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Pallasiti: quale mistero si nasconde dietro le misteriose gemme spaziali ritrovate in Argentina?

Ultimo Aggiornamento: 16/11/2012 19:02
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16/11/2012 19:02



Alcuni meteoriti finiti sulla Terra hanno portato con loro gemme di rara bellezza, cristalli verde oliva incorporati in una matrice di ferro e nichel. Note come pallasiti, queste gemme spaziali da tempo suscitano la curiosità degli scienziati. Grazie ad un nuovo studio è emerso che le loro origini racchiudono dei misteri finora irrisolti.




I frammenti contengono cristalli di olivina. Furono identificati per la prima volta 200 anni fa dallo scienziato tedesco Peter Pallas e a lui devono il nome. Le gemme furono portate sulla Terra dal meteorite Esquel, scoperto in Argentina due secoli fa. Secondo gli esperti, tali corpi si formarono sulla linea di passaggio tra nucleo ferroso e mantello roccioso in qualche pianeta o in qualche asteroide. Si tratta di strutture molto particolari, diverse da quella di tutti gli altri metoriti. Da qui la curiosità da parte degli esperti.

Utilizzando un laser ad anidride carbonica, un campo magnetico, e un sofisticato dispositivo di registrazione, un team di geofisici guidato da John Tarduno dell'Università di Rochester, ha dimostrato che le pallasiti nacquero probabilmente dallo schianto del piccolo asteroide contro un pianeta 30 volte più piccolo della Terra, creando il mix di materiali che compone questi insoliti meteoriti.

Tarduno, in particolare, ha scoperto che i grani metallici molto piccoli dell'olivina sono stati magnetizzati nella stessa direzione, e ciò portato i ricercatori a concludere che le pallasiti si siano formate in zone molto più lontane dal nucleo. Ma non solo. Le misure dei granelli hanno aiutato gli scienziati a classificare la provenienza delle pallasiti. Secondo Tarduno potrebbero essere state originate dallo scontro dell'asteroide un corpo avente il raggio di 200 km, grande abbastanza da essere considerato un protopianeta.

Il loro lavoro ha anche aiutato a chiarire dubbi sul fatto che piccoli corpi celesti abbiano un nucleo di ferro liquido in grado di creare un campo magnetico.

Joshua Feinberg, professore di scienze della terra presso l'Università del Minnesota, ha commentato. "L'analisi delle pallasiti ha contribuito a ridefinire in modo significativo la nostra comprensione di come questi oggetti si siano formati durante la storia del nostro sistema solare."


Fonte: www.nextme.it/scienza/universo/4666-pallasite-gemme-spaziali
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