AlyxVance, 01/11/2011 04.32:
nel frattempo credo che avremo decifrato i segreti del viaggio interstellare a velocità superluminale, o scoperto un'altro meccanismo per esplorare il cosmo celermente.
concordo e' quello che pensano tanti scienziati specie con le evoluzioni dei telescopi ...
Junfan88, 01/11/2011 09.53:
Si si Kos. Qui non abbiamo ancora visitato i pianeti nani come eris makemake e chissa quanti altri per tutta la nube di oort che sta solo a un anno luce, figuriamoci lì.
Sai avevo visto un articolo su un motore a impulsi magnetici che come velocità finale arriverebbe intorno ai 200mila km/h. Se lo riuscissero a portare fino a 300mila km/h viaggerebbe a 1/3600 esimo della velocità della luce, quindi per percorrere 1 anno luce ci mettere 3600 anni, per farne 4 14400... Correggetemi se ho sbagliato i calcoli. Comunque attualmente questa sarebbe la più rose aspettativa ahahaha XD che ne pensi?
giustissimi i conti e,si' lavora molto su' nuovi sistemi di propulsione , uno di questi giorni apriamo un bel 3ad su' questo argomento anche se' molto e' indicativo perche'spesso coperto da segreto industriale o militare ,ti porto la mia esperienza con Franklin Chang Diaz ex astronauta ,ingegnere nucleare ,inventore del motore
Vasimir che ha fatto una conferenza in ASI ad aprile dove ho avuto il piacere di partecipare ...
G.Shepard, 01/11/2011 14.27:
Mah...io dico solo che questo oneroso dispendio di risorse ed energie non ė senza fini.Un viaggio di tale portata porterà nel tempo comunque dati,forse anche preziosi...
se' fosse praticabile certo senza dubbio ci porterebbe immense informazioni shepard concordo con te' ,
poi sai magari troviamo i tuiran che stanno a cuore ad una mia amica e facciamo bingo
eone nero, 01/11/2011 13.30:
Per le conclusioni lasciamo volentieri la parola a Paul Gilster:
Quello che io chiamo “il piacere della possibilità estrema” ha animato gli studi sui viaggi interstellari fin dai tempi di Robert Forward. Funziona così: noi sappiamo bene che le distanze tra le stelle sono così grandi da superare ogni immaginazione. Invece la maggior parte del pubblico lo ignora e vede una missione interstellare solo come una tappa successiva all’esplorazione del Sistema Solare esterno. Ma gli scienziati e gli ingegneri che lavorano in questo campo hanno realizzato quanto questi viaggi siano realmente fuori dalla portata dell’attuale tecnologia, perciò non hanno timore di fare congetture fino al limite del plausibile e spesso anche oltre. Leggete da cima a fondo documenti sui viaggi interstellari come quelli presentati al congresso e sarete presi in un brainstorming vivace e contagioso. E’ quel tipo di continua rielaborazione mentale di un’idea che un John Coltrane e un McCoy Tyner fanno con un tema musicale.
E’ bello veder riapparire ancora il congresso tra le notizie diffuse dai media. Forse un giorno questi concetti non sembreranno più così esoterici. Mi balza agli occhi proprio ora che il mio word processor segnala la parola ”starship” come errore di ortografia. Abbiamo bisogno di mettere radici più profonde nella cultura. Possiamo incominciare facendo quello che Neyland ha detto al New York Times di voler fare, cioè iniziare a proporre alla gente qualcuno di questi difficili problemi, senza dimenticare che la natura ci ha posto di fronte il problema più arduo, in termini di tempi e distanze, che il genere umano abbia mai affrontato. Solo il piacere della possibilità estrema accende lo spirito, quando si è pronti a mettere in discussione qualsiasi cosa e la sfida è immensa.
grazie Eone ottimo post
concordo con le coclusioni di Gilster
[Modificato da KOSLINE 01/11/2011 15:19]