La Luna diventerà uno specchio per osservare Venere:
Il 5 e il 6 giugno il pianeta passerà davanti al Sole e gli astronomi hanno pensato di usare il telescopio spaziale Hubble per osservare l'evento con la complicità della Luna. Il nostro satellite naturale avrà un ruolo indispensabile nell'osservazione perché il telescopio, che è gestito dalla Nasa e dall'Agenzia Spaziale Europea (Esa), non può guardare direttamente il Sole.
Per questo motivo gli astronomi hanno pensato di puntare Hubble verso la Luna, usandola come uno specchio per catturare la luce solare riflessa e isolare la piccola frazione della luce che filtra attraverso l'atmosfera di Venere. Impresse su quella piccola quantità di luce, vi saranno le "impronte digitali" dell'atmosfera del pianeta, in grado si svelare il suo identikit.
Queste osservazioni imiteranno una tecnica che viene già usata per campionare le atmosfere dei pianeti giganti esterni al Sistema Solare quando passano davanti alle loro stelle. Nel caso delle osservazioni del transito di Venere, gli astronomi conoscono già la composizione chimica dell'atmosfera del pianeta e sanno che non ospita vita. Per questo il transito sarà l'occasione per verificare se questa tecnica avrà la possibilità di rilevare le impronte digitali molto deboli di un pianeta simile alla Terra, che potrebbe ospitare la vita. E' l'ultima volta in questo secolo che Venere transiterà davanti al Sole. Il passaggio successivo ci sarà nel 2117. Sarà quindi l'ultima occasione per gli astronomi di oggi per assistere al transito di Venere sul disco del Sole e l'osservazione è stata pianificata con cura.
Hubble osserverà la Luna per sette ore, prima, durante e dopo il transito così che gli astronomi potranno confrontare i dati. La preparazione all'osservazione è iniziata già dal gennaio 2012 ed è stata l'occasione per scattare primi piani mozzafiato della Luna, come l'immagine che ritrae l'impatto del cratere Tycho, tra le strutture più suggestive del nostro satellite. Causato dall'impatto di un asteroide avvenuto circa 100 milioni di anni fa, il cratere che nell'immagine somiglia a un grande 'occhio di bue', è largo circa 80 chilometri. A renderlo particolare sono anche i sentieri luminosi che si irradiano intorno ad esso, formati dal materiale espulso dalla zona d'impatto durante la collisione dell'asteroide.
Fonte: Ansa.it