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[Rubrica] Ufologicamente: articoli, ricerche e casi ufologici

Ultimo Aggiornamento: 05/06/2013 10:50
17/08/2011 09:54

IL DISCO DI INDIANAPOLIS
DATA: 13 LUGLIO 1952


Era notte, la notte di un Sabato, 13 Luglio, 1952, le strade ed i luoghi di svago della città si stavano vuotando. All'improvviso un brillante splendore giallo illuminò il cielo notturno.
I sorpresi cittadini alzarono la testa per cercarne la ragione, ed ecco presentarsi un'Enorme Macchina Ovale che stava sorvolando la città, proveniente da Sud-Est.
Venne calcolato che era ad appena 1500 m. di quota. All'improvviso la città cadde nel buio! Due aerei che stavano avvicinandosi all' Aeroporto per atterrare, videro scomparire tutte le luci della pista, e dovettero fare un lungo giro in attesa che ritornassero le luci segnaletiche sulla pista...
A vederla passare sulle proprie teste furono migliaia di persone... Dopo due minuti la polizia, l'Aeroporto e le redazioni dei giornali cominciarono ad essere subissati da concitate telefonate di allarmati cittadini che chiedevano spiegazioni..
Chi vide l'Oggetto, si affrettò a comunicarlo a chi non l'aveva visto. Per qualche tempo sembrò che si stesse per scatenare un'ondata incontrollabile di panico!
Ma il Disco, fortunatamente , se ne andò...
Quando lo sconosciuto Apparecchio stava per avvicinarsi ad Indianapolis, no furono pochi i piloti di aerei di linea ad averlo visto...
Uno di essi fu il Cap. Richard Case, che era al comando di un bimotore Convair, dell'American Airlines. Quando lo scorse per la prima volta si trovava poco meno di 50 Km a Sud-Est della città, e volava a 500 Km/h.
"Era un Apparecchio diligentemente guidato..." disse quando prese terra, più tardi. "Aveva la forma di un "piatto" e sembrava ad un'altezza di 4500 m.; si muoveva ad una velocità tripla della nostra. Poi cambiò rotta e discese fino alla nostra stessa quota; infine si diresse verso Nord-Est e passò sopra la città..."
Pressappoco nei termini laconici di questo rapporto, si espressero altri cinque piloti, uno dei quali dell'Aviazione Militare. Fino ad allora erano stati scettici riguardo gli UFO, ma dovettero ricredersi...
Ciò che portò a preoccupare maggiormente il Pentagono e l'Aeronautica fu l'isterismo collettivo (questa volta motivatosia per la spettacolarità dell'avvistamento che per la sempre proclamata inesistenza degli UFO...) che si scatenò quella notte ad Indianapolis alla vista di un solo Disco.
18/08/2011 08:22

UFO - LA TEORIA DEL "SUPER SPETTRO" DI JOHN KEEL



John Alva Keel nacque a New York il 25 marzo 1930. Fu un giornalista americano, con la passione dei fenomeni misteriosi, ivi inclusi gli UFO. Influenzato dalle idee di Charles Fort, ebbe un accattivante interesse per tutto ciò era "oltre la soglia del reale". Pochi sanno che fu lui che coniò il termine di "Men in Black", nomignolo per indicare i "silenziatori" dei testimoni di avvistamenti di "dischi volanti" e che apparve nel 1967 sul magazine americano "Saga" all'interno dell'articolo "UFO Agent of Terror".
E' conosciuto, soprattutto nel mondo dell'Ufologia, per aver studiato a fondo il caso del "Mothman" (vedi disegno in base alle testimonianze dell'epoca), misterioso essere volante che terrorizzò il West Virginia nel 1967. Il caso, che allarmò l'opinione pubblica americana, fu contornato da "strane telefonate" da parte di misteriosi individui ed enigmatiche mutilazioni di bestiame. Inoltre, a quanto pare, l'apparizione di questa enorme creatura volante portava ad immediati (o quasi) eventi nefasti.
Il "terrore" del Mothman culminò, con la caduta del ponte Silver Bridge (fiume Ohio), il 15 dicembre 1967. E quanto pare, pochi giorni prima fu vista una misteriosa creatura alata nei pressi del ponte. Leggende o meno, questo episodio fece accrescere la notorietà di Keel.
Ma furono anche gli UFO ad affascinare il brillante scrittore. Fino alla fine degli anni 60 del secolo scorso fu acceso sostenitore della provenienza extraterrestre degli "Unidentified Flying Objects", poi in breve tempo la sua opinione cambiò radicalmente.
Ecco cosa pensava Keel sugli oggetti volanti non identificati e che apparve nella "The Encyclopedia of UFOs", editata da Ronald D. Story e J. Richard Greenwell (Doubleday, 1980).
Il "testamento" dello scrittore e ricercatore porta il titolo di "John Keel's Position Statement":
"Ho abbandonato l'ipotesi extraterrestre (ETH) nel 1967, quando il mio personale campo di indagini rivelò una sorprendente sovrapposizione tra fenomeni psichici e gli UFO. In quel periodo, i miei risultati furono estremamente impopolari, ma negli anni successivi, la maggior parte dei principali ricercatori dei paesi europei e molti degli scienziati americani coinvolti nella materia, hanno verificato ed accettato le mie conclusioni."
In sostanza, gran parte della dottrina UFO è soggettiva e molti eventi di presunti UFO sono in realtà il prodotto di processi complessi allucinatori, in particolari nei contattisti e nei rapporti tipo CE III (Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo). Lo stesso processo ha stimolato le credenze religiose, tradizioni delle fate e sistemi occulti del credo nei secoli passati.
Una piccolissima percentuale di avvistamenti (forse meno del 2 per cento) ed eventi indicano che altri strani, ma naturali, fenomeni sono spesso inclusi, o assorbiti, nei dati UFO.
Anche se non possiamo spiegare in modo soddisfacente tutti gli eventi UFO in termini di conoscenza e tecnologia attuale, credo che l'ultima soluzione comporti un complicato sistema di Nuova Fisica, relativi alle teorie del Continuum Spazio-Tempo.
E' possibile, anche molto probabile, che un sistema sottile di controllo cosmologico sia in vigore sin dagli albori dell'umanità e gli UFO sono una parte di quel sistema.
Gli oggetti e le apparizioni non sono necessariamente originati da un altro pianeta e potrebbero non esistere come costruzioni permanenti della materia. E' più probabile che vediamo quello che vogliamo vedere ed interpretiamo tali visioni secondo le nostre convinzioni contemporanee.
Il problema può essere ridotto ad una serie di difficili questioni filosofiche e potrebbe essere meglio esplorato da scienziati e matematici".
Fin qui il pensiero di Keel, che venne approfondito da un libro scritto nel 1970 e dal titolo "UFO: Operazione Cavallo di donna a pagamento".
Negli anni, poi, a seguire gli anni 80 Keel fu velocemente dimenticato dagli appassionati e dagli studiosi più ortodossi, fino a quando morì a New York il 3 luglio 2009, all'età di 79 anni.

Conclusioni:
La tesi "antiextraterrestre" di Keel oggi può far sorridere ai più, ma negli anni 70 e 80 del secolo scorso era una tesi che seppur con le sue crepe, faceva il paio con quella "Magoniana" di Jacques Vallee. Rispetto alla teoria magoniana, in cui le entità dietro agli UFO provenivano da un universo parallelo al nostro, quella "Keeliana" era incentrata in una sorta di "Super Spettro" che vive nel nostro stesso Universo, situata in una zona dello spettro elettromagnetico non percepibile ai nostri sensi.
Inoltre, Keel era convinto che questa sorta di "Entità Energetica" creasse non solo gli UFO, ma anche tutti i fenomeni e creature sconosciute allo scibile umano, allo scopo di condizionare, manipolare e dominare gli esseri umani, come dei burattini, dove il burattinaio è questo "Super Spettro" presente sin dall'apparizione dell'Uomo sulla Terra.
Davvero teorie assurde, bizzarre, ma che potrebbero oggi collegarsi alla teoria dell'Universo Olografico, creato da una "Super Mente", stile Matrix.

Tutte da gettare le tesi di Keel? A mio avviso, anche se è una teoria azzardata non è totalmente da censurare. Perchè anche se non sappiamo nulla dell'origine e la provenienza degli UFO, potrebbe spiegare almeno una piccola percentuale di fenomeni ufologici, una percentuale totale di casi inspiegabili nettamente superiore a quella ipotizzata da Keel e che si aggira al 23%, secondo i casi catalogati "Pan D" (casi inspiegabili nonostante studi approfonditi) dal Geipan in seno al Cnes francese.

[Modificato da Sheenky 18/08/2011 08:22]
18/08/2011 08:25

L'ARMATA UFO DI FARMINGTON
DATA: 17 MARZO 1950


Spesso si dice che per provare l'esistenza degli UFO come macchine intelligenti non umane, un gran numero di persone dovrebbero osservare lo stesso fenomeno e dimostrare che non si tratti della nostra immaginazione.
Sono pochi i testimoni di Roswell nel 1947 ancora in vita. Le Luci di Phoenix nel 1997 fu un evento incredibile ma avvenne di notte. Ma esiste un caso che molto spesso viene dimenticato dalla gente che può considerarsi il più grande avvistamento della storia americana e forse del mondo, il quale si verificò in più episodi, e per ben 3 giorni durante il Marzo del 1950. La piccola cittadina nel New Mexico Farmington fu testimone di incredibili avvistamenti.


Mappa di Farmington

Farmington è situata a 72 km a sud-est nella regione "Four Corners", una zona nota per i suoi numerosi avvistamenti UFO partiti sin dagli anni 40. Si trova a soli 29 km a sud-ovest di Aztec, sito nel quale si suppone sia precipitato un disco volante nel 1948.
Si trova anche a 100 km ad ovest dalla Base Aerea di Dulce, dove si dice si trovino i laboratori sotterranei segreti per lo studio degli alieni e studi eso-biologici.
Infine, Farmington si trova a 160 km a nord-ovet di Los Alamos, un centro di ricerca ultra segreto.
Il 18 Marzo del 1950, il giornale della città di Farmington, il "Farmington Daily Times" pubblicò un articolo a seguito di una nuova osservazione UFO avvenuta sopra la cittadina. Ecco l'articolo:

UN IMMENSA ARMATA DI DISCHI VOLANTI INVADONO FARMINGTON



Questi velivoli visti da dentina di persone. Velocità stimata di 1600 km/h, altitudine 6.000 metri.
Per il terzo giorno consecutivo dei dischi volanti sono stati osservati nei cieli di Farmington, tutte le volte tra le undici del mattino e mezzogiorno. Tre persone hanno chiamato gli uffici del Daily Times per testimoniare che hanno visto questi strani oggetti nel cielo poco prima di mezzogiorno.
Abbiamo visto anche diverse persone lungo la Main Street che guardavano e puntavano il dito al cielo. Forti venti ed una tempesta di polvere hanno impedito una visione chiara.
Metà della popolazione della città è ormai certa di aver visto delle astronavi e strane macchine volanti - centinaia che sfilavano attraverso il cielo ieri. Le stime del numero variava da "diversi a oltre 500". Qualunque cosa fossero ha generato un enorme risentimento in questa comunità, che si trova a nord-ovest a soli 160 chilometri dal Centro di Ricerca Atomico di Los Alamos.
Gli oggetti pare abbiano giocato a nascondino nel cielo. A volte si allontanavano rapidamente a velocità quasi incredibile. Un testimone ha fatto un commento su di una triangolazione degli oggetti e la velocità stimata di 1600 miglia orarie, con delle dimensioni stimate di circa 2 volte quella di un B-29.
I cittadini di Farmington che si trovava per le strade ieri ha effettuato l'osservazione di un massiccio numero di "dischi volanti". Il traffico è stato rallentato da coloro che guardavano il cielo. L'ufficio del Daily Times di Farmington è stato inondato da telefonate di persone che hanno visto gli oggetti.


Giornale dell'epoca

Un Leader Rosso
Decine di persone hanno descritto gli oggetti come dischi argentati. Alcuni ne hanno visto uno rosso - più grande e veloce, ed a quanto pare guidava la formazione.
Clayton J. Boddy, di 32 anni, manager del "Farmington Times" ed 'ex Capitano del Genio durante la guerra 39-45 in Italia, era tra coloro che hanno visto gli incredibili oggetti. Boddy era sul marciapiede quando improvvisamente nota alcuni oggetti che si spostavano in alto nel cielo. "Qualche istante dopo è arrivata quella che pareva essere una flotta di circa 500 oggetti", ha continuato Boddy. Non ha potuto stimare le loro dimensioni o la velocità, ma ha detto che sembravano essere a circa 4,5 chilometri sopra il livello del mare.
Il rapporto reso da Boddy è stato confermato da Joseph C. e Francis C. Kelloff, e dal negoziante Antonito che si trovava a Farmington per ispezionare il sito di un nuovo negozio, così come Bob Foutz e john Burrell di farmington. I Kelloff hanno affermato che gli oggetti parevano volare in formazione.
Una delle testimonianze più impressionanti è giunta da Harold F. Thatcher, Capo dell'Unità del Dipartimento della Difesa del Suolo. Thatcher ha affermato che se paragonati a un B-29, si trovavano a circa 600 metri di altezza e volavano a 1600 chilometri orari.

Conosce l'ingegneria
"Io non sono un ingegnere professionista" ha detto Thatcher, ma conosco un sacco di ingegneri che lavorano sotto la mia direzione e so fare una triangolazione di massima su di un oggetto." Thatcher ha categoricamente negato che si possa essere trattato di di piccoli pezzi leggeri come ad esempio cotone fluttuante nell'atmosfera. "Non era cotone", ha detto. Ho visto in passato pezzi di cotone fluttuante nel cielo in passato, ma quello che ho osservato non era cotone".
Il rapporto sul "cotone" ed una possibile spiegazione è partita Andy Andrews del Governo dicendo che i residenti avevano semplicemente visto del cotone.
Le prime relazioni sui dischi volanti partono alcuni minuti prima delle 11.00 di ieri mattina. Per più di un'ora in seguito, il nostro giornale ha ricevuto una valanga di segnalazioni per gli oggetti.
Una seconda ondata a grande scala è avvenuta alle ore 15.00. La signora Wilson Jones di 27 anni e il signor Roy Hicks di 33 ed alcune casalinghe hanno riferito di aver visto questi oggetti a nord di Farmington, che volavano in formazione perfetta. Altre persone hanno riferito lo stesso spettacolo, come Johnny Eaton di 29 anni, un venditore di beni immobili e di assicurazione, ed Edward Brooks di anni 24, un dipendente del garage Perry Smoak, i quali per primi hanno riferito inoltre di aver visto un oggetto rosso nel cielo.

Nessun Aereo


Giornale d'epoca

Brooks, un mitragliere di coda di un B-29 durante la guerra, si è detto certo che gli oggetti non erano degli aeroplani. "Le manovre di queste cose non rispecchiano quelle degli aerei moderni", ha affermato.
John Bloomfield, un altro dipendente del garage Smoak, ha detto che gli oggetti che ha visto volare pareva viaggiassero 10 volte più veloci degli aerei jet. Ha aggiunto che spesso gli oggetti giravano ad angolo retto.
"Parevano muoversi verso il senso opposto come se facessero un faccia a faccia", ha raccontato. "All'ultimo secondo, si dirigevano perpendicolarmente verso l'alto, e l'altro in perpendicolare verso il basso. Un disco sorpassava gli altri e immediatamente si situava di dietro per poi riprenDere la testa."
Marlow Webb, un altro dipendente del garage, ha affermato che gli oggetti visibili ad occhio nudo parevano essere 20 centimetri di diametro visti da terra, più o meno come un piatto da portata. "Volavano ai lati, davanti e in tutti gli angoli immaginabili", ha detto. "E' stato facile capire che si trattava di dischi volanti. Nessuna delle decine di testimonianze ha riferito di aver udito alcun rumore di motore o traccia di condensa. Nessuno ha segnalato la presenza di una qualsiasi finestra o inscrizioni sui velivoli.
Per concludere, la popolazione di Farmington affrontò il fenomeno con calma, anche se alcune persone leggermente caddero nel panico. Fu ipotizzata la disintegrazione di un pallone Skyhook per cercare di spiegare l'incidente ai molteplici testimoni, ormai dimenticati, ma che avevano vissuto quel momento in maniera chiara.
La rottura dello Skyhooks poteva effettivamente avvenire a temperature molto basse nella troposfera superiore e certe volte distruggendosi poteva generare pezzi più piccoli.
Ma semplicemente non era ragionevole pensare che questi frammenti di plastica ad altitudini di 12 - 15 chilometri potessero essere notati ad occhio nudo.
Non è possibile che questi oggetti distanti, viaggiando ad una velocità relativamente bassa, poterono ingannare decine di persone e portarli a descrivere come dischi volanti velocissimi (tra cui un oggetto di grandi dimensioni di colore rosso)
Tuttavia, un controllo fu fatto. Un ricercatore indipendente contattò la Base Aere di Holloman e poi l'Ufficio delle Ricerche Navali, che congiuntamente tenevano le registrazioni di tutti i lanci dei palloni Skyhooks da Alamogordo.
Nessun pallone Skyhooks o qualsiasi altro oggetto fu rilasciato nella regione vicino ad Holloman o da qualsiasi altra parte nei pressi del luogo e data dell'incidente.
Il suggerimento che fu dato ai testimoni in riguardo alle fibre di cotone in sospensione nell'aria è irragionevole, tenendo in considerazione il numero delle testimonianze esposte ed un giornalista locale segnalò anche la testimonianza di un funzionario di polizia e quella di un altro giornalista.
Nessuna spiegazione è mai giunta per cercare di porre chiarezza alla questione e soprattutto per spiegare i numerosi oggetti a forma di disco che si spostarono in maniera non convenzionale, visti da molti abitanti di Farmington il 17 Marzo 1950.



[Modificato da Sheenky 18/08/2011 08:26]
19/08/2011 08:16

PILOTA DELLA GUARDIA NAZIONALE INGAGGIA DUELLO AEREO CON UN UFO
DATA: 1 OTTOBRE 1948


Fargo Nord Dakota, 1 Ottobre 1948 ed erano le 9 di sera il tenente George F. Gorman della North Dakota National Air Guard si trovava ai comandi del suo Mustang F-51. Stava facendo ritorno alla base dopo un giro di perlustrazione, mentre i suoi compagni erano già rientrati all'aerodromo.
Avvicinatosi alla pista ad una quota di 1500 metri per atterrare iniziare le manovre di atterraggio, e dopo che la torre di controllo diede l'ok alla manovra, il pilota vide una intensa luce chiara pulsante, che rapidamente si spostava e che incredibilmente stava illuminando la pancia del suo aereo. Secondo il pilota la luce viaggiava a circa 400 chilometri l'ora.
Immediatamente chiese spiegazioni alla torre di controllo: "Mi dite che cosa è ?Mi comunicate che ho via libera per atterrare, invece la luce di un aereo ondeggia a 400 metri da me. Cosa devo fare?
Gli operatori, sorpresi da questa affermazione, dissero che il radar rilevava solo un piccolo aereo Piper, anch'esso in attesa di atterraggio. Gorman, senza scendere di quota virò e guardò verso il basso, vedendo chiaramente la pista di atterraggio, la torre di controllo e il Piper che era in attesa di atterraggio, mentre la luce notata era ancora dietro di lui.
Il pilota pensò che poteva capire meglio una volta fattosi superare dalla luce, ma ben presto si accorse che l'oggetto non aveva una sagoma solida definita. Era semplicemente una sfera luminosa.
Arrivarono conferme anche dalla torre di controllo. Due addetti al controllo aereo L.D. Jensen ed un suo collega Manuel Johnson anch'essi vennero attratti da quell'insolita luce. Fu richiamato Gorman e gli fu confermato che anche da terra avevano notato che qualcosa di sconosciuto volava nel cielo. Jensen prese un binocolo per meglio individuare l'UFO.
Dopo alcuni momenti di perplessità Gorman diresse il suo apparecchio verso l'oggetto, spingendo al massimo il suo motore fino a 650 chilometri l'ora. Riuscì a d avvicinarsi sensibilmente e notò che l'UFO era di piccole dimensioni e lampeggiava. Sia il pilota del Piper e gli operatori della torre di controllo furono testimoni delle evoluzioni.
Gorman avvicinatosi all'oggetto, vide che la luce del globo era diventata fissa. L'UFO fece una manovra molto stretta e sali' di quota in verticale molto rapidamente. Il pilota fece altrettanto tentando di tagliare la via al globo, ma la manovra fu talmente repentina che perse conoscenza per qualche secondo causa l'effetto della gravità. Ripresosi tentò di ingaggiare duello. Ad una quota di 2500 metri Gorman evitò una collisione e poté vedere a circa 150 metri la struttura dell'UFO. Si trattava nient'altro che di pura luce senza corpo solido ed era incredibilmente silenzioso. Provò molte volte a intercettare la sfera, ma inutilmente. A bordo del Piper vi erano il Dr. A. Cannon e il suo collega ed anch'essi seguirono il duello.
Tutte queste manovre durano circa 27 minuti. Tutte le cinque persone coinvolte nell'avvistamento notarono chiaramente che l'UFO pulsava di luce bianca e nel momento in cui manovrava, poco prima di virare diventava bianco splendente.
Il duello arrivò sino ad una altezza di 4500 metri, e l'UFO pareva stare al gioco. Il Mustang F 51 perse potenza evidenziando la netta superiorità dell'oggetto in alcune circostanze per via dell'altitudine. L'oggetto prese direzione nord-ovest e spari' all'orizzonte.Verso el 9.30 di sera il duello era terminato.
Gorman fu interrogato dalla commissione del Progetto Sign.
Era evidente che ci si trovava davanti ad un comportamento intelligente.
La commissione reputò Gorman un irresponsabile accusandolo di mancato equilibrio psichico. Il curriculum di Gorman era perfetto ed inoltre vi erano altre quattro persone che giuravano di aver assistito all'accaduto.
Negli anni '50 il Capitano E.J. Ruppelt a capo del Progetto Blue Book, ipotizzò che Gorman incontrò un pallone sonda, le cui manovre avrebbero dato l'illusione ottica al pilota. Questa fu l'unica spiegazione fornita per screditare l'operato del pilota della Guardia Nazionale.
Il Maggiore Donald Keyhoe, facendo alcune indagini effettivamente scoprì che dalla base di Fargo fu lanciato un pallone sonda, ma le correnti dei venti, secondo il servizio meteorologico, lo collocarono distante dall'aereo di Gorman. In seguito, non potendo smentire ulteriormente il Dr. Donald Menzel, ovviamente pagato per screditare e depistare, asserì che gli oggetti visti da Gorman furono due, il pallone e il pianeta Giove. Il cover-up era completo.

Fonte: Ufoplanet
19/08/2011 08:18

UFO COME OBIETTIVO DELLE FORZE AEREE

Aerei passeggeri commerciali operano in modo indipendente rispetto ad un aereo militare e, ovviamente, hanno opzioni limitate quando si tratta di rispondere ad un UFO nelle vicinanze. Inoltre, almeno in America, l'impronta nei confronti di segnalazioni di tali eventi è alta tra i piloti civili, che di fronte alla possibilità che, se riportata, la storia possa trapelare alla stampa, aggrava ulteriormente la possibilità del ridicolo. Nessun testimone ha continuato a richiedere registrazioni per quanto riguarda il caso O'Hare del 2006, nonostante i numeri che hanno accertato l'incidente e le legittime preoccupazioni circa la sicurezza aerea espresse da molti di loro.
Ma cosa succede quando i piloti di jet militari, armati di tutto punto, incontrano gli UFO? Oppure, se la radiazione elettromagnetica emessa da un UFO disattiva le apparecchiature sensibili alle basi militari, come può accadere in cabina di pilotaggio di un aereo, lo fa divenire un problema di sicurezza nazionale? Queste considerazioni vanno un passo oltre quello dei problemi alla sicurezza aerea, causati dalla vicinanza accidentale di un UFO. E' opportuno per i jets militari agire in modo aggressivo, oppure mai?
Rispetto all'aviazione commerciale, i militari operano in un modo più autonomo, ancora meno in un'arena pubblica. A differenza dei piloti commerciali, che si impegnano a garantire il comfort e la sicurezza di, spesso, centinaia di passeggeri e di tutelare la loro reputazione personale e quella delle loro società madri, gli ufficiali dell'aviazione militare hanno una serie di priorità molto diverse. Questi piloti sono orientati verso la protezione dei loro territori da qualunque attacco ed esser pronti in caso di una invasione inattesa o assalto terroristico. Gli aviatori militari sono pronti a difendersi, se necessario, e i loro aerei a reazione, non vengono caricati con dei passeggeri, ma con armi letali che possono essere utilizzate sia per attaccare, sia per difendere.
I piloti militari e i loro controllori del traffico aereo sono addestrati ad obbedire agli ordini e non fare troppe domande, e il sistema è ben praticato nell'arte della comunicazione di informazioni sensibili, mantenendo la loro riservatezza. All'interno delle forze armate, i piloti sono più propensi a presentare rapporti per una questione di dovere, a differenza dei rischi che incorrono i piloti commerciali, i quali sanno che l'accettazione di queste informazioni sarà molto limitata. Quando i piloti dell'Air Force sono di fronte ad un UFO, ci sono spesso altri testimoni di un secondo aeromobile o di una base militare al di sotto, e le informazioni possono essere facilmente trasmesse alla catena di Comando. Questi ufficiali sanno che altri aerei possono facilmente decollare in azione di "scramble" come supporto in risposta a qualsiasi impegno insolito. E possono difendersi immediatamente, se necessario.
Sapendo questo, viene da chiedersi, naturalmente: i piloti militari hanno mai sparato contro gli UFO? La risposta sconvolgente è sì.
Nel novembre 2007, ho avuto la fortuna di incontrarmi e trascorrere qualche giorno con due piloti che sono stati entrambi impegnati in lunghi "duelli" mirati con gli UFO. Il generale iraniano in pensione Parviz Jafari (vedi immagine sopra) era un maggiore della Iranian Air Force nel 1976, quando gli fu ordinato, dalla Air Force Command, di dirigere il suo jet Phantom F-4 II verso un velivolo sconosciuto e di avere un approccio con un luminoso UFO osservato per Teheran. Più volte nel corso di un inseguimento simile a quello del gatto con un topo, lui e il suo navigatore, che si trovava sul sedile posteriore, hanno cercato di lanciare un missile Sidewinder ad altri oggetti più piccoli che si dirigevano verso di loro, ma al momento di "fare fuoco" le loro strumentazioni andarono in "blackout", tornando alla normalità solo quando il loro jet si spostò ad una certa distanza dal misterioso intruso. L'obiettivo principale era stato seguito da un secondo jet della Iranian Air Force, fu registrato dal radar della cabina di pilotaggio, ed è stato osservato da terra da un generale e da un equipaggio esperto in navigazione aerea.


Sopra l'introduzione riguardante il caso di Teheran del 1976 in una
pagina di un documento declassificato tramite il FOIA

Un secondo evento simile si verificò quattro anni più tardi, nel 1980, su di una base aerea in Perù, quando all'allora tenente Oscar Santa Maria Huertas (vedi immagine sotto) gli fu ordinato di intercettare quello che, inizialmente, credette essere un dispositivo di spionaggio aereo. Sparò all'oggetto a forma di pallone con proiettili di mitra, ma non ebbero alcun effetto. Allora, capì che era qualcosa di sconosciuto, un UFO. Agganciò l'oggetto al fuoco, quando era stazionario, in tre occasioni, ma ogni volta, all'ultimo istante, questo si spostava verso l'alto. Questo UFO fu visto in pieno giorno da oltre un migliaio di soldati e da personale della base militare di La Joya.
Il generale Jafari e il comandante Santa Maria si conobbero per la prima volta alla conferenza stampa a Washington, DC, nel 2007, alla quale parteciparono anche il generale De Brouwer, il capitano Ray Bowyer, e una serie di altri partecipanti presenti in questo libro. Questa fu l'occasione per presentare pubblicamente le dichiarazioni, ma è stata anche un'occasione unica per questi uomini di dialogare nel corso di pochi giorni, creando la base di una rete internazionale.

Come co-organizzatore di supporto per l'evento, e di accoglienza per i nostri relatori, io ero al corrente di molte discussioni private con alcuni, che incominciavano con il caffè del mattino e che duravano fino a tarda notte. Non dimenticherò mai la sera, due giorni prima della conferenza stampa, quando il generale Jafari e il comandante Santa Maria si strinsero la mano e si sedettero insieme per la prima volta. Erano appena arrivati presso l'Hotel Washington, dopo lunghi viaggi da parti molto distanti del globo. Questi due signori, senza tante pretese, si unirono al piccolo gruppo di cui io facevo parte sul tetto del ristorante dell'Hotel, stanchi ma contenti di essere tra amici e entusiasti della conferenza stampa, di grande importanza, che si doveva verificare dopo qualche giorno. Il generale Jafari, seduto alla mia destra, era affabile e animato, e rispondeva velocemente ad una serie di domande, che provenivano dal nostro tavolo, sull'incidente del 1976. Né Santa Maria, né Jafari sapevano molto sulle esperienze altrui, e la conversazione che seguì fu pianificata e spontanea, senza registratori o telecamere presenti a limitazione della loro intimità.
Il comandante Santa Maria non parlava inglese, ma prima che Jafari iniziasse il suo racconto, una persona di lingua spagnola, accanto al loro tavolo, si offrì a tradurre per lui. In seguito Jafari raccontò la sua storia, spinto dalle domande di chi li stava vicino. Entrambi gli uomini, ciascuno testimone di uno degli eventi più singolari nella storia dell'Aeronautica Militare, scoprirono, attraverso lo scambio di informazioni che ne derivava, quanto simili furono le loro esperienze. Ognuno poteva identificare la paura e il timore, espresso dall'altro, nel racconto della propria storia. Piloti delle forze aeree in due continenti diversi, entrambi, improvvisamente, si sono trovati faccia a faccia con qualcosa di assolutamente impossibile, eppure fortemente reale.
Furono le più notevoli, e agghiaccianti, poche ore che trascorsi dall'inizio di questo viaggio di dieci anni fa, e mi sentivo privilegiata a testimoniarlo. Entrambi gli uomini erano militari in pensione umili, discreti, e diretti, così come del tutto credibili.
Jafari descrisse un oggetto eccessivamente veloce che arrivò dopo che il suo jet Phantom F-4 si preparava a tornare alla base. Qualcuno al nostro tavolo gli chiese come si sentì in quella circostanza. "In quel momento", rispose nel suo inglese imperfetto ma colorito, "ho raddoppiato la mia paura." Santa Maria fece un disegno del suo UFO su un pacchetto di zucchero servito con il caffè, che ho salvato come ricordo.
Ma perché i due piloti si sentirono costretti a sparare a questi UFO?
Il generale Jafari ha spiegato che lui ha agito per legittima difesa. Inizialmente, non aveva nessuna intenzione di intraprendere qualsiasi azione di questo tipo, perché l'ordine impartito sia al generale iraniano, che al suo navigatore era quello di andare in alto ed avere una migliore visuale del brillante oggetto stellare, per cercare di determinare la sua identità. Ma Jafari si trovò, presto, di fronte ad una azione inattesa che poteva enormemente minacciare il suo aereo.
Le circostanze che coinvolsero Santa Maria furono diverse. All'inizio, gli fu detto che lo scopo della sua missione era quello di distruggere il "dispositivo di spionaggio" sopra la sua base aerea, in quanto aveva omesso di rispondere alle normali comunicazioni. Il pilota non si rese conto di quanto inutile fosse la sua azione nel tentativo di sparare ad un UFO.
Ripensando a ciò, ci sarà sempre qualcuno che si domanderà se l'aggressione è stata effettivamente manifestata dall'UFO, e non abbiamo, comunque, idea di quale siano le loro intenzioni o la finalità, oppure quando questi concetti vengono applicati. Tuttavia, tali incidenti, anche se rari, sollevano una serie di questioni riguardanti la sicurezza nazionale. Allo stato attuale, sembra che vi sia una concordanza univoca, ai più alti livelli militari, che gli UFO non siano belligeranti.
Anche se provocati dall'aggressività umana, non reagiscono, e dobbiamo presumere che hanno tutte le capacità di farlo. Come assicurato dal generale francese Denis Letty (vedi immagine sotto) nel Rapporto COMETA si legge che "anche se manovre di intimidazione sono state confermate," gli UFO, fino ad oggi, non hanno dimostrato azioni ostili.
Forse il vero problema riguardante la sicurezza nazionale si trova negli impulsivi, anche se comprensibili, tentativi da parte di piloti militari di difendersi da ciò che scoprono, ben presto, essere fenomeni di una tecnologia di gran lunga superiore, con scopi sconosciuti, una prospettiva davvero spaventosa. Ma anche se esiste la sensazione che i piloti si garantiscono l'auto-difesa, tali azioni potrebbero avere conseguenze disastrose, se non riescono a danneggiare il loro "obiettivo", o se l'oggetto ha risposto in modo aggressivo dopo un tentativo di abbattimento. I rischi a impegnarsi militarmente con qualcosa di questa potenza, e completamente sconosciuto, sono evidenti. Nessuno può immaginare il comportamento di qualcosa che non comprendiamo.

- Tratto dal libro (inedito in Italia) della giornalista Leslie Kean dal titolo "UFOs: Generals, Pilots, and Government Officials Go on the Record" (Harmony Books - New York) e pubblicato nel 2010

- Il documento ufficiale del sensazionale caso di Teheran del 1976 si trova sul sito della NSA (National Security Agency) americana.

Fonte: www.centroufologicoionico.com/articoli/news/486-ufo-e-obiettivi-civili-e-...
20/08/2011 15:23

IL CASO FREDERICK VALENTICH - PILOTA SCOMPARSO INSEGUENDO UN UFO
DATA: 21 OTTOBRE 1978




Uno dei casi in cui vengono più spesso tirati in ballo gli UFO, sono quelli in cui avvengono misteriose sparizioni di aeromobili o di imbarcazioni. Se in passato la più famosa sparizione aerea attribuibile alla presenza di oggetti volanti non convenzionali è stata quella del capitano Thomas Mantel, ritornando in tempi recenti il caso più famoso anche se non molto citato qui in Italia è quello di Frederick Valentich. Riportiamo qui di seguito i fatti così come si sono svolti.
Il 21 Ottobre 1978 Frederick Valentich, un giovane pilota di 20 anni, decollò con il suo Cessna 182 bianco e azzurro dall’aeroporto di Moorabbin presso Melbourne (Australia) per dirigersi a King Island. Il viaggio della lunghezza complessiva di 480 km e per un tempo stimato di 65/70 minuti stava procedendo senza intoppi, quando alle ore 19.06 il pilota osservò 4 luci brillanti e si mise in contatto con la torre di controllo. Quella che segue è la trascrizione dell’ultima comunicazione via radio giunta dallo sfortunato Cessna, il quale non fu mai più ritrovato nonostante vennero impiegati ben quattro giorni di ricerche a tappeto mare-cielo.


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LA COMUNICAZIONE TRA FREDERICK E LA STAZIONE DI CONTROLLO

Ore 19.06

- PILOTA: siete a conoscenza di un transito nella mia area al di sotto dei 5000 piedi?

- TORRE DI CONTROLLO: negativo, nessuno transito conosciuto.

- PILOTA: sembra che ci sia una grande aeronave al di sotto dei 5000 piedi!

- TORRE DI CONTROLLO: che tipo di aeronave?

- PILOTA: non posso confermare. Ha quattro luci brillanti simili a luci di atterraggio...l'aeronave mi ha sorvolato a circa 1000 piedi.

- TORRE DI CONTROLLO: confermate la presenza di un grande aereo?

- PILOTA: affermativo dalla velocità alla quale viaggia...C'è un mezzo della RAAF nelle vicinanze?

- TORRE DI CONTROLLO: negativo...

- TORRE DI CONTROLLO: qual'è la vostra quota?

- PILOTA: 4500 metri

- TORRE DI CONTROLLO: confermate di non riuscire ad identificare l'aereo?

- PILOTA: affermativo...

Dopo una breve pausa di pochi minuti, il pilota riprende la convulsa comunicazione con la torre di controllo,comunicando quanto segue:

- PILOTA: aereo? Ma non è un aereo!!! E'...

- TORRE DI CONTROLLO: potete descrivere l'aereo?

- PILOTA: mi ha sorpassato ad alta velocità. Ha una forma allungata, non posso distinguere di più...ora si dirige verso di me! sembra stazionario. Sto virando e anche questa cosa mi vola sopra. Ha una luce verde e una specie di illuminazione metallica all'esterno...

Da questo momento in poi l'oggetto sembra scomparire:

- TORRE DI CONTROLLO: confermate che è scomparso?

- PILOTA: affermativo, siete a conoscenza del tipo di aeronave in cui mi sono imbattuto? E' militare?

- TORRE DI CONTROLLO: non c'è transito militare nella zona.

Ore 19.12

- PILOTA: il motore sta entrando in avaria, singhiozza.

- TORRE DI CONTROLLO: quali sono le vostre intenzioni?

- PILOTA: procedere verso King Island. L'aeronave sconosciuta ora è sospesa verso di me!

- TORRE DI CONTROLLO: ricevuto.
PILOTA: Delta Sierra Juliet (sigla identificativa) Melbourne...

Subito dopo questa ultima comunicazione si sentì un forte rumore metallico che si prolungò per diciassette secondi e si persero definitivamente i contatti con l'aereo di Valentich.

Fonte: Articolo scritto da Massimo Staccioli
22/08/2011 08:01

IL CASO DELL'UFO DI COYNE (OHIO)
DATA: 18 OTTOBRE 1973


Si tratta di un evento accaduto nell'ottobre 1973 ad un elicottero Bell UH-1H dell'Aviazione della Riserva dell'Esercito degli U.S.A. che, mentre si trovava in volo con 4 membri di equipaggio da Columbus a Cleveland, entrambe nell'Ohio, fu oggetto delle attenzioni di un UFO che prima si diresse ad alta velocità verso l'elicottero facendo temere per le proprie vite l'equipaggio quindi, giunto al limite della collisione, si fermò per "scannerizzare" l'elicottero con una forte luce verde; l'oggetto poi ripartì prima lentamente poi accelerando molto rapidamente.
Quando si trovò nelle vicinanze dell'oggetto, l'elicottero sperimentò l'interruzione delle comunicazioni radio, e quando l'oggetto si stava ormai allontanando, il comandante osservò che il quadrante della bussola ruotava a circa quattro rotazioni al minuto e l'elicottero era salito di quota di oltre 1000 piedi e che, pur con il collettivo (il comando che regola lo spostamento in senso verticale) totalmente abbassato, stava continuando a salire alla velocità verticale di 1.000 piedi al minuto.
Quest'ultimo fatto, unitamente al leggero scossone avvertito dall'equipaggio nel momento in cui l'oggetto cominciò ad allontanarsi, indurrebbe a credere che l'oggetto avesse come "agganciato" l'elicottero a distanza per il tempo necessario all'esame per poi quindi rilasciarlo al momento di allontanarsene.
L'evento ebbe anche diversi testimoni a terra, le cui dichiarazioni sono contenute nei documenti di ufologie.net e nicap.org .
Il rapporto ufficiale sull'incidente (Disposition Form) è contenuto nel sito del NICAP.
L'analisi della ricercatrice Jennie Zeidmand del CUFOS, contenuto nel sito del NICAP, ed il resoconto del sito ufologie.net contengono interessanti dettagli integrativi rispetto al rapporto ufficiale.


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IL DISPOSITION FORM (RAPPORTO UFFICIALE SULL'INCIDENTE)



Il "Disposition Form" (rapporto ufficiale sull'incidente) tradotto in italiano da PaoloG

1. Il 18 ottobre 1973 alle ore 2305 nelle vicinanze di Mansfield, Ohio, l’Elicottero
dell’Esercito 68-15444 assegnato al Comando Avanzato della Riserva Aerea (USARFFAC) di Cleveland è stato protagonista di una mancata collisione in volo con un oggetto volante non identificato. I quattro membri dell’equipaggio, assegnato all’USARFFAC di Cleveland per addestramento di volo, si trovavano in periodo di Addestramento Addizionale (AFTP) quando si è verificato l’incidente. L’equipaggio era composto dal Cap. Lawrence J. Coyne, Comandante, Primo Sten. Arrigo Jezzi, Copilota, Serg. Robert Yanacsek, Capo Equipaggio, Serg. John Healey, Medico. Tutto il citato personale è membro del 316mo Distaccamento Medico (Eliambulanze), unità di supporto dell’USARFFAC di Cleveland.

2. L’incidente in oggetto si è svolto nel modo seguente: l’Elicottero dello Esercito
68-15444 stava ritornando da Columbus, Ohio, a Cleveland, Ohio, quando alle 2305 (ora della costa est) trovandosi a sud-est dell’aeroporto di Mansfield, nei pressi della
città omonima, alla quota di 2500 piedi con rotta per 030 gradi, il Sergente Yanacsek
osservava una luce di colore rosso sull’orizzonte ad est, a 90 gradi rispetto alla rotta dell’elicottero. Dopo circa 30 secondi, il Serg. Yanacsek avvisava che l’oggetto stava dirigendo verso l’elicottero ad una velocità di oltre 600 miglia orarie alla sua stessa quota ed in rotta di collisione. Osservato l’oggetto in arrivo, il Capitano Coyne prese i comandi dell’aeromobile ed iniziò una discesa controllata da 2500 a 1700 piedi per evitare la collisione con l’oggetto. Il Cap. Coyne chiamò via radio la Torre di Mansfield e, dopo che la Torre ebbe accusato ricevuta della chiamata, chiese se vi fossero aeromobili ad alte prestazioni in volo nelle vicinanze, ma dalla Torre non venne ricevuta alcuna risposta. Quando l’equipaggio stimava l’impatto ormai inevitabile, l’oggetto fu visto esitare un momento sopra l’elicottero quindi procedere
lentamente in direzione ovest per poi, venutosi a trovare nella zona ad ovest dello
Aeroporto di Mansfield, accelerare rapidamente virando poi di 45 gradi verso Nord-Ovest. Il Cap. Coyne fece notare che l’altimetro indicava la quota di 3500 piedi, e che l’elicottero si trovava in salita a 1000 piedi al minuto con il collettivo in posizione
completamente abbassata. L’aeromobile fu riportato a 2500 piedi dal Cap. Coyne e condotto a Cleveland, Ohio. Il piano di volo venne chiuso e l’incidente notificato al locale Ufficio del Servizio di Volo dell’Autorità Federale dell’Aeronautica (FAA), che
raccomandò al Cap. Coyne di riferire l’incidente al Distretto dell’Aviazione Generale
della FAA presso l’Aeroporto Hopkins di Cleveland. L’incidente fu notificato al Sig. Porter, 83mo Comando della Riserva Aerea (USARCOM), alle ore 1530 del 19 ottobre 1973.

3. Il presente rapporto è stato letto, verificato e sottoscritto per accettazione dai membri dell'equipaggio.


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L'ANALISI DELL'INCIDENTE DI JENNIE ZEIDMAN DAL SITO WWW.NICAP.ORG

Tradotto in italiano da PaoloG

Jennie Zeidman, del CUFOS:
Il Caso dell’UFO di Coyne (o “Incidente dell’Elicottero dell’Esercito”) spicca come probabilmente il più credibile (nella categoria “elevata stranezza”) dell’ondata del 1973.
Nel corso di un volo fra Columbus e Cleveland, nell’Ohio (U.S.A.) l’equipaggio di un elicottero della Riserva dell’Esercito composto di quattro uomini incontrò un oggetto a forma di sigaro, di colore grigio ed aspetto metallico, che presentava luci inconsuete ed effettuava manovre altrettanto inconsuete. L’equipaggio vinse il Premio Blu Ribbon di 5.000 dollari messo in palio dal quotidiano NATIONAL ENQUIRER per il “rapporto di più elevato valore scientifico del 1973”.
La notte del 18 ottobre 1973 a circa le 22:30 un elicottero UH-1H della Riserva dell’Esercito degli Stati Uniti d’America lasciò Port Columbus nell’Ohio per fare ritorno alla propria base presso l’aeroporto Hopkins di Cleveland, a 96 miglia nautiche di distanza in direzione nord-nordest. Al comando, sul sedile anteriore destro, si trovava il Capitano Lawrence J. Coyne, di trentasei anni, con diciannove anni di esperienza di volo al suo attivo. Ai comandi, sul sedile anteriore sinistro, era il Primo Sottotenente Arrigo Jezzi, di ventisei anni, ingegnere chimico. Dietro Jezzi vi era il Sergente John Healey, di trentacinque anni, un poliziotto di Cleveland che era il medico di bordo, e dietro a Coyne vi era il capo equipaggio, Sergente Robert Yanacsek, di ventitre anni, tecnico di computer. L’elicottero stava volando alla quota di 2.500 piedi sul livello del mare ad una velocità indicata di novanta nodi, al di sopra di un’area ondulate mista con colline, boschi e zone coltivate la cui altezza media era intorno ai 1.200 piedi. La notte era chiarissima, calma e stellata. La luna all’ultimo quarto stava sorgendo all’orizzonte.
A circa dieci miglia a sud di Mansfield, Healey notò una singola luce rossa verso ovest, che volava in direzione sud. Sembrava più intensa della normale luce all’estremità alare sinistra di un aereo, ma non sembrandogli un traffico degno di attenzione, non ricorda di averne fatta menzione. Circa un paio di minuti dopo, quando erano circa le 23:02, Yanacsek notò una luce rossa sull’orizzonte di sud-est. Ritenne che poteva trattarsi del faro di una torre per telecomunicazioni oppure la luce dell’estremità alare sinistra di un aereo – molto probabilmente di un aereo, dato che non lampeggiava – e continuò ad osservarla “per un lungo periodo, da un minuto a novanta secondi” prima di avvisare Coyne. Coyne, che in quel momento stava fumando rilassato, si sporse per dare un’occhiata, notò la luce e stimò trattarsi di un traffico distante e disse casualmente a Yanacsek di “tenerla d’occhio”.
Dopo all’incirca una trentina di secondi, Yanacsek annunciò che la luce aveva cambiato direzione e si stava muovendo verso l’elicottero su quella che sembrava essere una rotta convergente. Verificata l’affermazione di Yanacsek, Coyne prese i comandi da Jezzi e mise l’UH-1H in discesa controllata a circa 500 piedi al minuto. Quasi simultaneamente Coyne stabilì contatto radio con la torre di controllo di Mansfield, dieci miglia a nordovest. Coyne infatti pensava che il velivolo potesse essere un F-100 della Guardia Nazionale Aerea da Mansfield. Dopo che la torre ebbe inizialmente risposto accusando ricevuta della chiamata (“Qui torre di Mansfield, Army 1-5-triplo-4 avanti”) il contatto radio si interruppe. Jezzi quindi tentò di ristabilire il contatto sia sulla banda VHF che sulla UHF ma senza alcun successo. Furono uditi i consueti rumori di fondo tipicamente prodotti dall’apparato radio, ma da Mansfield non venne alcuna risposta. Un successivo controllo effettuato da Coyne rivelò che sul nastro di Mansfield non venne registrata nemmeno la prima chiamata, e che l’ultimo F-100 era atterrato alla 22:47.
La luce rossa continuò nella sua rotta, aumentando notevolmente d’intensità. Coyne aumentò il rateo di discesa a 2.000 piedi al minuto e la velocità rispetto all’aria a 100 noti. L’ultima quota che notò fu di 1.700 piedi. Proprio nel momento in cui la collisione appariva imminente, la luce sconosciuta arrestò il suo movimento in direzione ovest ed assunse un assetto di volo a punto fisso (hovering) situandosi al di sopra e di fronte all’elicottero. “Non si spostava più, si era fermato. Per un periodo di dieci, forse venti secondi, si era semplicemente fermato”, riferì Yanacsek. Coyne, Healey, e Yanacsek concordarono sul fatto che un oggetto a forma di sigaro, con una piccola cupola, sottendeva un angolo quasi pari alla larghezza del parabrezza. Una struttura grigia di aspetto metallico, senza particolari caratteristiche, era nettamente delineata sullo sfondo del cielo stellato. Yanacsek riferì che ebbe come la “impressione di finestre” lungo la sezione superiore a forma di cupola. La luce rossa emanava dalla prua, ed una luce bianca divenne visibile in un lieve rientro della struttura, quindi dalla parte poppiera inferiore, divenne visibile un raggio verde “a forma di piramide” comparabile a quello di un faro di ricerca. Con un movimento verso l’alto il raggio verde passò ad illuminare il muso dell’elicottero, poi il parabrezza e continuò verso l’alto attraversando i pannelli trasparenti colorati del tetto. Fu a quel punto (e non prima) che la cabina fu immersa nella luce verde. Jezzi riferì solo di una luce bianca brillante, comparabile alla luce frontale di un piccolo aereo, visibile attraverso i pannelli superiori del parabrezza. Dopo all’incirca una decina di secondi di volo a punto fermo, l’oggetto cominciò ad accelerare in direzione ovest, ora con la sola luce bianca “di coda” visibile. La luce mantenne costante la sua intensità anche quando la distanza dell’oggetto sembrava aumentare.
L’oggetto quindi (secondo Coyne ed Healey) sembrò eseguire una decisa virata di 45 gradi a destra, dirigendosi verso il Lago Erie, quindi “schizzare via” sull’orizzonte.
Healey riferì di aver osservato l’oggetto muoversi in direzione ovest per “un paio di minuti”. Jezzi disse che si muoveva ad una velocità maggiore dei 250 nodi che sono il limite per gli aerei sotto ai 10.000 piedi, ma non alla velocità di 600 nodi con la quale si era avvicinato, come era stato riferito dagli altri. Durante l’incontro non vi furono suoni o turbolenza provenienti dall’oggetto, con l’eccezione di un leggero “scossone” quando l’oggetto cominciò ad allontanarsi verso ovest. Dopo che l’oggetto ebbe interrotto la sua relazione di volo a punto fisso con l’elicottero, Jezzi e Coyne notarono che il disco della bussola magnetica stava ruotando a circa quattro rivoluzioni al minuto e che il velivolo stava salendo alla velocità di 1.000 piedi al minuto. Coyne insistette che il collettivo si trovava ancora nella posizione completamente abbassata nella quale lo aveva regolato per effettuare la discesa evasiva. Non potendolo abbassare di più, non gli rimase altra alternativa che alzarlo, qualsiasi potessero esserne le conseguenze, e dopo qualche secondo di affannoso azionamento del comando (durante le quali l’elicottero raggiunse quasi i 3.800 piedi), riottenne il controllo del velivolo. A quel punto la luce bianca aveva già raggiunto l’area di Mansfield. Coyne aveva avuto una subliminale consapevolezza della salita, ma non gli altri, che invece furono ben consapevoli degli effetti della discesa. L’elicottero fu riportato all’altezza di 2.500 piedi come previsto dal piano di volo, venne stabilito contatto radio con Canton/Akron ed il volo procedette senza altri
eventi fino a Cleveland.
Testimoni a terra di questo evento sono stati individuati da William E. Jones e Warren Nicholson, ricercatori UFO independenti di Columbus, nell’Ohio.
Alle ore 23:00 circa del 18 ottobre 1973 la Signora E.C. assieme a quattro adolescenti si trovava a bordo della loro vettura diretti da Mansfield alla loro casa di campagna, quando la loro attenzione fu attratta da una singola e brillante luce rossa fissa, che volava “ad una media altezza”. La osservarono per circa un minuto fino a quando sparì sopra gli alberi in direzione sud.
Circa cinque minuti dopo, sulla Route 430 in direzione est nei pressi del Charles Mill Reservoir, la famiglia notò due luci brillanti – rossa e verde – che discendevano rapidamente verso di loro provenendo da sudest. Al primo momento, la distanza angolare fra le due luci era di circa 2 gradi, con la rossa che sembrava precedere l’altra.
La Signora C. si fermò sul bordo della strada deserta mantenendo acceso il motore e le luci della vettura. Le luci – più intense di una sorgente puntiforme – rallentarono e si mossero come un corpo unico sul lato destro dell’auto, e la famiglia notò un altro gruppo di luci – alcune di essi lampeggianti – ed “un suono battente, molta confusione” che si avvicinavano dal sudovest. Due dei ragazzi (cugini, entrambi di tredici anni) saltarono fuori dall’auto ed osservarono l’elicottero e l’oggetto, che descrissero “come un dirigibile”, “grande come uno scuolabus”, “con una forma a tipo di pera”. L’oggetto a quel punto sottendeva un angolo pari a quello di una scatola di sigarette da 100 mm tenuta alla lunghezza di un braccio. L’oggetto assunse l’assetto di volo a punto fisso (hovering) al di sopra dell’elicottero, circa 500 piedi dalla strada e 500 piedi sopra gli alberi. (L’altezza del terreno in quel punto è quasi esattamente di 1.000 piedi sul livello del mare; quindi, considerando l’ultima altezza letta sull’altimetro di 1.700 piedi, l’elicottero si trovava a circa 650 piedi al di sopra degli alberi). La luce verde dell’oggetto quindi si accese come una fiammata. “Era come se dei raggi venissero giù” dissero i testimoni. “L’elicottero, gli alberi, la strada, l’auto – tutto diventò verde”.
Impauriti, i ragazzi rientrano precipitosamente nella vettura e la Sig.ra C. ripartì velocemente. Stimarono il tempo in cui rimasero fuori dalla vettura pari a “circa un minuto”. Ne’ i testimoni a terra ne’ l’equipaggio dell’elicottero poterono determinare con sicurezza il momento in cui i due aeromobili si disimpegnarono; i testimoni a terra riferirono che l’oggetto non identificato incrociò la strada quando si trovava oltre la vettura verso nord, muovendosi verso est per qualche secondo, poi invertì la direzione e salì verso nordovest in direzione di Mansfield, una traiettoria che coincide perfettamente con il movimento dell’oggetto ricostruito sulla base delle testimonianze dell’equipaggio.
Qualsiasi teoria sostenente trattarsi di una meteora (lo scettico Philip Klass sostiene che si sia trattato di un “bolide del gruppo delle Orionidi”) può facilmente essere confutata sulla base di:

1) la durata degli eventi (circa 300 secondi);
2) la netta decelerazione e le manovre dell’oggetto nella fase di maggiore
avvicinamento;
3) la forma precisamente definita dell’oggetto; e
4) la traiettoria da orizzonte ad orizzonte.

La possibilità che possa essersi trattato di un aereo ad alte prestazione è allo stesso modo non tenibile se si esaminano le posizioni ed i colori delle luci in relazione alla traiettoria dell’oggetto. Per mostrare le luci nel modo che è stato riferito rispettando le prescrizioni della FAA, un aereo dovrebbe volare di lato, rimanendo in verticale con la coda in basso e rivolta verso l’elicottero, oppure sottosopra con la prua verso l’elicottero.
Altri argomenti contro l’ipotesi dell’aereo sono:

1) un aereo ad ala fissa che si muova trasversalmente rispetto all’osservatore
sembrerebbe muoversi più velocemente nel momento in cui gli transita di fronte;
2) un aereo ad ala fissa non avrebbe la capacità di decelerare passando da un’elevata velocità al volo a punto fisso in pochi secondi;
3) un elicottero potrebbe rimanere in volo a punto fisso, ma non potrebbe raggiungere l’elevata velocità che i testimoni hanno riferito;
4) un aereo convenzionale, trovandosi alla quota compresa fra 500 e 1.000 piedi,
avrebbe prodotto un rumore udibile all’interno dell’elicottero;
5) la FAA prescrive che ogni aeromobile rechi una luce lampeggiante oppure rotante nella parte superiore od inferiore della fusoliera;
6) la FAA prescrive che nessun aereo che voli al di sotto di 10.000 piedi sul livello medio del mare superi la velocità di 250 nodi;
7) avrebbero dovuto essere visibili almeno alcune delle caratteristiche di un aereo convenzionale, quali ali, gondole dei motori, finestrini, impennaggi, marche.

Coyne riferì che quando il giorno seguente ai rotori dell’elicottero venne applicato il metodo non distruttivo di controllo Magnaflux/Zygio per verificare se questi fossero stati sottoposti a sovraccarico meccanico il test diede risultato negativo. L’analisi della tempistica, unitamente a quella delle distanze e delle direzioni, supporta la possibilità che la luce rossa inizialmente avvistata dalla famiglia C., la luce rossa avvistata da Healey e l’oggetto protagonista dell’incontro fossero tutti la stessa cosa. La luce rossa che Yanacsek avvistò sull’orizzonte ad est rimase sotto il suo costante controllo fu inequivocabilmente l’oggetto dell’incontro.
Il caso ha mantenuto la sua qualifica di elevata “stranezza-credibilità” anche dopo estese analisi ed indagini.

Jennie Zeidman
CUFOS

(Prodotto per il sito ufologico del NICAP da Francis Ridge e Robert Fairfax)


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LA PAGINA SULL'INCIDENTE DAL SITO WWW.UFOLOGIE.NET TRADOTTA IN ITALIANO

BREVE SOMMARIO DEGLI EVENTI:
L’equipaggio di quattro uomini di un elicottero UH-1H della Riserva, con base a Cleveland, Ohio, stava tornando da Columbus, Ohio, a circa le 22.30 dopo aver effettuato esami medici di routine. Era una notte chiara, stellata e senza luna. Stavano volando alla velocità di 90 nodi ed ad una quota di 2500 piedi sul livello del mare, al di sopra di una zona collinare. Il S.Ten. Arrigo Jezzi, 26 anni, sul sedile anteriore sinistro era ai comandi. Il Serg. Hohn Healey, 35, medico di bordo, era seduto dietro di lui. Sul sedile posteriore destro si trovava lo specialista di 5° classe Robert Yanacek di 23 anni, capo equipaggio. Il comandante del volo, seduto al posto anteriore destro, era il Cap. Lawrence J. Coyne, 36 anni, veterano della Riserva in servizio da 19 anni.
Circa alla 23:00 nelle vicinanze di Mansfield, Ohio, Healey vide una luce rossa alla sinistra (ovest) che procedeva in direzione sud. Tre o quattro minuti dopo Yanacek notò una luce rossa fissa sull’orizzonte ad est, e lo riferì a Coyne. Dopo circa 30 secondi Yanacek annunciò che la luce sembrava convergere verso l’elicottero, e tutti si misero ad osservarla con attenzione.
Man mano che la luce continuava ad avvicinarsi Coyne prese i comandi e cominciò una discesa controllata a circa 500 piedi al minuto. Fece una chiamata radio alla torre di controllo di Mansfield, settore Avvicinamento, con l’intenzione di chiedere informazioni su possibile traffico di aviogetti nella zona. Ma dopo che Mansfield accusò ricevuta della chiamata il contatto radio fu perso sia sulla gamma VHF che UHF.
La luce rossa sembrava essere in rotta di collisione, avvicinandosi ad una velocità stimata superiore ai 600 nodi. Coyne allora aumentò il rateo di discesa portandolo a 2000 piedi al minuto fino a raggiungere 1700 piedi, all’incirca 600 piedi al di sopra delle cime degli alberi.
Con l’oggetto che stava per colpirli, l’equipaggio cominciò a temere per le proprie vite. Ma proprio quando la collisione sembrava imminente, la luce si fermò bruscamente rimanendo al di sopra e davanti all’elicottero. L’equipaggio vide un oggetto a forma di sigaro, di apparenza metallica e colore grigio, con una cupola, la cui figura copriva l’intero finestrino.
L’oggetto aveva un’apparenza solida, copriva le stelle dietro di lui. Aveva una luce rossa ad un’estremità, una bianca sulla coda, ed un particolare raggio verde che emanava dalla parte inferiore della “fusoliera” che, oltre a quel particolare, non aveva nient’altro di rilevante. Il raggio verde illuminò la prua dell’elicottero, il parabrezza ed i pannelli trasparenti sul tetto. L’abitacolo venne inondato da un’intensa luce verde. Non venne notata alcuna turbolenza o rumore.
Dopo pochi secondi, l’oggetto accelerò muovendosi verso ovest. Coyne ed Haley riferiscono che fece poi una netta virata di 45 gradi verso la destra, in direzione del lago Erie. Mentre l’oggetto era ancora visibile, Jezzi e Coyne notarono che l’altimetro indicava 3.500 piedi, con un rateo di salita di 1.000 piedi al minuto, nonostante che il collettivo (il comando che controlla gli spostamenti verticali dell’elicottero) si trovasse ancora nella posizione completamente abbassata nella quale era stato posto per la discesa.
Quando Coyne cautamente sollevò il collettivo, l’elicottero continuo a salire, come peraltro ci si sarebbe aspettat o. Ad un’altezza indicata di 3.800 piedi, Coyne finalmente capì di avere riottenuto il controllo del mezzo. In quel momento avvertirono un leggero scossone. Discesero quindi alla quota prevista di 2.500 piedi e contattarono via radio senza problemi Akron/Canton.
Il resto del volo fino a C leveland si svolse senza eventi di rilievo.
Verso le 23:00 la Sig.ra Erma C. e quattro bambini stavano ritornando da Mansfield alla loro casa di campagna a sud-ovest della città. A sud di Laver Road, notarono una forte luce rossa che procedeva in direzione sud. La signora svoltò in direzione est e continuò costeggiando il Charles Mill Reservoir, una distanza di 3,6 miglia che coprì in circa 5 minuti.
A questo punto videro verso est una luce rossa ed una verde che si muovevano insieme, avvicinandosi rapidamente. In un primo momento ritennero t rattarsi di un aereo a bassa quota, ma cambiarono idea quasi subito; la luce rossa era troppo intensa, specialmente se paragonata alla verde. Non potevano scorgere alcuna forma ne’, inizialmente, udire alcun rumore. Quando fermarono l’auto e scesero per guardare, udirono il tipico rumore di un elicottero. Mentre osservarono la scena, la luce rossa e l’elicottero convergevano.
Dopo che l’oggetto con la luce rossa si fu fermato, si accese la luce verde. “Quando uscimmo dall’auto, tutto era verde. Vidi quella cosa e l’elicottero”. I testimoni furono d’accordo sul fatto che l’elicottero era verde “a causa della luce da quella cosa lassù… Era talmente forte che non si riusciva a vedere molto in là. Tutto era verde, gli alberi, l’auto, tutto....”.
L’elicottero con l’altro oggetto sopra e leggermente avanti si mossero in tandem da sud-ovest a nord-est. Improvvisamente la luce verde si spense e l’oggetto se ne andò. “Quando la luce si spense non vedemmo più l’oggetto. L’elicottero quindi continuò verso nord-est. Quindi risalimmo sull’auto e vedemmo l’elicottero che volava sopra il lago”.
Jeanne Elias, di 44 anni, stava guardando il telegiornale nella sua casa a sud-ovest di Mansfield a circa le 23:00. Notò il rumore di un elicottero dell’Esercito in avvicinamento, talmente vicino e forte da farle temere che fosse in procinto di schiantarsi sulla sua casa. Il rumore continuò per “un bel po’ ” e quando cessò suo figlio John, di 14 anni, la chiamò dalla sua stanza. Era stato svegliato dal rumore ed aveva notato una fort e luce verde che aveva illuminato la stanza.
La luce continuò sufficientemente a lungo per fargli capire che “doveva esserci un qualche tipo di oggetto giusto sopra la casa perché l’effetto nella mia camera era così forte”.
La ricercatrice Jennie Zeidman ha condotto una dettagliata analisi prendendo in considerazione lo svolgersi degli eventi al secondo, che ha consentito di dimostrare come l’oggetto sia rimasto visibile all’equipaggio dell’elicottero per almeno cinque minuti. Questa durata e le descrizioni dei testimoni escludono che possa essersi trattato di una meteora.

DISEGNI DEI TESTIMONI:

Per primo, in questa figura sono illustrate le posizioni dei membri dell’equipaggio nell’elicottero:



Questo disegno riproduce ciò che il Cap. Coyne vide dal finestrino:



Disegno dell’oggetto eseguito dal Cap. Coyne:



Disegno dell’oggetto eseguito dal Serg. Yanacsek:



Disegno dell’oggetto eseguito in base alle descrizioni del Cap. Coyne e del Serg. Yanacsek:



Disegno degli investigatori che illustra l’osservazione da parte dei testimoni a terra:



Disegno di Curt, di 10 anni, che ha visto l’oggetto da terra:



Disegno di Camille, di 11 anni, che ha visto l’oggetto da terra:



Traiettoria del volo:



RIFERIMENTI:
• Cincinnati Enquirer, 22 Ottobre 1973.
• The Mansfield News Journal, 4 Novembre 1973.
• Jennie Zeidman, "Helicopter-UFO Encounter Over Ohio", Center for UFO Studies,
Chicago, 1979.
• Rapporto sull’incidente “Army Disposition Form” riprodotto nel libro di Larry Fawcett e
Barry Greenwood, Clear Intent, Englewood Cliffs, New Jersey, Prentice-Hall, pag. 239,
1984.
• "MUFON 1989 International UFO Symposium Proceedings", Seguin, Texas, pagg. 13-30.
• "UFO-Helicopter Close Encounter Over Ohio", Flying Saucer Review 22 (4), pagg. 15-19.
• "International UFO Reporter", pagg. 13-14, Novembre-Decembre 1988.
• "International UFO Reporter", pagg. 17-18, Marzo-Aprile 1989.

News Journal, 18 Ottobre 2003.
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[Modificato da Sheenky 22/08/2011 08:03]
23/08/2011 08:07

GLI SCIENZIATI E GLI UFO

Spesso si sente dire che se davvero ci fosse qualcosa di vero, gli scienziati lo avrebbero visto. La realtà è che non solo gli scienziati sono interessati, ma sono stati i principali fautori di questo tema dall'inizio della ricerca moderna sugli UFO.
Quando il pubblico iniziò a prendere seriamente gli avvistamenti UFO negli anni '40, l'Air Force era sul punto di iniziare un'investigazione del fenomeno. Iniziarono diversi progetti, ma la conclusione delle Forzee Aeree culminarono nel Project Blue Book. Fu chiamato l'astronomo J. Allen Hynek.
Inizialmente Hynek non fu entusiasta di questo compito. Quando all'inizio fu interpellato disse: "tutta la materia sembra ridicola". Continuò a spiegare che gli incredibili avvistamenti erano stati effettuati da persone credibili. Una delle sue più infami coperture fu fatta nel 1966, quando centinaia di testimoni in Michigan segnalarono avvistamenti nel corso di due giorni. Hynek suggerì che alcuni di questi avvistamenti erano dovuti ai gas di una palude.
Nel corso del tempo, dopo aver esaminato parecchi casi, Hynek cominciò a credere che effettivamente vi era qualcosa di misterioso sugli UFO. Cominciò ad essere in disaccordo con alcune conclusioni dell'Air Force in merito a casi, e una volta che il Project Blue Book fu chiuso, disse che necessitavano ulteriori ricerche per approfondire il problema. In un'intervista degli anni '80 rivelò che l'Air Force gli fece pressioni per dare rapide risposte agli avvistamenti, invece di fargli svolgere le indagini in maniera corretta.
Per poter ulteriormente studiare gli UFO Hynek fondò il CUFOS (Centro per gli Studi UFO). Fu anche interpellato da Steven Spielberg per il film Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo. il titolo del film era basato sul sistema di classificazione inventato da Hynek, che lo stesso aveva usato per classificare gli incontri UFO.
Hynek fu un personaggio molto importante, perché fu il primo scienziato incaricato di studiare gli UFO., una volta accertato il fenomeno, Hynek avviò una delle più importanti organizzazioni di ricerca UFO, non era la prima, ma era la prima fondata dagli scienziati.
Una delle prime tre organizzazioni più' importanti era sicuramente il NICAP (National Investigation Committee On Aerial Phenomena). Fu fondata nel 1956 dal fisico Thomas Townsend Brown. Brown ricercava l'elettromagnetismo, le radiazioni, la fisica, la gravità e altre tecnologie innovative. Lavorò ore il National Defence Research Committee and te Office of Scientific Research and Development.
Brown era convinto che queste attività di ricerca potevano far luce sul tipo di tecnologia che veniva usata dagli UFO. La sua organizzazione, il NICAP, comprendeva membri illustri, tra cui militari in congedo ed in attività. Dopo Brown, uno dei direttori più importanti fu il miltare in congedo dell'United States Marine Corps, il Maggiore Donald Keyhoe. Keyhoe in seguito ricevette l'aiuto dei suoi colleghi dell'Accademia Navale, l'ammiraglio Roscoe H. Hillenkoetter. Fra gli altri riconoscimenti, Hillenkoeter fu il primo direttore della CIA (Central Intelligence Agency).
Hillenkoeter era apertamente molto critico nei confronti delle Forze Aeree in merito al loro approccio la situazione UFO, lo si nota anche in una sua famosa frase pubblicata sul New York Time: "Dietro le quinte, alti ufficiali dell'Aviazione, sono sobriamente interessati agli UFO. Ma attraverso il segreto di ufficio e il ridicolo, molti cittadini sono indotti a credere che gli oggetti volanti sconosciuti non sono reali."
Un'altra importante organizzazione nata nei primi anni della ricerca fu l'APRO (Aerieal Research Organization), avviata nel 1952 dal tecnico elettrico Jim Lorenzen assieme alla moglie Coral. Nel corso del tempo raccolsero una lunga lista di consulenti scientifici, tra cui il fisico atmosferico Dr. James McDonald, il professore di Ingegneria Idraulica Dr. James Harder, vari psicologi e il dottor Leo Sprinkle.
Alla fine degli anni 50 vi erano almeno tre organizzazioni con rispettabili membri per indagini scientifiche sugli UFO. In aggiunta a questa impresa scientifica, nel 1969 fu istituita l'AAAS ovvero l'American Association or te Advancement of Science's. Si ci riuniva in un'assemblea annuale, in tavola rotonda di scienziati che investigavano sugli UFO. Questa fu l'inizio della ricerca scientifica sugli UFO e questo interesse continua ancora oggi.
Col passare del tempo queste tre organizzazioni persero di importanza e si spensero. Così nel 1969 molti membri dell'APRO fondarono il MUFON (Mutual UFO Network, che è attualmente la più grande organizzazione di UFO negli Stati Uniti. IL MUFON fu fondata da Walt Andrus, ebbe una lunga carriera di educatore e di manager in tecnologia, assieme all'ingegnere John Schuessler e il dottor Allen Utke.
John Schuessler è un ingegnere aerospaziale in pensione, ha trascorso 36 anni della sua vita a lavorare sui programmi di volo spaziali umani. Fu direttore e Project Manager per le operazioni di volo dello Space Shuttle e ricevette dalla NASA la Public Service Medal per il ruolo di capo nella Neutral Buoyancy Laboratory della NASA.
Tra i molti scienziati che supportano il MUFON ci sono i ricercatori di spicco come il fisico Stanton Friedman, il fisico ottico dottor Bruce Maccabeee, l'ingegnere aeronautico Dr. Bob Wood e il professore di fisica Dr. jack Kasher. Sicuramente si stanno trascurando altri nomi, vista l'abbondanza di scienziati che si dedicano ad aiutare gli sforzi del MUFON.
Il fisico Stanton Friedman probabilmente è il più noto scienziato nel campo di ricerca UFO. E' apparso in numerabili documentari e notizie di questo argomento.
Professore a Stantford di astrofisica, Peter Sturrock, istituisce nel 1996 lo Sturrock Panel, ( NDR: Sturrock Panel fu un incontro di 4 giorni nel quale si esaminarono le presunte prove fisiche associate agli avvistamenti UFO, al fine di valutare l'opportunità di effettuare ulteriori indagini per cercare di risolvere l'enigma UFO). Il suo collega, il dottor Jacques Vallee aveva scritto alcuni libri sugli UFO, e dopo aver esaminato le prove ritenne il tema degno di studio scientifico. Al tempo Laurence Rockfeller era interessato alle ricerche degli UFO. Rockfelle accettò di finanziare la presentazione di prove dei ricercatori UFO ad un gruppo di scienziati imparziali. Nelle loro conclusioni, comprese che era necessario un sostegno istituzionale per continuare la ricerca in questo settore.
Nel 1995 l'imprenditore Robert Bigelow creò il NIDS L'Istututo Nazionale per le Scoperte Scientifiche. Bigelow cresciuto a Las Vegas, durante la costruzione e lo sviluppo della bomba atomica, ricorda che la sua famiglia fu testimone di parecchi avvistamenti UFO. Da allora il suo interesse crebbe vero la tematica. Cominciò con l'assumere scienziati presso il NIDS per studiare i fenomeni UFO.
Il NIDS si sciolse nel 2004, quando Bigelow concentrò le proprie energie verso la tecnologia spaziale e fondò una società dal nome Bigelow Aereospace. Tuttavia non abbandonò ma la ricerca della verità sugli UFO. Bigelow che collabora con il MUFON, di recente ha attenuto la gestione da parte della FAA (Federal Aviation Administration), delle segnalazioni UFO da parte dei piloti dei voli commerciali.
Alcuni scienziati che furono coinvolti con i progetti del NIDS furono il dottor Colm Kelleher, il dottor Jacques Vallee, il dottor Christopher Green, i dottor Roger Leir, il dottor Hal Puthoff, il dotto John Alexander e l'astronauta Edgar Mitchell. Il biologo molecolare, il dottor Clm Kelleher attualmente sta svolgendo indagini sugli UFO per la Bigelow Aerospace.
Nel 2008, la Society or Scientific Exploration (SSE) discusse l'argomento UFO nel suo meeting annuale tenutosi a Bouleder nel Colorado. Tra i relatori presenti che parlarono del problema vi erano il dottor Bob Wood, il dottor John Alexander, dr. Simeon Hein, dr. Shelley Tanenbaum e il dr. Claude Swanson. L'ex Ministro della Difesa del Canada, l'onorevole Paul Hellyer sottopose al SSE e in questo incontro chiese la fine del segreto sugli UFO.
Un altro notissimo scienziato, citato più volte dai media anche per questo argomento è il fisico teorico Dr. Michio Kaku. Egli è presente in molti documentari riguardanti le incredibili innovazioni tecnologiche. E' il maggior contributore della "teoria della stringa". Nel suo ultimo libro, "La Fisica dell'Impossibile" non esclude l'idea di civiltà extraterrestri avanzate. Le cataloga in base ai loro livelli tecnologici che potrebbero aver ottenuto. Gli esseri umani sarebbero stati catalogati tipo "zero".
Al di là dell'astrobiologia, il Dr. Kaku ha sottolineato in numerose interviste la necessità di prendere sul serio gli UFO. Nelle sue parole si rileva che nei programmi tipo il Project Blue Book dell'Air Force solo una piccola percentuale di avvistamenti non trovò spiegazione. Le molte migliaia di segnalazioni rappresentano un'incognita. I fisici teorici credono che i viaggi spaziali di vaste distanze entro breve saranno possibili e la continua scoperta di pianeti che potrebbero ospitare la vita, non vieta di pensare che una civiltà più avanzata ci controlli.
Questo articolo potrebbe proseguire quasi all'infinito perché ci sono tanti scienziati che indagano o che hanno indagato la questione UFO. Rimasi sorpreso quando cominciai ad interessarmi a questa questione nello scoprire quanti scienziati e ingegneri erano interessati agli UFO. La gente crede che, gli scienziati ignorino la cosa considerato il fatto che la NASA e le grandi istituzioni scientifiche e le università non se ne occupano apertamente. Sorprendenti progressi potrebbero essere fatti semmai un Istituto Scietifico ufficialmente ne se interessasse e coinvolgerebbe importanti scienziati. Non resta che rimanere in attesa di vedere cosa succederà il prossimo futuro.

Fonte: Ufoplanet
Articolo di di Alejandro Rojas
24/08/2011 07:53

UFO DA SATELLITE METEOSAT 3
DATA: 3 SETTEMBRE 1993


Capita a chi si interessa del fenomeno UFO soltanto occasionalmente o più spesso nei mesi estivi, di andarsene in giro con il naso per aria, per vedere anche se per qualche misero secondo, questi strani oggetti volanti, tanto elusivi quanto misteriosi. Ben altra cosa è l'osservazione di un fenomeno riconducibile ad un UFO, dallo spazio. Infatti i satelliti geostazionari che circondano la Terra hanno occhi elettronici che spiano il tempo atmosferico, gli impianti militari ed industriali, l'inquinamento e chissà quale altro aspetto della nostra Terra.
Nel 1993, alle ore 18,30 (ore 20,30 UTC) del 3 settembre accade qualcosa di assolutamente inatteso.
Il signor Vittorio Orlando, radioamatore con l'hobby della meteorologia, riceve dal suo potente apparato un'immagine che deriva dal Meteosat - 3 che, in alcune ore della giornata, viene usato come "trasponder" per il segnale del Meteosat - 4, che non vola a livello europeo, ma è collocato sul continente americano, più o meno sul Golfo del Messico.

NON È UN SATELLITE OMBRA
L'immagine ricevuto è sconcertante: sulla sinistra in alto, dove è possibile scorgere il cielo e la curvatura della Terra e dove non dovrebbe esserci nulla, c'è invece un oggetto volante non identificato di forma lenticolare, che sembra essere geostazionario, posizionato con il suo asse principale parallelo al suolo terrestre.



A questo punto l'analisi del fotogramma genera domande cui, se possibile, dare delle risposte. Cos'è l'oggetto fotografato? È forse un satellite artificiale? Alla seconda domanda si risponde con un secco no! Perché in quella zona di spazio non ci sono altri corpi denunciati dal controllo NORAD. Ciò però non vuol dire che non ci sia qualche satellite spia non denunciato, un "satellite ombra", che espleta le sue segrete informazioni, senza che i normali organi di comunicazione ne sappiano qualcosa. Infatti nessuno metterebbe un satellite segreto su un orbita che interferisce così fortemente con le orbite di indiscrete telecamere. Va sottolineato che l'oggetto inquadrato non è della classica forma satellitare, ma discoidale: essa si presterebbe molto male a correzioni di rotta, non appare adatta a volare geostazionariamente sul pianeta a causa dell'esposizione di alcune parti alle micrometeoriti, al forte calore solare ed alla bassa temperatura che si registrerebbe nelle zone in ombra.
Inoltre, non si notano, anche impiegando ingrandimenti, particolari modanature sullo scafo che implichino la presenza di micromotori, necessari a correggere l'impostazione e l'orientamento delle antenne che dovrebbero trovarsi a bordo dell'oggetto per ricevere e trasmettere a terra, a meno che queste antenne non ci siano ma... cosa ce ne facciamo di un satellite con cui non possiamo trasmettere e ricevere?

SILENZIO DEI CENTRI METEO
L'oggetto in questione, poi, risulta quasi sicuramente ruotare sul suo asse principale, in quanto l'immagine ricevuta dal radioamatore contiene informazioni sulle emissioni all'infrarosso degli oggetti ripresi, cioè sul calore emesso da questi oggetti; e si nota come l'oggetto, pur essendo a ben 36000 Km di altezza, dove la temperatura è dell'ordine dei meno duecento gradi sotto lo zero Kelvin non presenta zone radianti in modo differente il calore.
A quell'altezza tale fenomeno si può avere solo se l'oggetto in questione ruota sul suo asse, esponendo periodicamente tutte le sue parti al calore solare, omogeneizzando così la temperatura su tutta la superficie dell'oggetti stesso.
Una fascia più scura circonda l'oggetto e tale anomalia appare essere in accordo con numerose foto di oggetti volanti non identificati fotografati anche da terra.
Va anche considerato che una schermata come quella catturata dal radioamatore genovese ha un tempo di trasmissione di circa tre minuti e trenta secondi, necessario perché il sistema di "videolento" trasmetta tutte le righe che compongano l'immagine.
Sappiamo che l'immagine così com'è, è stata ricevuta da altri radioamatori, tra cui un belga, ed una cosa è certa: anche alla centrale operativa di controllo dei satelliti metereologici in Germania l'immagine deve aver fatto un certo scalpore. Ma nessuna comunicazione è arrivata in tal senso dal centro di Armstaad, come se nessuno avesse fatto caso allo strano oggetto. È inutile dire che nella schermata successiva che riprende la zona di coordinate LY CMS IR l'oggetto misterioso era scomparso.





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PROBABILE SPIEGAZIONE LUNARE DEL CASO

Scaricabile da qui: www.megaupload.com/?d=II20DZLK
25/08/2011 07:51

L'ACCORDO SULLE MISURE PER RIDURRE IL RISCHIO DI DEFLAGRAZIONE DI UN CONFLITTO NUCLEARE

Washington, 30/09/1971

Questo accordo, firmato nel settembre del 1971 da Stati Uniti ed URSS aveva come scopo la limitazione del rischio di scoppio accidentale di un conflitto nucleare, cosa tutt'altro che impossibile all'epoca stante l'enorme numero di armi nucleari a disposizione delle due parti, e del clima di continua e forte tensione fra di essi.
I nove articoli dell'accordo, ripartiti su quattro pagine, stabiliscono una serie di misure atte soprattutto ad agevolare la comunicazione, essenziale per evitare che una circostanza inaspettata o accidentale possa sfociare, a causa della reciproca paura e mancanza di comunicazione, nella più spaventosa delle tragedie.
Quello che però interessa gli ufologi è il contenuto dell'Art. 3, che recita "Le Parti si impegnano a scambiarsi immediatamente notifiche nel caso di rilevazione da parte dei sistemi d’allarme antimissile di oggetti non identificati o nel caso d’interferenze su tali sistemi o sui relativi sistemi di comunicazione, qualora tali eventi possano comportare il rischio di un conflitto nucleare fra i due Paesi."
Prescindendo dalla scelta delle parole piuttosto dimessa che potrebbe anche passare inosservata ad un lettore frettoloso e riflettendo sul loro significato, non ci vuole molto per comprendere come gli UFO sono un fenomeno:

- concreto ed oggettivo, capace di provocare effetti ben precisi
- ben noto ad entrambe le superpotenze
- in qualche maniera riconoscibile da entrambe le parti

E questo accadeva nel 1971, nel pieno della guerra fredda, e anche nel pieno del cover-up e del discredito a tutto campo sulla questione UFO.


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La versione in lingua originale (trovabile qui: avalon.law.yale.edu/20th_century/sov001.asp)

Agreement on Measures to Reduce the Risk of Outbreak of Nuclear War Between the United States of America and the Union of Soviet Socialists Republics - September 30, 1971
Signed at Washington September 30, 1971
Entered into force September 30, 1971


The United States of America and the Union of Soviet Socialist Republics, hereinafter referred to as the Parties:
Taking into account the devastating consequences that nuclear war would have for all mankind, and recognizing the need to exert every effort to avert the risk of outbreak of such a war, including measures to guard against accidental or unauthorized use of nuclear weapons,
Believing that agreement on measures for reducing the risk of outbreak of nuclear war serves the interests of strengthening international peace and security, and is in no way contrary to the interests of any other country,
Bearing in mind that continued efforts are also needed in the future to seek ways of reducing the risk of outbreak of nuclear war,
Have agreed as follows:

Article 1
Each Party undertakes to maintain and to improve, as it deems necessary, its existing organizational and technical arrangements to guard against the accidental or unauthorized use of nuclear weapons under its control.

Article 2
The Parties undertake to notify each other immediately in the event of an accidental, unauthorized or any other unexplained incident involving a possible detonation of a nuclear weapon which could create a risk of outbreak of nuclear war. In the event of such an incident, the Party whose nuclear weapon is involved will immediately make every effort to take necessary measures to render harmless or destroy such weapon without its causing damage.

Article 3
The Parties undertake to notify each other immediately in the event of detection by missile warning systems of unidentified objects, or in the event of signs of interference with these systems or with related communications facilities, if such occurrences could create a risk of outbreak of nuclear war between the two countries.

Article 4
Each Party undertakes to notify the other Party in advance of any planned missile launches if such launches will extend beyond its national territory in the direction of the other Party.

Article 5
Each Party, in other situations involving unexplained nuclear incidents, undertakes to act in sucha manner as to reduce the possibility of its actions being misinterpreted by the other Party. In any such situation, each Party may inform the other Party or request information when in its view, this is warranted by the interests of averting the risk of outbreak of nuclear war.

Article 6
For transmission of urgent information, notifications and requests for information in situations requiring prompt clarification, the Parties shall make primary use of the Direct Communications Link between the Governments of the United States of America and the Union of Soviet Socialist Republics.
For transmission of other information, notification and requests for information, the Parties, at their own discretion, may use any communications facilities, including diplomatic channels, depending on the degree of urgency.

Article 7
The Parties undertake to hold consultations, as mutually agreed, to consider questions relating to implementation of the provisions of this Agreement, as well as to discuss possible amendments thereto aimed at further implementation of the purposes of this Agreement.

Article 8
This Agreement shall be of unlimited duration.

Article 9
This Agreement shall enter into force upon signature.
DONE at Washington on September 30, 1971, in two copies, each in the English and Russian languages, both texts being equally authentic.
FOR THE UNITED STATES OF AMERICA:

WILLIAM P. ROGERS

FOR THE UNION OF SOVIET SOCIALIST REPUBLICS:

A. GROMYKO


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La versione in italiano tradotta da PaoloG (scaricabile in pdf da qui: paolog.webs.com/VAR/USA-URSS/11509-Ita.pdf)










26/08/2011 07:35

UN DOCUMENTO DEL CONGRESSO DEGLI STATI UNITI AFFERMA: "LUCI BLU NEL CIELO"
DATA: 1814


Il documento che vi mostriamo sotto è d’importanza storica. Infatti sono tre pagine tratte dal libro della storia del Congresso degli Stati Uniti d’America, che porta il titolo di “Century of Lawmaking for a New Nation: US Congressional Documents and Debates, 1774-1875“. Le pagine che ci riguardano vanno dalla numero 1123 sino alla numero 1128. Cosa dicono in sintesi. Mostrano la preoccupazione da parte del Congresso degli Stati Uniti per l’apparizione nel cielo di enigmatiche “luci blu”, nel corso di una operazione militare contro gli inglesi. Proprio quell’apparizione portò alla sospensione dell’operazione americana. La questione fu discussa alla Camera dei Rappresentanti il 24 Gennaio 1814 e che si può trovare a questo link:
memory.loc.gov/cgi-bin/ampage?collId=llac&fileName=026/llac026.db&re...







Fonte: Centro Ufologico Taranto
27/08/2011 07:26

LA BATTAGLIA DI LOS ANGELES
DATA: 25 FEBBRAIO 1942


In prima pagina, sul "Los Angeles Times" del 26 febbraio 1942, il titolo a caratteri cubitali dice: "L'esercito dichiara che l'allarme è reale"



Cinque anni prima di Roswell, cinque anni prima dell’avvistamento di "dischi volanti" sul Nord-Ovest del Pacifico del pilota Kenneth Arnold, due anni prima della "battaglia dei giganti" (Ardenne, 1944), due anni prima del D-Day, e ben prima che la cosiddetta "era-UFO moderna" iniziasse ufficialmente, avvenne la Battaglia di Los Angeles, probabilmente il più sensazionale e drammatico rapporto di un incontro in massa di UFO. Ne avete mai sentito parlare? A pochi è capitato. Immaginate un’astronave che arriva da un altro mondo o dimensione, che fluttua su una Los Angeles in preda al terrore e oscurata da un blackout in piena notte, proprio qualche settimana dopo Pearl Harbor, al culmine della paranoia e della paura della Seconda Guerra Mondiale. Immaginate come questa enorme astronave, presumendo che si trattasse di un qualche velivolo sconosciuto giapponese, sia stata attaccata mentre si trovava, quasi stazionaria, su Culver City e Santa Monica, da dozzine di batterie contraeree dell’esercito che le esplosero contro circa 2000 proiettili da 450 grammi sotto gli occhi di migliaia di cittadini. Immaginate tutto questo e avrete un’idea della Battaglia di Los Angeles. L’improvvisa apparizione dell’enorme oggetto circolare getta Los Angeles e parte della California del Sud in un immediato blackout da attacco aereo, con migliaia di responsabili della protezione antiaerea che corrono da una parte all’altra di una città buia, mentre la tragedia incombe nei cieli sopra di loro... una tragedia che avrebbe causato la morte di sei persone e la caduta dal cielo di frammenti di bossoli su case, strade e palazzi per chilometri e chilometri.



25 Febbraio 1942, prime ore del mattino
Dozzine di riflettori della 37a Brigata di Artiglieria Costiera intercettarono immediatamente l’enorme nave, come una magica e surreale lanterna nel buio e limpido cielo invernale sopra la città degli angeli. Pochi in città riuscirono a dormire dopo che i cannonieri della difesa costiera aprirono il fuoco scaricando centinaia e centinaia di raffiche di proiettili verso l’astronave luminosa, avvistata inizialmente mentre fluttuava sopra gli studios Metro Goldwin Mayer di Culver City. Il fragore delle artiglierie e il sibilo dei traccianti vennero avvertiti ovunque a Los Angeles, mentre i militari erano certi di essere riusciti a centrare il bersaglio... senza alcun risultato. Nella foto qui riprodotta, si vede il cielo di Los Angeles come appariva all’altezza del fuoco incrociato.
Facendo attenzione alla convergenza delle luci dei riflettori si noterà chiaramente la forma della nave visitatrice all’interno dell’area illuminata. È un GRANDE corpo volante, apparentemente del tutto incurante delle centinaia di proiettili antiaerei esplosi di cui è fatto bersaglio, senza alcun effetto. Comunque le perdite si contarono, ma a terra. Almeno sei persone morirono come risultato diretto dell’attacco dell’esercito sull’UFO, che lentamente e pigramente si fece strada verso Long Beach prima di dileguarsi definitivamente.

Aeromobili non identificati
l giorno dopo, solo sul quotidiano Los Angeles Times, in un articolo di spalla a firma di un redattore, apparve una descrizione dell’UFO. Se ne evince un senso dell’energia e dell’emozione di quella notte.
L'articolo recita:
Una folla infreddolita guarda il cielo illuminato dai colpi dell’artiglieria. Le esplosioni forano l’oscurità come piccole stelle fiammeggianti... le luci dei riflettori sembrano dita protese a scrutare il cielo notturno... Urlano le sirene antiaeree... "Prendete quegli sporchi invasori!" ovunque echeggiano le grida dei militari e della polizia. Ma l’oggetto nel cielo si muoveva lentamente, catturato al centro delle luci come il mozzo della ruota di una bicicletta circondato dai raggi splendenti. Il fuoco sembrava esplodere in cerchio tutto attorno al bersaglio. Gli astanti, tremanti al gelo del primo mattino, comunque non hanno avuto la possibilità di vedere un velivolo precipitare o bombe sganciate. "Forse è solo un’esercitazione", ha rimarcato qualcuno. "Test un accidente!" è stata la risposta. "Non spari in aria tutto quel metallo a meno che non stai cercando di tirare giù qualcosa". L’oggetto bersagliato continuava a muoversi fiancheggiato da esplosioni vermiglie, mentre le casalinghe, avvolte dalle loro vestaglie, rabbrividivano e guardavano quella scena terrificante.
In prima pagina, sul Los Angeles Times del 26 Febbraio 1942, il titolo a caratteri cubitali dice: "L’Esercito dichiara che l’allarme è reale", eppure nelle molte colonne dedicate all’evento, non appare la benché minima descrizione dell’oggetto, per quanto fosse stato per oltre mezz’ora chiaramente inquadrato dall’occhio dei riflettori e visibile da centinaia di migliaia di cittadini. Se non si era trattato di un falso allarme, cosa aveva penetrato lo spazio aereo di Los Angeles? Chi era l’intruso?

I nervi scossi dell'esercito
Su conferma della presenza sulla costa Sud di aeromobili non identificati da parte del comando a San Francisco, due le dichiarazioni ufficiali della Marina da Washington: la prima liquida la faccenda, per bocca del Segretario Frank Knox, con i "nervi scossi" della popolazione; la seconda dichiara: "L’aereo che ha causato il blackout nell’area di Los Angeles per diverse ore questo mattino non è stato identificato".
Il comando della Army’s Western Defense ha affermato che il blackout e le azioni antiaeree sono state il risultato di un velivolo non identificato avvistato sull’area della baia. La città è stata oscurata - conseguentemente all’ordine di sbarramento antiaereo emesso dal 14° Comando Intercettore - dalle 2:25 alle 7:21 del mattino dopo che un precedente allarme giallo delle 19:18 era rientrato alle 22:23. Il blackout si estendeva effettivamente fino al confine messicano e oltre, nella San Joaquin Valley. Non sono state sganciate bombe e non sono stati abbattuti aerei e miracolosamente, viste le tonnellate di proiettili lanciati in aria, solo due persone sono state ferite dalla caduta dei frammenti. (Quest’ultima affermazione del Los Angeles Times verrà successivamente smentita, portando il bilancio delle vittime a sei).

Le testimonianze oculari
Riguardo quanto accadde la notte del 25 Febbraio 1942, lo scrittore Ralph Blum, che all’epoca aveva nove anni, scrisse che credette che i Giapponesi stessero bombardando Beverly Hills:
"C’erano le sirene, luci di riflettori, proiettili della contraerea che esplodevano in gran quantità nei cieli di Los Angeles. Mio padre, che nella Prima Guerra Mondiale era stato un osservatore dell’aeronautica e riconosceva l’artiglieria pesante quando la udiva, disse a mia madre di portare le mie sorelline nel rifugio sotterraneo, mentre io andavo con lui sul balcone al piano di sopra. Che scena! Erano passate le tre del mattino: le luci dei riflettori sondavano il cielo a occidente. Tra coloro che sparavano contro gli intrusi volanti riconoscemmo gli artiglieri del 65° reggimento Artiglieria Costiera di Inglewood e il 205° reggimento della contraerea di Santa Monica. L’oggetto bianco a forma di sigaro incassò molti colpi diretti, ma continuò il suo volo verso est".
Gli osservatori da terra videro anche più di 25 UFO. L’allora redattore del Los Angeles Herald Examiner, Peter Jenkins, disse:
"Vidi chiaramente la formazione a V di circa 25 velivoli argentei che muovevano lentamente verso Long Beach".
Il capo della polizia di Long Beach, J.H. McLelland dichiarò:
"Vidi quella che fu descritta come la seconda ondata di aerei dall’ultimo dei sette piani del municipio di Long Beach. Un osservatore della Marina con un potente binocolo Carl Zeiss, disse di aver contato nove velivoli nel cono dei riflettori. Il gruppo (di UFO) passava da un cono di luce all’altro, e sotto il fuoco delle mitragliatrici dell’artiglieria antiaerea volò dalla direzione di Redondo Beach e Inglewood a Fort MacArthur e continuò verso Santa Ana e Huntington Beach. Il fuoco dell’antiaerea era così pesante che era impossibile sentire il rombo dei motori degli aerei".
Il reporter Bill Henry del Los Angeles Times scrisse:
"Pur trovandomi a notevole distanza dall’oggetto lo vidi chiaramente, ma senza poterlo identificare... sarei pronto a scommettere che su quell’oggetto è stato diretto un gran numero di colpi".
Alle 2:21 del mattino il Generale John L. De Witt diede l’ordine di cessare il fuoco, mettendo di fatto fine a quei 20 minuti di battaglia nel cielo di Los Angeles.

Fonte: Edicolaweb



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L'ANALISI DELLE FOTO

L'oggetto non identificato che il 25 febbraio 1942 subì il fuoco incrociato delle postazioni antiaeree del Pacifico



La foto originale, non filtrata, dell'oggetto che il 25 febbraio 1942 subì il fuoco incrociato delle postazioni antiaeree del Pacifico



L'aggiunta di blocchi di colore dimostra che le luci dei riflettori avrebbero dovuto estendersi, se non bloccate dall'oggetto. Nel resto della sequenza, la densità di massa dell'oggetto risalta rispetto alla tenuità dei pixel dei fari e dei colpi della contraerea



Elaborazioni cromatiche e negative evidenziano come il corpo volante sia stato sottoposto al tiro ravvicinato della contraerea



Zoom sulla foto originale dell'oggetto che il 25 febbraio 1942 subì il fuoco incrociato delle postazioni antiaeree del Pacifico



Filtro emboss sulla foto originale dell'oggetto che il 25 febbraio 1942 subì il fuoco incrociato delle postazioni antiaeree del Pacifico




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68 ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA DI LOS ANGELES
PARLA UN TESTIMONE OCULARE


Scott Littleton


Scott Littleton nel 1942 aveva 9 anni, visse a Los Angeles e si ricorda molto bene della notte del 25 Febbraio. Questo è il risultato del lavoro di ricerca fatto da l'ufologo Frank Warren e il ricercatore Bruce Maccabee che 60 anni dopo rendono noti pubblicamente i ricordi di un testimone oculare. Si cerca di determinare la traiettoria dell'UFO che apparse nel cielo di Hermosa Beach.
Professore emerito di Antropologia a Los Angeles, Scott Littleton non è un ufologo: "Sono molto interessato al tema universale della "War of Gods" - la guerra degli dei - che potrebbe generare "danni collaterali" causati da un guerra coloniale tra due civiltà aliene tecnologicamente avanzate per l'egemonia del nostro pianeta fra 8 o 9.000 anni.
"Meno di tre mesi dopo Pearl Harbour, la minaccia d'invasione si fece sentire, bombardamenti di rappresaglia erano attesi dai militari. Pertanto, la regione Californiana era impegnata in esercitazioni di difesa aerea. In molte occasioni i militari fecero fuoco su bersagli inviati appositamente in aria sopra l'oceano. Gli obiettivi venivano illuminati da fari molto potenti. Lo spettacolo durava mezz'ora e si concludeva attorno alle 22.
Inizialmente, noi ragazzi guardavamo tutto completamente affascinati, ma dopo poche sere a partire da Gennaio, il suono degli spari delle esplosioni diventò di routine, come il fruscio delle onde del mare d'inverno. C'era la certezza che per la nostra sicurezza, i nostri bravi militari della difesa aerea avrebbero fatto di tutto per difenderci da un possibile attacco giapponese che sarebbe entrato nel nostro spazio aereo.
La sera del 24 Febbraio fu ordinaria, qualche esercitazione seguiva il silenzio fino alle 22.00. Come al solito andai a letto e lessi qualcosa alla luce della torcia che avevo nascosto sotto il cuscino, e poi mi addormentai.
Alle 3.15 circa, mi sveglia di soprassalto udendo quello che pareva essere un temporale in lontananza, poi pensai che le esercitazioni erano iniziate anche ad ora tarda, ma qualcosa nell'intensità e nella velocità dei bombardamenti mi fece capire che non era quello che sentivamo ogni sera. La mia stanza aveva la vista sull'oceano, ma la parte di cielo che riuscivo a vedere era colma di luce accecante generata dai proiettori e dai bagliori delle esplosioni,
Grazie alle mie osservazioni precedenti ero sicuro che si trattava di qualcosa di diverso. I fasci dei riflettori e delle esplosioni erano sempre stati ad una certa distanza sopra il cielo ed erano in gran parte visibili dalla mia finestra quando mi trovavo a letto. Questa volta, tutto sembrava molto più vicino. Sentii i miei genitori parlare nel corridoio ed uscii.
Mio padre preoccupato e disse che non aveva senso. Era l'incaricato della sorveglianza contro i raid aerei ed aveva cercato di contattare il quartier generale della difesa civile, ma non aveva ricevuto risposta. (Più tardi scoprimmo che l'allarme era stato dato alle 2,25, ma nessuno aveva pensato di avvertire le guardie locali). Si vestii e andò a vedere cosa stava succedendo.
Tornò abbastanza in fretta più preoccupato che mai e disse a mia madre di portare me e i miei tre nonni, che vivevano con noi, giù nel rifugio che aveva iniziato a costruire il 7 dicembre di tutta fretta. Mio nonno da parte di mia madre era lento nel prepararsi….
Ma quanto mio padre disse esortò tutti ad affrettarci in quanto l'oggetto pare non poter essere colpito. Tutti eravamo nel rifugio in un minuto. Ero eccitato, avevo paura e volevo disperatamente sapere cosa stesse accadendo. Mio padre ritornò e noi sentimmo la sirena di allarme per i continui spari. Mia madre accompagnò i suoi genitori e l'altro nonno al riparo all'interno di due piccole stanze protette da pile di sacchi sabbia disposti in ogni lato del rifugio.
Ero angustiato, volevo uscire e vedere tutta l'azione. Mia madre, anche lei era spaventata, come mi disse 10 minuti più tardi. Eravamo seduti su di alcune panchine che contenevano kit di pronto soccorso, una bottiglia d'acqua e cibo in scatola. Tutti, compresi gli anziani erano pronti ad un attacco giapponese.
La nostra prima idea fu quella di un attacco nemico, perché sentimmo il rombo dei motori di aerei, poi venimmo a sapere che in seguito che il rumore sentito era del nostro aereo.
Ad un certo punto mia madre uscii dal rifugio dalla porta che conduce alla spiaggia, io la seguii.
Ci siamo trovati fianco a fianco, ci siamo stretti l'uno contro l'altro per via del freddo della notte, alzando gli occhi al cielo. Sentivamo gli aerei, ma non erano visibili a causa della distanza, ma ciò che attirò la nostra attenzione fu un 'animale' d'argento a forma di diamante, come lo descrisse mia madre in seguito. L'oggetto stava immobile, quasi sopra le nostre teste. L'altitudine è difficile da stimare, soprattutto perché sono passati tanti anni, ma direi che poteva essere tra i 1200 e 2400 metri.
Questo potrebbe spiegare il perché non abbiamo visto la fosforescenza color arancio riportata da diversi testimoni a Santa Monica e da Cluver City, luoghi nel quale l'oggetto era più basso.
Da tutte le parti sparavano i proiettili antiaerei che colpivano la misteriosa nave. Il rumore era assordante. Ogni volta che un nuovo lampo rosso si vedeva, l'odore acre della cordite si sentiva maggiormente.
Le schegge calde cadevano sulla spiaggia e le raccogliemmo (il giorno dopo noi ragazzi li abbiamo raccolti dalla sabbia per scambiarcele). Nonostante il fuoco la nave non emise nessun suono, e non si comportò in modo aggressivo.
Mentre l'attacco era in corso, e tutti eravamo con la bocca spalancata, l'oggetto pareva non curarsi dei colpi ricevuti ed a un certo punto iniziò a muoversi verso sud-est, fino a Redundo Beach e poi scomparve.
Nonostante i colpi l'oggetto pareva essere invulnerabile. Anni più tardi venni a sapre che gli furono sparati più di 1400 colpi. il rapporto dell'esercito disse che furono 1430 copli, ma sicuramente furono di più.
L'oggetto riapparve nella parte superiore di San Pedro e Long Beach prima di scomparire definitivamente attraverso l'oceano da qualche parte nelle contee di orango e San Diego.
Poco dopo averlo perso di vista, sentimmo il rumore degli aeromobili dell'aviazione, l'attacco era quasi cessato e molti velivoli delle forze armate, alcuni P-38 probabilmente di base a Mines Field (l'aeroporto di Los Angeles dei giorni d'oggi) provenivano da nord-est.
Si erano fatte le 4 del mattino, l'intero episodio era durato mezzora. Il fuoco era cessato, ma nessuno era andato a letto. L'edizione del Los Angeles Examiner, scrisse un titolo davvero accativanete "Air Battle Rage Over Los Angeles".

[Modificato da Sheenky 27/08/2011 07:27]
28/08/2011 07:49

NON SIAMO SOLI E NON CE LO DICONO

Di fronte a questioni circa l'esistenza di vita extraterrestre, gli scienziati, alle soglie del 2010, sono ampiamente divisi. All'interno delle comunità accademiche, gli scettici sostengono che le uniche forme di vita, molto semplici, potrebbero essere trovate in futuro su altri pianeti, ma principalmente si insiste sul fatto che gli unici esseri intelligenti si trovano esclusivamente sulla terra, e semmai esistessero altre forme senzienti le distanze astronomiche sarebbero talmente ampie da non permettere un contatto.
Il Pianeta Terra, che ospita il genere umano, ha delle caratteristiche uniche e questi fattori hanno plasmato nel corso di milioni di anni le creature che vi abitano. Il campo magnetico, i raggi cosmici, l'atmosfera, la nostra preziosa luna che cattura gli asteroidi e che influenza le maree, ed altre mille cause, pare siano state determinanti in un remoto passato per lo sviluppo delle prime forme di vita. Trovare un pianeta che abbia gli stessi requisiti sembrerebbe un’impresa, secondo gli astronomi.
Gli scienziati più' audaci, per provare scientificamente che non siamo soli, sono ricorsi addirittura a formulare equazioni matematiche. Essi si sono basati principalmente sulla famosa equazione di Drake che collega la probabilità' di scoprire vita extraterrestre a vari fattori misurabili, come la dimensione dell'universo e dei sistemi di stelle e pianeti simili al nostro.
Fino ad oggi si sono trovati circa 300 pianeti al di là del sistema solare, essi sono chiamati dagli scienziati "pianeti extrasolari" ed ogni giorno, con la scansione del cielo da parte dei telescopi spaziali, vi e' la probabilità di trovare un luogo dove la vita potrebbe essersi sviluppata.
L'ex Presidente degli Stati Uniti Reagan e l'ex Presidente dell'Unione Sovietica Michail Gorba#269;ëv discussero di una possibile invasione extraterrestre e collaborazione, nonostante quelli fossero anni di tensione internazionale. Pochi sanno che furono studiati protocolli e misure per fronteggiare una possibile invasione extraterrestre. La risposta del Pianeta contro l'invasione fu un protocollo studiato da accordi internazionali e chiamato "Dichiarazione dei Principi di Attività circa il Rilevamento di Intelligenze Extraterrestre".
Il documento illustra chiaramente come gli astronomi si dovrebbero comportare subito dopo il contatto. Se esiste il documento, evidentemente esistono anche le preoccupazioni da parte dei Governi e tante certezze non rivelate.
Per la comunità scientifica internazionale la prova dell'esistenza degli alieni dovrebbe provenire dall'ormai illustre Progetto SETI (Search or Extraterrestrial Intelligence), che con i finanziamenti privati, utilizza radiotelescopi in tutto il mondo per scandagliare il cosmo, e quindi ricevere segnali radio eventualmente emessi da civiltà avanzate.
Questo progetto, poco utile per alcuni, potrebbe rallentare la nostra preparazione al contatto, infatti semmai riuscissimo ad intercettare un qualche segnale ci vorrebbero anni per decifrarlo e ci vorrebbero svariati decenni per raggiungere gli E.T. e, nonostante lo sforzo di questa organizzazione, un'insignificante porzione di cielo scandagliata non e' sufficiente per scoprire davvero qualcosa di utile alla ricerca.
Molti ufologi nel corso degli anni si sono chiesti come mai si debbano sprecare queste risorse quando quasi ogni giorni arrivano rapporti di segnalazione di possibili avvistamenti UFO. E' uno spreco di tempo e di denaro. Forse sarebbe più' fruttuoso usare le risorse per capire cosa c'e' di vero sulle famose Abduction (rapimenti alieni), e capire il perché' si è avuto un aumento esponenziale delle persone che sostengono di essere state rapite.
Si tratta solo di un fenomeno sociologico creato da racconti, dalla televisione, dal cinema oppure il fenomeno è reale ed è in espansione? Ormai e' noto a tutti che i Governi hanno studiato il fenomeno UFO. Perché' si rifiutano di parlare apertamente di queste questioni, cosa hanno effettivamente scoperto? Forse le risposte sono troppo imbarazzanti e si teme una caduta mondiale dell'economia, della politica, ma soprattutto della religione. E' un rischio troppo alto!
Ma se davvero avvenisse ufficialmente il contatto saremmo pronti?
Sarebbe il confronto fra civiltà interplanetarie e le differenze sarebbero epocali. Quello che viene da chiedersi è se il genere umano sarà in grado di accettare "loro", viste le attuali divisioni planetarie nei campi politico, economico e culturale. Chi potrebbe rappresentare l'umanità di fronte ad una delegazione extraterrestre, ma soprattutto questo incontro potrebbe giovare all'umanità? Gli scenari che potrebbero presentarsi, soprattutto a livello religioso, potrebbero essere devastanti.
Dovremmo riscrivere l'intera storia e rivedere concetti inculcati alle persone da millenni, nascerebbero inevitabilmente nuove religioni, correnti di pensiero e schieramenti a favore e contro gli alieni.
Altra riflessione doverosa da fare e': "Questi esseri sono ostili o amici?" Cosa potrebbe averli spinti a viaggiare nel cosmo e cercare il contatto con l'uomo?
Alcuni sostengono che semmai gli alieni avessero raggiunto il Pianeta Terra, avendo a disposizione tecnologia superiore alla nostra avrebbero potuto facilmente sopraffarci. Ma è evidente che conquistare un intero pianeta, ma soprattutto controllarlo sarebbe quasi impossibile.
Sembra che i misteriosi visitatori, per adesso, si limitino ad osservare le sciocchezze che il genere umano sta compiendo su se stesso, forse senza intervenire. Ma nessuno ovviamente ha certezze in merito. Durante quasi tutti i conflitti militari nel mondo, sin dai tempi più antichi, strani oggetti sono stati osservati. Alcuni anni fa, durante la guerra in Iraq, in occasione dell'offensiva anglo-americana, la notizia che alcuni UFO erano stati notati dalla forze armate attirò la curiosità degli ufologi nel mondo.
Testimonianze scritte sono presenti in qualsiasi epoca, sin dai tempi di Cristo, durante il Medioevo, durante la Prima e Seconda Guerra Mondiale (i famosi FooFighter), durante la guerra delle Falkland, in Vietnam e Corea e, più recentemente, la guerra del Golfo.
Apparentemente questi oggetti, forse pilotati da esseri intelligenti, si sono limitati a osservare e, in alcuni casi, hanno interagito con i nostri velivoli compiendo mirabolanti manovre.
Ma il punto della situazione ad oggi qual'è? Pare che qualcosa si stia muovendo in ogni direzione, ma il percorso e' costellato di ostacoli. La Nasa ha iniziato da qualche tempo a rendere noto che ci potrebbe essere vita aliena non lontano da noi. Al di là delle incoraggianti notizie della scoperta di acqua su Marte e sulla Luna e varie missioni spaziali oltre la fascia degli asteroidi, un recente studio scientifico solleva il ragionevole dubbio che su Marte, oltre che in un remoto passato, a livello batterico, la vita potrebbe essere presente anche oggi. Ricercatori dell'Imperial College di Londra hanno recentemente dimostrato che grandi quantità di Metano rilevate nell'atmosfera di Marte non sono spiegabili con il semplice ingresso nell'atmosfera di metoriti.
Lo studio ha dimostrato che la reazione chimica non sarebbe sufficiente spiegare la quantità elevata riscontrata, e ci sarebbero due possibilità per spiegare la presenza di questo gas instabile. Microrganismi nel sottosuolo potrebbero produrre metano come prodotto di scarto del loro metabolismo. L'altra ipotesi potrebbe essere la presenza di acqua in grandi quantità che, interagendo con le rocce vulcaniche,potrebbe produrre il metano rilevato.
Lo stesso Vaticano, nel 2008, tramite uno dei suoi esponenti, Padre Corrado Balducci, ha fatto sapere che la Chiesa accetta l'ipotesi di vita extraterrestre nell'universo. "Fatti, come l'esistenza dei dischi volanti" afferma Balducci “confermano come gli alieni si sono evoluti più rapidamente dell'uomo, ed anche se si scoprisse che gli extraterrestri sono in un qualche modo superiori agli umani, questo non metterebbe in dubbio gli insegnamenti del Cristianesimo”.
Nel recente simposio organizzato dal Vaticano a Novembre di quest'anno, a cui erano presenti oltre che Padre Jose Funes (noto per aver detto che e' possibile credere in Dio e negli extraterrestri), il Professor Chris Impey, del Dipartimento di astronomia dell'università dell'Arizona, la dottoressa Athena Coustenis, astronoma dell'osservatorio di Parigi ed altri illustri scienziati, si e' ritornato a parlare di presenza di vita nell'universo. Questi sono segnali positivi per una rivelazione che a piccoli passi sta avvenendo anche da parte dei Governi che. a piccole dosi. stanno rivelando i propri segreti in merito alla casistica degli avvistamenti passati.
Possiamo dunque affermare che non siamo soli e tutto questo senza tener presente le ricerche e le scoperte di 60 anni di lavoro di tanti ufologi.

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28/08/2011 16:58

Quale velivolo sperimantale, pallone giapponese o tedesco che sia, non sarebbe stato abbattuto con tutti quei colpi? Per lo meno il dubbio è lecito.
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28/08/2011 21:30

Re:
saturn_3, 28/08/2011 16.58:

Quale velivolo sperimantale, pallone giapponese o tedesco che sia, non sarebbe stato abbattuto con tutti quei colpi? Per lo meno il dubbio è lecito.




.....YYYESSSSS!!!
29/08/2011 07:38

L'AVVISTAMENTO DI AUGUSTO LEVERGER
DATA: GIUGNO 1865




Il protagonista di questa storia e' il militare franco-brasiliano Joao Manuel Augusto Leverger, meglio conosciuto come il Barone di Melgaço, titolo conferito nel 1865 dall'Imperatore D. Pedro II.
Levenger nacque in Francia a Saint Malo e fu naturalizzato brasiliano nel 1844. Entro' a far parte della Marina Imperiale Brasiliana con il grado di tenente l' 11 Novembre 1824 e servi' la patria durante la Guerra del Paraguay (1864-1870) e fu per 5 volte Presidente della provincia del Mato Grosso.
Compi' importanti lavori scientifici, e si interesso' al problema idrografico della provincia del Mato Grosso e si impegnò per redigere un'importante tabella di marcia per navigare il fiume Paraguay.

L'AVVISTAMENTO
Nel Giugno del 1846 era la comando della Fregata "18 Luglio" con un equipaggio di 47 persone e attorno alle 05.57 del mattino fu osservato uno strano fenomeno luminoso
Alla pagina 295, Volume I n.74 sul Diario di bordo le seguenti parole venivano annotate:
"ho osservato questa sera uno strano fenomeno che produce uno strano ronzio. Sono le ore 05.57 e il cielo e' perfettamente limpido e tranquillo,un globo luminoso e' apparso ed ha descritto una curva di 30 gradi in direzione Nord-Nord Ovest. La luce che emanava era piu' forte di una lanterna, la luna era piena. Dell'oggetto si potevano notare tre organismi (parti), il centro pareva spostarsi in cerchio, il lato superiore pareva essere un quadrilatero irregolare e la parte sotto da dove pareva provenire il ronzio, era a forma di cerchi con dei raggi. Mano a mano che si spostava a zig zag pareva prendere una forma ellittica piu' schiacciata, era ben distinto dalle stelle. Dopo circa 25 minuti il fenomeno e' sparito e non vi e' stato alcun fenomeno atmosferico o perturbazione nel cielo."
Tutto questo accadeva alla presenza di molti menbri dell'equipaggio. Una volta giunti nella citta' di sbarco di Assumpção il Capitano riferi l'accaduto al Ministro del Brasile e si giunse che si tratto' di un fenomeno naturale. (Ndr: e' ovvio che all'epoca non vi erano i presupposti per credere altro.)
La descrizione riassunta di questo caso e' a dir poco incredibile, infatti possiamo escludere che si tratti di un meteorite o di un fenomeno naturale in quanto e' durato ben 25 minuti ed ha tutte le caratteristiche descritte e notate negli UFO nei tempi recenti. Purtroppo dai dati giunti e' difficile stabilire il luogo esatto dell'avvistamento, ma secondo alcune ricerche la nave in quel periodo si trovava presso il Rio Paraguay e vicino alla confluenza con il fiume Paraná.

Fonte: Centro Ricerche UFO Liguria
29/08/2011 07:40

AVVISTAMENTO UFO AD AVIANO
DATA: 30 GIUGNO/1 LUGLIO 1977














31/08/2011 09:09

AVVERA' MAI L'AMMISSIONE DELLA PRESENZA ALIENA?

Cosa avverrebbe se il Governo decidesse di rivelare gli UFO? Ce lo dicono gli ufologi di caratura internazionale
Il ricercatore Jim Quirk, gia' noto per aver scritto articoli sul sito UFO Digest, ha chiesto ad alcuni noti ufologi cosa potrebbe accadere semmai la popolazione terrestre verrebbe a conoscienza, da parte delle autorità mondiali, la presenza extraterrestre sul Pianeta Terra.

Bruce Maccabee



Noto fisico che ha lavorato per l'U.S. Navy, ben noto alla comunità ufologica sin dagli anni '60 ha dato questa risposta: "In generale penso che se la notizia arrivasse, sarebbe come se il cielo ci pioverebbe in testa. Ma dipende da cosa il Governo dirà. Sarà amore, odio o indifferenza?
Bruce Maccabee ha cercato di immaginare la situazione. Le persone reagirebbero diversamente in base alle proprie preoccupazioni personali e in base alle caratteristiche. Alcuni saranno felici, altri turbati. Alcuni si rifugeranno sulle colline pensando che gli alieni potrebbero facilmente prenderli e portali via.
Alcuni potrebbero non credere alla spiegazione sugli ETs fornita, e penserebbero che questa manovra sarebbe stata progettata per far insediare un nuovo governo mondiale....per instaurare la pace del mondo sacrificando la nostra libertà, o addirittura per giustificare le spese militari e l'espansione delle prerogative degli stessi militari.

Richard M. Dolan



Ricercatore che si dedica all'ufologia sin dai primi anni '90 e autore di "UFO and The National Security State" (la storia della copertura del Governo sugli ET, in due volumi), ha riferito che semmai il Governo facesse tale rivelazione, molte persone entrerebbero in uno stato di shock: "E sicuramente causerebbero molti problemi".
Molte persone vivrebbero male questa rivelazione, si dovrebbe affrontare una crisi politica e finanziaria. Il Governo dovrebbe giustificare l'impegno economico (occulto) che sin dagli anni '40 e' in atto. Si dovrebbero affrontare diverse questioni. Gli Americani vorrebero sapere come mai per 60 anni il Governo e' riuscito a mantenere il segreto, all'insaputa dei media, dei ricercatori e della comunità scientifica.

Stanton Friedman



Il fisico nucleare che studia il fenomeno UFO sin dagli anni '60, autore di svariati libri, tra cui "Flying Saucer & Science" ha risposto così:
"La reazione del pianeta sarà soggetta in base a quello che il Governo dirà circa le visite aliene sulla Terra e come verranno presentate le cose.
Ci riveleranno dettagli tecnici? Spero di si. Diranno che altri governi hanno lavorato in maniera indipendente? Si tratta di un problema internazionale che ha molte implicazioni per la religione, per la politica, economia. Il Governo andrà a annunciare una serie di conferenze come approccio alla notizia? Potrebbero fornire le prove di ciò che sostengono?
Friedman ritiene che la maggior parte delle persone sarà in grado di abituarsi all'idea che alieni neutrali ci visitano costantemente, ma non si aspetta un rilascio imminente di informazioni in questo senso. Ma ha aggiunto:" Gli alieni protrebbero avere qualcosa da dire in merito."

Thomas J, Carey



Co-autore con Donal R. Schmitt di "Witness to Roswell", ha detto di non essere sicuro che il Governo sia pronto per parlare degli UFO: "Gli Stati Uniti non ammetteranno mai che gli UFO sono veicoli alieni. Una delle ragioni per la quale che il Governo non vorrebbe rispondere alle accuse su pratiche illegali e su suoi metodi barbari, soprattutto in merito alla questione dell'incidente di Roswell del 1947, quando civili , compresi i bambini furono minacciati di morte per non riferire ciò che avevano visto.
Dolan ritiene possibile che una fazione all'interno del Governo, conosca la verità sugli UFO e potrebbe favorire una acclimatazione verso le persone, per farsì che la gente si abitui alla realtà extraterrestre. L'avvenimento avver' da un componente del Governo, quando un evento connesso agli extraterrestri si verificherà e non ci sarà modo di coprire la verità agli occhi del mondo.
Questo sarà un duro colpo, a coloro che hanno fino ad ora coperto la verità fino ad ora, avranno molto da spiegare. Più il Governo terrà i propri segreti e più sarà difficile spiegarlo dopo e provarlo.

01/09/2011 10:41

L'INCREDIBILE INCONTRO DI TEHERAN
DATA: 18 SETTEMBRE 1976


La notte del 18 Settembre 1976 l'Air Force Iraniana fu coinvolta in una dei più drammatici eventi UFO della storia moderna. Non solo in sé il caso fu straordinario, ma lo fu anche uno dei 4 documenti rilasciati dall'US Defence Intelligence Agency.
La stranezza iniziò dopo le ore 10.30 del 18 del 18 Settembre, quando la torre di controllo presso l'aeroporto di Mehrabad ricevette delle chiamate che riferivano di un oggetto sconosciuto in volo a 1.00o piedi nella parte settentrionale di Teheran. Il supervisore della torre di controllo osservò l'oggetto con un binocolo, descrivendolo come di forma rettangolare o cilindrico. Secondo la testimonianza le due estremità dell'oggetto erano pulsanti di colore biancastro blu. In mezzo si poteva vedere una luce rossa rotonda. "Ero stupito".
Segnalò l'accaduto all'Air Force Iraniana. A duecento miglia di distanza, presso l'Air Force Base di Shahrokhi, il Generale Nader Yousefi ordinò ad un F-4 Phantom di indagare. Decollò alle ore 1.30 di mattina del 19 Settembre. Secondo il pilota, l'oggetto era intensamente brillante e ben visibile a distanza di 70 miglia. Quando si portò ad una distanza di 25 miglia nautiche (29 miglia terrestri) e tutte le strumentazioni di bordo compreso le comunicazioni si disabilitarono. A quel punto il pilota decise di interrompere l'intercettamento cambiando rotta e gli strumenti ripresero a funzionare.
Intanto il Generale aveva già autorizzato al decollo un secondo F-4. Quando il secondo pilota raggiunse la distanza di 27 miglia nautiche, registrò un notevole ritorno radar paragonabile a quella di un aero cisterna Boeing 707. A questo punto l'UFO cominciò ad allontanarsi dal F-4 alla stessa velocità. Era estremamente brillante e si potevano notare luci stroboscopie disposte a schema rettangolare. I colori delle luci variavano dal blu al verde, rosso e arancione, anche se la sequenza era così veloce che a mala pena si potevano distinguere.
L'UFO rilasciò poi un oggetto luminoso, stimato grande quanto un terzo della grandezza della luna visibile. Si diresse dritto verso l'F-4 molto velocemente. Il pilota cercò di fare fuoco lanciando un missile AIM-9, ma in quel momento il pannello delle sue armi smise di funzionare e perse tutte le comunicazioni. Il pilota cercò di evitarlo cambiando rotta, ma l'oggetto lo seguì. In seguito l'UFO si ricongiunse di nuovo con l'altro UFO da dove era partito. Il pilota riprese le comunicazioni e il controllo degli armamenti.
A questo punto un altro UFO fuori dall'oggetto principale e discese verso terra rapidamente. Il pilota credette che l'oggetto si schiantasse al suolo facendo una manovra per anticipare un'esplosione. Ma l'UFO si posò dolcemente a terra lanciando una luce molto brillante su di una superficie di 2 miglia. L'equipaggio dell'F-4 notò che l'oggetto poco dopo tornò indietro.
Prima di atterrare fecero parecchi giri sull'aeroporto di di Mehrabad, registrando interferenze e perdite delle comunicazioni e durante il loro approccio finale l'F-4 videro un oggetto di forma cilindrica con luci molto brillanti sulle estremità e un flash nel centro. I militari chiesero alla torre di controllo se si rivelava qualcosa, ma la risposta fu che non c'era traffico anomalo nella zona.
Il mattino seguente gli equipaggi dell'F-4 furono portati in elicottero presso l'aerea nella quale era stato visto atterrare l'UFO. Era un letto di un lago asciutto. Non videro nulla, ma rilevarono un segnale (come un beef) ad ovest della zona. Di ritorno il segnalesi fece molto più' inteso proprio sopra una piccola casa. L'elicottero atterrò e chiesero agli abitanti se avessero notato qualcosa di strano la notte precedente. Le persone riferirono di aver udito un forte rumore e visto una luce molto brillante, come un "fulmine".
Benchè la nota fa riferimento ad ulteriori informazioni, nessun documento militare è mai venuto alla luce. I ricercatori Barry Greenwood e Lawrence Fawcett dichiararono che il caso Iraniano era di notevole spessore, tuttavia nessuna ammissione è mai avvenuta dall'ente governativo. Le testimonianze durante gli anni in avanti fatte da parte dei Generali iraniani Nader Yousefi e Mahmoud Sabahat dell'aeronautica hanno rivelato che il Generale John Secord, capo della missione USAF Orion, fece un brifing di alto livello con le autorità iraniane e con i piloti.
Inoltre il Lt. Generale Abdulah Azarbarzin dell'Imperial Air Force Iraniana ammise ai giornalisti degli Stati Uniti che l'incontro con l'UFO accuratamente documentato fu trasmesso all'USAF. "Questa fu la richiesta degli Stati Uniti. Hanno delle procedure, e se avessimo delle informazioni sugli UFO ce le saremmo scambiate. Nel 2005, uno dei piloti iraniani, il Generale Parviz Jafari, confermò i fatti avvenuti in una intervista rilasciata a Witley Strieber e al Dr. Roger Leir.
Gli analisti dell'intelligente statunitense hanno rilevato un caso spettacolare. Una valutazione nei files della DIA ha stabilito:
"Una relazione eccellente. Questo caso è un classico che soddisfa tutti i criteri necessari per lo studio di convalida per un avvistamento UFO: a) l'oggetto è stato visto da più testimoni da diverse posizioni e punti di vista….. b) la credibilità di molti testimoni è elevata (un Generale dell'Air Force, equipaggi di aerei qualificati, esperti operatori radar). c) rilevamenti visivi sono stati confermati dal radar. d) simili effetti elettromagnetici (EME) sono stati riportati da tre velivoli separati. e) sono stati registrati fenomeni fisiologici su alcuni membri dell'equipaggio (vale a dire perdita della visione notturna a causa della luminosità dell'oggetto). f) grande manovrabilità è stata registrata dagli UFO".
Durante il 1990, Lee Graham e Roger Regehr dell'Aero-Jet in California confermarono che l'avvistamento avvenuto a Teheran fu registrato anche dai sistemi DSP (Defence Program) via satellite. E' una piattaforma sita nello spazio usata principalmente per il rilevamento del lancio di missili balistici. E' in grado di distinguere diversi tipi di aeromobili, confrontando la traccia tramite l'infrarossi con un database completo di tutti i velivoli conosciuti. Graham e Regehr ottennero i tabulati dal DSP e dai dati emersi risultò che un oggetto sconosciuto era presente nello spazio aereo iraniano in quel momento.
La domanda ovvia è, quale tipo di oggetto volò nei cieli di Teheran? Sulla base di tutto ciò che è noto, non ha senso affermare che si tratta di tecnologia americana. Perché gli americani dovevano confrontarsi con l'Air Force nel loro spazio aereo? Non vi è mai stata alcuna indicazione negli anni successivi che poté accertare che tecnologia Sovietica fu responsabile di questo evento - senza dimenticare il fatto che nel 1976 un interferenza da parte sovietica sarebbe stata molto più provocatoria di quella americana. In seguito l'Iran chiese agli opposti schieramenti se era una qualche prova dei propri equipaggiamenti. Nessuna rivendicazione fu mai fatta.
Il vero problema è che questo oggetto superava chiaramente ogni tipo di velivolo caccia degli USA.

Report degli incontri dell'US Defence Intelligence Agency

keyholepublishing.com/1976-9-19-Iran-a-1.JPG

keyholepublishing.com/1976-9-19-Iran-a-2.JPG

keyholepublishing.com/1976-9-19-Iran-a-3.JPG

Fonte: Ufoplanet
[Modificato da Sheenky 01/09/2011 10:42]
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Miglior Power 2013
01/09/2011 10:55

Se mai dovesse avvenire un'ammissione ed un incontro con una razza aliena, sarà una catastrofe per religioni, sistema economico e politico come affermato da Stanton Friedman. Lo shock ci sarà da parte dei più scettici e tra i credenti più ottusi delle varie religioni. I governi potrebbero benissimo dire che non avevano le prove certe e che queste sono arrivate. Così attutirebbero il colpo. Poi si dovrà vedere con che intenzione un'ipotetica razza aliena prenderebbe contatto ufficiale con noi. Scenario stile Visitors? Per aiutarci a risolvere i nostri problemi? In questo caso dovremmo far fronte ad un cambiamento radicale senza più combustibili basati sul petrolio e senza più denaro che comporta ricchezza e povertà. Quindi come la mettiamo? Utopicamente si potrebbe teorizzare che finalmente tutti potrebbero avere un benessere "controllato". Senza più ricchi nè poveri. Ma saremmo tutti d'accordo? E' impossibile fantasticare in questo momento. Vedremo se e quando sarà il momento. Certo è che un minimo di protocollo i governi dovrebbero averlo...
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