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Paolo Dorigo in sciopero della fame per riuscire a rimuovere il microchip

Ultimo Aggiornamento: 19/02/2009 11:02
19/02/2009 11:02

Ho già accennato in questo blog all'orrore del microchip, alla sua crudele sperimentazione sugli animali domestici e sugli uomini. Il progetto delle criminali élite che ci governano sembra sia quello di impiantarlo a breve termine su tutti gli esseri umani, in modo che funga da carta d'identità elettronica e da "bancomat"; si realizzerebbe così il sogno perverso dell'abolizione della moneta cartacea (già senza valore reale a causa della pratica del signoraggio e della riserva frazionaria).

Uno dei fini più reconditi sembra essere quello di utilizzare questo terminale impiantato in ogni essere umano perchè funga come spia elettronica onnipresente, come strumento di manipolazione mentale e come mezzo per indurre sofferenze a distanza (una efficentissima "arma di dissuasione di massa").

Per qualcuno questo incubo è in realtà già da tempo reale, si tratta delle cavie involontarie della sperimentazione di questi congegni diabolici. Paolo Dorigo è una di queste vittime che con grande coraggio e determinazione da anni si batte contro i suoi carnefici e che adesso ha iniziato uno sciopero della fame per vedersi riconosciuto il diritto a rimuovere i corpi estranei che gli hanno fraudolentemente impiantato. Il fatto che non si trovi un medico disposto ad aiutarlo la dice lunga su certe connivenze fra la struttura sanitaria ed i poteri occulti.

La preghiera a tutti i lettori del blog è ovviamente quella di firmare la petizione( www.paolodorigo.it/raccoltafirme2009.htm ).


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Dopo il sit-in del 28 novembre 2006 a Rome di fronte a Montecitorio del Coordinamento di Lotta contro le Torture Tecnologiche e Carcerarie, un grave silenzio e disinteresse nella sinistra e nei movimenti è sceso sulla battaglia delle Vittime di armi elettroniche e mentali, di trattamenti di controllo ed interferenza mentale e neurofisiologica, si tratta di decine e decine, certamente oltre cento persone che in Italia si sono messe in moto per reagire ad infami ed inumane torture permanenti quanto “invisibili” (ma non sempre, visto che si sono denunciate ecchimosi, scoppio di unghie di alluce, ferite, tentati suicidi di alcuni, imposizione di trattamenti sanitari per alcuni altri, e la morte dell’editore Paolo Sacchetto in seguito a tumore al pancreas conseguente alla sua acquisita incapacità di assorbire alimenti). Il Garante della privacy nel 2005 ha sancito illegittimi ed inutilizzabili queste tecnologie sul corpo umano.

Paolo Dorigo ha avuto una refertazione radiologica che conferma alcune delle denunce da lui lanciate sin dal 2002, ed ha avuto numerosi ostacoli alla sua ricerca di un medico chirurgo disponibile ad operare di asportazione di 6 corpi estranei che sono stati rilevati come non anatomici né patologici nel condotto timpanico sinistro e nelle tube di Eustachio, di misura da 1 a 4 mm. Ma non solo: le balle “psichiatriche” su di lui sono già state smentite da almeno tre psichiatri già nel 2003-2004. Almeno un’altra dozzina di Vittime di questi trattamenti in Italia ha prove radiologiche.

Il 1 febbraio 2009, Paolo Dorigo ha iniziato allo scopo di reperire questo medico chirurgo e chiamando in causa le associazioni mediche democratiche italiane sinora latitanti al problema, un 7° sciopero della fame lungo (ne ha già condotti 22 di cui 6 oltre i 15 giorni e 5 oltre i 50 giorni sin dal 1999, i primi 19 di questi li ha fatti in carcere mentre scontava una condanna giudicata irregolare dalla CEDU e per il quale processo lo Stato italiano nonostante ripetute sentenze della Cassazione e della Corte di Appello di Bologna, che chiedono una revisione processuale sinora non effettuabile senza un intervento legislativo).

Gli ostacoli che sono stati posti al reperimento di un medico chirurgo disponibile ad operare alla presenza di testimoni e legali, a causa della latitanza indegna della Costituzione, di cui sono colpevoli diretti i magistrati che hanno continuato ad archiviare le denunce di Paolo Dorigo e di molte altre Vittime di questi trattamenti inumani e degradanti (in almeno una decina di città italiane), hanno riguardato secondo Paolo, ben 10 situazioni: ORL di Mirano (VE), sede nazionale di Emergency a Roma, una clinica privata a Villach (Austria), Medicina democratica in varie riprese inutilmente contattata, Consolato milanese, Ambasciata, ed Autorità nazionali di Cuba, ANPI nazionale, una clinica in Asia, un chirurgo maxilofacciale di Padova, nonché la latitanza al problema di alcuni avvocati.

Ora Paolo ha alcuni avvocati che stanno costituendo un collegio di difesa con medici legali, ma che non dispongono ancora di un medico chirurgo disponibile, nonostante la prescrizione del proprio medico curante. Il collegio opererà sul fronte del risarcimento per il carcere scontato senza un titolo di detenzione e dei trattamenti che vi ha subito per oltre 11 anni e 5 mesi ed un anno di arresti domiciliari, nonché per questo specifico trattamento tutt’altro che “fantastico” ed “avveniristico”, visto che sono cose su cui esistono anche documentazioni video ammissive del Presidente americano Clinton nel 1995 e di un neuroscienziato russo, Smirnov, che tortura un prigioniero ceceno con questi sistemi.

Si è resa necessaria una nuova iniziativa di sciopero della fame, che, per quanto praticato individualmente, riflette una continuità estremamente vissuta e collettiva, che tutt’oggi si esprime nella rete di solidarietà, che riguarda circa 120 persone solo in Italia, che si è creata attorno al lavoro ed alle (rare) iniziative del Coordinamento di lotta contro le torture tecnologiche e carcerarie, e dell’Associazione Vittime armi elettroniche-mentali.

Oggi ha inizio una nuova tappa di questa lotta, che si focalizza nel reperimento di Medici Chirurghi disponibili ad asportare di fronte a testimoni quelle “protesi” elettroniche che altri loro colleghi (mafiosi) italiani hanno fraudolentemente innestato nei nostri corpi e apparati respiratori ed uditivi, sinora infruttuoso, ed anche di altri Medici Radiologi e di Medici di altre discipline, che in questi anni invece in qualche caso si sono reperiti. Di conseguenza è nata una nuova Associazione, la ACOFOINMENEF, Associazione contro ogni forma di controllo ed interferenza mentale e neurofisiologica, allo scopo di ottenere:

1) Reperimento di medici chirurghi, radiologi, orl, e di ogni altra disciplina necessaria, disponibili senza lucro alcuno, data la latitanza istituzionale in materia di microchips sottocutanei su esseri umani, a repertare compiutamente e ad operare con asportazione di corpi estranei posti fraudolentemente e comunque senza adesione della persona Vittima, generalmente nelle parti uditive, setto nasale, pareti dentali, e parti della testa.

2) Reperimento e attuazione di class-action insieme ad avvocati penalisti e civilisti disponibili a seguire le rivendicazioni e denunce delle Vittime, dietro compenso non superiore al 10% del riconoscimento giuridico a fine causa e senza particolari compensi o forme di rimborso di generiche o non concordate spese.

3) Promozione strumenti di difesa della persona umana da attacchi radioelettronici a distanza

4) Promozione iniziative di sostegno ed informazione delle ragioni e battaglie della Associazione

5) Promozione di una casa-albergo per le Vittime di attacchi con armi elettroniche-mentali

6) Promozione di attività culturali, musicali, teatrali, per finanziare la attività della Associazione.

7) Tenuta dei siti e pubblicizzazione delle denunce ed informazioni portate avanti dalla Associazione.



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Per firmare la firmare la petizione seguire questo link:
www.paolodorigo.it/raccoltafirme2009.htm

Associazione contro ogni forma di controllo ed interferenza mentale e neurofisiologica

Ulteriori informazioni reperibili presso il sito dell'associazione( www.associazionevittimearmielettroniche-mentali.org/) e quello di Paolo Dorigo ( www.paolodorigo/ )


scienzamarcia.blogspot.com/
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