Conferenza di PINO MORELLI a Melara (Rovigo)

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BILTER
00domenica 26 ottobre 2008 00:10

VENERDI’ 31 OTTOBRE 2008, ore 21:00
SCUOLA ELEMENTARE, VIA GARIBALDI,
MELARA (ROVIGO)




Quinta Conferenza del Ciclo “Misteri dallo Spazio”:

“UFO: il grande inganno dei media”

con presentazione delle nuove riviste “X Times” e “Fenix”



Relatore: Pino MORELLI (Pescara)




Ingresso libero e gratuito


Al termine della serata sarà offerto un rinfresco
a tutti i partecipanti per festeggiare Halloween


Per informazioni vedi anche il sito Internet
www.comune.melara.ro.it/ufo-progr08.htm



"UFO-EXTRATERRESTRI: IL GRANDE INGANNO DEI MEDIA” - Analisi, retroscena, insabbiamento e rivelazioni sulla realtà ufologico/aliena, attraverso la visione del cinema e dei principali canali di intrattenimento e d'informazione televisiva".


Il termine: «UFO». Un vocabolo che per molti, a tutt'oggi, è frutto solo di fantasie ma che, tuttavia, entrò presto nel linguaggio corrente della vita di qualsiasi appassionato del genere. Quando gli UFO della fiction approdarono in TV (la tivù in bianco e nero, ovviamente), anche la serie ambientata nella base SHADO entrò indissolubilmente nei ricordi di ognuno. Solo nel 1977, con il lancio di: “Incontri Ravvicinati del III Tipo”, la magia narrativa di Steven Spielberg e la dolcezza riposta dal regista nel descrivere gli ET contattati dagli umani, riempì finalmente il vuoto lasciato da precedenti visioni fantascientifiche condite di mostri e alieni invasori. Fu poi la volta dei cartoons di “Atlas UFO Robot” , che raffiguravano gli stessi dischi volanti delle foto del noto contattista George Adamski: ci domandavamo forse come fossero possibili simili analogie. Cercando di adattarci ad un pensiero costruttivo e serio nei confronti di un argomento come “Gli Alieni al Cinema” che, al contrario, dovrebbe solo far divertire, sorridere e distogliere, arriveremo forse al nocciolo della ricerca. Cospirazione fra gli studios di Hollywood? Sono solo scemenze. Dipende. Grazie a questa relazione di Pino Morelli, l'intenzione è quella di affrontare un percorso massmediatico teso a prospettarci delle verità latenti nella fabbrica del Cinema e della Televisione, penetrando direttamente nel fulcro di alcuni fra i numerosi temi affrontati nel campo della ricerca extraterrestre (UFO e alieni), che spesso ammiriamo nella cosiddetta «fiction» del grande e piccolo schermo. Il tutto, attraverso citazioni estratte da fonti più disparate.
Pino Morelli non si limiterà perciò soltanto a presentare per sommi capi alcune delle tappe fra i più famosi film «di cassetta», oppure i peggiori b–movies e del genere. Si affronterà un percorso più ampio, toccando anche il mondo dell'intrattenimento e dell'informazione (notiziari, documentari, dibattiti e talk–show), che secondo il percorso intrapreso dal relatore, raggiungono spesso livelli perfino più esagerati della fantascienza. La possibilità di strategie occulte operate da questi due potentissimi mezzi di comunicazione, ai danni oppure a vantaggio (secondo le circostanze) dello spettatore, è frequentemente citata nelle dichiarazioni di molti personaggi più o meno noti dello star–system, oppure da studiosi e appassionati della cosiddetta «ricerca di frontiera». Dobbiamo considerare perciò una serie d'elementi che, circoscritti e affrontati in toto, possono far riflettere criticamente sui contorti retroscena subliminali del mondo sci–fi cinematografico, e perfino su alcune strategie operate dai network televisivi attraverso strane «coincidenze», che destano parecchie perplessità, se solo osservate microscopicamente. L'intento è quello, insomma, di fare luce il più possibile sulle trame sospette che gravano attorno al problema UFO, attraverso i mezzi d'intrattenimento più conosciuti. Va rilevato altresì che la relazione poggia su una base, fondata anche da alcune «certezze» che non si barricano dietro a lacunose parafrasi, ai danni della sostanziale informazione. Potremmo partire, ad esempio, dalla «certezza» che siamo visitati davvero da esseri extraterrestri provenienti dallo spazio esterno. Che esistano da sempre operazioni in corso per screditare il fenomeno UFO–alieni, sopravvissuto nonostante tutto, grazie e a causa di un impatto sociologico che non ha precedenti nella storia dell'uomo. Alcune vicende–chiave dell'ufologia classica (come ad esempio quella di Roswell), sono davvero accadute e non fanno minimamente, o soltanto parte dell'immaginario collettivo di ognuno di noi, come qualche esimio giornalista o scienziato vuol farci credere insistentemente. Chi non sarà d'accordo almeno su questi punti–cardine, difficilmente avrà la preferenza di scegliere altre eventuali chiavi di lettura, seppur da interpretare nel modo più aleatorio possibile. Val bene perciò, affrontare gli argomenti «a viso aperto» e, come già suggerito, tentare di avvicinarsi ad una lettura dell'argomento addizionata, perché no, da un pizzico di onesta fantasia: qui, non troveranno dimora né sottili doppi sensi, né tantomeno scelte ideologiche propagandistiche, politiche o addirittura religiose, provenienti da un retaggio culturale inquinato, malato o logorroico. Se è vero che, giocoforza, non si possono computare delle scelte «mirate» e definitive sul problema alieno (UFO sì perché, a quanto sembra, essi esistono!) è tuttavia palese, nei contenuti espressi da Pino Morelli, l'intenzione di manifestare atteggiamenti concreti nei riguardi del fenomeno extraterrestre, anche se talvolta è osservato da una prospettiva fantastica.
Questa relazione, è in realtà un “work in progress” maturato sin dal 1998, dopo la proposta di un mio articolo affidato alla rivista Dossier Alieni (ormai non più in edicola), con la quale Pino Morelli aveva già collaborato. Il pezzo, pubblicato nell'estate dello stesso anno, fu un trampolino di lancio per proseguire su questa strada. Lo slancio e l'entusiasmo definitivi, proseguirono a Ladispoli, durante una conferenza di successo. La relazione (divenuta poi articolo) sul caso “The Abyss” , proposta per la prima volta sia nella conferenza di Napoli (7 Dicembre 1996), come pure al Simposio di San Marino (nel Giugno '97), è stata ad esempio una sorta di biglietto da visita per rendere noto ad un folto pubblico, alcuni zampilli di quello che poi è stato il grande lavoro culminato nel libro UFO IMPACT!, pubblicato nel Settembre del 2002. Per l'autore del libro, oggi più di ieri è rimasta una ferma posizione positivista a riguardo della realtà sulla presenza extraterrestre nel nostro pianeta e nell'Universo, o quantomeno «neutrale». Il contenuto del libro, del resto, non muove i suoi passi cercando di scoprire se gli alieni siano buoni o cattivi, oppure quanto lo siano e in quale misura. Pensiamo ad esempio, ad alcune parole assai ricorrenti fra produttori e registi di film o documentari, ma anche frasi pronunciate da divulgatori ed esperti in genere che, in procinto di affrontare il tema «UFO» o «alieno» (nel senso di possibili creature non terrestri) prendono le dovute distanze, utilizzando come minimo, termini del tipo: «mitologia» (o mito) e «leggenda». Dal regista Steven Spielberg, allo scomparso divulgatore Carl Sagan, dal conduttore televisivo Piero Angela, agli astronomi Pacini e Hack, quasi tutti fra i più conosciuti personaggi dall'entertainmnent scientifico–divulgativo sono concordi nell'usare «sentenze ufficiali» o dispregiativi aggettivi, da accompagnare all'ufologia. Scommettiamo che pochi conoscono a memoria, il significato di questi termini?
Per cui, armati di “Dizionario della Lingua Italiana”, approfondiamo all'istante…
• Mito: fatto esemplarmente idealizzato in corrispondenza di una carica d'eccezionale e diffusa partecipazione fantastica o religiosa. Quanto, pur concettualmente valido, sembri destinato a non trovare riscontro nella realtà effettuale… .
• Mitologia: l'insieme delle elaborazioni relative all'ambito fantastico o religioso di una determinata tradizione culturale.
• Leggenda: racconto di argomento per lo più religioso o eroico, i cui fatti e personaggi, quando non siano immaginari, risultano amplificati e alterati dalla fantasia e dalla tradizione, in una duplice esigenza di esaltazione o di esemplarità.
Sembrano essere questi, vocaboli coniati apposta per i detrattori dell'ufologia! A meno che, oggi, non subentri una nuova concezione sullo studio dell'argomento, quello giammai basato su testimonianze d'ubriaconi, o gente fra le nuvole (come sostengono alcuni di questi «esperti»), bensì da seri testimoni, talvolta perfino da cameraman, professionisti o dilettanti, che da tempo ormai, offrono centinaia di prove UFO filmate, senza trovare però risposte consone alla loro importanza storico–divulgativa. La porzione sottolineata nel vocabolo «mito», spezza involontariamente una lancia a favore di queste incredibili riprese video. Perché, un filmato UFO accertato non contraffatto, “pur concettualmente valido, sembra destinato a non trovare riscontro nella realtà effettuale” . Per forza: si tratta di un UFO , non di mosche! E poi: un UFO pilotato da extraterrestri, non dovrebbe certo appartenere alla realtà effettuale…
Se è quasi certo perciò che esistono prove storiche, fotografiche e filmate, almeno di astronavi presumibilmente extraterrestri e, se esiste di certo una cosiddetta «congiura del silenzio», o politica di cover–up (un debunking per non rivelare appieno la realtà sugli UFO), domandiamoci pure, se l'entertainment cinematografico, la divulgazione scientifica televisiva e i mass media, non giochino a favore di queste possibilità. Se allora, riuscissimo a scoprire che quelle centinaia di filmati UFO ripresi in tutto il mondo, sono soltanto d'origine terrestre (cioè corpi celesti meno noti in astronomia, oppure modelli di velivoli terrestri Top Secret), ci troveremmo di fronte ad un nuovo sottobosco «pulp» amatoriale, più forte della fiction stessa. Anche per questo Morelli propone di affrontare nella sua relazione, un viaggio attraverso l'intero arco del cinema di fantascienza rimpinzato a base d'alieni e dischi volanti, per cercare di comprendere ad illusione avvenuta, quanto i dilettanti dell'home–video possano aver superato logisticamente, i maestri della fiction televisiva o cinematografica. Tra l'altro non ci sorprende costatare che, oggigiorno, le burle in Internet (vedi recentemente il fenomeno di You Tube) si moltiplicano continuamente, avendo notato per esempio, immagini di fantocci alieni spacciati per autentici, o «UFO» di cartone, scambiati per dischi volanti in ricognizione. Non è sempre così, per fortuna. La verità è celata sempre dietro altre identità, oppure spesso, anche dietro una meschina montatura. In che modo riusciremmo, dunque, a distinguere e valutare nello specifico, il vero dal falso, la realtà dalle storielle, i fatti veri da impavide sceneggiature? Dove andranno a finire i veri X Files sugli avvistamenti più interessanti del secolo appena trascorso? Ecco la spiegazione che racchiude (o se vogliamo, giustifica) il significato di un connubio, imbarazzante e scomodo, ma non meno pertinente, fra ufologia investigativa e fiction. Attraverso piccole storie, cenni di cronaca e voci spesso attendibili, Morelli ha collezionato una serie di prove (si accetteranno anche provocazione «supposizioni», ma la sostanza non cambierà…) le quali comproverebbero ciò che avrete modo di assistere. La sensibilità verso la scoperta di nuove idee, anche fantasiose, dovrebbe sorreggere sempre ciascuno di noi, attraverso la riscoperta dell'inconscio e delle bellezze del creato, qualunque esse siano. Credere agli extraterrestri, in fondo, non è più oggi come credere a Babbo Natale. Non date ascolto, a chi fa del proprio senso pratico, l'unica ragione di vita! L'augurio da parte di Morelli è di poter contribuire a suscitare, con questa relazione ed il suo libro, un rinnovato senso di comprensione su alcune contraddizioni della fiction, della tivù divulgativa e del restante universo massmediatico, in pertinente antagonismo con gli spettri dell'autentica e verace ricerca ufologica.

Grazie per l'attenzione!
[SM=g27811]


BILTER
00domenica 2 novembre 2008 16:13


Piccolo "report" sulla conferenza in oggetto qui:

pinomorelli.splinder.com/

Ciao

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