Anche pulirsi le orecchie può uccidere la Terra

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(richard)
00lunedì 18 agosto 2008 14:59
Igiene personale, viaggi, casa, alimentazione: vademecum del perfetto ecologista

Sono centinaia i piccoli gesti quotidiani che sembrano privi di rilevanza ambientale e che, invece, possono contribuire ad alterare gli equilibri già compromessi del nostro fragile ecosistema. Il paradosso è che la gran parte delle nostre abitudini può essere sostituita con comportamenti ugualmente efficaci ma rispettosi dell’ambiente.

Il problema è che tanti lo ignorano: quanti sanno che friggere è dannoso per l’ambiente o che nettarsi le orecchie incide negativamente sulla salute dei mari?
Non esiste al mondo un oggetto più invasivo e diffuso dei bastoncini pulisci orecchie: tutte le spiagge della terra sono insozzate da piccoli segmenti blu che attraversano i mari del pianeta.
Non gettiamoli nel water e acquistiamo quelli biodegradabili.

Cosa ce ne facciamo dell’olio di frittura una volta che ha assolto alla sua funzione con il pesce di paranza o i calamari? Lo gettiamo direttamente nello scarico e poi tiriamo lo sciacquone: niente di più sbagliato. Va consegnato a un consorzio, come si fa con i lubrificanti per motori: sarà recuperato e riutilizzato.

Quante volte poi ci interroghiamo se gettare via una buccia di pesca o un nocciolo d’albicocca e risolviamo convincendoci che «è biodegradabile» e dunque si può buttare? Certo che è biodegradabile, ma quanto tempo ci mette a decomporsi?

Più di tre mesi in mare e il doppio a terra, non male per qualcosa che nelle nostre intenzioni avrebbe dovuto scomparire in un batter d’occhio. Per non parlare di un foglio di giornale o uno stuzzicadenti (tre mesi), un filtro di sigaretta (12-24 mesi, se non brucia una foresta prima), una gomma da masticare (5 anni), tutti «oggetti» che sembrano innocui ma in realtà insozzano.

Siamo al parco con il pupo e subito gli regaliamo un bel palloncino gonfiabile? Rischiamo di uccidere qualche animale: una volta caduto in acqua potrebbe soffocare una tartaruga (che lo scambia per una medusa, come fa con le buste di plastica).

A tavola
Estate, tempo di barbecue all’aperto: ma se potete evitate di metterci sopra una bistecca o un branzino. Se lo fate, siate consapevoli dello spreco in acqua, energia, cibo e territorio che ciò comporta.

Siccome per ottenere 1 kg di carne bovina ci vogliono quasi 5 kg di mangimi a base di cereali, e siccome per produrre quei 5 kg occorrono 13.000 kcal, quando addentate una bistecca (che vi dà poco più di 2000 kcal) state buttando 11.000 kcal che potevano essere meglio destinate.

Per tacere, infine, del combustibile e dell’acqua che ci sono voluti: per portare a «maturazione» un manzo ci vuole tanta acqua quanto quella per far galleggiare un cacciatorpediniere. Una dieta vegetariana consuma meno di cento litri di acqua al giorno, una carnivora più di mille. Coraggio, meglio una bella grigliata di verdure.

Elettrodomestici
Stiamo per fare la lavatrice, e siccome siamo cittadini consapevoli e informati abbiamo scelto una classe A++, che consuma molto meno di una tradizionale. Poi usiamo poco detersivo, programmi brevi e ecologici, evitiamo l’inutile prelavaggio (meglio l’antimacchia direttamente sul capo) e la facciamo solo a pieno carico.

Tutto a posto, quindi? No, perché neppure sospettiamo di incorrere in un errore di fondo, quello di riscaldare l’acqua attraverso la serpentina elettrica interna. Eppure esistono in commercio lavatrici a doppia presa d’acqua, in modo che il liquido possa entrare in circolo già riscaldato, magari da un pannello solare. Peccato che, pure se prodotte in Italia, le lavatrici a doppia presa da noi siano praticamente sconosciute.

Ci è sembrata una liberazione l’abbandono dello strofinaccio che non pende più appeso alle mattonelle? Meglio recuperarlo, invece, insieme al tovagliolo di stoffa, che possiamo usare più di una volta, magari distinguendolo con un anello di legno colorato per i diversi componenti della famiglia come si faceva un tempo.

Risparmieremo così la carta per i tovaglioli e gli immancabili rotoloni.
Preferiamo lavare i piatti a mano per risparmiare energia e acqua? Errore: meglio le lavastoviglie, che consumano circa 15 litri (tre volte di meno che a mano). Rimuoviamo i residui di cibo non passando i piatti sotto il rubinetto, ma con un fazzoletto di carta, magari già usato per un altro scopo. Allo stesso modo, consideriamo che con il forno a microonde, che non è nocivo, si risparmia energia rispetto a quello elettrico.

Abitudini
Tutti sanno (o dovrebbero sapere) che un uso indiscriminato dei climatizzatori non solo ci rende schiavi del clima artificiale, ma peggiora addirittura la situazione, riscaldando ulteriormente le nostre città, inquinando e consumando energia.

Così come tutti ormai dovrebbero sapere che carta, metalli, vetro, legno e plastica non si devono gettare indiscriminatamente, ma recuperare in maniera differenziata. O che è bene non far scorrere l’acqua quando ci si lava i denti o ci si rade. O che acquistare avorio significa uccidere elefanti.

E chi lava l’autovettura a una fontanella o riversa la sciacquatura dei piatti o dei pavimenti direttamente dentro i tombini, si rende conto che quel sapone ricco di tensioattivi, spesso non biodegradabile finisce direttamente nei fiumi ?

Infine, ricordate che in Italia il giardino all’inglese non dovrebbe avere diritto di cittadinanza, visto il clima. L’erba non dovrebbe mai scendere sotto i 10 cm: proteggerà il prato dalla siccità, consumerà meno e sarà più protetta dalle specie infestanti.

Già che siamo in tema, sembriamo molto à la page quando entriamo in un ristorante giapponese e chiediamo sushi o sashimi. Ma lo faremmo ancora se sapessimo che il tonno rosso, ingrediente base di quella cucina, è sull’orlo dell’estinzione ?

Il tonno rosso è un animale magnifico, praticamente a sangue caldo, intelligente, velocissimo e predatore che ha incontrato sulla sua strada un super predatore, l’uomo. Quest'anno la UE è stata costretta a chiudere in anticipo la pesca al tonno rosso, pena la fine dei pesci. E del sushi.

Viaggi e mobilità
Abbiamo scelto l’aereo per andare in vacanza? Scelta sbagliata, perché un viaggio andata e ritorno per la Florida comporta l’emissione di tre tonnellate di anidride carbonica, cioè quasi la metà di quanto un cittadino italiano emette, in media, in un anno.

Ed è peggio se con l’aereo decidiamo di andare da Torino a Roma, perché la massima emissione inquinante si ha durante il decollo, che sui voli a corto raggio incide di più. Alternativa possibile la teleconferenza.

Al supermercato
Come è comoda quella confezione di pomodorini di pachino già bella imballata nella sua plastica, ma non è un bene acquistarla: meglio comperare sempre frutta e verdura a peso, perché il film di plastica è impossibile da riciclare e il vassoietto di polistirolo andrebbe prima pulito.

Stiamo poi scegliendo il nostro detersivo preferito e ci attraggono etichette e colori. Lasciamo perdere quello scomparto e dirigiamoci con decisione verso il bancone dove si vendono aceto, bicarbonato, pietra pomice e alcol, tutti prodotti naturali che funzionano a meraviglia e non inquinano.

La cucina si pulisce con due cucchiai di bicarbonato in acqua tiepida, il calcare va via con l’aceto e la pietra pomice. Tenete in ogni caso sempre a portata una bottiglia di acqua gassata: l’anidride carbonica leva molte macchie dai tessuti. Per non parlare del catrame, che si dissolve con il burro, senza bisogno di benzine o trieline.Virgilio.it
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