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Echi di raggi X dal buco nero al centro della Via Lattea

Ultimo Aggiornamento: 29/10/2013 18:26
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Utente Master
29/10/2013 17:24

Le osservazioni condotte dal telescopio spaziale Chandra dal 1999 e il 2011 mostrano bagliori che si allontanano gradualmente dalla regione centrale della Via Lattea. Si tratta probabilmente degli echi della riflessione sulle nubi cosmiche di due potenti lampi di raggi X prodotti dalla materia inghiottita da Sagittarius A*, il buco nero supermassiccio al centro della nostra galassia, avvenuti nei secoli passati

[IMG]http://i40.tinypic.com/wa38n9.jpg[/IMG]

Due potenti lampi di raggi X hanno squarciato le tenebre delle regioni vicine al centro della Via Lattea, dove si trova il buco nero supermassiccio denominato Sagittarius A*. Lo afferma un nuovo studio, disponibile su ArXiV( arxiv.org/abs/1307.3954 ), sulla base delle misurazioni condotte con il telescopio spaziale in raggi X Chandra, che ha rilevato le rapide variazioni dell'emissione nello spettro di radiazione X delle nubi di gas che circondano il buco nero.

I due eventi sono con tutta probabilità “echi di luce” di Sagittarius A*. Gli echi di luce hanno origine quando grandi quantità di materia, provenienti dalla disgregazione di una stella o di un pianeta, sono inghiottite da un buco nero. I materiali inghiottiti formano un disco di accrescimento che scende a spirale verso il centro, raggiungendo temperature di milioni di kelvin, e condizioni estreme di densità e intensità del campo magnetico. In questo contesto, si producono raggi X secondo un processo chiarito solo recentemente grazie a una simulazione condotta da Jeremy D. Schnittman, del Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt, e illustrata in un articolo sull'Astrophysical Journal”( iopscience.iop.org/0004-637X/769/2/156/ ).

Questa radiazione X può “rimbalzare” su nubi di gas che si trovano a decine o centinaia di anni luce di distanza, proprio come un suono può rimbalzare sulla superficie delle montagne intorno una vallata dando luogo al fenomeno dell'eco. In questo processo, i fotoni X incidenti causano l'espulsione degli elettroni più interni in elementi come il ferro, presente in modeste quantità nelle nubi cosmiche. I "vuoti" che si formano sono riempiti dagli elettroni posti a livelli energetici appena superiori rispetto agli elettroni espulsi, e questa transizione è accompagnata dall'emissione di radiazione X.

Come l'eco sonoro, l'eco di raggi X può apparire come se fosse generato a grande distanza dall'evento originario. L'osservazione di questo tipo di processi con gli strumenti per la rilevazione di raggi X è un'opportunità unica per poter ricostruire eventi che hanno coinvolto buchi neri come Sagittarius A*, verificatisi molto tempo fa, e per i quali ovviamente non sono disponibili dati di osservazioni dirette.

Gli echi di raggi X portano a ipotizzare che la regione di spazio molto vicina a Sagittarius A* fosse almeno un milione di volte più brillante della media delle ultime centinaia di anni.

La particolarità delle osservazioni di Chandra è dovuta al fatto che essendo gli echi frutto di riflessioni, nella sequenza di immagini catturate tra il 1999 e il 2011 l'emissione di raggi X appare espandersi da una zona centrale, occupata dal buco nero, lampeggiando qua e là in regioni che con il passare del tempo appaiono più o meno luminose.

Fonte dati: www.lescienze.it/news/2013/10/28/news/chandra_echi_raggi_x_sagittarius_a-...

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Utente Illuminato
29/10/2013 18:26

i raggi X o meglio la loro emissione da un buco nero è normale quando questo "ingoia" qualcosa. la materia precipita a tale velocità che emette raggi X in senso contrario alla loro direzione. sono gli unici che al momento iniziale riescono a sfuggire alla potente forza gravitazionale. l'emissione di raggi X si manifesta anche nei normali tubi catodici quando l'elettrone sbatte il cranio sul fosforo dello schermo ed era pericolosa per i radiotecnici che stavano normalmente dietro. da li deriva la certificazione TCO anti radiazione.
[Modificato da filovirus59 29/10/2013 18:30]
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