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Su Saturno una tempesta così grande da percorrere tutta la circonferenza del pianeta

Ultimo Aggiornamento: 28/10/2012 15:47
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Utente Master
27/10/2012 15:12

Due anni di tempesta nell’alta atmosfera del pianeta si lasciano alle spalle fenomeni estremi e ancora inspiegati, come un improvviso innalzamento della temperatura e quantità anomale di etilene. Lo dicono i dati infrarossi dalla sonda Cassini.




«È qualcosa che non s’era mai visto prima. Mai, in nessun pianeta del Sistema solare». Leigh Fletcher, dell’Università di Oxford, è allibito. E con lui gli scienziati che da circa due anni stanno con gli occhi incollati ai dati provenienti dalla sonda spaziale Cassini, gioiello NASA-ESA-ASI, e da due fra i migliori telescopi terrestri al mondo – il Very Large Telescope dell’ESO, in Cile, e l’Infrared Telescope Facility della NASA, in cima al vulcano Mauna Kea, alle Hawaii. Ma cos’è che li lascia così increduli? Una tempesta. O meglio, le conseguenze di una tempesta, in corso nella stratosfera di Saturno da ormai due anni, e con strascichi per ora inspiegabili. Come la formazione di quantità ingiustificabili di etilene e un’impennata anomala della temperatura in alcune regioni dell’alta atmosfera del pianeta.

La storia ha inizio il 5 dicembre 2010. Da noi, qui nell’emisfero nord della Terra, era quasi inverno. Ma lassù su Saturno, dove le stagioni si avvicendano a ritmo assai più lento (un anno dura 30 dei nostri), nell’emisfero settentrionale è ancora primavera. Al periodo delle tempeste estive mancano ancora anni (il solstizio è atteso per il 2017), eppure quella che, in quel giorno di due anni fa, gli strumenti della sonda Cassini osservano prendere forma è una signora burrasca. Battezzata “la grande tempesta di primavera” (o “la grande tempesta del nord”, proprio qui su Media INAF), innesca un vortice di dimensioni spaventose, tale da superare, all’apice della sua grandezza, persino la grande macchia rossa di Giove. Un vortice all’interno del quale si verificano fenomeni estremi, a partire dai fulmini, diecimila volte più intensi di quelli terrestri.

Con il trascorrere dei mesi, la violenza degli elementi si placa, seppure non del tutto (la macchia saturnina dovrebbe sparire del tutto solo alla fine del 2013, prevedono gli scienziati). Ma le conseguenze che si lascia a terra, o meglio nell’alta atmosfera, sono ancora lì. E sollevano parecchi interrogativi. Per coglierle in tutta la loro portata, gli occhi non sono lo strumento adatto: occorre un termometro, o meglio una vista a raggi infrarossi, come quella dello strumento CIRS a bordo di Cassini: uno spettrometro composito a infrarossi, in grado non solo di prendere la temperatura ma anche di svelare la chimica del pianeta.

E il rapporto di CIRS ha dell’incredibile. La temperatura del vortice raggiunge picchi molto maggiori del previsto, fino a 83 gradi al di sopra di quella dell’atmosfera nei paraggi. Inoltre, isolate dall’ambiente circostante da una parete di venti che circolano in senso orario, vengono rilevate quantità enormi di gas come l’etilene e l’acetilene. «Il picco di temperatura è così estremo da non crederci, soprattutto in questa regione dell’atmosfera di Saturno, che è tipicamente molto stabile», dice Brigette Hesman, della University of Maryland. «Per avere sulla Terra un’escursione termica analoga, dovremmo passare dal pieno inverno di Fairbanks, in Alaska, alla piena estate del deserto del Mojave».

Per non parlare dell’etilene. È un gas inodore e incolore, disponibile sulla Terra sia da fonti naturali che artificiali, ma per nulla tipico di Saturno. Ebbene, la quantità rilevata dagli scienziati all’interno del vortice supera di 100 volte quella ritenuta possibile per il pianeta. I ricercatori si stanno ancora interrogando sulla sua origine, ma già hanno escluso che possa provenire da una grande riserva presente nel profondo dell’atmosfera. «Mai prima d’ora ci eravamo imbattuti nell’etilene su Saturno, dunque è stata una vera sorpresa», ammette il responsabile dello strumento CIRS, Michael Flasar, del Goddard Space Flight Center della NASA.

Insomma, il lavoro non mancherà. Da questi primi dati sono usciti due articoli (uno appena pubblicato su Icarus, il secondo uscirà il 20 novembre su ApJ), e già gli scienziati si fregano le mani sapendo che all’apice della stagione delle tempeste, nel 2017, Cassini sarà la sonda giusta al posto giusto, ancora in piena attività là attorno alla turbolenta atmosfera di Saturno.


Fonte:http://www.media.inaf.it/2012/10/26/tempesta-saturno-cassini/

Per saperne di più c'è su Icarus l’articolo “The origin and evolution of Saturn’s 2011–2012 stratospheric vortex“, di Leigh N. Fletchera et al.
28/10/2012 03:15

...ipotesi...

...processi...

la cosa PIU' interessante di tutto l'articolo è proprio la parola "etilene"...

it.wikipedia.org/wiki/Etilene

basta scorrere le caratteristiche di questo composto chimico...

it.wikipedia.org/wiki/Alcheni

per rendersi conto del FORTE SIGNIFICATO delle domande che si stanno ponendo i ricercatori in funzione dei dati rilevati, conseguentemente STUDIATI, e poi resi noti... [SM=g1420769]

nessuno ce l'ha ancora detto e allora ve lo dico io!..questi sono alcuni dei "mattoni" della vita...mattoni semplici, idrocarburi! e cioè composti organici...in genere derivati della decomposizione del legno e/o delle piante, delle fibre vegetali.. [SM=g1950691]

oltre ad essere il prodotto dei gas liberati dalle fibre vegetali sono anche l'ormone che principalmente ne regola la crescita e lo sviluppo in vita...PAZZESCO!!!.. [SM=g1950691]

COSA STA ACCADENDO SU SATURNO???... [SM=g3061178]

qualsiasi cosa sia -PER CERTO- non è cosa da tutti i giorni!..che sia iniziata, dato l'aumento di calore misurato in tutto il Sistema Solare nell'ultimo trentennio, una qualche forma "entropica" di innesco della vita?.. [SM=g1950684]

o quel vortice -INCREDIBILE- di calore-etanolo ci segnala un decadimento -ISOLATO E RAPIDO- chimico fisico di materiale igneo venuto alla luce, in superficie, chissà in quale modo! e perché?..e sarà così?..o come?..[SM=g2201354]

much good, Papero! it's a very interesting article!.. [SM=g1420767]

bye... [SM=g1950677]
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Utente Master
28/10/2012 10:31

Un articolo di Wired con dei riferimenti interessanti

La supertempesta su Saturno

È la più grande mai osservata all'interno del Sistema solare e finirà solo nel 2013. Insieme alla perturbazione, una misteriosa impennata nella temperatura dell'atmosfera

daily.wired.it/news/scienza/2012/10/26/super-tempesta-saturno-85...

NASA Spacecraft Sees Huge Burp at Saturn After Large Storm

www.nasa.gov/mission_pages/cassini/whycassini/cassini20121...

The origin and evolution of Saturn’s 2011–2012 stratospheric vortex

www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0019103512003430

28/10/2012 14:10

Seppur in minor maniera, anche in questo articolo si privilegia la parte sensazionale, rispetto a quella realmente più interessante.
Piaga atavica del giornalismo d'ogni epoca...sigh. [SM=g2854186] [SM=g1950687]

Aggiungo alcuni dati per puntualizzare quale sia, secondo me, la portata, e soprattutto la "direzione" di quanto scoperto.

_______________________________________________________

Da uno dei tanti siti Nasa.gov :

"First detected by Cassini in Saturn's northern hemisphere on Dec. 5, 2010, the storm grew so large that an equivalent storm on Earth would blanket most of North America from north to south and wrap around our planet many times. This type of giant disturbance on Saturn typically occurs every 30 Earth years, or once every Saturn year.

Not only was this the first storm of its kind to be studied by a spacecraft in orbit around the planet, but it was the first to be observed at thermal infrared wavelengths. Infrared data from CIRS allowed scientists to take the temperature of Saturn's atmosphere and to track phenomena that are invisible to the naked eye."

Traduco:

"Rilevata per la prima volta da Cassini nell'emisfero nord di Saturno il 5 dicembre 2010, la tempesta è diventata così grande tanto che un temporale equivalente sulla Terra avrebbe quasi le dimensioni del Nord America, e si "avvolgerebbe" intorno al nostro pianeta molte volte. Questo tipo di disturbo gigante su Saturno in genere si verifica ogni 30 anni terrestri, cioè una volta ogni anno di Saturno.

Non solo questa tempesta è stata la prima del suo genere ad essere studiata da un veicolo spaziale in orbita intorno al pianeta, ma è stata anche la prima ad essere stata osservata su lunghezze d'onda nello spettro termico dell'infrarosso
.I dati delle scansioni nella banda infrarossa, forniti da CIRS, hanno permesso per la prima volta agli scienziati di misurare le temperature dell'atmosfera di Saturno e di tracciare altri fenomeni invisibili ad occhio nudo."


FONTE: www.jpl.nasa.gov/news/news.php?release=2012-335

Quindi, come per un'infinità di altre osservazioni, non bisogna confondersi. Nulla di disastroso, o di "nuovo" sta quasi certamente accadendo su Saturno.

Un evento del genere non è mai stato osservato. Ma questo non perchè nelle precedenti ricerche e/o osservazioni non si fosse verificato.
E' semplicemente la prima volta che abbiamo i mezzi per osservarlo con questa accuratezza.

La ciclicità delle tempeste del "Signore degli Anelli", è già nota da tempo. Come per gli altri tre pianeti gassosi del Sistema Solare (Giove, Urano e Nettuno), anche Saturno ha un "corpo" assai turbolento.

Da Wikipedia:

"Saturno appare visibilmente schiacciato ai poli. I suoi diametri equatoriale e polare differiscono di quasi il 10% (120 536 km contro 108 728 km). Questa forma è il risultato della sua rapida rotazione e della sua composizione chimica, con la densità più bassa del Sistema solare, facile a deformarsi. Anche gli altri pianeti, e i giganti gassosi in particolare, sono deformati in maniera analoga, ma in modo molto meno evidente. Saturno è anche l'unico pianeta del sistema solare con una densità media inferiore a quella dell'acqua: solo 0,69 g/cm³."

Con questa consistenza, che tiene conto di un valore medio al quale concorrono sia la densità del nucleo roccioso (Che si suppone anche Saturno abbia), sia la densità degli strati più superficiali, si può facilmente comprendere che la parte esterna della massa gassosa del pianeta ha una densità ancor più bassa del valore medio di 0,69 g/cm³.

Uniamo a questo la potenza dei "venti di superficie", che fanno muovere la sua parte esterna a velocità ben superiori a quella del suono, e che arrivano sino a 1800 km/h.

Otteniamo una condizione atmosferica veramente estrema, e per noi difficilmente immaginabile.
E questo la scienza lo sa da anni.

Insomma, il fatto che la tempesta abbia queste dimensioni, e abbia fatto il giro completo del pianeta, è di per se una "Non notizia".

____________________________________________________

Ciò che è invece interessante rilevare, è altro:

1) Come già ampiamente documentato da Fabiosky, la presenza di composti carbonici, come l'etilene, non era assolutamente prevista dai ricercatori.
In definitiva, si è scoperto che probabilmente "all'interno" di Saturno, si annidano composti organici "vegetali".
E questa è una notiziona!!!

2) Le temperature rilevate, non corrispondono a quelle che ci si aspettava di rilevare.
Per l'ennesima volta, aggiungerei.

Il moto dei venti atmosferici dovrebbe raffreddare i seppur caldi "rigurgiti" dall'interno del pianeta, in maniera ben più incisiva.

Già nel 2007, Alan Aylward, del Dipartimento di fisica e astronomia dell'UCL, spiegava: "Studiamo questi argomenti da più di cento anni, ora la nostra scoperta (Le temperature anomale dei pianeti gassosi) ci riporta indietro a principi primi. Occorre riconsiderare le assunzioni di base sulle atmosfere planetarie e su ciò che causa il riscaldamento osservato."

Ora si sa anche quali siano i valori di queste temperature anomale, almeno per Saturno. E sono valori che realmente rispecchiano il quanto ne sappiamo ancora poco anche dei nostri "dintorni cosmici".

Mie conclusioni:

Gli scienziati sono spiazzati di fronte a questi dati.
Ogni giorno che passa, le "congetture scientifiche" sulle quasi si basano molte di quelle che sono diventate "certezze di massa", scricchiolano in numero sempre maggiore.

Si dovrà forse rivedere parte del metodo scientifico Galileiano, in un prossimo futuro!?
La netta sensazione che la sua applicazione sistematica "freni" il progresso scientifico, è radicata in me da lungo tempo.
Certo, oggi come oggi, il metodo scientifico è l'unico freno anche alle baggianate che la mente umana metterebbe in atto se fosse "libera da regole".

Una bella lotta tra la potenza dell'umano intelletto, e il continuo rischio che questa potenza lo possa sopraffare.

Oltre alle fonti già menzionate da Eone e Fabiosky, ne aggiungo altre, per chi volesse approfondire ulteriormente.

Fonti per approfondimenti:

it.wikipedia.org/wiki/Atmosfera_di_Saturno

it.wikipedia.org/wiki/Saturno_(astronomia)

www.lescienze.it/news/2007/01/26/news/la_strana_termodinamica_di_saturno...
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Utente Master
28/10/2012 15:30

Rigel la traduzione dell'articolo che hai postato della NASA

Gigantesco Vortice "Invisibile" Ancora Presente su Saturno Dopo le Passate Tempeste

www.link2universe.net/2012-10-26/gigantesco-vortice-invisibile-ancora-presente-su-saturno-dopo-le-passate-t...

Il video contenuto nell'articolo

Vista Infrarossa di Una Mostruosa Tempesta su Saturno


[Modificato da eone nero 28/10/2012 15:31]
28/10/2012 15:47

Re:
eone nero, 28/10/2012 15:30:

Rigel la traduzione dell'articolo che hai postato della NASA...

E il video contenuto nell'articolo...



Grazie, Nero. [SM=g8320]
Ottima "aggiunta".
[Modificato da RigelDi Orione 28/10/2012 16:02]
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