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Piano anti-Isis, Obama pronto a raid aerei su Siria

Ultimo Aggiornamento: 24/09/2014 22:38
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Utente Esperto
10/09/2014 13:47

Piano anti-Isis, Obama pronto a raid aerei su Siria
Per la Casa Bianca non serve l'ok Congresso

L'appuntamento è alle nove in diretta Tv dalla Casa Bianca (le tre del mattino in Italia): il presidente Usa Barack Obama parlerà alla nazione e cercherà di convincere gli americani della necessità di una vasta offensiva, anche militare, contro la minaccia jihadista in Iraqe in Siria. Senza però trascinare l'America in una nuova guerra. "No boots on the ground", nessuno invio di truppe, dunque. Indiscrezioni sul discorso per ora non trapelano, ma è probabile che questa frase Obama la ripeterà più volte guardando fisso nelle telecamere, sapendo di rivolgersi a un'opinione pubblica stufa di oltre un decennio di guerre, a partire da quella in Afghanistan iniziata all'indomani degli attentati dell'11 settembre 2001.

Avanti invece con i bombardamenti aerei (proseguiti anche nelle ultime ore nell'ovest dell'Iraq) per agevolare il compito delle forze irachene, curde e sunnite che combattono l'esercito dello stato islamico sul campo. Con Obama che sarebbe pronto a dare il via libera ai raid anche sulla Siria. E secondo la Casa Bianca - come riporta il Washington Post - non ci sarebbe bisogno dell'autorizzazione del Congresso, visto che di fronte alla protezione della sicurezza nazionale il presidente avrebbe l'autorità per decidere da solo. Avanti anche con la creazione di un'ampia coalizione internazionale che sia in grado di aggredire e indebolire l'influenza dell'Isis agendo su più fronti. Col segretario di Stato, John Kerry, partito per un'offensiva diplomatica in Medio Oriente dove incontrerà i ministri degli esteri di Egitto, Giordania Turchia, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Qatar , Kuwait, Barhein e Oman.

Confortano la Casa Bianca gli ultimi sondaggi, che mostrano come il consenso verso i bombardamenti aerei in Iraq e Siria sia decisamente aumentato rispetto solo a qualche settimana fa. Complice, probabilmente, anche l'orrore per i video con cui l'Isis ha mostrato la decapitazione dei due reporter americani James Foley e Steven Sotloff. Mentre la popolarita' di Obama rimane ai minimi di sempre, con la gran parte degli americani che non lo vede come un leader forte. E che critica una politica estera troppo cauta e, per molti, fallimentare. E proprio questa immagine che Obama cercherà di contrastare in quello che alcuni osservatori non esitano a definire il discorso più importante e delicato della sua presidenza. E fondamentale per la Casa Bianca sarà ottenere l'appoggio del Congresso.

Perché se è vero che il presidente, in presenza di una minaccia della sicurezza nazionale, può ricorrere ai suoi poteri anche per l'uso della forza militare, é altrettanto vero che il sostegno di Camera e Senato può garantire una maggiore efficacia della sua strategia, e una sua maggiore accettazione da parte dell'opinione pubblica. Ma il presidente - come scrive il New York Times - deve fare i conti con un Congresso diviso. Molti vorrebbero arrivare a un voto che autorizzi l'uso della forza. I leader delle due camere - che Obama ha ricevuto nello Studio Ovale per illustrare nel dettaglio il suo piano - non sono invece del tutto convinti che questa sia la strada giusta: vorrebbero evitare un voto che potrebbe avere conseguenze imprevedibili a otto settimane dalle elezioni di midterm, quelle di metà mandato, in programma il 4 novembre.

Intanto Obama lunedì sera ha sottoposto il piano anti-Isis anche a diversi esperti di politica estera, invitati a cena alla Casa Bianca, per raccogliere giudizi e suggerimenti. Attorno al tavolo anche alcuni stretti consiglieri di tre ex presidenti - George Bush, Bill Clinton e Jimmy Carter - che lavorarono rispettivamente ai piani della guerra in Iraq, a quelli del conflitto in Kosovo e alla crisi degli ostaggi americani in Iran. Proprio alcuni partecipanti a questo meeting avrebbero fatto trapelare le indiscrezioni sulla volontà del presidente di avviare al più presto raid aerei anche sulle roccaforti jihadiste in Siria.

www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2014/09/09/siria-obama-pronto-a-dare-ok-a-raid-aerei_3265271d-317a-4682-9090-e07534e0f...
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10/09/2014 14:53

Finalmente, speriamo non siamo troppo tardi o una mossa elettorale. Umiliato da Putin, disastroso in economia e con la riforma sanitaria, ne avesse preso una...Obama è stato il presidente più sopravvalutato di sempre [SM=g2854183]
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10/09/2014 15:14

Obama è un bugiardo almeno quanto il suo predecessore, ricordo che doveva essere quello che avrebbe smilitarizzato, e riportato equilibrio, e invece è verosimilmente colui che ci porta al terzo conflitto mondiale.
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Utente Master
10/09/2014 17:28


Brutta storia [SM=g3061180] che si fa sempre piu' tesa e pericolosa,speriamo che gli altri governanti che contano abbiano ancora un pizzico di sale in zucca altrimenti si rischia tremendamente grosso! [SM=g3061043]
[Modificato da (richard) 10/09/2014 17:28]
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10/09/2014 18:45

Obama ha vinto il premio Nobel per la pace e manda i caccia bombardieri [SM=x2976646]
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10/09/2014 19:15

Ho letto che il Kosovo è diventato una fucina di jihadisti europei tra i più sanguinari all'opera in Siria e Iraq. Bel lavoro che hanno fatto gli USA nel '99,come sempre. Quando si dà per scontato che gli altri popoli abbiano la tua stessa scala di valori, questo è il risultato.
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10/09/2014 19:34

Mi sa che Putin continuerà a stare calmo anche se attaccano la Siria, ma il problema vero sono le continue truppe in Ucraina, e le basi NATO che ora installeranno...Li mi sa che non ci vedrà più, peraltro, sarà costretto per forza a dover inviare militari, come mero atto di difesa. Il conflitto vero si rischia proprio qui, perché tutti i tasselli vanno a puntare a rompere le palle in casa russa, e loro risponderanno.
[Modificato da Ale-95 10/09/2014 19:35]
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10/09/2014 19:52

Re:
Ale-95, 10/09/2014 19:34:

Mi sa che Putin continuerà a stare calmo anche se attaccano la Siria, ma il problema vero sono le continue truppe in Ucraina, e le basi NATO che ora installeranno...Li mi sa che non ci vedrà più, peraltro, sarà costretto per forza a dover inviare militari, come mero atto di difesa. Il conflitto vero si rischia proprio qui, perché tutti i tasselli vanno a puntare a rompere le palle in casa russa, e loro risponderanno.



Secondo me quello che per Putin è assolutamente intollerabile è la possibile futura vicinanza di basi Nato in Ucraina la sua ex casa,questo è il delicatissimo cuscinetto d'attrito molto sensibile che puo' rompersi in qualunque momento! [SM=g3061043]
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10/09/2014 19:59

Putin non vuole l'esercito Nato ai confini, il problema è solo questo. D'altronde non può pretendere che i confini dell'Europa siano cambiati dai suoi capricci dittatoriali.
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10/09/2014 20:54

Sono gli USA che vogliono a tutti i costi la guerra con la Russia, c'è poco da fare, è del tutto evidente per chiunque abbia due paia d'occhi.

Questo video riassume molto bene la situazione attuale e il rischio che stiamo correndo..

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10/09/2014 21:21

La tesi di Putin è che la crisi sia stata creata di proposito per rianimare la Nato
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11/09/2014 11:14


Condivido pienamente le tesi di Dis.Pater,Ale-95 e NOAXX,la guerra fra i vari blocchi è gia' cominciata,auguriamoci che i leaders mondiali si diano un freno altrimenti il mondo fara' un bel BOOM!!! [SM=g2806966]
[Modificato da (richard) 11/09/2014 11:14]
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11/09/2014 12:30

Re:
F.Pernigotti, 10/09/2014 14:53:

Finalmente, speriamo non siamo troppo tardi o una mossa elettorale. Umiliato da Putin, disastroso in economia e con la riforma sanitaria, ne avesse preso una...Obama è stato il presidente più sopravvalutato di sempre [SM=g2854183]



Disastroso in economia non mi sembra proprio, gli Usa corrono molto più dell'Europa e del resto del mondo, dopo la crisi.
La riforma sanitaria ha dato l'assistenza a chi non l'aveva, semmai è un merito enorme quello di Obama! Gli scontenti sono i ricchi egoisti.
Con tutti i difetti possibili, Obama è uno dei migliori presidenti che gli Usa abbiano mai avuto.


[Modificato da giambo64 11/09/2014 12:30]
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Utente Esperto
11/09/2014 13:09


L’annuncio di Obama nella notte: per distruggere l’Isis una coalizione guidata dall’America

Il presidente parla al Paese: “Pronti a raid aerei anche in Siria, ricacceremo indietro questa minaccia terroristica”. Gli Usa pronti alla guerra, ma prudenti sull’uso di forze di terra

«Stanotte, con un nuovo governo iracheno in carica, e dopo le consultazioni con gli alleati all’estero e il Congresso in casa, posso annunciare che l’America guiderà un’ampia coalizione per ricacciare indietro questa minaccia terroristica». Erano passate da poco le nove, ieri sera, quando con queste parole il presidente Obama ha annunciato che gli Stati Uniti stanno cominciando una nuova guerra. Una campagna contro l’Isis, estesa anche in Siria, che non ha niente a che vedere con gli interventi di terra in Iraq e Afghanistan, ma rappresenta comunque la “guerra di Obama”. Il capo della Casa Bianca infatti non l’ha ereditata dal predecessore Bush, ma l’ha decisa per proteggere l’America da una minaccia nata durante la sua amministrazione, in parte anche per le sue scelte politiche in Medio Oriente. Obama, parlando in diretta televisiva, ha prima di tutto spiegato al pubblico la natura del pericolo: «Al momento, le minacce più grandi vengono dal Medio Oriente e l’Africa settentrionale, dove gruppi radicali sfruttano il malcontento per il loro tornaconto. Uno di questi gruppi è l’Isis, che si chiama Stato Islamico. Ma lasciatemi chiarire due cose. L’Isis non è islamico, perché nessuna religione condona l’uccisione degli innocenti. E certamente non è uno stato. Sono gli ex affiliati di al Qaeda in Iraq, che hanno sfruttato lo scontro settario e la guera civile in Siria per conquistare territori da entrambe le parti dei confini. Sono un’organizzazione terroristica, che lasciata libera pone una crescente minaccia oltre la regione, inclusi gli Stati Uniti». Obama ha ricordato la decapitazione dei giornalisti James Foley e Steven Sotloff, e ha avvertito che questi terroristi, molti dei quali venuti proprio dall’Europa e dall’America, potrebbero tornare indietro a condurre «attacchi mortali». Per fermarli Washington ha creato una coalizione internazionale, e ha elaborato una strategia in quattro punti che «degraderà e alla fine distruggerà l’Isis».

Allargare i raid aerei
Il primo punto consiste nell’allargare la campagna di raid aerei già in corso in Iraq anche alla Siria, per consentire alle forze locali di passare all’offensiva: «Ho chiarito che daremo la caccia ai terroristi che ci minacciano ovunque. Ciò significa che non esiterò ad agire contro l’Isis in Siria, come in Iraq. Questo è un principio fondamentale della mia presidenza: se minacci l’America, non troverai rifugio sicuro».

Più supporto alle forze di terra
Il secondo punto è «aumentare il nostro supporto alle forze che combattono questi terroristi sul terreno». Quindi il Pentagono manderà altri 475 uomini in Iraq, per aiutare le forze di Baghdad e quelle curde, formando anche una Guardia Nazionale che darà in particolare ai sunniti la possibilità di combattere contro i terroristi che si stanno impadronendo delle loro terre, spingendo così le tribù locali a rinunciare all’alleanza con l’Islamic State. In Siria il problema è più complesso, perché non esistono forze di terra pronte a fermare l’Isis. Obama comunque chiederà al Congresso di autorizzare maggiori aiuti all’opposizione islamica e laica moderata, come il Free Syrian Army, affinché possa combattere tanto contro i terroristi, quanto contro Assad, con cui Washington non intende collaborare perché ha perso ogni legittimità massacrando la sua gente. L’addestramento dovrebbe avvenire in Arabia Saudita, che ieri ha dato il suo appoggio alla strategia Usa dopo una telefonata tra Obama e il re Abdullah.

Intelligence e difese
Il terzo punto è «continuare a mobilitare le nostre sostanziali capacità anti terrorismo per prevenire attacchi dell’Isis». Quindi intelligence e altre difese, anche per fermare il traffico dei combattenti stranieri che entrano ed escono dal Medio Oriente. Qui servirà l’aiuto dell’Europa, da cui viene la maggior parte di questi guerriglieri. L’Italia ha già dato la sua disponibilità a collaborare durante il recente vertice Nato a Cardiff, ma Obama intende usare il summit sul terrorismo che presiederà durante la prossima Assemblea Generale dell’Onu, fra due settimane, per «mobilitare l’intera comunità internazionale dietro questo sforzo».

Assistenza umanitaria potenziata
Il quarto punto consiste nel potenziare l’assistenza umanitaria fornita ai civili innocenti colpiti dai terroristi, in particolare i sunniti. Perché è giusto, ma anche perché così si toglie consenso all’Islamic State e si offrono buone ragioni alle popolazioni locali per scacciarlo.

La campagna antiterrorismo è una guerra
Obama ha avvertito che ci vorrà tempo per «sradicare un cancro come l’Isis», e ci sono rischi. Però questa iniziativa «sarà diversa dalle guerre in Iraq e Afghanistan». Sarà una campagna antiterrorismo, in cui gli Usa forniranno la forza aerea alle truppe di terra locali, per eliminare un pericolo per la sicurezza di tutti. Un ammonimento che non possono ignorare nemmeno i suoi avversari politici repubblicani, nel tredicesimo anniversario degli attentati dell’11 settembre 2001. Obama ha concluso il suo discorso sottolineando i progressi che l’America ha fatto negli ultimi anni, tanto sul piano della sicurezza, quanto su quello economico. Resta però il fatto che i problemi emersi tredici anni fa non sono ancora stati risolti; né con la strategia di Bush che aveva invaso l’Iraq, inutilmente secondo i suoi critici; né con quella di Obama che si era ritirato, troppo in fretta secondo i suoi detrattori. E ora l’America, anche se la chiama campagna antiterrorismo, è costretta a tornare in guerra.

www.lastampa.it/2014/09/11/esteri/obama-lamerica-guider-una-grande-coalizione-per-ricacciare-indietro-la-minaccia-del-terrorismo-HEBSNC8HtPGqYnQ7OKpLoJ/pag...

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11/09/2014 17:29

Re: Re:
giambo64, 11/09/2014 12:30:



Disastroso in economia non mi sembra proprio, gli Usa corrono molto più dell'Europa e del resto del mondo, dopo la crisi.
La riforma sanitaria ha dato l'assistenza a chi non l'aveva, semmai è un merito enorme quello di Obama! Gli scontenti sono i ricchi egoisti.
Con tutti i difetti possibili, Obama è uno dei migliori presidenti che gli Usa abbiano mai avuto.






Non che ci voleva molto dopo Bush [SM=g1420769] . Ha buona stampa dalla sua e se lo critichi puoi essere accusato di razzismo a prescindere. Prendi il premio nobel, glielo avrebbero dato lo stesso se fosse stato bianco con gli occhi azzurri? Ha ucciso più civili nei raid la sua amministrazione che l'era Clinton/Bush [SM=g1950691]
Se lo metti a confronto con altri presidenti come Regan e Kennedy scompare, anche Clinton è stato meglio, il migliore di tutti, con un boom economico sempre precedenti. Io lo metto sopra Bush padre e Bush figlio, non mi sembra il leader che tutti avevamo sognato. Secondo me ha deluso [SM=g8334]
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12/09/2014 08:08

Clinton ha governato in un'era di espansione economica...
Per tornare all'Isis la situazione è molto complicata perché sono ben organizzati, hanno i finanziamenti dalla vendita del petrolio, e controllano una parte del territorio al confine dell'iraq e della Siria. È a tutti gli effetti una guerra contro un soggetto dhe non ha regole, è spregiudicato e non risponde a nessuno... oltre a sgozzare tutti gli occidentali che li passano a tiro
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Utente Veterano
12/09/2014 10:08


Clinton ha governato in un'era di espansione economica...


vero, ma ha comunque risollevato il paese dopo tre mandati repubblicani, con Reagan e Bush padre, beceri personaggi che avevano devastato il paese con il liberismo più estremo.
Reagan un grande presidente? Per me è il peggiore di tutti.
La riforma sanitaria, contro le lobby dei farmaci, è il più grande merito di Obama. Clinton ci aveva provato senza riuscirci.
Io spero che gli americani, alle prossime elezioni, rieleggano un presidente democratico e che i repubblicani restino per sempre all'opposizione.
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12/09/2014 10:21

Il prossimo presidente degli stati uniti sarà ancora clinton. Hillary ha la strada spianata, quindi stai sereno (alla. Renzi) per i prossimi due mandati
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Utente Esperto
14/09/2014 15:30

Decapitato il terzo ostaggio, se Obama voleva spaventarli non ci è riuscito, che bestie senza cervello .
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Utente Esperto
14/09/2014 19:09

Re:
Dis.Pater, 14/09/2014 15:30:

Decapitato il terzo ostaggio, se Obama voleva spaventarli non ci è riuscito, che bestie senza cervello .




E tu credi che loro agiscano in base a quello che Obama fa e Obama dice? L'interesse di questi che di cervello ne hanno eccome, è creare un'impero islamico che c'è sempre stato nei secoli scorsi, ed era costituito dall'Impero ottomano.
Dato che la storia si ripete, vedi la Russia con la Crimea (che è sempre stato russa di fatto), il loro scopo è di unire territori instabili politicamente iraq, libia, siria ecc sotto l'egida della religione islamica. Musica sbandita, alcol vietato, embargo delle sigarette, donne obbligate a stare in casa avvolte da capo a piedi compresi i guanti, legge islamica estremizzata. Se fossero quattro gatti senza cervello non sarebbero arrivati dove sono. Fuori esistono 31.000 combattenti, i petrodollari e un territorio stanziale dove crescere. Bisogna decidere cosa fare. Si bombarda a tappeto e si comincia senza sapere dove si va a finire, o si lascia l'area in autogestione, e anche in quel caso non si sa che succede. Obama è l'ultimo che ha colpe in questa faccenda.
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