Prenotata
Di che colore la vuole la macchina? fluorescente
Un’auto può brillare al buio anche con una speciale vernice organica. Nissan ci ha provato e ha fatto verniciare la sua LEAF, una vettura già votata all’energia sostenibile, per promuovere lo sfruttamento sempre più massiccio dell’energia solare.
Secondo i dati riportati dal comunicato stampa rilasciato dalla casa giapponese per evidenziare l’iniziativa, i costi di gestione di circa 2 penny sostenuti dai 7.500 proprietari britannici di LEAF, pari a circa 2,2 centesimi di euro, avrebbe permesso a questi di risparmiare risorse da investire proprio su altre tecnologie eco-sostenibili. L’installazione di pannelli solari sui tetti delle loro case, ad esempio, avrebbe una ripercussione sui costi di ricarica delle auto. Nissan sottolinea che l’89% di questi automobilisti ricarica l’auto durante le ore notturne, e che questi costi sarebbero già stati coperti dall’energia ricavata dai pannelli e non utilizzata durante il giorno.
Questa particolare vernice fluorescente, che dona all’auto tonalità eteree nella notte, è il frutto della genialità di Hamish Scott con cui il costruttore ha collaborato. La formula sviluppata dall’inventore britannico è in grado di trattenere le radiazioni ultraviolette e riproporle al buio, per otto o dieci ore al massimo. La Starpath, questo il nome del prodotto che rende la LEAF una cometa lucente su quattro ruote, è stata sviluppata esclusivamente con materiali organici. Nello specifico è presente alluminato di stronzio, un elemento non particolarmente diffuso che tra le sue caratteristiche annovera il fatto di essere inodore e di non avere alcun impatto sull’ambiente. Quindi è un composto totalmente diverso da altre vernici luminose o le pellicole fotosensibili, già disponibili in commercio.
Nissan è il primo marchio ad aver sfruttato questo tipo di vernice su una propria vettura, nonostante già in precedenza altre aziende abbiano tentato di sfruttare vernici fluorescente non organiche. Inoltre questo specifico composto potrebbe durare molto a lungo dopo l’applicazione, si stimano 25 anni.
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