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Mistero sulla Murgia: le auto in folle risalgono la pendenza

Ultimo Aggiornamento: 16/12/2009 18:35
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Utente Esperto
12/12/2009 20:32

POGGIORSINI – I fungaroli a caccia di cardoncelli e cosche passano davanti a un vecchio epitaffio sulla Murgia, a pochi chilometri in linea d’aria da Castel del Monte. Qualcuno si segna, un altro passa senza guardare. Molti non sanno nemmeno a cosa rimandi quella croce nera. Un luogo misterioso, quanto misconosciuto. Una caligine di mistero che protegge il dubbio. Basta parcheggiare la macchina proprio davanti al cippo per rendersi conto che la logica della fisica tradizionale finisce davanti all’insostenibilità del portento.


Motore spento, marcia in folle, nessun freno inserito ed anche un pesante autocarro inizierà a scalare a passo sostenuto quello che, anche il rigoroso livello a bolla d’aria, ci rivela essere un leggero pendio. Senza trucco e senza inganno.

Potere della suggestione o c’è dell’altro? Quello spicchio di steppa pugliese detta Murgia ha memoria di strane coincidenze, tutte marcate con decisione sul quaderno della storia.

L’incidente
La lancetta dell’orologio del tempo si sposta indietro, alle 20,40 del 30 ottobre del 1972. È buio pesto quando un Fokker F27, il volo di linea 327 ATI proveniente da Roma verso Bari si schianta sulla Murgia, tra Corato e Poggiorsini, contro la stalla di un complesso colonico a Masserie Nuove. Perdono la vita 27 persone (22 passeggeri e 5 membri dell’equipaggio). Salva per miracolo un’intera famiglia di coloni, quella del 51enne coratino Giuseppe Rutigliano, che pranzava con sua moglie, la 47enne Eugenia Tarantino, ed il piccolo Paolo, di soli 10 anni. Il Fokker termina la sua corsa distruggendo la stalla della masseria, uccidendo circa 200 tra pecore e vitelli. I cronisti, arrivati sul posto poco dopo i soccorsi, descrivono l’atmosfera come assolutamente surreale, stridente nei contrasti.

«Una scena terribile, – ricorda Antonello Ambruosi, all’epoca giovane cronista – una vera tragedia. Per superare il cordone di polizia e carabinieri dovemmo aggirare la masseria a piedi nel buio pesto. Ci capitò di passeggiare sui rottami nostro malgrado e, forse, di schiacciare anche qualche cadavere. Ma la scena più sinistra era costituita dalla visione delle pecore, nella stalla. Ancora su quattro zampe. Ma carbonizzate. Nessuno capì nulla di quello che era realmente accaduto, si fecero tante congetture. Ma il fatto restò avvolto nel mistero».

Per davvero. L’altimetro, che funzionava, segnalava la quota esatta, 1.450 piedi, ossia 460 metri sul livello del mare. Il bollettino meteo non parlava di turbolenze, il cielo stellato, la voce del pilota che aveva comunicato «pista in vista» a 50 km circa dall’atterraggio, nonostante le condizioni di visibilità ottimali. Tutte argomentazioni troppo stridenti con quello che accadde. Si finì per dare la colpa al pilota, Giuseppe Cardona, palermitano, veterano del volo, il cui corpo venne trovato fuori dalla cabina, in prossimità della coda del velivolo, dando vita a congetture strane sugli ultimi istanti del Fokker. Poi ogni altra supposizione venne congelata. Ed il caso venne mandato in archivio. Strane coincidenzeAnche se nessuno mai si disse abbastanza soddisfatto dall’esito delle indagini parallele della Direzione aeroportuale di Bari e delle procure di Trani e Bari, coordinate dai magistrati Piccarreta e Bisceglia.

Erano, infatti, passati solo 17 giorni dal disastro aereo delle Ande, in cui perirono 29 persone a bordo del volo 571 della Fuerza Aerea Uruguaya che trasportava in Chile una squadra di rugby. La storia dei 16 sopravvissuti, salvati due mesi dopo, è arrivata a noi attraverso la cinematografia. Ma nessuno pensò che, anche per quel disastro, si trattava di un Fokker F27, attrezzato con un sistema di navigazione uguale a quello dell’incidente pugliese, il cosiddetto Vor (Vhf Omnidirectional Range), che ha costituito, fino alla rivoluzione del Gps, lo standard di navigazione aerea per voli a corto e medio raggio. Un sistema ritenuto sicuro, ma pur sempre condizionato dal magnetismo terrestre.

L’osservatorio Bendandi di Faenza, a tal proposito, parlò di influsso nefasto di una tempesta solare sulla sciagura del 30 ottobre, azzardando una congettura suggestiva per i tempi. Affascinante come quella del «disco rosso», un oggetto volante misterioso avvistato da un testimone a poche decine di minuti dalla caduta del Fokker nei cieli di Corato, dettaglio che venne inserito nel corposo faldone d’indagine dal direttore dell’aeroporto di Bari, Mario Cascella. La seduzione misterica dei luoghi, poi, ha fatto il resto. A 200 metri dalla masseria centrata dall’aereo giace la necropoli di San Magno, misterioso complesso di tumuli funerari dell’Età del bronzo ancora parzialmente da indagare. L’occhio attento scorge in lontananza la sagoma inconfondibile del Castel del Monte, un’icona del dubbio ed un trattato architettonico di alchimia ed esoterismo. Ad un tiro di schioppo, la più grande polveriera d’Europa, quella di Poggiorsini, ed almeno tre siti nucleari. E, nella memoria collettiva, le tante storie di pastori che cianciano ancora di una grande collina cava, proprio tra le tante alture steppiche, un sesamo stipato di improbabili aggeggi.

Il mistero
L’arcano resta in piedi gagliardo, anche grazie ad un autovettura che si muove da sola, in un luogo misterioso, nel cuore della Murgia nucleare. Potere della suggestione, o c’è davvero qualcosa di più? «L’unico modo per fugare i dubbi – precisa Riccardo Losito, geologo andriese, profondo conoscitore della Murgia – è quella di procedere scientificamente, effettuando misurazioni sui luoghi e cercando di capire se siano o meno interessati da fenomeni di magnetismo terrestre. L’esistenza di un forte campo magnetico spiegherebbe tutto. Forse». E forse qualcuno controllerà, incuriosito da questo intrigante patchwork che seduce e rimanda alla condizione oscura del mistero. Già, il mistero, «la fonte di ogni vera arte e di ogni vera scienza». Così, almeno, la pensava Albert Einstein.

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Utente Illuminato
13/12/2009 09:59

un luogo "strano" esiste a san gemini (Tr)dove la livella indica da che parte "dovrebbe" essere la discesa ma qualsiasi cosa che "rotola" va inesorabilmente dalla parte opposta.
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Utente Master
13/12/2009 16:20

Ne avevo sentito parlare anche io, molto curiosta come cosa.
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Utente Esperto
13/12/2009 16:31

Ecco un artiolo interessante in merito:

Esistono alcuni luoghi sulla Terra che sono caratterizzati da anomalie gravitazionali. Uno di questi è ubicato nel Lazio, presso il comune di Rocca di Papa, lungo la Via dei laghi, prolungamento dell'Appia nuova. Qui si rivelano strane irregolarità: in una situazione di lieve salita, le bottiglie rotolano verso l'alto ed anche le automobili, a motore spento ed in folle, tendono a salire. Gli scienziati tedeschi Franz Bludorf e Grazyna Fosar, con apposite misurazioni, hanno stabilito che nella cittadina dei Colli Albani la gravitazione è circa il 3,2 per cento più bassa che a Berlino. Il mistero più grande della zona è costituito dalla discontinuità spaziale e temporale: infatti, se in punto una bottiglia stava rotolando verso l'alto, qualche minuto dopo il fenomeno non succede più lì, ma altrove. I ricercatori succitati escludono che l'anomalia possa avere origini elettromagnetiche, mentre gli scienziati ortodossi liquidano il tutto come illusione ottica.

Altri luoghi presentano anomalie: Karpacz in Polonia, ai piedi della Schneekoppe, definita località della gravitazione disturbata; qui la gravitazione è inferiore alla norma del 4 per cento. Anche qui come a Rocca di Papa, si notano anormali condizioni meteorologiche: spira sovente un forte vento, ma si addensa la nebbia, il cielo è nuvoloso e la temperatura bassa, anche quando intorno splende il caldo sole estivo. La regione di Karpacz è una delle più ventose d'Europa ed è contraddistinta da una spiccata inversione termica, cioè in alto l'aria è calda, mentre al suolo è fredda. Ciò ostacola lo scambio termico. Sia a Rocca di Papa sia a Karpacz si trovano vulcani spenti.

Altri posti con anomalie gravitazionali sono Gerusalemme est, nei pressi della porta di Jaffa, una collina nella regione cinese del Gansu (Kansu) dove un ruscello scorre in salita. Questa plaga è stata analizzata dal fisico cinese Fang Xiaoming dell'Università di Lanzhou (Lanchou). Egli ha rilevato una diminuzione locale della pressione atmosferica.

Gli autori tedeschi succitati annoverano tra i luoghi con anomalie anche la Francia meridionale, nella fattispecie la Linguadoca: forse si riferiscono alla località di Saint Paul de Vence, dove si osservano spesso strani globi (U.F.O., orbs, sfere di plasma, armi segrete...?) e si registrano inusuali manifestazioni fisiche. Saint Paul De Vence non è molto distante dalla Valle delle Meraviglie, dove gli antichi Liguri incisero sulla pietra figure geometriche, (immagini entottiche?), animali, sciamani, utensili ed armi, accanto a simboli dal significato oscuro. E' una zona alpina sacra, immersa in un'atmosfera magica e solenne, con vette di maestosa bellezza e profonde vallate. Qui si aderge il Monte Bego. 80 km a nord di Nizza. Il Monte Bego domina dall'alto dei suoi 2.872 valli modellate da antichi ghiacciai che, ritiratisi 10.000 anni fa, hanno lasciato dietro di sé rocce finemente levigate, corone di laghi e, soprattutto, quasi 36.000 incisioni a mo' di misterioso santuario sub divo.

L'anomalia più forte nel mondo dovrebbe trovarsi lungo il Sardine Creek, nello stato dell'Oregon, un'altra a New Brunswick, in Canada.

Anche nelle Maldive è stata riscontrata una gravità anomala che, secondo alcuni, sarebbe da ricondursi alla massa delle montagne sommerse sulle quali si sono formati gli atolli dell'arcipelago.

Il dottor Peter Schwintzer attribuisce le anomalie gravitazionali a giacimenti di minerali, alla convezione del mantello, ossia la salita di materiale caldo verso l'astenosfera, allo slittamento di placche litosferiche verso il basso. Tuttavia Schwintzer sostiene che le variazioni gravitazionali sono talmente lievi ed insignificanti che non possono trascinare un'auto. Per lui tali effetti sono inganni ottici.

La presenza di queste difformità gravitazionali è un vero enigma che Bludorf e Fosar sono tentati di correlare ai cosiddetti domini di "vuoto", zone in cui la gravitazione diventa instabile, mediante la concentrazione di masse negative, che vengono respinte sotto l'azione della forza di gravità delle masse normali.

Bisognerebbe stabilire se i luoghi passati in rassegna sono situati in punti lungo direttrici energetiche (le leylines): ciò è vero per le Alpi Occidentali che forse non a caso sono situate in una zona, insieme con tutta l'area circostante, in cui sono più diffuse e martellanti le attività di irrorazione chimica e di irradiazione di campi elettromagnetici artificiali. E' anche un'area di basi militari, probabilmente di installazioni sotterranee, di avvistamenti di U.F.O. Non si può quindi escludere una connessione "sottile", energetica tra le chemtrails e certe zone in cui più accanita è la nefanda operazione. Le stranezze del tempo, nebbie in presenza di vento, inversioni termiche etc. generate artificialmente potrebbero creare interferenze con fenomeni gravitazionali e magnetici (non ancora unificati in una teoria unica) per alterare equilibri naturali benefici per la vita e la salute degli esseri viventi.

Infine, ipotesi peregrina, ma forse non del tutto infondata, le modificazioni indotte potrebbero avere una qualche attinenza con l'intenzione di danneggiare o eliminare creature eteriche o di disturbare ed impedire il volo di astronavi aliene.

Fonti:

G. Fosar, F. Bludorf, L’Intelligenza in rete Nascosta nel D.N.A., Diegaro di Cesena, 2005
G. Hancock, Civiltà sommerse, Milano, 2002
Zret, Il mistero dei Liguri, 2007
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Utente Veterano
16/12/2009 18:35

La "salita di Ariccia" (quella vicino Rocca di Papa) è in realtà un'illusione ottica generata dalle forti pendenze prima e dopo quel tratto di strada insieme all'ambiente circostante che non permette di vedere la linea dell'orizzonte
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