Grazie a un sistema di elettrodi impiantati nel cervello pazienti disabili sono riusciti a muovere un braccio robotico ed effettuare semplici azioni. Sembra incredibile, ma in Russia c'è già chi pensa a trasformare l'essere umano in un ologramma senziente.
Una persona paralizzata è in grado di muovere un braccio robotico, grazie a un sistema che rileva gli impulsi mandati dal cervello e li trasmette al sistema meccanico. L'esperimento è, se vogliamo, l'evoluzione di una tecnica nota da qualche tempo, che era stata sperimentata sugli animali.
Il dispositivo usato si chiama Braingate, e consiste sostanzialmente in una serie di elettrodi impiantati direttamente nella corteccia motoria; il loro scopo è rilevare le attività neurali e trasformarle in segnali elettrici che le macchine possono interpretare. I pazienti sono riusciti a muovere i bracci robotici e a far compiere loro diverse azioni, come afferrare una palla poggiata su uno scaffale, o persino a usarli per prendere un caffè con una cannuccia.
La percentuale di successo è stata enorme, ma questi esperimenti sono piuttosto limitati. Dovrebbe essere possibile aumentare il numero di elettrodi nella corteccia motoria per una visione più precisa delle attività. […] Se i partecipanti usassero il braccio robotico quotidianamente forse il sistema comincerebbe a vedere segnali più chiari e facili da interpretare", conclude John Timmer Su Ars Technica.
Sembra un sogno che si realizza per tutte le persone paralizzate nel mondo. Due le possibili evoluzioni che si possono intuire: da una parte una (enorme) riduzione dei costi potrebbe rendere accessibili le estensioni robotiche a un gran numero di pazienti, e dall'altra si potrebbe trovare il modo di portare i segnali elettrici direttamente ai muscoli degli arti paralizzati: il problema infatti è un'interruzione (nella spina dorsale), ma cervello e muscoli funzionano, quindi in teoria è possibile "bypassare" l'ostacolo.
Fonte:tomshw.it