È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

Risorse: Regolamento | Assistenza e Aiuto | Comunicazioni generali   Condividi:    
Visita il sito Ufoonline.it 
per ulteriori notizie, immagini e commenti.

Archivio + Ricerca + Opinioni + Tag + Speciali + Vostri avvistamenti 

Ricerca per anno di tutti gli articoli2010 - 2011 - 2012 - 2013 - 2014  TAG articoli archiviati sul sito:

Ufo | Marte | Scienza | Misteri | CropCircles | CoverUp | Seti | Astronomia | UfoinTv | Criptozoologia  

2012 | Sole | Interviste | Editoriali | Neo | Religione | Avvistamenti | Storia | Analisi | Luna 

Abductions | Droni | Astrobiologia | Paleoastronautica | Disastri | Complottismo | Terra


 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Moria delle api:il mistero risolto.

Ultimo Aggiornamento: 26/04/2012 15:36
OFFLINE
Post: 3.331
Registrato il: 24/02/2012
Sesso: Maschile
[IMG]http://oi65.tinypic.com/2hq8bb5.jpg[/IMG]
Utente Master
23/04/2012 21:40

Avevamo trattato questo argomento in un precedente editoriale quando scattò l’allarme api in tutto il Mondo leggi qui e i dubbi aleggiavano tra gli scienziati. Da quando è apparso con prepotenza nel 2006 negli Stati Uniti il cosiddetto Colony Collapse Disorder (CCD), nel nostro idioma “disturbo da collasso dell’alveare”, sta provocando l’inspiegabile sparizione di miliardi di api da miele (Apis mellifera – Linneo 1758) ed il conseguente svuotamento degli alveari in tutto il mondo, un mistero scientifico che in molti hanno tentato di spiegare ma al quale solo oggi è stata data una risposta chiara e definitiva.


Grazie ad un importante progetto di ricerca, coordinato dal professor Alex Lu del Dipartimento di Salute Ambientale della Harvard School of Public Health, è emerso con “prove estremamente convincenti” il legame tra il Colony Collapse Disorder ed un pesticida di utilizzo piuttosto comune, l’Imidacloprid.

Introdotto nei primi anni del 1990 questo insetticida di ultima generazione è un cloronicotinico neonicotinoide (dalla struttura molto simile alla nicotina) che in determinate concentrazioni non è tossico per l’uomo ed altri mammiferi, sebbene sia estremamente dannoso per gli ambienti acquatici -uccide invertebrati e alghe- e persino per gli uccelli. Utilizzato anche in colture dedicate all’alimentazione umana, negli ultimi anni è finito nel mirino dei ricercatori come uno dei responsabili della moria di api e, grazie al lavoro di Lu e del suo team, è stato definitivamente smascherato.


Secondo gli studiosi le api mellifere possono essere esposte all’imidacloprid in due modi differenti: il primo attraverso il nettare delle piante trattate ed il secondo a causa degli apicoltori che utilizzano sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio per nutrirle (negli Stati Uniti la maggior parte del mais viene fatto crescere con l’ausilio del pesticida). Gli studiosi sono giunti alle loro conclusioni monitorando nel 2010 una serie di alveari nella contea di Worcester trattati con diversi livelli di Imidacloprid: dopo 12 settimane di somministrazione tutte le api erano ancora vive, ma dopo 23 settimane in 15 dei 16 alveari trattati (il 94%) tutte le api erano o morte o scomparse.

Gli alveari esposti a concentrazioni più elevate del pesticida ne hanno subito prima le conseguenze, secondo gli studiosi totalmente in linea con quelle del Colony Collapse Disorder.


Quando gli alveari sono colpiti da malattie o parassiti si trovano molte api morte sia all’interno che all’esterno di essi, nel caso della CCD invece si trovano pochissimi corpi (il mistero della scomparsa) e gli unici superstiti sono solitamente giovani vicino alle celle col miele. La scoperta più preoccupante, secondo il professor Lu, è stata quella che per causare il crollo degli alveari sono state impiegate concentrazioni più basse di quelle utilizzate solitamente nelle colture e coltivazioni dove le api si nutrono.

Le api svolgono un ruolo biologico fondamentale e la loro scomparsa avrebbe conseguenze catastrofiche per l’intero pianeta e per la nostra specie, per queste ragioni l’utilizzo del pesticida dovrà essere rivisto e molto probabilmente cancellato, sebbene non sarà un procedimento rapido e semplice data la larghissima diffusione dell’Imidacloprid, recentemente utilizzato anche nella lotta contro il punteruolo rosso che sta distruggendo i palmeti in varie parti del mondo, Italia compresa.


I risultati dettagliati dell’importante progetto di ricerca condotto dagli studiosi della Harvard School of Public Health saranno pubblicati nel mese di giugno sul Bulletin of Insectology.


Fonte: www.zazoom.it/blog_rsc/post.asp?id=8378




OFFLINE
Post: 15.152
Registrato il: 23/09/2009
Sesso: Maschile
[IMG]http://i47.tinypic.com/vgr2v7.png[/IMG]
Utente Master
25/04/2012 15:27

Bene. E' molto importante che sia stata scoperta la causa di questa morima mondiale di api.
Adesso si inizierà a vietare questo insetticida...anche se il processo sarà lungo.
OFFLINE
Post: 3.331
Registrato il: 24/02/2012
Sesso: Maschile
[IMG]http://oi65.tinypic.com/2hq8bb5.jpg[/IMG]
Utente Master
25/04/2012 22:18

Re:
_Thomas88_, 25/04/2012 15.27:

Bene. E' molto importante che sia stata scoperta la causa di questa morima mondiale di api.
Adesso si inizierà a vietare questo insetticida...anche se il processo sarà lungo.




è vero il processo sarà lungo, ma sicuramente è meglio di niente....
25/04/2012 23:46

Bene. Ora bisogna spiegare la moria dei pesci...
OFFLINE
26/04/2012 00:31

Leggevo su Le Scienze che per lo più il problema della moria dei pesci dipenda dall'eccessiva acidificazione degli oceani.
L'articolo spiegava che entro un centinaio di anni a questi ritmi nel mare ci saranno solo meduse.
Chiaramente la spiegazione si limitava ad analizzare un solo fattore, è evidente che non può esserci una sola causa.
La cosa certa secondo me è che è colpa nostra.
OFFLINE
Post: 3.331
Registrato il: 24/02/2012
Sesso: Maschile
[IMG]http://oi65.tinypic.com/2hq8bb5.jpg[/IMG]
Utente Master
26/04/2012 15:07

Re:
fabik, 26/04/2012 00.31:

Leggevo su Le Scienze che per lo più il problema della moria dei pesci dipenda dall'eccessiva acidificazione degli oceani.
L'articolo spiegava che entro un centinaio di anni a questi ritmi nel mare ci saranno solo meduse.
Chiaramente la spiegazione si limitava ad analizzare un solo fattore, è evidente che non può esserci una sola causa.
La cosa certa secondo me è che è colpa nostra.




Eeee ormai creiamo più disgrazie che altro....
26/04/2012 15:21

leggetevi Il Quinto giorno....
OFFLINE
Post: 239
Registrato il: 31/01/2012
Sesso: Maschile
[IMG]http://oi65.tinypic.com/2hq8bb5.jpg[/IMG]
Utente Senior
26/04/2012 15:36

Ecco un ulteriore prova a supporto

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 09:00. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com

Ufoonline.it offre i suoi contenuti nella nuova Fan Page di Facebook, un modo semplice e comodo per essere informati in tempo reale su tutti gli aggiornamenti della community direttamente nel tuo profilo del celebre Social Network. Se ti iscrivi gratuitamente, puoi interagire con noi ed essere informato rapidamente sulle ultime notizie ma anche su discussioni, articoli, e iniziative.