non precipitarti verso le scale e non usare l’ascensore.
Talvolta le scale sono la parte più debole dell’edificio e l’ascensore può bloccarsi e impedirti di uscire

Se sei in auto, non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge.
Potrebbero lesionarsi o crollare o essere investiti da onde di tsunami

Se sei all’aperto, allontanati da costruzioni e linee elettriche.
Potrebbero crollare

Rimani lontano da impianti industriali e linee elettriche.
È possibile che si verifichino incidenti

Sta lontano dai bordi dei laghi e dalle spiagge marine.
Si possono verificare onde di tsunami

Evita di andare in giro a curiosare e raggiungi le aree di attesa individuate dal piano di emergenza comunale.
Bisogna evitare di avvicinarsi ai pericoli

Evita di usare il telefono e l’automobile.
È necessario lasciare le linee telefoniche e le strade libere per non intralciare i soccorsi.

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Tutto questo perchè, come dicono in molti, è SICURAMENTE [SM=g8297] un allarme inutile.

Ma...casomai succedesse, almeno sapete cosa fare, per tentare di salvarvi le chiap [SM=g8142]

Cliccando sull'indirizzo qui sotto troverete un opuscolo, sempre della Protezione Civile (sez. Emilia Romagna).
Molto ben fatto.

www.focus.it/media/canali/opuscolocompleto.pdf
filovirus59
00mercoledì 30 maggio 2012 08:33
se lo fa durante la notte continua a dormire perchè ormai ti ha già fregato. (art. unico del filo's vademecum)
RigelDi Orione
00mercoledì 30 maggio 2012 14:35
Re:
filovirus59, 30/05/2012 08.33:

se lo fa durante la notte continua a dormire perchè ormai ti ha già fregato. (art. unico del filo's vademecum)



Un amico, a L'Aquila, si salvo infilandosi sotto un tavolone...



papero16
00mercoledì 30 maggio 2012 14:56
Re: Re:
RigelDi Orione, 30/05/2012 14.35:



Un amico, a L'Aquila, si salvo infilandosi sotto un tavolone...







Bhè siamo sotto questo cielo, quando deve accadere accade non ci possiamo fare nulla.... [SM=g8416]
RigelDi Orione
00mercoledì 30 maggio 2012 15:34
Re: Re: Re:
papero16, 30/05/2012 14.56:




Bhè siamo sotto questo cielo, quando deve accadere accade non ci possiamo fare nulla.... [SM=g8416]



Qualcosa possiamo fare. Imparare e far imparare a memoria quale sia il comportamento corretto in caso avvenga un terremoto.

Certe piccole cose, a volte, fanno la differenza tra la vita e la morte.

Ricorderei, ad esempio, il famoso caso della bambina che, dando l'allarme quando vide le acque ritirarsi, "salvò" la vita a molte persone durante lo Tsunami seguente al devastante terremoto di qualche anno fa in Indonesia.

Da Wikipedia:
Tilly Smith (1994) è una studentessa britannica cui è attribuito il merito di aver salvato circa un centinaio di persone a Phuket, la mattina del Maremoto dell'Oceano Indiano del 2004.
Due settimane prima di Natale aveva studiato gli tsunami a scuola, in una lezione di geografia alla Danes Preparatory School di Oxshott, una cittadina del Surrey.
La mattina del 26 dicembre 2004, Tilly era scesa in spiaggia assieme ai genitori ed alla sorella di 7 anni quando vide il mare ritirarsi e ribollire, ed avvisò i suoi genitori; questi a loro volta avvisarono gli altri bagnanti ed il personale dell'albergo dove alloggiavano. Grazie a ciò, la spiaggia fu evacuata pochi minuti prima che lo tsunami si abbattesse su di essa, facendo di Maikhao Beach uno dei pochi luoghi sull'isola dove non furono registrate vittime.

A questo indirizzo:

it.wikipedia.org/wiki/Tilly_Smith


filovirus59
00mercoledì 30 maggio 2012 17:46
ma molte volte manca fisicamente il tempo per mettersi in salvo. un terremoto non dura mezza giornata sono quei 10- 30 secondi che sono fatali. immaginate una persona che dorme, viene svegliata dal dondolio del letto e magari dal rumore dei primi oggetti che cadono, prima che focalizza quello che succede passano dai 3 ai 6 secondi ed è troppo tardi. discorso differente se è già sveglia...deve avere la lucidità mentale di effettuare determinate cosa ma non tutti riescono in special modo le persone anziane. è tutta una questione di fortuna.
RigelDi Orione
00mercoledì 30 maggio 2012 17:49
Re:
filovirus59, 30/05/2012 17.46:

ma molte volte manca fisicamente il tempo per mettersi in salvo. un terremoto non dura mezza giornata sono quei 10- 30 secondi che sono fatali. immaginate una persona che dorme, viene svegliata dal dondolio del letto e magari dal rumore dei primi oggetti che cadono, prima che focalizza quello che succede passano dai 3 ai 6 secondi ed è troppo tardi. discorso differente se è già sveglia...deve avere la lucidità mentale di effettuare determinate cosa ma non tutti riescono in special modo le persone anziane. è tutta una questione di fortuna.



D'accordo...in parte.
La fortuna va aiutata con la conoscenza del "cosa fare".
Altrimenti, anche quelle poche possibilità, fatalmente, sfumano.


papero16
00mercoledì 30 maggio 2012 18:36
è vero, però diciamoci la verità, io non sono uno che crede nel fato, però se il destino è quello non ci si può fare tanto....
RigelDi Orione
00mercoledì 30 maggio 2012 20:02
Re:
papero16, 30/05/2012 18.36:

è vero, però diciamoci la verità, io non sono uno che crede nel fato, però se il destino è quello non ci si può fare tanto....



Era già d'uso tra gl'Antichi Romani, l'attribuire ad ognuno l'essere artefice del proprio destino.

"In carminibus Appius ait fabrum esse suae quemque fortunae"

Il destino ce lo si crea.
A pennellate , chiamate "libero arbitrio", sulla tela bianca della propria vita.
Anche se spesso si preferisce, più che altro per togliersi di dosso l'odiosa sensazione d'impotenza che certi fatti ci regalano, pensare ad esso come ad una tela già dipinta.

Ma è una mera illusione.

Miro.72
00mercoledì 30 maggio 2012 21:11
Queste raccomandazioni sono giuste e valide ma io imbocco le scale con uno scatto dai blocchi alla Bolt e poi giù a rotta di collo,tecnica collaudatissima .Al destino mi sa meglio andargli incontro che aspettarlo.
papero16
00mercoledì 30 maggio 2012 21:20
Re:
Miro.72, 30/05/2012 21.11:

Queste raccomandazioni sono giuste e valide ma io imbocco le scale con uno scatto dai blocchi alla Bolt e poi giù a rotta di collo,tecnica collaudatissima .Al destino mi sa meglio andargli incontro che aspettarlo.




Bhè concordo con miro, Riegel a parole è facile fare gli esperti, però sul campo è ovvio che ti viene spontaneo di correre via [SM=g2806965]
Miro.72
00mercoledì 30 maggio 2012 21:26
Re: Re:
papero16, 30/05/2012 21.20:




Bhè concordo con miro, Riegel a parole è facile fare gli esperti, però sul campo è ovvio che ti viene spontaneo di correre via [SM=g2806965]


Ciao Papero,quello lo facevo se stavo solo in casa.Se c'era qualcun altro,tipo mia madre che non è più velocissima,non ci pensavo nemmeno, cercavo di seguire insieme le norme di cui sopra.

RigelDi Orione
00mercoledì 30 maggio 2012 21:43
Re: Re: Re:
Miro.72, 30/05/2012 21.26:


Ciao Papero,quello lo facevo se stavo solo in casa.Se c'era qualcun altro,tipo mia madre che non è più velocissima,non ci pensavo nemmeno, cercavo di seguire insieme le norme di cui sopra.




Grazie della precisazione, Miro.

Anche io, da single, mi fionderei dalle scale e prenderei al volo la finestra all'ammezzato, sbucando nel giardino...

Ma le norme che si dovrebbero rispettare non le ho scritte io.
Ho copiato dal sito nella fonte. Ho verificato che è la stessa pagina dell'opuscolo riportato sotto, redatto dalla Protezione Civile stessa.

E sono d'accordo che debbano indicare cosa fare ALLA MASSA.
E la massa è meno atletica di me.
Di Papero, di Miro...e di tanti altri.

Continuo a considerare, quindi, l'acquisizione mnemonica del testo, come consiglio da dare a chicchessia.



RigelDi Orione
00mercoledì 30 maggio 2012 21:47
Re: Re:
papero16, 30/05/2012 21.20:




Bhè concordo con miro, Riegel a parole è facile fare gli esperti, però sul campo è ovvio che ti viene spontaneo di correre via [SM=g2806965]



Verissimo, Papero.
Fortunatamente "destino vuole" che quando si è in tanti, qualcuno riesca a tirare fuori gli attributi e si ponga "a guida".
Solitamente.


Miro.72
00mercoledì 30 maggio 2012 22:15
RE
Visto che lo sciame non finiva più nel 97/98 in Umbria,una cosa che facevo era quella di non chiudere a chiave la porta,mai.Vuoi per la tecnica alla Bolt,vuoi perché se si bloccava rimanevi dentro anche se non succedeva niente,per un anno nessuno girava più la chiave, e il portone del condominio era sempre aperto.
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