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Hard disk da 18 terabyte, basta un pizzico di sale

Ultimo Aggiornamento: 15/10/2011 12:01
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Utente Master
15/10/2011 11:35

Un nuovo processo di produzione dei piatti magnetici che sfrutta il cloruro di sodio sembrerebbe permettere un incremento della densità molto

Aumentare di sei volte la capacità degli hard disk attuali, con un pizzico di sale. Nascono così i potenziali hard disk da 18 terabyte, per mano del dottor Joel Yang dell'IMRE di Singapore (Researchers at the Institute of Materials Research and Engineering) e di team di altri atenei locali. I ricercatori hanno dichiarato di essere riusciti a fabbricare un piatto magnetico con una densità di 3,3 terabit per pollice quadrato - l'obbiettivo finale sono i 10 terabit.
Tutto nasce dalla litografia a fascio di elettroni con cloruro di sodio per migliorare la soluzione di sviluppo dei piatti e della loro struttura. Tale processo è stato creato da Yang quando era uno studente del MIT, ma è stato ottimizzato solo di recente. L'approccio di Yang è basato sulla tecnologia bit-patterned recording (BPR), che usa piatti con cluster magnetici o isole che impediscono che i dati scritti sconfinino da un bit all'altro per colpa dell'effetto superparamagnetico.



Grazie al cloruro di sodio si ottiene una distribuzione più efficiente di questi grani, dando vita a una nanostruttura definita sulla superficie del disco. I tradizionali hard disk hanno invece grani magnetici distribuiti casualmente, ognuno da 7/8 nm.
Oggi servono diverse decine di grani per archiviare un singolo bit, mentre i ricercatori sono riusciti a creare un disco in cui la superficie consiste di piccole isole - ciascuna da 10 nm – capaci di archiviare un bit.
Il nuovo metodo elimina inoltre alcuni passi solitamente necessari nel processo di produzione dei piatti magnetici per hard disk. L'aspetto davvero interessante è che l'approccio di Yang usa lo stesso tipo di equipaggiamento e tecnologia tutt'oggi usato per la creazione di supporti magnetici.
Questo vuol dire tagliare i costi pressoché allo zero rispetto a tecnologie come la heat-assisted magnetic recording e la nano-contact magnetic resistance che, sebbene potenzialmente in grado di garantire densità superiori, impongono ingenti investimenti in nuovi macchinari di produzione.
by:tzetze
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Utente Master
15/10/2011 12:01

Bella invenzione !
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