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24/01/2015 22:00 | |
Ho trovato questo interessantissimo articolo sulla teoria di Max Tegmark.Il fisico teorico del MIT ipotizza che la Coscienza possa essere uno stato della materia che lui chiama “perceptronium.”
Buona lettura
medium.com/the-physics-arxiv-blog/why-physicists-are-saying-consciousness-is-a-state-of-matter-like-a-solid-a-liquid-or-a-gas-5e7e...
arxiv.org/abs/1401.1219
Visto che ci sono aggiungo una piccola espansione sempre in tema
www.space.com/18630-universe-grows-like-brain.html
themindunleashed.org/2013/07/physicists-find-evidence-that-unive...
[Modificato da Miro.72. 24/01/2015 22:28] |
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25/01/2015 20:17 | |
E' pazzesco questo studio.
Aggiungo un articolo pubblicato oggi che parla di Giulio Tononi che è citato nello studio sulla coscienza che hai linkato:
Giulio Tononi ha spiegato come la coscienza venga generata dal cervello e come sia possibile misurarla, attraverso la sua teoria dell’informazione integrata (IIT).
“Ogni notte, quando ci addormentiamo, la nostra coscienza svanisce e, con essa, svanisce l’universo privato di ciascuno di noi – persone e cose, suoni e colori, piaceri e dolori, pensieri ed emozioni, persino il nostro io – finché non ci svegliamo, o finché sogniamo. Cos’è la coscienza, e cosa significa? Che relazione ha con il mondo attorno a noi? Di cosa è fatta, e com’è generata dal cervello? E’ cosciente un neonato? Sono coscienti gli animali, quanto, e come? Si possono costruire macchine coscienti? Su questi temi l’umanità si è da sempre interrogata e continua a farlo” ha spiegato il medico psichiatra Tononi.
La teoria dell’informazione integrata (IIT) parte dall’esperienza stessa e ne identifica le proprietà essenziali (esistenza, composizione, informazione, integrazione, esclusione). Di qui deriva le caratteristiche necessarie e sufficienti affinché dei sistemi fisici possano generare la coscienza e dà loro una veste matematica. Ma andiamo per ordine.
«Per spiegare il fenomeno della coscienza occorrono non solo dati clinici e sperimentali, ma anche dei principi teorici. Siamo partiti dunque dall’osservazione che la coscienza è frutto della capacità di integrare un’enorme quantità di informazione. Infatti, nei soggetti coscienti l’attività neurale di una parte del cervello, chiamata sistema talamo-corticale, è caratterizzata da integrazione tra le varie aree e da differenziazione delle attività locali. Abbiamo calcolato il valore matematico di queste due caratteristiche fondamentali, che definiscono appunto l’attività cosciente, e siamo giunti ad una scala di riferimento validata su soggetti temporaneamente non coscienti per ragioni fisiologiche (nel sonno) o farmacologiche (anestetici). Il valore ottenuto, che abbiamo chiamato indice di complessità perturbativa (PCI), è una misura del livello di coscienza e permette una accurata previsione relativa alla presenza di coscienza in pazienti in stato vegetativo, per definizione non coscienti e molti dei quali male diagnosticati».
Fonte: La coscienza spiegata da Giulio Tononi
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26/01/2015 12:11 | |
ragazzi leggetevi di Massimo TEODORANI, quantum entanglement e Bio-entanglement.... |
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