Mentre i russi puntano alla luna, gli americani a Marte, gli inglesi al secondo genito della duchessa gli italiani varano il pene robotico
Autori dell'invenzione tre baldi giovani, da sinistra Sergio Tarantino, Alessandro Diodato e Andrea Cafarelli.
Pagine felici tutti freschi con questa geniale idea in testa.
Le cronache raccontano che sono tutti superdotati
Un vero e proprio pene robotico, capace grazie ad un sistema di sensorizzazione di rispondere agli stimoli nervosi e di consentirne il ritorno sensoriale, permettendo così di controllare l’organo e di recuperare il piacere sessuale. L’alternativa alla falloplastica al momento è un progetto di tre giovani ingegneri della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ma potrebbe presto diventare realtà perché ciò che manca per realizzare il prototipo di «Robot penis» è soltanto il capitale iniziale d’investimento. Anche questo potrebbe essere presto superato, perché gli imprenditori sono stati già messi al corrente di ciò che agli effetti è la prima protesi robotica in assoluto dell’organo maschile. Dopo i robot-badanti, sperimentati in una struttura per anziani, la Sant’Anna si conferma così struttura all’avanguardia nella robotica.
E' proprio il caso di dirlo una scoperta del cazzo
I primi volontari sono già pronti per usarlo, ma bisogna trovare una vagina d'acciaio