La bufala teo-con di Harold Camping
Pubblicato il 21 maggio 2011 da Roberto Paura
"lla fine sono stati solo soldi buttati. Le centinaia di migliaia di euro spese per annunciare a gran voce il Giorno del giudizio il 21 maggio 2011 hanno prodotto solo una maggiore notorietà per un’emittente americana pseudo-cristiana che ha tentato di sbarcare anche in Italia, dove le possibilità di attecchire sono comunque assai scarse.
Che cosa c’è dietro il pensiero di un uomo come Harold Camping, il profeta di questa ennesima fine del mondo? C’è una moda che nel nostro paese appare fortunatamente incomprensibile, ma che in America ha ormai ampio successo: è la filosofia teo-con. Il termine unisce il “teo” di “teologia” o, semplicemente, di “dio” (dal greco theos), con quello di “con”, “conservatori”. I teocons americani sono esponenti politici ultra-conservatori, reazionari, che pongono alla base della vita la famiglia e la religione. Ovviamente si tratta di una famiglia tradizionale, dove il sesso prima del matrimonio, il divorzio, l’aborto terapeutico, la contraccezione, sono tabù senza se e senza ma. E la loro è una religione fondamentalista, intollerante, che accetta alla lettera quanto scritto nel Vecchio e nel Nuovo Testamento. I teocons non si vergognano nel credere alla storia di Adamo ed Eva, nel rifiutare orgogliosamente l’evoluzionismo, nell’accettare che la Terra sia stata creata appena settemila anni fa, e che non esista da quattro miliardi come sostengono gli scienziati. La domanda allora è: perché lo fanno?
I politici tecons lo fanno per un fine: attirare voti, interessare un certo tipo di elettorato. Questo elettorato di riferimento è composto da milioni di americani che vivono in paesi lontani dalla civiltà, nelle distese delle pianure centrali, nel Texas (il cuore di questo movimento ideologico), ma anche in luoghi più moderni dove però dilaga l’ignoranza. È proprio l’ignoranza a porsi alla base di questa fede, se così possiamo chiamarla: si tratta di persone che ignorano e sono orgogliosi di ignorare; che rifiutano il modello esplicativo della scienza perché non lo capiscono e non lo vogliono capire, perché in fondo è più facile credere che la Terra sia stata creata in 7 giorni, che un Dio sorveglia le nostre vite, che un uomo e una donna migliaia di anni fa hanno dato vita alla nostra specie. Perché imbarcarsi nelle incomprensibili spiegazioni sul big bang, su un universo che fa volentieri a meno di noi, rendendo tutto più difficile?
E allora ecco che la fine del mondo ci viene in aiuto. L’americano impregnato di ideologia teo-con aspetta la fine con gioia: in quel momento egli potrà dimostrare agli altri che aveva ragione, che alla fine era tutto come sosteneva lui, che la Bibbia era nel giusto. Assistere all’apocalisse voluta da Dio significa avere, un istante prima della fine, l’attesa prova della Sua esistenza; significa rimettere di nuovo l’uomo al centro dell’universo, perché è l’umanità che Dio decide di distruggere, allo scopo di salvare solo quei pochi uomini che gli sono stati fedeli. Ecco quindi la verità ch si nasconde dietro tutto quanto: il desiderio egoista di sentirsi speciali, di sentirsi eletti, scelti dal Signore come i più puri tra i puri, gli unici che andranno in Paradiso il Giorno del Giudizio. Questo sentimento di esclusività era coltivato dagli Ebrei, poi dai primi Cristiani, come lo è oggi dai Testimoni di Geova, dagli Avventisti e dai teo-con. Propagandare la fine del mondo è un modo per ottenere visibilità, per gridare al mondo: io so qualcosa che voi non sapete. È un vecchio trucco dei bambini per attirare l’attenzione dei loro simili quando vengono messi da parte. Ma quando cresciamo, non ci caschiamo più. O, almeno, non dovremmo."
www.osservatorioapocalittico.it/?p=336