Come cercare civiltà extraterrestri con tecnologie più avanzate della nostra

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papero16
00domenica 28 ottobre 2012 21:06
Un progetto di ricerca finanziato dalla fondazione Templeton punta a scoprire indizi della costruzione di sfere di Dyson, segni dell’esistenza di avanzate civiltà aliene.




Potrebbe esserci un metodo per scoprire l’esistenza di civiltà extraterrestri diverso da quello attualmente utilizzato, che impiega i radiotelescopi nella speranza di captare segnali nella gamma delle radiofrequenze di origine artificiale (come potrebbe essere un nostro programma televisivo intercettato da alieni su pianeta lontani). Con l’andare degli anni, l’inquietante silenzio proveniente dall’universo sta infatti cominciando a preoccupare gli scienziati che si occupano della ricerca di eventuali civiltà tecnologiche extraterrestri. Perché non captiamo le loro trasmissioni? Dove sono? Potrebbe anche darsi che tali civiltà siano oggi talmente evolute da non produrre più radioemissioni, ormai superate dall’evolversi della loro tecnologia. Nel 1959, il grande fisico Freeman Dyson propose un modo per rilevare indizi dell’esistenza di simili avanzate civiltà. E ora il perfezionamento delle tecnologie di osservazione potrebbe prestarsi a mettere alla prova questa teoria.


Civiltà tecnologiche di tipo II





Dyson aveva ripreso la divisione di Nikolai Kardashev delle possibili civiltà extraterrestri in tre categorie: quelle di tipo I, come la nostra, si sarebbero accontentate di sfruttare l’energia del loro pianeta; quelle di tipo II sarebbero giunte a sfruttare l’energia di un’intera stella; quelle di tipo III avrebbero richiesto – per continuare a sostenersi – l’utilizzo dell’energia di un’intera galassia. L’assunto di partenza è che lo sviluppo tecnologico richiede quantità sempre maggiori di energia. Ne sappiamo già qualcosa: dall’inizio della prima rivoluzione industriale, il problema principale della nostra civiltà è diventato quello di garantirci fonti di energia quanto più durature possibili. Quelle del nostro pianeta prima o poi finiranno, anche quelle più durature, che potrebbero alimentare la fusione nucleare. Le energie rinnovabili non saranno mai sufficienti a coprire l’intero fabbisogno di una civiltà in continuo progresso tecnologico. Tra migliaia o decine di migliaia di anni, potremmo trovarci di fronte a un’empasse.

Secondo Dyson, se esistono altre intelligenze nell’universo, alcune di esse si saranno già trovate a vivere questa situazione. Esaurite le risorse di tutti i pianeti del loro sistema stellare, non resterà alternativa che utilizzare direttamente l’energia del loro sole. L’ipotesi di Dyson è che dunque simili civiltà tecnologicamente avanzate finiscano per ridurre in frantumi i pianeti del loro sistema solare per impiegare il materiale di risulta nella costruzione di un anello intorno al sole o addirittura di una sfera che copra completamente la stella. In tal modo si potrebbe sfruttare direttamente la sua radiazione per alimentare la civiltà tecnologica stanziatasi intanto sulla superficie esterna di questa sfera, da cui il nome di “sfera di Dyson”. Va da sé che un simile esempio di ingegneria stellare lascerebbe tracce evidenti. Se una civiltà extraterrestre copre la propria stella con una sfera artificiale, nel giro di pochi decenni o al massimo di secoli, potremmo accorgercene persino dalla Terra.



Civiltà tecnologiche di tipo III




Qualcuno ora vuole provarci seriamente, dopo che tentativi di cercare indizi dell’esistenza di sfere di Dyson sono proseguiti sporadicamente per anni. Geoff Marcy, docente di astronomia all’Università della California a Berkeley, noto per essere il più attivo scopritore di pianeti extrasolari (70 dei primi 100 scoperti sono farina del suo sacco), ha ricevuto un finanziamento dalla Templeton Foundation, nota per i suoi generosi contributi in campi di ricerca eterodossi ma condotti da eminenti scienziati sulle grandi domande dell’esistenza, per mettere alla prova la teoria di Freeman Dyson (che nel 2000 ricevette l’annuale e prestigioso premio Templeton dalla stessa fondazione). Marcy analizzerà migliaia di sistemi extrasolari scoperti dall’osservatorio spaziale Kepler della NASA per scoprire possibili segnali di variazione artificiale della luminosità delle stelle – segno della costruzione di sfere di Dyson – e addirittura per individuare indizi di civiltà di tipo III.

Quest’ultimo tipo di civiltà tecnologica lascerebbe una traccia ancora più evidente. Sviluppatasi al punto da aver bisogno dell’energia di più di una sola stella, si distribuirebbe nella galassia seguendo un percorso concentrico intorno al proprio sole d’origine, rinchiudendo ogni volta una nuova stella in una sfera di Dyson. Quello che dovremmo poter osservare in una galassia dove opera una civiltà di questo tipo è una zona buia rispetto alla luminosità del resto della galassia, nota come “bolla di Fermi”. La bolla di Fermi sarebbe il risultato dalla copertura di migliaia e migliaia di stelle da parte di sfere di Dyson. È vero comunque che zone buie all’interno soprattutto di galassie a spirali sono abbastanza normali, per cui non sarebbe facile distinguere quelle naturali dalle bolle di Fermi prodotte da civiltà extraterrestri.


Come scoprire una sfera di Dyson





Ma le sfere di Dyson dovrebbero lasciare un’impronta ben precisa. Infatti, poiché la maggior parte dell’energia di una stella racchiusa in tale sfera verrebbe utilizzata, all’esterno verrebbe emessa solo radiazione nello spettro dell’infrarosso, che è la frequenza più bassa e quindi la meno energetica. Se trovassimo fonti particolarmente importanti di infrarosso, spiegabili solo ipotizzando una radiazione elettromagnetica nello spettro del visibile ugualmente importante ma impossibile da captare, con una distribuzione di corpo nero della temperatura corrispondente al raggio della sfera di Dyson (per una sfera del raggio di 1 UA – la distanza Terra-Sole – intorno alla nostra stella, la temperatura sarebbe di 300°), avremmo trovato un indizio dell’esistenza di una civiltà extraterrestre tecnologicamente avanzata.

Ricerche svolte utilizzando dati acquisiti da precedenti osservatori spaziali hanno già individuato 16 potenziali candidati. Naturalmente, è molto presto per dire se uno di essi sia davvero una sfera di Dyson. Bisogna escludere infatti una serie di possibili spiegazioni del tutto naturali, e aspettare che le nostre tecnologie di osservazione si perfezionino abbastanza da raccogliere sufficienti indizi sulla natura artificiale dei segnali individuati. Ma la ricerca di civiltà extraterrestri sta entrando ormai in una nuova epoca. Tra pochi anni, i più potenti telescopi terrestri e i nuovi osservatori spaziali potranno analizzare la composizione delle atmosfere di pianeti extrasolari, in cerca di tracce prodotte dall’inquinamento o dall’impiego di fonti nucleari, segni della presenza di civiltà tecnologiche. E molti scienziati sono pronti a scommettere che troveremo vita intelligente oltre il nostro sistema solare entro i prossimi cinquant’anni.


Di Roberto Paura


Fonte: scienze.fanpage.it/come-scoprire-civilta-extraterrestri-guardando-le...


Articolo davvero interessante [SM=g1420768]
cazz@ro6502
00martedì 30 ottobre 2012 23:25
mi sembra un po' una tavanata galattica superscazzolante con scappellamento siderale [SM=g6794]

Poiche' il big bang ha dato inizio all'universo e poiche' lo sviluppo di pianeti e' iniziato piu' o meno nello stesso tempo, tutte le culture della nostra galassia saranno piu' o meno allo stesso stadio evolutivo (salvo i casi di culture che si sono autodistrutte oppure le culture che hanno subito un ritardo evolutivo causato dall'influenza di metoriti nell'evoluzione sulla vita del pianeta).

In altre galassie non so [SM=g6794] bisognerebbe chiedere a quelli che ci stanno... ma se il tempo passa in modo uniforme (eccetto che nei pressi di un buco nero, dove e' difficile evolversi) e se la fisica e la chimica valgono in qualsiasi punto dell'universo, la stessa cosa dovrebbe valere anche per le altre galassie.

Di certo c'e' che per il momento, [SM=g3061043] nessuno e' mai riuscito a saltare da galassia a galassia, ma con l'imminente tamponamento della galassia di andromeda con la via lattea avremo presto il modo di scoprirlo (forse, tra 4 miliardi di anni)

[SM=x2976654] it.wikipedia.org/wiki/Collisione_tra_Andromeda_e_la_Vi...

e questo evento potrebbe determinare la caduta del nostro sistema solare dentro un buco nero (o quello al centro della nostra galassia od in quello grosso al centro della galassia di andromeda, visto ieri sera su FOCUS [SM=g6794] ).

In effetti e' una faccenda seria, perche' il nostro sole morira' tra 7.8 miliardi di anni
www.meteogelo.com/astronomia/la-morte-del-sole/

ma fra 4 miliardi di anni potremmo finire sukkiati in un buco nero supermassivo
it.wikipedia.org/wiki/Buco_nero_supermassiccio#Nella_Vi...

c'e' poco da dire.

H0: se non finiamo risucchiati dentro al buco nero supermassivo di andromeda o della nostra galassia, potremmo chiedere ai nuovi vicini alieni della galassia accanto [SM=g6794] a che livello tecnologico sono


H1: se invece, finissimo risukkiati dentro ad un buco nero supermassivo [SM=g2806961] beh! di buono ci sarebbe che a)un sukkiotto cosi' non ce lo fara' mai nessuno [SM=g6794] b)non finiremo abbrustoliti per colpa della stella che sostiene la vita sulla terra [SM=g1420769]

IAC non credo sara' un problema imminente [SM=g3061082] [SM=g3061178]
AnakAreShWere
00mercoledì 31 ottobre 2012 19:44


Il genoma umano finirà molto prima di quanto tu pensi, non ci sarà bisogno dello scontro tra le due galassie o dello spegnimento del nostro caro sole..
eone nero
00mercoledì 31 ottobre 2012 23:49
AnakAreShWere, 31/10/2012 19:44:



Il genoma umano finirà molto prima di quanto tu pensi, non ci sarà bisogno dello scontro tra le due galassie o dello spegnimento del nostro caro sole..



Benvenuto [SM=g1950677]

Certissimo che non ci salverà Anak e la montagna di fuffa che lo circonda. [SM=g10034]

E' incredibile come dagli stra sbufalati 4 George degli anni 50 ad oggi non sia variata una virgola nel triste e falso mondo contattista, che fa ancora proseliti.

Per chi fosse sfuggito Anak è il Super Spirito alieno che parlava con Federico Bellini [SM=g3061178] [1]

Anak era un guerriero citato nel Libro dei Numeri per l'esattezza nel capitolo 13,33, dove leggiamo.


31 Ma gli uomini che vi erano andati con lui dissero: «Noi non saremo capaci di andare contro questo popolo, perché è più forte di noi». 32 Screditarono presso gli Israeliti il paese che avevano esplorato, dicendo: «Il paese che abbiamo attraversato per esplorarlo è un paese che divora i suoi abitanti; tutta la gente che vi abbiamo notata è gente di alta statura; 33 vi abbiamo visto i giganti, figli di Anak, della razza dei giganti, di fronte ai quali ci sembrava di essere come locuste e così dovevamo sembrare a loro».



en.wikipedia.org/wiki/Anak

Da qua bellini ci ha ricamato improbabile un'entità aliena sulla falsa riga del Superspettro di John Keel.

Ci vuole coraggio nel 2012 seguire questi esotismi che non hanno ne capo e ne piedi e che sono inventati di sana pianta. [SM=j1950678]

[1] Vedasi pragrafo: 9) Chi è Anak e cosa racconta?

gazzettadelmistero.blogspot.it/2012/01/intervista-federico-bellini-tecum...


papero16
00giovedì 1 novembre 2012 22:22
Re:
AnakAreShWere, 31/10/2012 19:44:



Il genoma umano finirà molto prima di quanto tu pensi, non ci sarà bisogno dello scontro tra le due galassie o dello spegnimento del nostro caro sole..




Bhè inanzitutto benvenuto, dalle tue prime battute immagino tu non sia un tipo che prende la vita con ottimismo [SM=g8356]
Nonsonosolo
00venerdì 2 novembre 2012 11:45
Re:
AnakAreShWere, 31/10/2012 19:44:



Il genoma umano finirà molto prima di quanto tu pensi, non ci sarà bisogno dello scontro tra le due galassie o dello spegnimento del nostro caro sole..




infatti siamo destinati all'estinzione entro un centinaio di anni se non troviamo un altro posto dove emigrare, o non facciamo il terraforming di marte [SM=x2976640]
giambo64
00venerdì 2 novembre 2012 12:24
Tanto per cominciare sarebbe il caso di rispettare e preservare gli ecosistemi del nostro pianeta, prima di pensare a trasformare Marte...
eone nero
00venerdì 2 novembre 2012 12:33
papero16, 01/11/2012 22:22:




Bhè inanzitutto benvenuto, dalle tue prime battute immagino tu non sia un tipo che prende la vita con ottimismo [SM=g8356]



Una persona ottimista non diventerebbe mai seguace di contattisti o religioni varie, e tra lo scoramento, la confusione, il pessimismo che che prendono proseliti.

giambo64, 02/11/2012 12:24:

Tanto per cominciare sarebbe il caso di rispettare e preservare gli ecosistemi del nostro pianeta, prima di pensare a trasformare Marte...



Hai perfettamente ragione, stiamo disintegrando il pianeta e pensiamo agli extraterrestri, che animale bizzarro è l'uomo che si fa le pippe mentali tra alieni e divinità e dimentica lo scempio perpetrato nei confronti di Gea (Vecchio nome della Terra).

Se giriamo in rete non troviamo quasi nessun cenno all'inquinamento, tale discorso è diventato alieno.

Che tristezza, povera Terra e povero l'uomo che non si rende conto della catastrofe che sta creando con le sue stesse mani, forse è il momento che si guardi a quanto capita intorno anzichè avere il naso puntato all'insù.




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