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Le guerre stellari della NASA Le guerre stellari della NASA

Ultimo Aggiornamento: 04/09/2008 17:36
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04/09/2008 16:37

Il ricercatore indipendente Cristoforo Barbato, in un articolo del 1996, pubblicato su Notiziario U.F.O. del luglio-agosto 1996 ed intitolato Le guerre stellari della N.A.S.A. [1], si sofferma sull'apparato strategico di “difesa” creato dagli Stati Uniti.

Nel dossier Barbato scrive: “Tra le armi studiate e sperimentate per lo Scudo stellare (S.D.I.) figurano quelle ad alta energia cinetica. A questa categoria appartiene il sistema dei Brilliant pebbles, ovvero “ciottoli splendenti”. Si tratta di vere e proprie masse solide, dell'ordine di chili, che vengono espulse ad elevata velocità da armi elettromagnetiche poste su piccoli satelliti che potrebbero stazionare a quote orbitali basse. [...] Il sistema dei brilliant pebbles è stato studiato presso il Lawrence National Laboratory, in California, e realizzato in collaborazione con alcuni ricercatori del laboratorio di Los Alamos, nel Nuovo Messico.

È noto che questi dispositivi si basano su tecnologie avanzate provenienti dal settore della miniaturizzazione dei componenti ottici ed elettronici. Per quanto riguarda il funzionamento di tale cannone elettromagnetico, esso è costituito da un condensatore formato da due conduttori separati da un isolante dielettrico che accumula energia elettrica sotto forma di cariche. Attraverso un dispositivo particolare, si scatena una corrente che raggiunge il milione di ampere. Per effetto della temperatura raggiunta, questi bolidi si trasformano in plasma, cioè in gas ionizzato e conduttore di elettricità.

A questo punto i bolidi vengono espulsi ad elevata velocità verso l'obiettivo. Tali proiettili possono essere lanciati ad una velocità di 9.700 km al secondo. I bersagli sono missili, satelliti o altri veicoli spaziali; grazie alla notevole velocità e potenza d'impatto si ha un effetto distruttivo perforante molto elevato. Malgrado le notevoli peculiarità sinora citate, esiste un inconveniente dovuto al particolare sistema di puntamento. Esso si basa sul calcolo e sull'individuazione del punto in cui il bersaglio deve effettivamente trovarsi, ma tale obiettivo viene centrato, solo se la sua condizione di moto è costante. Infatti, se il bersaglio compie una virata e o un'accelerazione improvvisa, il proiettile lanciato non centra il target. In definitiva, essendo tale sistema contenuto in piccole piattaforme orbitali che possono essere portate facilmente nello spazio tramite la navetta Shutlle, rendendo facile il dispiegamento in orbita, esso risulta essere senz'altro la più idonea e temibile arma del programma S.D.I.”

L'estratto della ricerca, cui collaborarono Adriano Forgione, Alberto Mancinelli ed Umberto Telarico, evidenzia come la militarizzazione dello spazio, inaugurata da Ronald Reagan e che prosegue ancora oggi, non è concepita tanto contro stati terrestri tutti controllati, di là dalle apparenti contrapposizioni, dalla sinarchia, quanto contro civiltà dello spazio i cui velivoli sono colpiti e talora distrutti. Già in un documento, datato 11 settembre 1952, inviato dall'allora presidente Truman al direttore della C.I.A. si precisa che a tutte principali le basi dell'Aeronautica statunitense è stato ordinato di intercettare e distruggere gli oggetti volanti non identificati.

Il testo di Barbato anticipa di circa una dozzina d'anni le conclusioni cui è giunta la giornalista Carolin Williams Palit che ha investigato il tema delle armi al plasma. Sono strumenti bellici concepiti e costruiti, in primis, contro coloro che sono considerati degli intrusi, anzi dei “guastafeste”: sono presumibilmente esseri pacifici che potrebbero, se decidessero di palesarsi e di agire, mostrare quanto siano bellicosi, infami e spregiudicati i governi della Terra. Sono civiltà odiate e temute, perché rappresentano una minaccia per l'esecutivo occulto il cui scopo è il dominio assoluto del pianeta con l'instaurazione del Nuovo ordine mondiale. Naturalmente l'ostilità dei militari è diretta solo contro le star nations, evolute ed innocue: le loro astronavi sono inseguite dai caccia, talvolta colpite e disintegrate. Non si spiega diversamente questa corsa per il controllo dello spazio, per la conquista della Luna e di Marte, con missioni che di scientifico hanno solo il nome. Sono, infatti, programmi militari che, tra l'altro, implicano investimenti giganteschi, con l'impiego di risorse che potrebbero essere usate per debellare i mali che affliggono l'umanità. Sono programmi bellici volti a eliminare nazioni neutrali o benevole, affinché nessuno osi ostacolare il diabolico progetto di dominio globale.

Possiamo dunque soltanto sottoscrivere la conclusione dell'ottimo Barbato: “Assistiamo ad un cover up combinato ad un'ingiustificata propensione all'ostilità verso gli oggetti volanti ed i loro occupanti che rappresentano, a nostro avviso, una minaccia ai soli privilegi di chi controlla il Nuovo ordine mondiale.”

Sono altri i nemici: in primo luogo il nemico vero è costituito dai vertici politici, militari, economici e “culturali” della Terra. Gli eventuali altri avversari nulla potrebbero, senza il servile, interessato, laido sostegno dei governi Quisling. [SM=g27816]

Tratto dal sito EcPlanet.
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Utente Master
04/09/2008 17:36

Anche se alcuni fatti sono ancora da dimostrare con certezza(il sospetto c'è e sembra fondato) tipo il controllo globale del pianeta ,l'effettiva costruzione di armi al plasma e la loro presenza nei bassi livelli dell'atmosfera installate su satelliti e quant'altro, stanno sicuramente a dimostrare che gli USA in primis puntano lo sguardo molto piu' lontano di quello che sembra a riprova che non gradiscono intrusioni nei cieli terrestri di oggetti provenienti dal profondo esterno qualunque siano il loro scopo e le loro intenzioni. [SM=x708804]
[Modificato da (richard) 04/09/2008 17:38]
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