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NASA vuole una nuova stazione spaziale ?

Ultimo Aggiornamento: 26/09/2012 18:51
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25/09/2012 18:17

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L’Orlando Sentinel, un notiziario online che si occupa prevalentemente delle notizie locali in Florida, pubblica un articolo secondo il quale NASA avrebbe rotto gli indugi e richiesto al governo federale di approvare (e finanziare) un avamposto abitato nei pressi della Luna, da usarsi come tappa di rifornimento per missioni umane nello spazio profondo.
Charlie Bolden, direttore dell’agenzia spaziale americana, avrebbe già presentato alla Casa Bianca un rapporto dettagliato sul progetto, ma la valutazione dell’amministrazione Obama non è nota. Evidentemente, il budget, stimato in svariati miliardi di dollari, è un fattore determinante.
Secondo i documenti di cui il Sentinel è venuto in possesso, NASA vorrebbe costruire un piccolo avamposto, “verosimilmente con parti avanzate dall’(…)ISS”, nel punto Lagrange 2 del sistema Terra-Luna, a circa 60mila chilometri di distanza dal nostro satellite, ed a più di 440mila dalla Terra. Questo è uno dei punti in cui le forze gravitazionali dei due corpi celesti si equilibrano, permettendo ad una ipotetica installazione di mantenere la posizione quasi indefinitamente. Per raggiungere la zona e trasportare gli elementi costruttivi si userebbe evidentemente il nascente sistema SLS: il primo volo dedicato alla realizzazione della nuova stazione spaziale potrebbe seguire di due anni il lancio inaugurale di SLS nel 2017.
Da questa postazione abitata potrebbero partire missioni destinate ai vicini asteroidi, oppure potrebbero staccarsi sonde automatiche per la raccolta di campioni lunari. Come di consueto, un viaggio verso Marte rappresenterebbe il coronamento di questo ambizioso progetto.

Secondo il rapporto NASA; sarebbe questa “la migliore opzione a breve termine per sperimentare l’accesso umano allo spazio profondo, sviluppare le esperienze di volo e mitigare i rischi”.
Il progetto comprenderebbe svariati concetti su cui la NASA si è molto impegnata in questi anni: darebbe un significato allo sviluppo della capsula Orion, e coinvolgerebbe i partners internazionali. Secondo il Sentinel, i piani preliminari prevederebbero l’impiego di moduli di costruzione russa ed italiana. Quanto all’investimento, esso richiederebbe “un modesto aumento” dell’attuale budget NASA di poco meno di 18 miliardi di dollari. Il parlamentare repubblicano Bill Posey avrebbe già dato il suo appoggio al progetto, precisando tuttavia che occorrerebbe una forte pressione da parte della casa Bianca sul Congresso per ottenere i finanziamenti.

Non vanno neanche dimenticati i rischi implicati nell’avere personale dislocato così lontano dalla Terra, esposto alle radiazioni spaziali senza la protezione offerta dal campo magnetico terrestre. Su questi aspetti il piano NASA sarebbe tuttora piuttosto vago.

Articolo Di: Paolo Actis

Fonte dati : www.astronautinews.it



Progetto ambizioso ma interessante, almeno per ridare un obbiettivo nel medio termine, da parecchio tempo che si discute, sulla possibilità di costruire una base spaziale fra la Terra e la Luna, speriamo che il progetto vada in porto, e' ora che si faccia qualcosa di nuovo, e che si incominci a studiare come oltrepassare le mille insidie e problematiche tecniche delle esplorazioni spaziali Umane ...

Qui nel pdf che riporto, un progetto preliminare della fattibilità della base spaziale chiamata Deep Space Habitat spirit.as.utexas.edu/~fiso/telecon/Smitherman_3-14-12/Smitherman_3-1...

Riporto un intervento dell' utente albyz85 di (astronautinews forum), che spiega molto bene in maniera riassuntiva, cosa sia questo progetto :


Caratteristica basilare su cui è basato tutto il concept è l'utilizzo massimo di tecnologie già pronte e utilizzate oggi sulla ISS, prevedendone due versioni, una prima per missioni di circa 60 giorni e una più capiente per missioni di 500 giorni, entrambe per 4 membri di equipaggio.
I vantaggi principali nell'utilizzare hardware già oggi presente sulla ISS è la certificazione già ottenuta al volo spaziale e benché probabilmente di massa superiore a quella di un progetto ad hoc, tale scelta sarebbe compensata da costi e rischi di progetto nettamente inferiori.
La versione più piccola, ottimizzata per missioni di circa 60 giorni, con 60m3 di volume abitabile, potrà essere utilizzata proficuamente per missioni nei punti Lagrangiani L1 e L2 del sistema Terra-Luna, servicing di satelliti in orbita geostazionaria, il punto Lagrangiano L2 del sistema Terra-Sole, missioni in orbita lunare e come base orbitale autonoma.
Quella invece di dimensioni maggiori, da 90m3 abitabili, avrà invece come obiettivi principali missioni verso l'orbita Marziana oppure verso asteroidi in avvicinamento alla Terra.

Per quanto riguarda l'assemblaggio avverrebbe con lanci di vettori attualmente esistenti e per ora non sarebbe previsto l'utilizzo del lanciatore SLS. Una volta in orbita i vari moduli sarebbero assemblati agganciati alla ISS prima di separarsi e iniziare la missione in autonomia. In entrambe le versioni il DHS non ha sistemi di propulsione autonoma ma sfrutterebbe quello di Orion, oppure del CPS (Cryogenic Propulsion Stage).

Il DHS sarebbe composto da elementi già oggi quasi completamente sviluppati, un modulo HAB basato sul progetto dell'attuale modulo Destiny della ISS, un Utility Tunnel con annesso airlock derivato dall'airlock della ISS e pannelli solari e il Cryogenic Propulsion Stage come unità propulsiva. Oltre a questi tre elementi, e ovviamente ad una capsula Orion agganciata, per la versione da 500 giorni di missione, verrebbe aggiunto un modulo basato sul progetto degli MPLM con funzione logistica.

L'Hab, l'airlock e il MPLM sono moduli strettamente derivati da quelli presenti sulla ISS, come anche tutti i sistemi di supporto logistico e ambientale (compresi i radiatori), mentre i pannelli solari e l'avionica saranno derivati da quelli di Orion, tecnologicamente più avanzati e moderni rispetto a quelli della ISS.

Per quanto riguarda la protezione dei moduli dai rischi al di fuori dell'orbita terrestre una sezione dell'Hab sarà schermata con uno scudo ad acqua, spesso 10cm circa per la protezione dalle radiazioni e che fungerà anche da serbatoio di acqua, con 2850 litri circa contro eventuali SPE (Solar Particle Event). Non è prevista attualmente protezione da GCR (Galactic Cosmic Radiation). Per quanto riguarda lo scudo anti-MMOD (micrometeoriti e detriti orbitali) sarà derivato da quello installato sull'MPLM attualmente agganciato permanentemente sulla ISS.

Il modulo propulsivo CPS è basato su propellenti criogenici LH2/LOX e include un sistema di controllo termico attivo per ridurre il boil-off del propellente ad un rateo del 5% al mese per l'idrogeno e a rateo nullo per l'ossigeno.

I mockup del DSH è attualmente in fase di costruzione e permetterà nei prossimi anni di valutare la configurazione finale degli allestimenti interni ottimizzandone la disposizione e le necessità.

Una possibile configurazione alternativa ipotizzata prevede di utilizzare al posto del modulo Hab derivato da Destiny, un modulo del tutto simile al Node-1 Unity della ISS e di un ulteriore MPLM con Cupola per la versione da 500 giorni.



foto estrapolate dal pdf

[IMG]http://i47.tinypic.com/1e274j.jpg[/IMG]

[IMG]http://i47.tinypic.com/219yvtf.jpg[/IMG]

[IMG]http://i48.tinypic.com/nl8yds.jpg[/IMG]

[IMG]http://i47.tinypic.com/s1jpjp.jpg[/IMG]

[IMG]http://i46.tinypic.com/2h66d6q.jpg[/IMG]


Speriamo che il congresso Statunitense, approvi [SM=g1950684]





[Modificato da KOSLINE 25/09/2012 18:20]
25/09/2012 18:27

Progetto direi quasi faraonico visti i tempi e la recessione economica che attanaglia tutte le economie dei paesi piu' industrializzati.
Certo sarebbe un bel balzo in avanti a tutti quei paesi che concorrono alla conquista di un posto da aggiudicarsi sulla luna.
Chissa' che ne pensa the ONE Obama del progetto visto che le elezioni presidenziali sono alle porte.
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26/09/2012 15:13

Re:
P@ufoon, 25/09/2012 18.27:

Progetto direi quasi faraonico visti i tempi e la recessione economica che attanaglia tutte le economie dei paesi piu' industrializzati.
Certo sarebbe un bel balzo in avanti a tutti quei paesi che concorrono alla conquista di un posto da aggiudicarsi sulla luna.
Chissa' che ne pensa the ONE Obama del progetto visto che le elezioni presidenziali sono alle porte.




Trovo ridicoli certi discorsi, C'è gente che non arriva a fine mese e questi fanno a gara a chi arriva prima sulla luna, ma mettiamoci un bradipo a governare che magari amministra meglio!
26/09/2012 15:22

Re: Re:
papero16, 26/09/2012 15.13:




Trovo ridicoli certi discorsi, C'è gente che non arriva a fine mese e questi fanno a gara a chi arriva prima sulla luna, ma mettiamoci un bradipo a governare che magari amministra meglio!




Sante parole,ma la conquista dello spazio acceca tutti,nessuno escluso, i governanti del mondo.
Profitto è potere,questa è la loro regola,il resto è sacrificabile. [SM=g2806965]
[Modificato da P@ufoon 26/09/2012 15:23]
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26/09/2012 16:47

Re: Re:
papero16, 26/09/2012 15.13:




Trovo ridicoli certi discorsi, C'è gente che non arriva a fine mese e questi fanno a gara a chi arriva prima sulla luna, ma mettiamoci un bradipo a governare che magari amministra meglio!



P@ufoon, 26/09/2012 15.22:

papero16, 26/09/2012 15.13:




Trovo ridicoli certi discorsi, C'è gente che non arriva a fine mese e questi fanno a gara a chi arriva prima sulla luna, ma mettiamoci un bradipo a governare che magari amministra meglio!




Sante parole,ma la conquista dello spazio acceca tutti,nessuno escluso, i governanti del mondo.
Profitto è potere,questa è la loro regola,il resto è sacrificabile. [SM=g2806965]



Non e' stato finanziato niente Purtroppo [SM=g2201336] , sono solo progetti che si spera vadino in porto, Poi che i politici siano accecati dalla conquista allo spazio, ma magari mi verrebbe da dire, purtroppo sono ciechi no accecati, visto quello che stanziano, le briciole, altro che grandi investimenti .... [SM=g2201336]

I soldi spesi in nome della conoscenza o scienza, sono sempre soldi ben spesi ragazzi, se cosi non fosse stato, adesso voi morireste per cose che oggi reputeremmo banali. [SM=g2201342]

I soldi spesi per andare nello Spazio, non sono importanti, ma vitali al genere Umano ... [SM=g1950684]

E le conquiste spaziali, anche se anocra minime hanno donato tanto all' Umanità [SM=g1420769]

Vi voglio raccontare una storiella che calza bene la cosa penso... [SM=g2201354]

Quando ci fu la corsa allo spazio, e precisamente dopo lo sbarco sulla Luna, tanti contrastarono la cosa, dicendo che si stavano spendendo troppi soldi ....

Una domanda simile fu posta anche nel 1970 all’allora direttore scientifico della NASA, Ernst Stuhlinger, da una suora attiva in Zambia. Considerati i successi del programma Apollo, che aveva consentito di portare l’uomo sulla Luna, il responsabile della NASA aveva proposto di avviare le prime ricerche per una missione spaziale con esseri umani verso Marte. Suor Mary Jacunda gli inviò una lettera, chiedendogli come potesse proporre qualcosa del genere e di così costoso mentre sulla Terra ogni anno milioni di persone pativano la fame. Stuhlinger rispose con una lettera lunga e ben argomentata, che successivamente fu pubblicata dalla NASA con il titolo “Perché esplorare lo Spazio?”.

Di seguito la traduzione integrale della lettera di Stuhlinger, dove sono proposte molte argomentazioni che valgono ancora oggi, a 42 anni di distanza dalla sua pubblicazione, sebbene figlie di un tempo diverso dal nostro. Il mondo era ancora diviso in due blocchi a causa della Guerra fredda, la NASA arrivava dai grandi successi delle prime missioni lunari e poteva godere di molti più fondi, fatte le dovute proporzioni, rispetto agli attuali.

6 maggio 1970

Cara suor Maria Gioconda,

la sua è una delle tante lettere che ricevo ogni giorno, ma mi ha toccato più profondamente delle altre perché viene da un cuore compassionevole e da una mente profonda. Cercherò di rispondere meglio che posso alla sua domanda.

Prima, tuttavia, desidero esprimere la mia grande ammirazione per lei e per tutte le altre sue coraggiose sorelle, perché state dedicando le vostre vite alla più nobile causa umana: aiutare il proprio prossimo in difficoltà.

Lei chiede nella sua lettera come abbia potuto proporre la spesa di miliardi di dollari per organizzare un viaggio su Marte, in un momento in cui molti bambini su questa Terra muoiono di fame. Lo so che non si aspetta una risposta del tipo “Oh, non sapevo che ci fossero bambini che muoiono di fame, d’ora in poi mi asterrò dalla ricerca spaziale fino a quando il genere umano non avrà risolto la questione!”. In effetti, ho iniziato a essere a conoscenza del problema della fame nel mondo ben prima di sapere che fosse tecnicamente possibile un viaggio verso Marte. Tuttavia, credo – come molti altri miei amici – che viaggiare verso la Luna e forse un giorno verso Marte e altri pianeti sia un’iniziativa che dovremmo affrontare ora, e penso anche che questi tipi di progetti, nel lungo termine, possano contribuire alla soluzione dei gravi problemi che affliggono la Terra molto di più di altri progetti discussi ogni anno, e che portano spesso a risultati tangibili solo dopo molto tempo.

Prima di spiegarle come il nostro programma spaziale possa contribuire alla soluzione dei problemi qui sulla Terra, vorrei raccontarle una storia che pare sia vera e che potrebbe aiutarla a comprendere l’argomento. Circa 400 anni fa, in una cittadina della Germania viveva un conte. Era uno di quei nobili buoni ed era solito dare buona parte dei propri guadagni ai suoi concittadini poveri: erano gesti molto apprezzati, perché c’era molta povertà e le ricorrenti epidemie causavano seri problemi. Un giorno, il conte incontrò uno sconosciuto. Aveva un banco di lavoro e un piccolo laboratorio nella sua abitazione, lavorava sodo di giorno per avere qualche ora ogni sera per lavorare nel suo laboratorio. Metteva insieme piccole lenti ottenute da pezzi di vetro; le montava all’interno di alcuni cilindri e le utilizzava per osservare oggetti molto piccoli. Il conte fu affascinato da ciò che si poteva vedere attraverso quegli strumenti, cose che non aveva mai visto prima. Invitò l’uomo a trasferire il suo laboratorio nel castello, diventando un incaricato speciale per la realizzazione e il perfezionamento dei suoi strumenti ottici.

La gente in città, tuttavia, si arrabbiò molto quando capì che il conte stava impegnando il proprio denaro in quel modo senza uno scopo preciso. «Soffriamo per la peste», dicevano, «mentre lui paga quell’uomo per i suoi passatempi inutili!». Ma il conte rimase fermo sulle sue posizioni. «Vi do tutto quello che posso», disse, «ma darò sostegno anche a quest’uomo e al suo lavoro, perché sento che un giorno ne verrà fuori qualcosa di buono!».

E in effetti qualcosa di buono avvenne, anche grazie al lavoro di altre persone in diversi luoghi: l’invenzione del microscopio. È noto che questa invenzione ha contributo più di molte altre idee al progresso della medicina, e che l’eliminazione della peste e di altre malattie contagiose in molte parti del mondo sia stata possibile in buona parte grazie agli studi resi possibili dal microscopio. Dedicando parte del proprio denaro alla ricerca e alla scoperta di nuove cose, il conte contribuì molto di più a dare sollievo dalla sofferenza umana rispetto a ciò che avrebbe potuto fare dando tutto i propri soldi ai malati di peste.


La situazione cui ci troviamo davanti oggi è simile in molti aspetti a quella che le ho appena raccontato. La presidenza degli Stati Uniti spende circa 200 miliardi di dollari nel proprio bilancio annuale. Questi soldi vanno alla salute, all’istruzione, allo stato sociale, al rinnovamento delle strutture urbane, alle autostrade, ai trasporti, agli aiuti all’estero, alla difesa, alla conservazione del territorio, alla scienza, all’agricoltura e a molte altre realtà all’interno e all’esterno del paese. Circa l’1,6 per cento del budget è stato destinato alla ricerca spaziale quest’anno. Il programma spaziale comprende il Progetto Apollo e molti altri progetti più piccoli legati alla fisica dello spazio, all’astronomia, alla biologia nello spazio, allo studio dei pianeti, all’analisi delle risorse della Terra e all’ingegneria spaziale. Per rendere possibile questa spesa per il programma spaziale, lo statunitense medio con un reddito annuo di 10mila dollari paga circa 30 dollari, con le imposte, per il programma spaziale. Il resto dei suoi soldi, 9.970 dollari, rimangono per la sua sussistenza, per il pagamento di altre imposte, il suo divertimento e per i suoi risparmi.

Ora lei probabilmente mi chiederà: “Perché non prendete 5 o 3 o 1 dollaro di questi 30 pagati dal contribuente medio e non li destinate ai bambini che muoiono di fame?”. Per rispondere a questa domanda, devo spiegarle brevemente come funziona l’economia in questo paese. La situazione è inoltre molto simile in altri paesi. Il governo è costituito da una serie di ministeri (Interno, Giustizia, Salute, Educazione, Stato Sociale, Trasporti, Difesa, eccetera) e da alcuni uffici (National Science Foundation, National Aeronautics and Space Administration e altri). Tutti questi ogni anno preparano un budget sulla base degli incarichi che hanno ricevuto, e ognuno deve poi difendere il proprio budget dal meticoloso lavoro di controllo delle Commissioni del Congresso e dall’Ufficio che si occupa del budget nazionale e dalla presidenza. Quando i fondi sono infine destinati dal Congresso, li possono spendere solamente per le cose specificate nel bilancio.

Il budget della NASA, naturalmente, può essere organizzato solamente per la spesa di risorse legate direttamente all’aeronautica e allo spazio. Se questo budget non venisse approvato dal Congresso, i fondi proposti non utilizzati non diventerebbero disponibili per qualcos’altro; non sarebbero semplicemente prelevati dai contribuenti, salvo la destinazione di quei fondi per l’espansione del budget di un altro ufficio/ministero. Capirà da questa breve descrizione che il sostegno per i bambini affamati, o meglio un aumento dell’impegno profuso già dagli Stati Uniti per questa nobile causa nella forma di aiuti verso l’estero, può essere solo ottenuto se il ministero competente fa richiesta per una linea di credito a questo scopo, e solo se la richiesta viene poi approvata dal Congresso.

Ora lei potrebbe chiedermi se io sia a favore o meno di una mossa di questo tipo da parte del nostro governo. La mia risposta è un sì convinto. Difatti, non avrei alcun problema nel sapere che le mie tasse vengono aumentate di qualche dollaro allo scopo di sfamare i bambini affamati, ovunque si trovino.

So che tutti i miei amici la pensano allo stesso modo. Tuttavia, non potremmo portare in vita un simile programma semplicemente rinunciando a fare progetti per i viaggi verso Marte. Al contrario, penso addirittura che lavorando al programma spaziale posso dare il mio contributo per alleviare e forse risolvere gravi problemi come la povertà e la fame sulla Terra. Alla base del problema della fame ci sono due fattori: la produzione di cibo e la distribuzione del cibo. La produzione del cibo attraverso l’agricoltura, l’allevamento, la pesca e altre operazioni su larga scala è efficiente in alcune parti del mondo, ma radicalmente disastrosa in molte altre parti. Per esempio: le grandi aree di terreno potrebbero essere utilizzate molto meglio se venissero applicati sistemi più efficienti di irrigazione, di fertilizzazione, di previsione del tempo, di piantumazione, di selezione dei campi, di calcolo dei tempi per le coltivazioni e di pianificazione.

Il miglior strumento per migliorare questi fattori è, indubbiamente, lo studio della Terra con satelliti artificiali. Orbitando intorno al pianeta, i satelliti possono monitorare grandi aree di terreno in poco tempo, possono osservare e misurare l’ampia serie di variabili che indicano lo stato e le condizioni dei campi, del suolo, delle precipitazioni eccetera, e possono inviare queste informazioni sulla Terra. Si stima che anche un piccolo sistema di satelliti con il giusto equipaggiamento possa far aumentare la produzione dei campi per molti miliardi di dollari.

La distribuzione del cibo per chi ne ha bisogno è un problema totalmente diverso. La questione non è tanto legata alla possibilità di distribuire grandi volumi, bensì di cooperazione internazionale. Chi controlla un piccolo paese spesso non è a proprio agio con l’idea di ricevere grandi quantità di cibo inviate da una nazione più grande, semplicemente perché teme che insieme con il cibo arrivi anche una maggiore influenza dall’estero. Un efficiente sollievo dalla fame, temo, non arriverà fino a quando tutti i confini tra le nazioni non saranno diventati più labili di adesso. Non penso che l’esplorazione spaziale porterà a questo miracolo dall’oggi al domani. Tuttavia, il programma spaziale è certamente uno dei più promettenti e potenti elementi che lavorano in questa direzione.

Mi permetta di ricordarle la recente tragedia sfiorata dell’Apollo 13. Quando ci siamo avvicinati al momento cruciale del rientro dei nostri astronauti, l’Unione Sovietica ha interrotto tutte le comunicazioni radio russe sulle bande di frequenza usate dal Progetto Apollo per evitare possibili interferenze, e navi russe hanno stazionato nel Pacifico e nell’Atlantico nel caso fosse stata necessaria un’operazione di recupero di emergenza. Se la capsula che trasportava gli astronauti fosse ammarata vicino a una nave russa, i russi si sarebbero senza dubbio dati da fare al pari di quanto avrebbero fatto se ci fossero state in gioco le vite dei loro cosmonauti. Se i loro viaggiatori nello spazio un giorno si dovessero trovare in condizioni di emergenza simili, gli statunitensi farebbero senza alcun dubbio la stessa cosa.

La maggiore produzione di cibo attraverso sistemi di monitoraggio in orbita, e una migliore distribuzione del cibo attraverso migliori relazioni internazionali, sono due esempi di come il programma spaziale possa influenzare la vita sulla Terra. Vorrei ancora citarle due esempi: lo stimolo a ideare nuove tecnologie, e la creazione di conoscenza scientifica.

Le necessità di alta precisione e affidabilità imposta per i componenti di una navicella spaziale per viaggiare verso la Luna sono state senza precedenti nella storia dell’ingegneria. Lo sviluppo di sistemi che raggiungano questi severi requisiti ci ha dato una grande opportunità per trovare nuovi materiali e metodi, per inventare migliori sistemi tecnologici, per realizzare nuove procedure, per allungare la vita delle strumentazioni, e anche per scoprire nuove leggi della natura.

Tutte queste nuove conoscenze tecniche sono ora disponibili anche per applicazioni legate a tecnologie per la Terra. Ogni anno circa mille nuove innovazioni create dal programma spaziale trovano il loro impiego nelle tecnologie qui sulla Terra, e portano a migliori sistemi per la cucina, per le coltivazioni, a migliori navi e aeroplani, a migliori sistemi per le previsioni del tempo, a migliori comunicazioni, a migliori strumenti sanitari, a migliori utensili e strumenti che usiamo nella vita di tutti i giorni. Probabilmente lei ora si chiederà perché dobbiamo prima sviluppare un piccolo sistema di sostegno per la vita per far viaggiare sulla Luna i nostri astronauti, invece di poter costruire un sensore per monitorare il cuore dei pazienti. La risposta è semplice: i progressi significativi nella soluzione di problemi tecnici non sono spesso realizzati attraverso un approccio diretto, ma tramite obiettivi più grandi e ambiziosi che portano a una maggiore motivazione per l’innovazione, che spingono l’immaginazione oltre e fanno sì che gli uomini diano il loro meglio, e che innescano catene a reazione.

Il volo spaziale senza dubbio riveste questo ruolo. Il viaggio verso Marte non sarà certo una fonte diretta di cibo per sfamare gli affamati. Tuttavia, porterà a così tante nuove tecnologie e potenzialità che le ricadute da questo progetto da sole avranno un valore di molto superiore ai costi.

Oltre alla necessità di nuove tecnologie, c’è la continua grande necessità di realizzare nuove scoperte scientifiche, se vogliamo migliorare le condizioni della vita umana sulla Terra. Abbiamo bisogno di più conoscenze nei campi della fisica, della chimica, della biologia, e soprattutto nella medicina per affrontare tutti quei problemi che minacciano l’esistenza della vita umana: la fame, le malattie, la contaminazione del cibo e delle acque, l’inquinamento e i cambiamenti ambientali.

Abbiamo bisogno di più donne e uomini che scelgono di seguire una carriera scientifica e abbiamo bisogno di un migliore sistema di sostegno per quegli scienziati che dimostrano di avere il talento e la determinazione di impegnarsi in lavori di ricerca fruttuosi. Devono essere raggiungibili obiettivi di ricerca ambiziosi, e deve esserci sostegno a sufficienza per i progetti di ricerca. Di nuovo, il programma spaziale con le sue meravigliose opportunità legate alle ricerche sulle lune e i pianeti, sulla fisica e l’astronomia, sulla biologia e la medicina, è uno stimolo ideale per indurre quella reazione tra lavoro scientifico, opportunità di osservare fenomeni naturali, e il sostegno necessario per portare avanti la ricerca.

Tra tutte le attività che sono dirette, controllate e finanziate dal governo statunitense, il programma spaziale è certamente l’attività più visibile e discussa, anche se consuma solamente l’1,6 per cento del budget nazionale e il 3 per mille del prodotto interno lordo nazionale. Come stimolo per lo sviluppo di nuove tecnologie e per la ricerca nelle scienze non ha altri pari. E per questo, potremmo anche dire che il programma spaziale si sta facendo carico di una funzione assunta per tre o quattro millenni dalla guerra.

Quanta sofferenza umana potrebbe essere evitata dalle nazioni, se invece di competere con il lancio di bombe dagli aeroplani e dai razzi ci fosse una competizione per viaggiare verso la Luna! Questa competizione promette grandi vittorie, ma non lascia spazio all’amara sconfitta che porta a nient’altro che alla vendetta e a nuove guerre.

Anche se il nostro programma spaziale sembra portarci via dalla Terra verso la Luna, il Sole, i pianeti e le altre stelle, penso che nessuno di questi corpi celesti troverà la stessa attenzione dedicata dagli scienziati dello spazio verso la Terra. Avremo una Terra migliore, non solo grazie a tutte le nuove conoscenze scientifiche e tecnologiche che potremo applicare per migliorare la vita, ma anche perché iniziamo ad apprezzare meglio il nostro pianeta, la vita e l’uomo.

[IMG]http://i48.tinypic.com/314v1gz.jpg[/IMG]

La fotografia che allego a questa lettera mostra una vista della Terra realizzata dall’Apollo 8 quando era in orbita intorno alla Luna nel Natale del 1968. Di tutti i meravigliosi risultati raggiunti fino a ora dal programma spaziale, questa foto forse è la cosa più importante. Ci ha aperto gli occhi sul fatto che la nostra Terra è una bellissima e preziosa isola sospesa nel vuoto, e che non c’è altro posto per noi in cui vivere se non il sottile strato di superficie del nostro Pianeta, circondato dal nulla scuro dello spazio. Mai così tante persone si erano accorte prima quanto sia limitata la nostra Terra, e quanto sarebbe pericoloso alterare il suo equilibrio ecologico. Da quando questa foto è stata pubblicata, in molti si sono fatti sentire per raccontare i problemi e le sfide per l’uomo di questi tempi: l’inquinamento, la fame, la povertà, la vita nelle città, la produzione di cibo, il controllo delle acque, la sovrappopolazione. Non è sicuramente successo per caso se abbiamo iniziato a renderci conto di queste enormi sfide nel momento in cui l’era spaziale ai suoi primordi ci ha mostrato come appare il nostro Pianeta.

Fortunatamente, l’era spaziale non è solamente uno specchio per vedere noi stessi, è anche una risorsa che ci dà le tecnologie, la motivazione e anche l’ottimismo per affrontare questi problemi con fiducia. Ciò che impariamo dal nostro programma spaziale, penso, segue pienamente ciò che aveva in mente Albert Schweitzer quando disse: “Guardo al futuro con preoccupazione, ma con buona speranza”.

I miei migliori auguri per lei e per i suoi bambini, sempre.

Con viva cordialità,

Ernst Stuhlinger [SM=g1950684]

Fonde dati lettera : www.ilpost.it



[Modificato da KOSLINE 26/09/2012 16:48]
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26/09/2012 18:09

Kosline ti ringrazio per aver riportato questa lettera che ho trovato davvero molto interessante. Certo quel che dice il direttore è sicuramente giusto, ma io trovo uno spreco che ogni nazione sia in gara con le altre. Cooperando si raggiungerebbero obbiettivi straordinari in poco tempo, RISPARMIANDO, ed è per questo che trovo uno spreco che le grandi potenze del mondo debbano lavorare individualmente con costi sicuramente molto più elevati rispetto ad una possibile cooperazione.

Ecco, questo è un grande schiaffo alla miseria, ma so benissimo che in assenza di esso la scienza non potrebbe proseguire con i conseguenziali problemi per la nostra vita di tutti i giorni......
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26/09/2012 18:27

la nostra crescita su questo pianeta è giunta al limite, se non ampliamo i nostri orizzonti siamo destinati a scomparire.
Spero vivamente che progetti del genere vadano avanti.
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26/09/2012 18:35

Re:
giambo64, 26/09/2012 18.27:

la nostra crescita su questo pianeta è giunta al limite, se non ampliamo i nostri orizzonti siamo destinati a scomparire.
Spero vivamente che progetti del genere vadano avanti.




Se la nostra crescita dovesse continuare a questi ritmi, presto saremo costretti a colonizzare zone come il Polo Nord.....
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26/09/2012 18:43

Re:
papero16, 26/09/2012 18.09:

Kosline ti ringrazio per aver riportato questa lettera che ho trovato davvero molto interessante. Certo quel che dice il direttore è sicuramente giusto, ma io trovo uno spreco che ogni nazione sia in gara con le altre. Cooperando si raggiungerebbero obbiettivi straordinari in poco tempo, RISPARMIANDO, ed è per questo che trovo uno spreco che le grandi potenze del mondo debbano lavorare individualmente con costi sicuramente molto più elevati rispetto ad una possibile cooperazione.

Ecco, questo è un grande schiaffo alla miseria, ma so benissimo che in assenza di esso la scienza non potrebbe proseguire con i conseguenziali problemi per la nostra vita di tutti i giorni......




Ma si questo che dici e' giustissimo, insieme si potrebbero fare tante cose, ma purtroppo ancora non siamo l'umanità, anzi ci sono individui che dicono che non sia buono esserlo, vedendoci dietrologie associate addirittura al nazismo in un governo mondiale .... [SM=g2201354]

Vero anche Papero che la competizione, fra nazioni, gioca un ruolo importante certe volte nel spronare la gente a fare di meglio, basta vedere la storia della corsa allo spazio, figlia della competizione Americana e Russa, che cmq ci ha donato grandi frutti

@ la fame nel mondo vorrei dire una cosa anche se un po OT

Quando vedo quei bambini che muoiono di fame, mi si stringe il cuore, sicuramente si dovrebbe fare di più per loro, e ognuno di noi nel nostro piccolo può farlo ...

Ma non cadiamo nella trappola che la loro povertà e' tutta colpa nostra, come molti vogliono farci credere per loro ideali politici, perchè i primi a tenere le colpe sono i loro genitori e i loro governanti ...

Basta vedere la nostra storia, i nostri avi hanno fatto sacrifici, e rivoluzioni pagate anche al caro prezzo della vita, per darci un minimo di sistema democratico-sociale, questo non dobbiamo mai scordarcelo, chi e' causa del suo mal pianga se stesso, diceva un vecchio proverbio, quindi e ora che si ribellino alle dittature dei loro paesi, visto che tanti paesi considerati poveri, poveri non sono ...

giambo64, 26/09/2012 18.27:

la nostra crescita su questo pianeta è giunta al limite, se non ampliamo i nostri orizzonti siamo destinati a scomparire.
Spero vivamente che progetti del genere vadano avanti.



Quoto [SM=g1950684]
[Modificato da KOSLINE 26/09/2012 18:44]
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26/09/2012 18:51

Re: Re:
KOSLINE, 26/09/2012 18.43:




Ma si questo che dici e' giustissimo, insieme si potrebbero fare tante cose, ma purtroppo ancora non siamo l'umanità, anzi ci sono individui che dicono che non sia buono esserlo, vedendoci dietrologie associate addirittura al nazismo in un governo mondiale .... [SM=g2201354]

Vero anche Papero che la competizione, fra nazioni, gioca un ruolo importante certe volte nel spronare la gente a fare di meglio, basta vedere la storia della corsa allo spazio, figlia della competizione Americana e Russa, che cmq ci ha donato grandi frutti

@ la fame nel mondo vorrei dire una cosa anche se un po OT

Quando vedo quei bambini che muoiono di fame, mi si stringe il cuore, sicuramente si dovrebbe fare di più per loro, e ognuno di noi nel nostro piccolo può farlo ...

Ma non cadiamo nella trappola che la loro povertà e' tutta colpa nostra, come molti vogliono farci credere per loro ideali politici, perchè i primi a tenere le colpe sono i loro genitori e i loro governanti ...

Basta vedere la nostra storia, i nostri avi hanno fatto sacrifici, e rivoluzioni pagate anche al caro prezzo della vita, per darci un minimo di sistema democratico-sociale, questo non dobbiamo mai scordarcelo, chi e' causa del suo mal pianga se stesso, diceva un vecchio proverbio, quindi e ora che si ribellino alle dittature dei loro paesi, visto che tanti paesi considerati poveri, poveri non sono ...

[SM=g1950684]




Certo forse hai ragione, anche se dal punto di vista economicp è molto sconveniente, dal punto di vista motivazionale penso che la competizione tra i vari stati sia l' unica ragione che possa spingere uno stato a investire in certi settori....
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