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INTERVISTA A J. ALLEN HYNEK

Ultimo Aggiornamento: 10/06/2012 15:46
09/06/2012 08:07

Fonte: www.hwh22.it/xit/S10_articoli/17_RobertHynek.html

J. Allen Hynek dopo aver lavorato negli anni '40 e '50 come ricercatore scientifico per l'Università di Harward nello Stato dell'Ohio e dopo essere stato direttore associato presso l'Osservatorio Astrofisico del Smithsonian Institution, fondò una dozzina di importanti osservatori in tutto il mondo. Dal 1960 al 1974 è stato Presidente del Dipartimento di Astronomia dell'Università di Nordest. Da segnalare il suo lavoro per il progetto 'Blue Book'.
Nel 1972, Ad Evanston, nello stato dell'Illinois fonda il Centro Studi sugli UFO. Collabora con Steven Spielberg per il film "Incontri ravvicinati del III tipo". Muore nel 1986.



D: Molta gente la considera il migliore ufologo del mondo, nonostante all'inizio fosse uno scettico convinto. Potrebbe descriverci i suoi inizi?

J.A.Hynek: Il 5 maggio del 1910, a 5 anni, mi fecero salire sul tetto per vedere la cometa di Halley. Diversi anni più tardi, dopo la laurea in astronomia all'università di Chicago, superai la depressione all'osservatorio dell'università di Lake Geneva, nel Wisconsin.
Con la mia borsa di studio di 66 dollari e 50 cents al mese vivevo come un re, dormivo e mangiavo sotto la cupola dell'osservatorio. Ero così totalmente immerso nell'astronomia che il resto del mondo non esisteva per me. Non sapevo nemmeno che Hitler bruciava libri... era un isolamento totale. Arrivò la guerra, io mi sposai, ero in luna di miele e passammo per Washington D.C., lì misi a disposizione la mia esperienza a quello che all'epoca era l'equivalente alla Fondazione Nazionale della Scienza. Quando seppero che io ero anche un radioamatore, mi misero come aiutante nella realizzazione di un apparecchio esplosivo chiamato prossimità radiofonica "fuze" che fu usato contro gli aeroplani kamikaze e le bombe volanti V-1, oltre che come detonatore per la bomba atomica sganciata su Hiroshima. E' l'unica cosa nella mia vita della quale mi pento. Successivamente andai in Ohio, dove lavorai come direttore della scuola nell'Osservatorio Mc Millin. Un giorno memorabile del 1948, tre ufficiali delle Forze Aeree della vicina Base Wright vennero con tutte le loro 'decorazioni', parlammo del più e del meno, poi alla fine uno di loro mi domandò "Cosa ne pensa lei dei dischi volanti?". "E' pura fantasia" dissi "una novità, stress da post-guerra, una moda". Apparentemente risposi correttamente visto che le Forze Armate mi domandarono se mi sarebbe piaciuto diventare consigliere nel 'Progetto Sign' per smistare la grande quantità di documenti che continuamente arrivavano. Risposi affermativamente, perché no?! E così una o due volte al mese visitavo la Base Wright e gestivo una grande quantità di documentazioni inerenti avvistamenti di UFO, li esaminavo e dicevo "Questa non è una sonda meteorologica, ma scommetto che è un globo... o meglio, ovviamente questo è un globo...". Io ero uno scettico insensibile e temo di aver contribuito a rafforzare l'idea che il tutto fosse una sciocchezza. Feci sempre del mio meglio per le Forze Armate, togliendo per loro le "patate bollenti" con le mie spiegazioni...

D: Sicuramente le forze Aeree la stimavano...

J.A.Hynek: Esattamente, il solo pensiero dei dischi volanti era per loro ripugnante. All'inizio cercarono di ignorare i documenti, ma dopotutto erano loro i responsabili della nostra protezione da 'qualsiasi cosa che volasse', cosicché dovettero affrontare la questione pubblicamente. Si passava gran parte del tempo rispondendo a lettere di bambini e di anziani 'moderni'.

D: C'era qualcosa che esigeva più rigore?

J.A.Hynek: Oh si, ma questo li infastidiva. Quello che maggiormente preoccupava le Forze Aeree erano i documenti redatti dai propri uomini, piloti militari che erano stati addestrati per essere buoni osservatori. Di fatto la documentazione dei militari indusse il generale Nathan Twining a scrivere un rapporto raccomandando al governo di prendere sul serio gli avvistamenti UFO. La sua proposta venne però eliminata dal Generale Hoyt S. Vendenberg, che proibì la circolazione del rapporto. Il mio rapporto del giugno 1949 attestava che l'80% degli avvistamenti aveva delle spiegazioni astronomiche o logiche e il restante 20% non poteva essere giustificato. Si diceva inoltre che se fossero stati studiati più a fondo, probabilmente si sarebbe potuto dare una spiegazione. Ero ancora all'università che insegnavo e osservavo il firmamento con un telescopio da 69 pollici, ma per il momento non sembrava che gli UFO avessero molta 'pubblicità'. Nel mese di luglio del 1952, dei civili da terra e dei piloti di linea che volavano verso l'aeroporto di Washington diedero notizia di luci scintillanti sopra la Casa Bianca. Questi avvistamenti ebbero l'effetto di produrre un'emozione generale, 'rubando protagonismo' alla Convention dei democratici che era in atto e portando tutta l'attenzione sulle Forze Aeree che, sotto pressione, iniziarono il progetto 'Blue Book'. A questo punto tirarono fuori dalla naftalina il 'grande vendicatore' e cioè io. Al mio ritorno mi resi conto che il progetto 'Blue Book' era qualcosa di più di una campagna di relazioni pubbliche. C'erano ordini provenienti dal Pentagono: “per il pubblico non esistete; enfatizzate i casi che si possono risolvere e terminate con quelli che non si possono spiegare”.

D: Perché decisero di attuare in questo modo?

J.A.Hynek: Chissà, forse onestamente temevano il panico generale. Anche le Forze Aeree sono responsabili di tutto quello che accade nell'aria e sarebbe stato nefasto se avessero detto per esempio: "Si, gli UFO esistono, ma noi non siamo in grado di difenderci". Più volte osservai i comunicati ufficiali... si limitavano unicamente a numerare i casi risolti. Si inventavano ogni tipo di spiegazione stravagante. A volte il Pentagono dava una spiegazione e la Base Wright un'altra, in evidente contraddizione. In alcune occasioni dicevano che si trattava del pianeta Venere, quando al momento dell'avvistamento, Venere si trovava sotto l'orizzonte. Durante la mia permanenza nel progetto 'Blue Book', non ebbi mai una conversazione realmente seria e scientifica sulla questione degli UFO.

D: Chi portava avanti il progetto 'Blue Book'?

J.A.Hynek: Sempre addetti delle Forze Aeree, quasi fino alla fine, mai nessuno superiore al rango di capitano o maggiore. Il primo direttore del 'Blue Book' fu il capitano Ed Ruppel, il suo primo proposito era di raccontare cosa fossero gli UFO, in modo da svelare il mistero. Fu rapidamente rimpiazzato dal Capitano Charles Hardin, un agente di borsa trasferito, che passava la maggior parte del suo tempo nel suo ufficio leggendo articoli sulla borsa. Hardin era una persona che detestava volare e ogni qualvolta doveva spostarsi per investigare su un caso, prendeva il treno. Dopo Hardin venne il capitano George T. Gregory, che mi ricordava il tipico lucidatore di mele che dà sempre la risposta che i propri superiori si aspettano di sentire. La gente ha sempre pensato che il 'Blu Book' fosse un ampio ufficio con computer e studi collegati, con aerei a reazione pronti in pista per investigare un caso. E' incredibile...

D: Per quali ragioni uno scienziato responsabile, scettico e scaltro come lei scelse di rimanere in quel 'circo'?

J.A.Hynek: Non so se conosce la storia degli astronomi Johannes Kepler e Tycho Brahe. Brahe era un osservatore incredibile. Riusciva ad ottenere qualsiasi tipo di dati, ma non aveva la minima idea di come usarli. Kepler aveva così poca portata visiva che non era nemmeno capace di fare una osservazione in un entrata secondaria a pochi metri, era però un matematico. Prese i dati di Brahe e ci diede le leggi di Kepler che sono le basi della meccanica di Newton. Io essenzialmente interpretavo Kepler e le Forze Aeree Tycho Brahe. Queste ultime prendevano i dati di cui io necessitavo. Che fosse o no una buona scienza io eseguivo. Usai la loro fotocopiatrice per fare copie di tutto. Mi feci in casa un duplicato esatto dell'archivio del 'Blue Book' delle Forze Aeree, perché iniziai a notare che poteva esserci qualcosa di molto più importante di quello che era ammissibile.

D: Ma cosa lo portò a questa conclusione dopo un decennio di scetticismo?

J.A.Hynek: L'attitudine dei testimoni. Quando ricevi documenti del MIT, ingegneri di progetti aeronautici , piloti commerciali e militari e controllori di volo, arriva un momento che ti fermi un attimo e dici a te stesso: "Fino a quando potrò continuare a chiamare 'matti' tutte queste persone?". Mi resi conto che se si prendevano le documentazioni con serietà sarebbero venuti fuori dei 'modelli definiti'. Ricordo un caso successo nel 1957, quando insegnavo ad Harvard. Per la durata di 4 ore, gli ufficiali della stazione di polizia di Levelland, in Texas, ricevettero numerose telefonate di automobilisti terrorizzati che senza conoscersi l'un l'altro , dicevano che era comparso un UFO dal nulla, provocando lo spegnimento dei fari e l'arresto del motore. L'UFO rimase per 3 o 4 minuti, dopodiché si elevò e le automobili ricominciarono a funzionare. Un altro documento straordinario venne da Socorro, Nuovo Messico, nel 1964. Mentre il poliziotto Zamora rincorreva un 'mezzo' che aveva oltrepassato il limite di velocità nella periferia della città, in pieno giorno, vide testualmente "quella cosa" sopra la pianura. Attraversò dei cespugli di salvia e finalmente intravide quello che sembrava una macchina al contrario e alcune creature. Fu allora che vide l'apparecchio elevarsi lentamente con una specie di suono sibilante, ma sopportabile. Si mosse orizzontalmente a una velocità crescente e scomparve dietro quello che normalmente si conosce come il Cañon delle Sei Miglia. Quando Zamora si mise a investigare trovò alcuni cespugli semi bruciati e la cosa più importante fu che trovò tre punti di riferimento che indicavano il luogo dove 'l'oggetto' era atterrata. Io stesso esaminai il caso a fondo. Cercai senza riuscirvi di bruciacchiare i cespugli con dei fiammiferi, ma non riuscii a lasciare alcun segno simile a quelli che avevo visto. Intervistai perfino il vecchio professore di Lonnie, l'inserviente della stazione e altre persone. Tutti descrivono Zamora come una persona completamente sana, un poliziotto senza troppa immaginazione e molto equilibrato.

D: Come reagirono le Forze Armate?

J.A.Hynek: Fu uno dei casi che furono archiviati a causa delle prove fisiche (i punti di riferimento, i cespugli bruciati). Credevano che si trattasse di qualche tipo di 'artefatto segreto'. Il Colonnello Hèctor Quintanilla, l'ultimo direttore del 'Blue Book', all'epoca in servizio, credette che si trattasse di un 'anticipazione' del governo americano sui moduli lunari e fece dei veri e propri 'giochi di prestigio' per riuscire a dimostrarlo. Ma gli alti vertici gli dissero di non sapere nulla a riguardo, cosa che lo infastidì veramente. Ancora adesso crede che si fosse trattato di un esperimento del governo. Dissi a Quintanilla che mi era impossibile dare spiegazioni a riguardo, anche perché ero sicuro che non si trattava di un fenomeno astronomico, ne tantomeno di un'allucinazione. In quel luogo c'era stato qualcosa di fisico... Ma io ancora non ero convinto del fenomeno UFO.

D: Prese in considerazione la possibilità di un inganno?

J.A.Hynek: Questo era quanto affermava Philip J. Klass, secondo lui la storia era stata organizzata dalla Camera di Commercio per attirare l'interesse dei turisti. Fece capire che erano state costruite strade per arrivare fin lì. Feci ritorno a Socorro 12 anni dopo 'l'incidente', nel 1976 e cercai Zamora, lo avevano esonerato dal corpo di polizia. Ogni volta che fermava un giovane per eccesso di velocità gli veniva detto: "Perché non ti metti a cercare gli omini verdi?". Lo trovai nella sua stazione di rifornimento, mi portò nel luogo esatto dove era avvenuto l'avvistamento con il suo camioncino a rimorchio. La mia macchina presa a noleggio non avrebbe potuto superare gli ostacoli di una strada 'ricostruita'. Dopo alcuni giri arrivammo sul posto, era così arido che c'erano ancora i 'segni' coperti dai cespugli. No, non credo fosse un inganno, ma fino al 1966 non presi in considerazione la possibilità che il fenomeno degli UFO potesse essere inspiegabile, fu solo dopo il mio coinvolgimento con il caso del gas di palude.

D: Cosa successe?

J.A.Hynek: Un agricoltore chiamato Frank Manor insieme con suo figlio descrissero l'atterraggio di un astronave nella propria terra di Dexter, nel Michigan. Dicevano che 'quella cosa' gli aveva sparato e che il 'proiettile' aveva rimbalzato producendo un suono metallico. Quando arrivai mi ritrovai in una situazione da 'circo', giornalisti che da tutte le parti chiedevano "Che ne pensa di questo caso?". Alcune ragazze, del vicino collegio di Hillsdale, avevano visto qualcosa la notte precedente, in presenza della direttrice mi recai al dormitorio delle ragazze chiedendo di fare dei disegni. Stando dinanzi alla finestra da dove avevano avuto l'avvistamento, mi resi conto che si trovavano di fronte ad una zona pantanosa, una potente fonte di gas di palude incandescente. Il giorno seguente aveva luogo la conferenza stampa delle Forze Aeree sul 'caso Manor'. Seduto fra una muraglia di microfoni e telecamere dissi che nonostante l'assenza di prove, l'incidente di Hillsdale indicava che si poteva attribuire quel determinato avvistamento al gas di palude. Non avevo ancora menzionato il 'caso Manor' quando i giornalisti mi assalirono letteralmente con i loro microfoni dicendo "La risposta è gas di palude!!". Non mi diedero neanche il tempo di spiegare che quella non era tutta la storia... Se il giorno seguente il re d'Arabia avesse visto un UFO si sarebbe detto che era gas di palude. In quel momento misi in discussione me stesso, non sapevo se dovevo essere onesto scientificamente e dire che in realtà non sapevo cosa fossero questi avvistamenti e che meritavano un'investigazione più profonda. L'incidente del gas di palude provocò un tale scompiglio che Gerard Ford, all'epoca un congressista, chiese un udienza sul caso. In quella udienza si raccomandò che il governo procurasse la creazione di una commissione sugli UFO in diverse università. Questo fu il principio della controversa 'Commissione Condon', presieduta dal professor Edward V. Condon, nell'università del Colorado.


Disegno dell'UFO avvistato

D: Come reagirono le Forze Aeree?

J.A.Hynek: Le Forze Aeree erano 'emozionate', volevano ad ogni costo cancellare il progetto 'Blue Book' e credevano che se Condon avesse dichiarato che gli UFO erano una pura fantasia, avrebbero avuto una magnifica opportunità per farlo.

D: Molta gente pensa che l'investigazione di Condon fu solamente un occultamento e che Condon giunse alle sue conclusioni molto prima di iniziare l'investigazione. Cosa ne pensa?

J.A.Hynek: Non c'è alcun dubbio a riguardo. Due settimane prima che la sua commissione entrasse in azione cenai con Condon a casa sua e la sua attitudine era chiaramente negativa, così come quella di sua moglie che era decisamente sarcastica. La verità è che fu un vero peccato, perché Condon, uno buon scienziato, verrà ricordato maggiormente per la questione dei dischi volanti che per le sue ricerche sui radar. Quella sera era totalmente predisposto, mi chiese di fargli un piccolo riassunto del tutto. Bob Low, un signore che all'epoca lavorava con Condon, annotava titoli e conclusioni. Non si possono avere titoli e conclusioni fino a che il progetto non sia abbastanza avanzato... Il trucco consisteva nel dare a credere che si stesse realizzando un 'lavoro scientifico'.

D: Fu la Commissione Condon a proporre la revisione di tutto il 'Blue Book'?

J.A.Hynek: Oh Dio mio! No! Il 'Blue Book' aveva inviato tutti i suoi archivi, la maggior parte dei quali non erano mai stati aperti prima. Alla fine Condon decise di esaminare 75 casi. La lista era però molto limitata, se mi avessero chiesto consiglio avrei detto: "Questo non serve esaminarlo, ovviamente si tratta di un meteorite." Oppure "Questo sembra un globo, perché non fate ricerche sui casi realmente misteriosi?". Non sempre Condon attuò in questa maniera, ma dei 75 casi ce n'erano 25 inspiegabili. Se ne parla in un punto della documentazione, ma non nel sommario, nel quale si da per scontato che gli UFO non esistono.

D: Perché rifiutò tutto il fenomeno, nonostante più di un terzo dei casi fosse inspiegabile?

J.A.Hynek: Ho l'impressione che il dott. Condon non avesse letto la propria documentazione. Dopotutto è sondato che il rapporto fu scritto da qualche 'subordinato'. Il documento in sé presentava dei punti misteriosi. Per confermare la mia opinione, c'è da dire che dopo la pubblicazione del documento stesso, ricevetti la visita di uno scienziato spaziale francese che lavorava per la NASA. "Che interessi ha lei per gli UFO" gli domandai. "Ho letto tutta la documentazione, dall'inizio alla fine, si renderà conto che esiste un'incognita...". Quando nel 1969 il documento Condon venne alla luce, fu come il bacio della morte. Il grande Condon e la sua Commissione avevano parlato, i ragazzi del circolo - l'accademia nazionale della scienza - erano d'accordo con lui e il 'Blue Book' venne cancellato.

D: Ma questo 'capitolo' non era ancora finito per lei... cosa accadde allora?

J.A.Hynek: Non molto fino al 1973, quando decisi di investigare su un avvistamento incredibile durante una missione umanitaria a Boanai, un luogo remoto nella Papua, Nuova Guinea. Il luogo 'concesso' verso la fine degli anni sessanta ad alcuni nativi e ad un sacerdote anglicano chiamato Padre Gil, era stato 'cancellato' dal 'Blue Book'. Decisi di investigare per conto mio. Per arrivarci dovetti prendere un aereo della Missione a Port Moresby, a Papua, fino ad un luogo chiamato Raba Rabache che significa 'molto molto lontano'. Da lì dovetti prendere un altro aereo e poi un piccolo fuoribordo. Al termine i nativi mi presero in braccio e mi depositarono in terra. Secondo il racconto di Padre Gil, un'infermiera chiamata Annie Laurie Borswa era entrata correndo nel suo ufficio dicendo che fuori c'era un gran chiasso. Gil che non è molto impressionabile, uscì tranquillamente e vide un disco sospeso nell'aria con delle luci tutt'intorno. Essendo una persona amichevole, fece un saluto verso il disco e con sua grande sorpresa delle creature risposero al suo saluto. Allora lui salutò più animatamente e 'loro' fecero lo stesso con entrambe le mani. I nativi si eccitarono a tal punto che iniziarono a correre da un lato all'altro gridando e gesticolando e visto che si trovavano in un luogo consacrato... intonarono dei salmi! Mi incontrai con Padre Gil nel 1973 e gli domandai per quale ragione non si fosse messo a pregare in quel momento. "Anche io mi sono fatto questa domanda... credevo che si trattasse di qualche strano apparecchio fabbricato dagli americani..". Risposi a Gil che non sembrava appartenere ad alcuna tecnologia conosciuta.

D: Come lo spiegò questo caso il 'Blue Book'?

J.A.Hynek: Il disco aveva una luce che lo 'circondava' e una fascia azzurra dall'alto in basso. Nell'andarsene sorvolò alcune nubi illuminandole. E difatti il 'Blue Book' chiamò il caso 'nubi luminose'. Ma io mi domando come possono illuminarsi le nubi?! Dopo aver investigato questo caso, che faceva parte di tutta una serie di avvistamenti di quella zona, mi ritirai in un hotel di Samoa, mentre ero nella hall vidi che arrivava un telex. Mi avvicinai e riuscii a leggere, si trattava di un avvistamento UFO ad Athens, in Georgia. Quando feci ritorno a casa mi ritrovai con la più grande ondata di UFO del decennio. C'erano 500 avvistamenti fra Alabama, Georgia, Ohio, Pensylvania e soprattutto su tutta la parte Est degli Stati Uniti. Ricordo che un giorno, dopo aver viaggiato per visitare molti luoghi mi dissi: "C'è bisogno che si crei un centro, ci sono troppi casi e non ce la faccio a studiarli tutti".

D: Dopo aver fondato il suo centro, iniziò a definire gli UFO come un fenomeno. A quali conclusioni giunse con il suo lavoro?

J.A.Hynek: Giunsi alla conclusione che noi non abbiamo UFO, bensì ci sono documenti sugli UFO. Il fenomeno non dice nulla in sé riguardo la sua origine, nulla riguardo gli omini verdi. La questione inerente al credere o meno se esistono gli UFO è irrilevante. Gli UFO vengono definiti secondo la documentazione e se il contenuto degli stessi è 'consistente'... il fenomeno esiste. Per farla più semplice ho diviso il fenomeno in sei categorie. Il 'comunicato' più frequente parla di strane luci lampeggianti nei cieli notturni e di fatti io le chiamo 'luci notturne'. Nella maggior parte degli avvistamenti UFO avvenuti di giorno si distingue la forma ovale e l'aspetto metallico e per questo li chiamo 'dischi di giorno'. Per gli UFO captati dai radar c'è bisogno di una categoria a parte. Poi ci sono gli incontri di diverso tipo. In quelli di primo tipo, i testimoni si trovano ad un centinaio di piedi di distanza dall'UFO, ma ne i testimoni, ne tantomeno il luogo, sono 'coinvolti' fisicamente. Negli incontri di secondo tipo l'UFO interagisce con l'ambiente, con i testimoni o con entrambi. Le persone o gli alberi possono 'scottarsi' e lasciare segni o buchi nel suolo. La cosa più incredibile negli incontri del terzo tipo è che creature dalla forma umana, anche definiti come extraterrestri, fanno si che la loro presenza sia evidente.

D: Steven Spielberg utilizzò questa categoria come titolo per il suo film "Incontri ravvicinati del terzo tipo". Perché giunse a definirla così e come reagì quando Spielberg la usò nel suo film?

J.A.Hynek: Non volevo usare nessun sistema di classificazione che potesse implicare un origine, cosicché copiai semplicemente la nomenclatura che usano i fisici per descrivere le collisioni, collisioni di prima e di seconda fase. Partendo da questo punto, lo estesi al termine 'incontri del primo, secondo e terzo tipo'. Un giorno che mi trovavo ad Hollywood, verso le 22,30, passai per una zona transennata e vidi su un telone "Incontri ravvicinati del Terzo Tipo", rimasi fortemente colpito...

D: In che senso il suo lavoro l'ha aiutata a comprendere gli UFO?

J.A.Hynek: Mi ha aiutato a farmi una domanda importante. Questo fenomeno rappresenta una nuova evidenza empirica nella stessa maniera che il batterio lo rappresentò, la prima volta che Van Leeuwenhosk guardò da un microscopio? La questione è se l'attuale paradigma scientifico possa giustificare il fenomeno UFO. Ora mi sono convinto che la risposta è no. Prendiamo l'esempio delle macchine bloccate, la Commissione Condon cercò di ottenere lo stesso effetto sottoponendo una macchina ad un intenso campo magnetico e questo cambiò la frequenza dell'autovettura, ma non riuscì a farla spegnere. Anche adesso la scienza moderna non riesce a spiegarselo. Un altro esempio: sappiamo che gli UFO rimangono sospesi nell'aria silenziosamente, per poi 'muoversi' ad una velocità formidabile, a volte emettendo luci intermittenti. Un aereo a reazione può volare a grande velocità e un elicottero può rimanere sospeso nell'aria, ma non sono a conoscenza di alcun apparecchio che possa fare entrambi le cose senza il minimo rumore. Nei due casi lo scettico più 'spietato' risponderebbe che tutto ciò non è successo realmente. Se così fosse, significherebbe che il fenomeno UFO non è un problema fisico, bensì psicologico... e allora gli psicologi devono spiegarci come sia possibile che una decina di persone da diversi posti possano raccontare gli stessi dettagli...

D: Va bene... potrebbe essere un caso...

J.A.Hynek: Sicuramente, il fenomeno UFO può insegnarci molto di più su noi stessi che sullo spazio esterno. Non conosciamo la risposta, ma ci sono diverse possibilità intriganti.

D: E riguardo alle abduction?

J.A.Hynek: Perché precisamente in questa epoca? Forse perché non c'erano documentazioni UFO nel diciannovesimo secolo?

D: Forse perché la tecnologia moderna ci ha portato verso questa particolare espressione dell'archetipo. Sono sempre esistite le fantasie, la gente vedeva elfi, dragoni, mostri. Probabilmente l'archetipo varia da epoca a epoca e da società a società...

J.A.Hynek: Jung tracciò il profilo di un modello di uomo molto confuso riguardo gli UFO. Volle dimostrare ad ogni costo che erano una proiezione dell'inconscio collettivo, ma era proprio lui ad essere tristemente confuso con gli effetti fisici: come può un archetipo o una proiezione produrre bruciature, segnali radar o segni tangibili sul suolo? Ecco perché la cosa mi riguarda... L'incontro del Terzo Tipo non può essere archiviato semplicemente in una cartellina. Nel mondo della scienza non si possono omettere dati solo perché non sono graditi...


D: Ma perché tutto questo accade adesso?

J.A.Hynek: L'unica cosa che posso fare è una serie di supposizioni. Supponiamo che un milione di anni fa un'intelligenza dallo spazio abbia installato un sensore nel sistema solare. Se io mandassi dei rapporti a un pianeta ogni mille anni, per quanto riguarda la terra e la razza umana, la maggior parte di questi rapporti sarebbe ripetitiva: "La razza umana continua a generare guerre". Ma è possibile che i rapporti negli ultimi tempi siano cambiati. Sono successe molte cose: la luce elettrica, l'energia nucleare, il primo uomo sulla luna... In altre parole la razza umana si è trasformata di improvviso in 'un oggetto' di interesse per un'altra intelligenza. Un'altra possibilità è che un'intelligenza dallo spazio si sia resa conto che la razza umana è una specie in via di estinzione. Forse cercano di salvarci così come noi facciamo con le balene o con altri animali. Queste possono essere congetture lontane dai fatti, ma sono anche una speranza.

D: Esiste un gruppo noto come C.A.U.S. (Cittadini contro il Segreto UFO) che ha affermato che il governo ha occultato l'informazione sugli UFO. Recentemente ha invocato la legge della libertà di informazione, per ottenere informazione classificata, ma ha trovato qualcosa? Lei crede che esista un occultamento governamentale?

J.A.Hynek: Cos'è quello che si può occultare? Si può occultare l'ignoranza, la vergogna, azioni politiche sinistre. Da parte mia non vedo le prove di un occultamento diabolico e machiavellico. Quello che percepisco però è una forte avversione a condividere informazioni con la gente. Il governo classificò molti dei casi inspiegabili e il C.A.U.S. esercitando il diritto di libertà di informazione è riuscito a scoprire alcune cose. Il materiale più importante riguarda le basi del Comando Strategico Aereo (SAC). Il C.A.U.S. venne a sapere che nell'autunno del 1957 ci fu un enorme ondata di avvistamenti UFO nella base delle Forze Aeree di Loring nel Maine; nella base delle Forze Aeree di Wurtsmith nel Michigan; nella base delle Forze Aeree di Malmstrom nel Montana e nella base delle Forze Aeree di Falconbridge in Canada, secondo i documenti classificati dal governo. In ogni caso l'area del deposito di armi nucleari fu 'violata' dagli UFO. Un pilota di elicotteri mandato a investigare l'UFO di Malmstrom affermò che il computer era stato manipolato, facendo cambiare la traiettoria dei missili balistici intercontinentali. Il C.A.U.S. trovò anche le prove dell'esistenza di altri documenti. Quando l'avvocato del C.A.U.S. Peter Gersten pretese i suddetti documenti, gli venne risposto negativamente perché avrebbero interferito nella sicurezza nazionale. Eppure, nonostante tutto ciò, le Forze Aeree continuano a sostenere che il 'Blue Book' venne cancellato perché gli UFO non 'pesavano' sulla sicurezza nazionale. Come si spiega questo? Gersten portò il caso al Tribunale Supremo, ma venne respinto. I censori del governo tacquero praticamente tutto! Se questo non è un occultamento di dati!?!

D: La sua investigazione sugli UFO è paragonabile al lavoro dei ricercatori del S.E.T.I., che usano radiotelescopi per 'cercare' messaggi nello spazio?

J.A.Hynek: Gli scienziati del S.E.T.I. stanno attualmente all'ascolto di radio-messaggi di civiltà distanti molti anni luce. Se ne captassero qualcuno sarebbe importante filosoficamente. Ma non credo che sia una buona politica spendere milioni di dollari nel programma S.E.T.I. senza spendere un cent nel considerare la possibilità che il fenomeno UFO possa avere una relazione con il precedente. Sarebbe un brutto scherzo se tutti questi soldi venissero spesi cercando un evidente intelligenza extraterrestre in luoghi remoti, quando potrebbe essere sotto i nostri occhi...

D: In che modo le sue indagini si relazionano con il suo concetto di religione e di Dio?

J.A.Hynek: Io credo che l'Universo non è 'niente'. Mi sento come un piccolo ragno in un angolo di un 747. Non ho neanche la minima idea della missione del 747 o di chi lo ha costruito. Questo è un esempio della grandezza dell'universo in relazione a me stesso. Sir Arthur Eddington lo spiega in maniera molto originale. Secondo lui la mente umana è come una rete e il tipo di pesce che prendi dipende dalla qualità della rete, ci sono sempre pesci che scappano... Nessun fisico riuscirà a spiegare cos'è l'Universo, ma io sto bene così... la questione degli UFO mi aiuta a pensare...".
09/06/2012 08:08

Perdonate il titolo in maiuscolo.
Errore mio.
Se i mod vogliono modificarlo in minuscolo, fate pure.
Grazie.
09/06/2012 19:40

(Te l'ho "fregata" ...) [SM=g6794]


10/06/2012 15:46

Un pensiero lucido e stimato, quello di Hynek.

Forse fin troppo lucido. [SM=g1950684]

Tant'è che non se la sente proprio di non lasciarci il giusto spiraglio su ciò che non può direttamente dirci. (Perdonate la tripla negazione....mi faceva gola [SM=g6794] )

"Mi sento come un piccolo ragno in un angolo di un 747. Non ho neanche la minima idea della missione del 747 o di chi lo ha costruito. Questo è un esempio della grandezza dell'universo in relazione a me stesso"

Io dico che questa frase non ha un unica valenza... [SM=g1420769]
[Modificato da RigelDi Orione 10/06/2012 15:47]
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