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Tardigradi: gli animali «dallo spazio»

Ultimo Aggiornamento: 17/09/2008 16:53
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Utente Master
09/09/2008 19:12

I minuscoli invertebrati sono sopravissuti nel cosmo, nonostante le radiazioni fortissime



Un «tardigrado»(da serc.carleton.edu/)
Sono stati messi alla prova per 10 giorni, rimanendo esposti alle radiazioni e alla bassa pressione dello spazio, e solo alcuni non sono riusciti a sopravvivere ai raggi ultravioletti del Sole, che lassù è mille volte più forte che qui sulla Terra.

Per il resto si sono comportati benissimo, e questa passeggiata cosmica pare non averli scalfiti minimamente. Stiamo parlando di un gruppo di esemplari di Tardigradi che gli scienziati della Kristianstad University svedese hanno prelevato in Kazakistan e hanno spedito nello spazio a bordo della sonda FOTON-M3 dell'European Space Agency (Esa), allo scopo di testarne la resistenza nel vuoto cosmico.

COSA SONO - I Tardigradi sono strani animaletti multicellulari microscopici (0,3 - 0,5 millimetri) che vivono nell'acqua, solitamente nutrendosi del succo citoplasmatico di alghe e muschi, ma in realtà, anche se non li vediamo, sono un po' ovunque, perfino vicino a noi.

La loro particolarità consiste nel fatto che si rinsecchiscono se lasciati all'asciutto, salvo poi ritornare alla forma originaria e recuperare tutte le loro funzioni vitali una volta reidratati con una semplice goccia d'acqua, anche dopo anni.

Quando sono essiccati, i tardigradi possono sopravvivere anche a pressione e temperature molto alte o molto basse (se ne trovano infatti anche nell'oceano, a 6 mila metri di profondità), oltre che a massicce quantità di radiazioni. Proprio questa loro nota capacità, che li rende pressoché indistruttibili, ha spinto i ricercatori svedesi a tentare l'esperimento.

SPAZIO E RITORNO – Due le morfospecie prescelte: il Richtersius coronifer e il Milnesium tardigradum. Nessun esemplare della prima ha resistito all'esposizione alle radiazioni ultraviolette senza schermatura, mentre 3 esemplari della seconda ce l'hanno fatta, e successivamente si sono perfino riprodotti.

Questo fa di loro i primi animali in grado di sopravvivere nello spazio, dal momento che fino a ieri tale capacità era attribuita solo a licheni e batteri. Una volta tornati sulla Terra, i tardigradi sono stati reidratati – quindi risvegliati dal loro stato di vita latente – per essere analizzati e permettere così agli scienziati di capire come l'organismo di questi minuscoli animali ha reagito alle radiazioni UV e ai raggi cosmici, oltre che all'assenza d'aria, e comprendere se e come i vari organismi presenti sul nostro pianeta potrebbero sopravvivere a voli interplanetari. Corriere della sera.it

[Modificato da (richard) 09/09/2008 19:14]
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Utente Master
11/09/2008 15:18

Ora non ci resta che inviarli su Marte per farlo popolare da queste mini-creature...
Chissà quanti animaletti del genere e forse anche un po' più grandi ci sono nell'universo!
Io dico parecchissimi! [SM=g27811]
[Modificato da AURORA PILOT 11/09/2008 15:18]
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Utente Master
11/09/2008 18:03

E chissa' se poi non ce ne siano gia' sul pianeta rosso visto le ridotte dimensioni di un terzo di millimetro!
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Utente Master
12/09/2008 10:07

Su Marte è scientificamente provato, anche se non si è fatta molta pubblicità che esistono varie forme di batteri capaci di resistere a tali pressioni e temperature, senza scordarci dei raggi cosmici e solari!

Siamo come un granello di sabbia nell'Universo!
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Utente Master
12/09/2008 13:19

Considerando l'incredibile resistenza agli agenti esterni come calore,pressione raggi cosmici e quant'altro dei "tardigradi", potrebbero esisterne su altri pianeti di soggetti ancor piu' indistruttibili visto che le condizioni sul pianeta terra in fondo non sono poi cosi'proibitive in assoluto. [SM=x708804]
[Modificato da (richard) 12/09/2008 13:20]
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Utente Senior
12/09/2008 13:27

Questo dimostra quanto la natura produca esseri che sono ingrado di resistere a condizioni estreme, e ci dovrebbe anche far capire quanto la vita sia potente, e in grado di generarsi anche nei luoghi più ostili.
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Utente Master
12/09/2008 13:38

Infatti quella scintilla che fa scaturire ogni forma di vita fin nel luogo piu' recondito e buio dell'universo è la forma di energia piu' potente attualmente conosciuta che l'uomo nella sua stolta superbia sta cercando di scoprire con il famoso, e secondo me, inutile esperimento del CERN. [SM=x708804]
[Modificato da (richard) 12/09/2008 13:39]
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Utente Illuminato
14/09/2008 08:32

Sono parecchio bruttini eh !!
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Utente Veterano
17/09/2008 12:48

Eccoli in bella mostra [SM=g27829]
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Utente Master
17/09/2008 16:12

Magnifica immagine,sembra che siano dotati anche di "occhi" almeno questa è l'impressione che da la foto. [SM=x708804]
[Modificato da (richard) 17/09/2008 16:13]
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Utente Illuminato
17/09/2008 16:53

Un pò di informazioni prese in rete e unite insieme in un sunto:

I Tardigradi sono minuscoli animali, di solito non più lunghi di un millimetro che, quando furono scoperti nel 1773, destarono grande sorpresa per la loro capacità di 'resuscitare' (anabiosi): lasciati all'asciutto si raggrinziscono in una masserella informe, reidratati con cautela riassumono la forma primitiva e l'attività consueta. Si è poi visto che, disseccati completamente, resistono a temperature prossime allo 'zero assoluto' (O°K) e a forti dosi di radiazioni ionizzanti, letali per tutti gli organismi viventi.

Tale attitudine all'anabiosi è condivisa da alcune altre specie animali, e in particolare da Nematodi e Rotiferi Bdelloidei che dimorano nella cosiddetta 'flora pioniera' formata da licheni e muschi; questo è anche l'habitat preferito dei Tardigradi terrestri. Si può dire che questi animali si difendono passivamente dalle ostilità ambientali lasciando variare le condizioni interne, strategia opposta a quella seguita dall'insieme degli Artropodi.

I Tardigradi hanno, come gli Onicofori, il corpo protetto da una cuticola di chitina flessibile e trasparente, soggetta a mute periodiche, su di essa si inserisce una muscolatura striata trasversalmente simile a quella degli Insetti. Il tronco è formato da quattro soli segmenti muniti di parapodi conici che portano da due a dodici minuscole unghie.

La semplice organizzazione di questi animali è schematizzata nella fig. . I sessi sono separati e la fecondazione è interna: le uova sono grandi e ben protette da un involucro chiamato corion.

I Tardigradi contano circa 500 specie, la maggior parte sono semiterrestri, alcune sono marine.
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