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Superata la velocita' della luce

Ultimo Aggiornamento: 30/03/2012 19:32
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Utente Master
06/10/2011 12:32

[SM=g1420767] Eone , specie il primo video che hai postato ieri e' fatto veramente bene , e' persino divertente per come e' fatto molto liniare e di facile comprnsione ...

il limite delle stringhe e' che non possono (o forse non potevano) essere confermate da esperimenti di laboratorio , quindi rimanevno solo teorie , al pari della filosofia , questa cosa che e' accaduta al CERN se' confermata (se' non ci sono errori di valutazione) apre scenari importantissimi , speriamo che rendano noto il prima possibile i nuovi esperimenti appena li fanno , perche a questo punto diventa cruciale capire

1)se' i neutrini hanno superato la velocita della luce

2)in che modi questo sia avvenuto , se' diretto (quindi non applicabile la teoria della relativita'sui neutrini) o in maniera indiretta confermando la teoria delle stringhe, o per meglio dire teoria M [SM=g8297]

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Utente Master
06/10/2011 12:47

Anche gli altri due documentari postati sono fatti bene e soprattutto sono molto semplici, complimenti a chi li ha prodotti.

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Utente Master
07/10/2011 00:56

Re:
eone nero, 06/10/2011 12.47:

Anche gli altri due documentari postati sono fatti bene e soprattutto sono molto semplici, complimenti a chi li ha prodotti.





ora dopo un bello spuntino notturno , sigarozza [SM=j2201351] , mi posso mettere a vederli con calma , andandomene lentamente al sonno [SM=g1950677]

[Modificato da KOSLINE 07/10/2011 00:56]
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Utente Illuminato
08/10/2011 08:22

sentite un poco questo: www.youtube.com/watch?v=j9zx7PbGA-s
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Utente Veterano
08/10/2011 13:03

Re: Re:
KOSLINE, 07/10/2011 00.56:




ora dopo un bello spuntino notturno , sigarozza [SM=j2201351] , mi posso mettere a vederli con calma , andandomene lentamente al sonno [SM=g1950677]





OT...Kos fa male fumare devi smettere...=) [SM=g2201342]
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11/10/2011 11:52

Battaglia relatività-neutrini per ora Einstein resiste
Einstein resta saldo sul piedistallo nonostante la pioggia di neutrini. Due settimane dopo l'annuncio dell'esperimento 1 che ha osservato i neutrini più veloci della luce, oltre 70 studi scientifici sono stati pubblicati per tentare di demolire la misurazione, oppure di rivedere la teoria della relatività. E anche questo è un record di velocità.

Ma tra il grande scienziato e le piccole particelle, è il primo per il momento a resistere alle critiche. Uno studio in particolare utilizza proprio le idee di Einstein per cercare di smontare le osservazioni di Opera, il grande rilevatore di neutrini che si trova nei Laboratori del Gran Sasso dell'Istituto nazionale di fisica nucleare. L'autore, Carlo Contaldi, è un fisico italiano che lavora all'Imperial College London. E invita a tenere conto degli effetti della relatività sugli orologi che "prendono" il tempo dei neutrini alla partenza, al Cern di Ginevra, e sotto al Gran Sasso, 730 chilometri più a sud.

"La Terra non è una sfera perfetta, e i due laboratori si trovano a distanze diverse rispetto al centro del pianeta. Quello del Cern, che è più vicino, dovrebbe contare il tempo più lentamente rispetto a quello del Gran Sasso". E' proprio la teoria della relatività infatti a sostenere che il tempo scorre in maniera diversa in due punti sottoposti ad accelerazioni diverse. E più un oggetto è vicino al centro di gravità del pianeta, più l'accelerazione cui è sottoposto è grande. "Non abbiamo quantificato con esattezza quanto un effetto simile potrebbe influire sulle misurazioni di Opera, ma se si dimostrasse che la sincronizzazione fra l'orologio del Cern e quello del Gran Sasso non sono perfette, bisognerebbe rivedere le misure".

Oltre agli articoli scientifici che fanno le pulci agli strumenti di misurazione, non mancano gli sforzi dei fisici teorici per spiegare in qualche modo l'esistenza di un neutrino più veloce della luce. "Le idee proposte finora puntano molto sull'esistenza dei cosiddetti neutrini sterili" spiega Giovanni Amelino-Camelia, fisico teorico dell'università La Sapienza di Roma. "Se già i neutrini normali interagiscono poco con la materia, quelli sterili riducono questa interazione a zero, e ci aprono le porte a un mondo di nuove possibilità. Una di esse è che queste particelle siano le uniche, o quasi, a poter accedere ad altre dimensioni spaziali che per noi restano invisibili". Di certo, prosegue Amelino-Camelia "i fisici teorici hanno molta creatività, e parte del nostro lavoro consiste proprio nel prevedere fenomeni sconosciuti o misure sorprendenti. Ma un dato come quello di Opera non rientrava neanche nelle nostre speculazioni. Sono solo 60 nanosecondi di anticipo rispetto al tempo che avrebbe impiegato la luce, ma si tratta di una differenza enorme. Siamo al lavoro da due settimane ma non riusciamo a farla rientrare in nessuno dei nostri modelli matematici".

Fabrizio Tamburini e Marco Laveder dell'università di Padova ricorrono alle idee di Majorana per giustificare la violazione del tetto della velocità della luce. "Rileggendo i suoi appunti di circa 80 anni fa - spiega Tamburini in una nota diffusa dall'Istituto nazionale di astrofisica - mi sono convinto che la sua teoria non è in disaccordo con i dati di Opera. L'idea di Majorana prevede infatti che i neutrini possano avere massa "immaginaria". Sarebbero dunque "svincolati dai limiti imposti dalle equazioni della relatività e potrebbero viaggiare più veloci della luce".

Che alla fine la sorpresa si riduca a un errore di misura è convinzione anche di Gian Giudice, fisico teorico del Cern. "Non riusciamo a dare un senso a questo dato. Anche ammettendo che la misura di Opera sia giusta, un neutrino più veloce della luce dovrebbe decadere, e decadendo perdere energia. Ma il rilevatore del Gran Sasso non osserva questa perdita. Si tratta di un dato incompatibile con se stesso. Per spiegarlo dovremmo smantellare troppe leggi della fisica a noi note, ed entrare nelle sabbie mobili".

L'errore di misura salverebbe Einstein e i cento anni di sperimenti che hanno confermato le sue teorie. Ma proprio martedì il Nobel per la fisica è stato assegnato a tre scienziati 2 che avevano misurato l'espansione dell'universo in accelerazione: osservazione che nel '98 raccolse solo scetticismo. E il giorno dopo per il Nobel per la chimica è stato scelto lo scienziato israeliano Dan Shechtman 3, che aveva osservato una struttura della materia da tutti ritenuta "impossibile" e come sberleffo si era visto regalare un manuale di chimica base. "Qualunque cosa succeda - conclude Amelino-Camelia - stiamo osservando il metodo scientifico in azione. Aspettiamoci per molto tempo ancora una decina di articoli scientifici al giorno. E tanta confusione. Ma nel lungo periodo non ci sono dubbi, saranno i risultati degli esperimenti a darci la risposta giusta".

Fonte: www.repubblica.it/scienze/2011/10/08/news/einstein_neutrini-2...

L'errore di rilevamento è molto probabile a mio avviso, lavoro tutti i giorni con strumenti di misura tarati e so perfettamente che hanno sempre un margine d'errore, quì poi si parla di valori talmente piccoli che un minimo errore falsa completamente i risultati.

Mha, mi sa che si sono sbagliati...
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28/10/2011 23:19

Nuovi fasci di particelle dal Cern di Ginevra ai Laboratori del Gran Sasso dell’Infn


Nuovi fasci di neutrini hanno ripreso a scorrere dal Cern di Ginevra ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn): a un mese dai risultati straordinari secondo i quali la velocita’ della luce non e’ un limite insuperabile, e’ partita una nuova serie di test destinata a fornire dati ancora piu’ precisi. Da questi nuovi dati si attende ''una prova non ancora definitiva, ma valida'', ha detto il neo-presidente dell'Infn), Fernando Ferroni, appena insediato. Dall’esito dei nuovi test appena partiti, i cui dati sono previsti entro un mese, potrebbe quindi giungere un'ulteriore conferma dei dati pubblicati in settembre dalla collaborazione internazionale Opera, coordinata dall’italiano Antonio Ereditato e basata sull’esperimento Cngs (Cern Neutrino to Gran Sasso), nel quale fasci di neutrini prodotti dal Cern di Ginevra percorrono 730 chilometri ad una velocita’ straordinaria, fino ai rivelatori che si trovano sotto la roccia del Gran Sasso.

I nuovi test promettono una precisione decisamente maggiore ''perché i neutrini, ha spiegato Ferroni - vengono prodotti in un tempo 60 volte minore". Questo permetterà di avere un'analisi molto raffinata. Mentre finora il flusso di neutrini arrivava con una curva a campana, adesso gli impulsi saranno molto più brevi: anziché con una curva, i neutrini arriveranno come un pettine i cui denti, delle dimensioni di un nanosecondo ciascuno, saranno molto distanziati l'uno dall'altro, con un intervallo di 60 nanosecondi. Tutto questo permetteràun'analisi ancora più dettagliata della precedente. "Entro un mese - ha detto Ferroni - contiamo di avere i primi dati". Sara’ un passo in avanti, ma non la prova definitiva. Per sapere se realmente e’ possibile battere la velocita’ della luce sara’ necessario ripetere l’esperimento e questo e’ quanto si preparano a fare due test negli Stati Uniti e in Giappone. Il primo e’ un esperimento condotto dal Fermilab di Batavia (Chicago), che ‘spara’ un fascio di neutrini verso l’acceleratore Minos, distante 730 chilometri Proprio il Minos un anno fa aveva visto qualcosa di simile al fenomeno osservato sotto il Gran Sasso, ma non aveva strumenti abbastanza raffinati da poter trarre conclusioni certe. L’altro esperimento simile si chiama T2K e si trova in Giappone.

aspettiamo questi nuovi test , ma in questo articolo si denota la differenza fra la scienza e i terroristi della scienza i Fakettari che orbitano nell ufologia , che non solo danno gia' per scontato che i neutrini vanno piu' veloce dela luce , ma ormai e' una cosa che usano spesso e volentieri per avvalorare le loro fakettate [SM=g1950684]
[Modificato da KOSLINE 28/10/2011 23:19]
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Utente Master
22/02/2012 22:15

il corriere pubblica questa notizia

Il neutrino non è più veloce della luce
Le misure sarebbero dovute a un'anomalia degli strumenti


Secondo quanto riferisce FoxNews, che cita a sua volta Science Magazine, il dato sorprendente che fece il giro del mondo è dovuto ad un errore di connessione nel cavo di fibra ottica tra un rilevatore Gps ed un computer usato per calcolare il tempo ....


fonte dati e articolo completo : www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/12_febbraio_22/neutrino-anomalia-strumenti_a3ade0b4-5d92-11e1-8d58-29f34aaed5...

[SM=g8142] Cmq si era detto di stare con i piedi per terra , questa e' la scienza prove prove prove , certo che una bella figur [SM=g8243] si e' fatta .....

Aggiungo :

su lescienze.it viene spiegato meglio
www.lescienze.it/news/2012/02/22/news/neutrini_pi_veloci_della_luce_era_un_problema_strumentale...

qui dal blog di battiston sempre da le scienze.it
battiston-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/02/22/riecco-i-neutrini-probabilmente-pi...

Domani ci sarà un comunicato ufficiale almeno cosi viene detto [SM=g8865]

[Modificato da KOSLINE 22/02/2012 23:05]
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22/02/2012 23:30

Cavoli che doccia fredda che deve essere stata per Antonio Ereditato e compagnia [SM=g1950693]
Speriamo che questo fatto non comprometta le loro carriere.

Per quanto riguarda la pseudoscoperta in sè da una parte è un peccato, perchè se si fosse dimostrata fondata allora si sarebbero aperti nuovi scenari da investigare, dall'altra è un segnale positivo perchè forse ci dice che un qualcosina (se pur minimo) sulla natura lo stiamo capendo con le teorie che abbiamo già a disposizione.

Comunque ancora non è definitivo al 100%, si scrive che è "probabile" che l'effetto sia da imputare alle cause strumentali indicate. I test definitivi verranno fatti con neutrini sparati dal CERN da aprile oppure raggi cosmici. Stiamo a vedere ma ormai ci spero poco nel colpo di scena. [SM=g2815480]
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23/02/2012 05:43

Un'altra "bella" figura della ricerca italiana...e dire che anche io mi ero ringalluzzito [SM=g1950688]
Avevano ragione americani e giapponesi a criticare la fretta con cui era stata data la notizia.
W l'Italia.
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Utente Illuminato
23/02/2012 08:58

Possibile che in tre anni di prove e riprove non avevano mai pensato a un'anomalia degli strumenti di misurazione?
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23/02/2012 09:20

Certo che ci hanno pensato, ma il problema in genere dipende dalla cosidetta "Classe di precisione" degli strumenti, è evidente che quegli strumenti non erano tarati per quel tipo di misurazione.
In ogni caso mi pare di capire che il capitolo è chiuso.
23/02/2012 09:21

Quello che è accaduto viene definito ejaculatio praecox
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Utente Illuminato
23/02/2012 09:38

Dicono che replicheranno l'esperimento il prossimo Aprile,però ormai la frittata è fatta.Mi sembra difficile,ma non impossibile, un secondo dietrofront.
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Utente Master
23/02/2012 14:30

Ho sentito la notizia al Tg...
Davvero un peccato.
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Utente Illuminato
24/02/2012 07:53

come direbbe emilio fede,.... che figura di m....!!!!
c'è voluto molto tempo per capire l'errore.
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Utente Master
25/02/2012 20:18

Aggiornamento
Un comunicato dello stesso team OPERA pubblicato nel sito del CERN il 23 Febbraio è possibile che i risultati trovati durante l'esperimento possano essere stati influenzati da due possibili errori. Ecco il comunicato del CERN


The OPERA collaboration has informed its funding agencies and host laboratories that it has identified two possible effects that could have an influence on its neutrino timing measurement. These both require further tests with a short pulsed beam.
If confirmed, one would increase the size of the measured effect, the other would diminish it. The first possible effect concerns an oscillator used to provide the time stamps for GPS synchronizations. It could have led to an overestimate of the neutrino's time of flight. The second concerns the optical fibre connector that brings the external GPS signal to the OPERA master clock, which may not have been functioning correctly when the measurements were taken. If this is the case, it could have led to an underestimate of the time of flight of the neutrinos. The potential extent of these two effects is being studied by the OPERA collaboration. New measurements with short pulsed beams are scheduled for May.



In breve, sono stati identificati due possibili effetti che possono aver influenzato il processo di misurazione del tempo impiegato dal fascio di neutrini a percorrere la distanza dal Cern al Gran Sasso.
Il primo possibile effetto riguarda un oscillatore utilizzato per generare i time stamp (marcatori temporali) per la sincronizzazione GPS. Ciò potrebbe aver portato a sovrastimare il tempo di viaggio dei neutrini.

Il secondo possibile effetto riguarda un connettore della fibra ottica che porta il segnale GPS dall'esterno all'interno del Master Clock del rilevatore OPERA e che potrebbe non aver funzionato correttamente durante la lettura delle misurazioni. In quest'ultimo caso potrebbe aver portato ad una sottostima del tempo di viaggio del fascio di neutrini.

Di quanto questi due effetti possano aver alterato i risultati finali è oggetto di ulteriori analisi ed approfondimenti. Nuove misurazioni verranno effettuate a Maggio.

Fonte dati : press.web.cern.ch/press/PressReleases/Releases2011/PR19....
[Modificato da KOSLINE 25/02/2012 20:19]
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Utente Master
26/02/2012 14:01

Bene Kosline.
Grazie dell'approfondimento.
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Utente Veterano
30/03/2012 18:49

Troppe critiche e tensioni, il punto di vista di Ereditato
Fonte:http://www.lescienze.it/news/2012/03/30/news/opera_il_punto_di_vista_di_ereditato-937264/

Caro Direttore,
mi preme chiarire alcuni punti in relazione alla notizia delle mie dimissioni da responsabile dell'esperimento OPERA. Devo dire che la notevole risonanza mediatica della notizia mi ha molto sorpreso. Quando a settembre dello scorso anno riportammo la misura della "anomalia" sulla velocità dei neutrini alla comunità scientifica, avevamo chiaro che il risultato avrebbe destato scalpore tra i colleghi, ma anche tra il grande pubblico, per le ovvie implicazioni e il grande impatto mediatico dell'argomento. Anche per questo motivo il nostro approccio fu totalmente in linea con la metodologia scientifica, che impone la comunicazione di risultati, anche particolarmente imprevisti o "scomodi", e la conseguente richiesta di scrutinio da parte della comunità degli scienziati. Mai né io né nessuno dei miei colleghi di OPERA parlò di scoperta o di risultato acquisito. Al contrario, dichiarammo esplicitamente, fino alla noia, che il nostro compito primario, da quel momento in poi, sarebbe stato non già quello di consolidare il risultato, ma quello di dimostrare l'esistenza di un possibile effetto fisico, strumentale o metodologico "convenzionale" che potesse permettere di interpretarlo.

Vari mesi dopo, ciò è accaduto. Com'è noto, noi stessi abbiamo individuato e comunicato l'esistenza due sottili effetti strumentali che potevano contribuire totalmente o in parte a spiegare l'anomalia. Si è parlato di "errori", "sbagli", "flop", ma in realtà si trattava della normale procedura scientifica propria di un lavoro sperimentale. Tra le molte potenziali cause di errore qualcosa era sfuggito agli sperimentatori, manifestazione questa della non infallibilità dello scienziato e delle sue ineludibili limitazioni. Ma, come lei sa bene, tutto ciò rientra naturalmente nei canoni del processo scientifico: la scienza avanza in una terra incognita spesso con due passi avanti e uno indietro, correggendosi e imparando dagli errori, del tutto fisiologici nel suo progredire complessivo. Non a caso l'accezione della parola "errore" è del tutto diversa nel metodo scientifico da quella che ha nel linguaggio comune.

Tornando alla comunicazione, va detto che sia al tempo del nostro primo seminario pubblico, sia recentemente quando abbiamo comunicato (prontamente) i nostri dubbi, si è assistito, a fronte di messaggi corretti dal punto di vista della divulgazione scientifica, anche a spettacolarizzazioni eccessive e approssimazioni non sempre giustificate.

Ma restiamo ai fatti. Appena consci dell'esistenza di potenziali effetti strumentali, abbiamo continuato i nostri studi moltiplicando l'impegno. Quando la situazione si è maggiormente chiarita, abbiamo prontamente informato in dettaglio i comitati scientifici che hanno il compito istituzionale di monitorare le nostre ricerche. In parallelo, il risultato dell'esperimento ICARUS ha suffragato con nuovi fatti sperimentali i nostri dubbi. A tale proposito va detto che nel loro articolo scientifico i colleghi di ICARUS hanno pagato correttamente il giusto tributo al metodo da noi sviluppato per la misura della velocità dei neutrini, utilizzando più volte i nostri risultati e le nostre misure. Un ulteriore progresso, dal mio punto di vista molto rilevante, è stata la successiva collaborazione con l'esperimento LVD al Gran Sasso. Superando la naturale competizione tra scienziati di esperimenti diversi, di fronte a un risultato così importante e controverso, siamo riusciti a mettere in piedi in tempi brevissimi un lavoro comune, che ha permesso soltanto attraverso lo studio combinato di eventi simultanei nei due apparati di avere un altro supporto indipendente ai summenzionati dubbi sul corretto funzionamento del nostro rivelatore. Mi preme far notare il fatto incontrovertibile che gli scienziati si muovono coerentemente spinti dalla voglia di conoscere, ben al di là dalla mera competizione.

È tuttavia comprensibile che, come conseguenza dell'enorme interesse mediatico, ci si sia trovati di fronte a un'anomala e per certi versi irrituale pressione sulla Collaborazione OPERA, e a una serie di eccessive semplificazioni del normale processo di analisi e revisione dei risultati sperimentali e della loro comprensione. Le tensioni esterne si trasmettono poi rapidamente a un sistema sociale di oltre 150 persone. La naturale dialettica interna ne può soffrire, e un possibile risultato, pericoloso, è che si possano perdere di vista gli obiettivi scientifici e le formidabili sfide di un esperimento di punta (e aggiungo di successo, per quanto riguarda i suoi obiettivi primari) quale OPERA. Un rischio troppo grosso da correre, per evitare il quale le posizioni degli individui devono passare in secondo piano. In passato ho sempre detto che il merito del risultato, qualora confermato, non sarebbe stato solo mio. Ora è altrettanto naturale che l'obbligo di fare chiarezza scientifica sia di tutta la Collaborazione. Ma per fare ciò è necessaria quella serenità che normalmente accompagna le attività scientifiche.

Dal mio punto di vista ho fatto il possibile per ammortizzare le tensioni interne nella mia qualità di coordinatore del progetto. Tuttavia, quando ho verificato che esse avevano superato il livello di guardia, e si erano materializzate in critiche esplicite, ho ritenuto opportuno offrire le mie dimissioni nell'ottica di favorire un nuovo e più diffuso consenso. Tengo solo a precisare che il mio gesto non è da considerare come una debolezza o un ritirarsi di fronte alle difficoltà. La collaborazione OPERA ha sempre agito nel pieno rispetto del rigore scientifico, sia nell'annunciare risultati, sia nel produrne spiegazioni.

Confido infine che una volta tornata la calma tutti possano concentrarsi efficientemente sul proprio lavoro: gli scienziati, i professionisti della comunicazione, le agenzie di finanziamento e i vari addetti ai lavori. Il mio è un arrivederci a NEUTRINO 2012, l'importante conferenza che si terrà a Kyoto il prossimo mese di giugno. Scommetto che OPERA farà la bella figura che si merita nel presentare risultati conclusivi sulla (comunque) raffinata misura della velocità dei neutrini e nuovi e importanti risultati sulla fisica delle oscillazioni di neutrino, e che potremo presto riparlare dell'eccellenza della nostra ricerca fondamentale con animo critico, severo, competente ma soprattutto sereno.


Antonio Ereditato

Berna, 30 marzo 2012
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Utente Senior
30/03/2012 19:06

Molto dignitosa come lettera, in un mondo in cui non si dimette mai nessuno.
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