Caro Lorenzo & Cari Amici,
grazie per avermi "coinvolto" in questa conversazione che, a mio parere, merita interventi da parte di tutti coloro che sono Studiosi o Appassionati di Scienze Planetarie.
Ma veniamo al quesito di Lorenzo.
Tu dici: bisognerebbe andar lì, trivellare un pò (sperando di scendere in un'area solida e di non "cadere" in un fiume e/od in un lago di idrocarburi - come temeva l'ESA per la Huygens Probe), prelevare campioni e studiarli (in loco - ma è difficile, come insegnano gli esperimenti compiuti sul suolo Marziano direttamente su Marte - oppure essi potrebbero essere caricati in uno speciale scompartimento della Sonda stessa e quindi, a "pieno carico effettuato", ripartire e tornare a Terra seguendo una traiettoria a basso consumo (e lunga durata).
Ed infine esaminare il tutto qui, sul nostro Pianeta.
Beh, l'idea è bella e razionale ma, a mio parere, non è fattibile.
Ed ora cerco di darti le mie motivazioni (sulle quali, poi, si potrà discutere sinchè si vuole).
Innanzitutto per preparare una Sonda che contenga un Rover attrezzato a svolgere attività di prospezione & ricerca (e quindi un Rover MOLTO più grande, complesso ed evoluto degli attuali Spirit ed Opportunity) ci vorrebbe un investimento prossimo, in termini pecuniari, all'investimento effettuato per il Programma Apollo (perchè ci serve un'ingegneria di base, poi di dettaglio, manufacturing e testing del Rover e dei suoi equipaggiamenti senza dimenticare la necessità di preparazione di un veicolo spaziale idoneo al trasporto di tutto ciò - vettore incluso).
Come capisci bene, qui si parla di miliardi di Dollari.
E andiamo avanti...Titano è un mondo, per noi - oggi, con i nostri mezzi e tecnologie - assai remoto.
La fitta coltre di nebbia organica che lo avvolge abbatte enormemente i raggi di un Sole già troppo piccolo e freddo (così come apparirebbe dalla superficie di Titano) per ipotizzare un funzionamento del Rover e della Trivella (e dell'eventuale mini-lab interno) basato sullo stesso principio di Spirit ed Opportunity (ergo: pannelli solari). Occorrerebbe ipotizzare un sistema di propulsione a batteria autonomo per questo Rover da mandare su Titano ma...quali batterie usare?
Le batterie convenzionali, in un ambiente freddo ed ostile - come supponiamo essere Titano - durerebbero poche ore (le batterie della Huygens Probe dell'ESA che è scesa su Titano, mi pare di ricordare che sono durate circa due ore...).
E che fai in due ore? Nemmeno il tempo di orientarsi e...Good-night! No, le batterie normali non vanno bene.
Occorrerebbero batterie alimentate da energia atomica (un pò come le batterie che ancora oggi sostengono le comunicazioni fra le Stazioni Terrestri che formano il "Deep-Space Network" e le Sonde Pioneer e Voyager (che sono ormai in procinto di entrare nello spazio interstellare eppure stanno continuando ad inviarci segnali e, presumo, dati di un qualche tipo).
Ma in questo caso i rischi sono troppo alti. Mi spiego: anche se nessuno Scienziato ha il coraggio di dirlo apertamente, alla NASA c'è chi pensa che Titano, in qualche modo ed in qualche forma, ospiti forme vitali indigene.
Ed in caso di malfunzionamento della nostra Sonda e conseguente fuga di radiazioni? Pensa se, ad esempio, durante la fase di landing qualcosa andasse storta e la sonda si disintegrasse negli strati bassi dell'atmosfera di Titano.
O se addirittura precipitasse, danneggiata, in un suo lago e fiume...Come "reagirebbero" le eventuali Forme Vitali Indigene alle nostre batterie alimentate da energia nucleare?
In caso di fuga - massiccia - di radiazioni, che cosa potrebbe accadere?
Chi si assumerebbe il rischio di "contaminare" una (eventuale) Specie Locale?
E dato che stiamo un pò vagheggiando, ti butto lì anche questa ipotesi che, lo so (grazie ad un Caro Amico che lavora per Pasadena), è stata ed è tutt'ora in corso di valutazione: supponiamo che tutto vada bene. Che mandiamo una Sonda con Rover e Trivelle su Titano. Ci giriamo un pò sulla superficie, trivelliamo, raccogliamo campioni, li mettiamo nello storage compartment della nostra Sonda e quindi la facciamo tornare sulla Terra.
Supponiamo che la Sonda abbia raccolto "organismi locali" (batteri, ad esempio) o anche qualcosa di più "esotico". Supponiamo che il malfunzionamento (perchè la jella - ahinoi - esiste) occorra in fase di rientro sulla Terra. Supponiamo che gli organismi Titaniani raccolti "lassù" vengano "liberati" (perchè la nostra Sonda si schianta sul suolo terrestre, o perchè c'è una perdita di un qualche tipo durante la fase finale di rientro o perchè la sonda va in pezzi negli strati bassi dell'atmosfera terrestre etc.) sulla Terra. E se NON fossero "compatibili" con gli equilibri organici terrestri? E se fossero organismi "tarati per sopravvivere in condizioni extra-ostili" e quindi "fortissimi"?
Tanto forti da prevalere sui loro reciproci organici terrestri? Capisci dove vado a parare? Un film di fantascienza degli Anni '70 (Andromeda Strain era il titolo) trattò proprio un caso del genere: e se gli organismi riportati da Titano fossero OSTILI agli (nel senso di TOTALMENTE INCOMPATIBILI con gli) organismi Terrestri? E chi si assumerebbe la responsabilità di accettare/correre un rischio simile?
La Verità è che bisognerebbe - a mio parere - preparare dei Laboratori Orbitali nei quali svolgere questo tipo di esperimenti. Ma laboratori che si trovino in orbita - chessò - attorno alla Luna o Marte (meglio). Laboratori nei quali lavorino uomini in carne ed ossa.
Morale: prima di andare su Titano, e "raccogliere", credo che occorra preparare tante altre cose (Laboratori, appunto, Basi Logistiche non Terrestri; Personale Tecnico Specializzato etc.) i cui costi sono, al momento, impensabilmente elevati. Ma se non si fa quanto sopra, allora i rischi che si corrono potrebbero diventare anch'essi impensabilmente elevati. Il dilemma c'è, ed è grande.
La Ricerca Spaziale, a mio parere, DEVE andare avanti ma...Chi la paga? I Governi che potrebbero essere Leader del nuovo Space Program del Futuro sembrano più interessati ad armamenti e, al limite, studio dello spazio prossimo mediante sonde automatiche...
Io temo che, per fare quello che tu suggerisci, ci voglia ancora molto tempo.
Forse più di un secolo (ammesso che non "peggioriamo" le cose sulla Terra nel frattempo).
Un abbraccio a Te ed a Tutti gli Amici del Forum!
Paolo C. Fienga
[Modificato da Paolo CF 26/03/2008 15:20]