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La Terra scoppia, tutti sulla Luna

Ultimo Aggiornamento: 23/09/2008 21:13
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Utente Master
17/09/2008 16:09

La chiave per il futuro dell’umanità è il ritorno sulla Luna». Così Michael Griffin, amministratore delegato della Nasa, descrive l’obiettivo per il XXI secolo dell’ente spaziale americano, che sta per compiere 50 anni.

Il nostro satellite è la Nuova Frontiera, una Terra in miniatura da sfruttare e da colonizzare. Lì - secondo molti studiosi - si concentrano opportunità senza precedenti: cercare risorse energetiche e dare un impulso tecnologico globale, paragonabile a quello delle missioni Apollo.

Studiare senza più ostacoli sia il Sistema Solare sia la nascita della vita sulla Terra e, non ultimo, costruire la base permanente da cui partire per le missioni di lunga durata, a cominciare dal viaggio umano su Marte.

L’ultimo «touch down» è stato nel ‘76, quando la sonda sovietica «Luna 24» raccolse campioni di suolo. Un successo che, nella logica della Guerra Fredda, quattro anni dopo gli Apollo, fu considerato come una sconfitta perché senza astronauti. La gara si allarga.

Oltre agli americani, ci hanno messo gli occhi europei, cinesi e indiani e, naturalmente, i russi non vogliono perdere l’appuntamento. «Resta tantissimo da scoprire - dice Buzz Aldrin -. Abbiamo trascorso solo poche ore lassù, riportando a casa appena qualche roccia e tanti interrogativi. La Luna nasconde molti segreti».

A confermare la tesi, Alberto Saal dell’università di Rhode Island, riesaminando le «aride» rocce lunari raccolte nel 1970, ha scoperto circa 50 particelle per milione di acqua nascoste in piccole sfere cristallizzate.

Nonostante i campioni fossero stati analizzati negli ultimi 40 anni, è stata una sorpresa, che stravolge molti stereotipi. Da quando nel 2004 il presidente americano George Bush dichiarò di voler calpestare di nuovo il suolo lunare e creare un insediamento umano si è riacceso un interesse che combina scienza e logiche geostrategiche.

Non a caso, la Nasa ha proposto di creare una rete internazionale per le missioni lunari, l’«International Lunar Network». Prima del ritorno dell’uomo, le nuove sonde dovranno scandagliare la Luna, analizzandola con un livello di dettaglio mai raggiunto prima.

Oggi, per esempio, è ancora sconosciuta la composizione del nucleo: non sappiamo se sia soggetto ad attività sismica, se abbia un campo magnetico, se ci siano depositi di ghiaccio e l’esistenza di risorse minerarie è al centro di accesi dibattiti.

Di certo, finché questi interrogativi non troveranno una risposta, non si potranno gettare le fondamenta per realizzare una base.

Di certo, i sismometri lasciati dalle missioni Apollo hanno funzionato fino al ‘78, registrando migliaia di movimenti del sottosuolo che sarebbero in grado di distruggere qualsiasi insediamento.

Le sonde dell’Apollo furono collocate tutte nella stessa area, ma, per stabilire il sito della base, sarà necessario analizzare a lungo la sismicità della Luna, installando almeno sei stazioni di monitoraggio distribuite su tutta la superficie.

Studiare la velocità di propagazione delle onde sismiche e misurare il flusso di calore proveniente dal sottosuolo potrebbe fare luce anche sulla composizione delle rocce.

Se si scoprisse che la Luna è tanto diversa dal nostro Pianeta, cadrebbe anche la teoria che si sia formata dalla collisione tra la Terra e un corpo celeste di dimensioni simili a Marte.

Un altro nodo da sciogliere è l’esistenza di un campo magnetico: si è sempre pensato che la Luna ne fosse priva, ma negli Anni 90 la missione statunitense «Lunar Prospector» ha fatto traballare la tesi, scoprendo una grossa quantità di materiale magnetizzato sulla superficie.

Se, attraverso una rete di magnetometri, se ne provasse l’esistenza, gli astronauti sarebbero protetti dalle tempeste solari e dalle radiazioni.

Sulla Terra il campo magnetico ci scherma dai raggi cosmici, particelle elementari e nuclei atomici di elevata energia che provocano gravi danni al sistema immunitario, fino al deterioramento del Dna.

Ulteriore problema da risolvere è l’alimentazione delle stazioni di monitoraggio prima e della base dopo. La Nasa è a corto di plutonio e l’energia nucleare potrebbe non essere la soluzione migliore.

Potrebbe essere necessario ricorrere a fonti alternative, come il solare, che, però, risulta troppo dipendente dal luogo della futura base.

Se la colonia venisse costruita ai poli, infatti, sarebbe autosufficiente grazie alla presenza quasi continua della luce solare, ma in altre aree bisognerebbe usare accumulatori idonei a immagazzinare l’energia e ad alimentare gli strumenti a batteria.

La Nasa, nonostante punti alle fonti alternative, ha comunque commissionato uno studio per costruire generatori nucleari a bassissimo consumo e ha avviato le trattative con i russi per acquistare gli ultimi 10 chili di plutonio rimasti dopo lo smantellamento delle vecchie centrali nucleari.

Ma anche se si riuscirà a risolvere tutti i problemi tecnici e a costruire la base lunare, per sopravvivere nello spazio i successori di Neil Armstrong dovranno saper estrarre e sfruttare le risorse locali.

«Gli astronauti dell’Apollo portarono l’aria, l’acqua, il cibo e l’energia di cui avevano bisogno per raggiungere la Luna e tornare a Terra. Fu quindi necessario il razzo più potente del mondo in modo da realizzare questa straordinaria impresa - sottolinea Les Johnson dei “Programmi avanzati” della Nasa -.

Stavolta, però, non si potranno trasportare i rifornimenti necessari per una colonia dalla Terra e i “cittadini lunari” dovranno utilizzare le risorse presenti sul satellite: coltivare nelle serre, riciclare acqua, estrarre sia minerali sia idrogeno e, inoltre, ricavare energia per alimentare i generatori».

La vita sulla Luna non si prospetta la passeggiata romantica che tutti gli innamorati hanno sempre sognato, ma sarà più simile a un lavoro in miniera.La Stampa.it


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Utente Master
19/09/2008 00:08

Speriamo non sia un "altro pianeta" da colonizzare e distruggere tipo la nostra cara Terra!

Spero che la Luna diventi come le Maldive dello spazio.
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Utente Master
19/09/2008 13:24

Certo che l'essere umano fino ad ora si e' rivelato la specie sensiente piu' distruttiva nel sistema solare ed oltre.
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Utente Praticante
23/09/2008 21:13

non penso che la Luna riesca ad ospitare tutti gli abitanti della Terra...povera Terra..speriamo di salvarla!!
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