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Piramidi di cristallo nel triangolo delle Bermuda: ennesima bufala reciclata?

Ultimo Aggiornamento: 12/07/2012 17:57
10/07/2012 12:30

A proposito del "triangolo delle Bermuda"


Forse non tutti sanno che molte persone sono sopravvissute al “Triangolo delle Bermuda” o ne hanno potuto raccontare gli episodi che accadono… Vediamone qualche esempio.



Chuck Wakeley ha circa trent’anni, ed è stato un pilota professionista di aeroplani ed elicotteri per più di dieci anni. Ha una notevole esperienza, avendo effettuato gran parte dei suoi voli da solo sopra le giungle del Panama e dell’America del Sud, dove una buona memoria per i particolari e una reazione fredda di fronte ai pericoli sono spesso i segreti della sopravvivenza…
E’ insomma un osservatore addestrato ad ogni tipo di evenienza. Nel parlare con lui si rimane colpiti dalla sua sincerità e dal suo sforzo di raccontare le cose esattamente come sono avvenute. E’ un parlatore espressivo, ed è interessante rilevare che non aveva mai sentito parlare del “Triangolo delle Bermude”prima del suo incidente.
“Nel Novembre del 1964 ero un pilota della “Sunline Aviation”di Miami. In quel periodo accompagnai a Nassau un gruppo di persone con un volo charter; poi dovevo ritornare . Feci scendere i passeggeri e partii dall’Aeroporto di Nassau poco dopo il tramonto.
L’aria era limpida e le stelle brillavano. Seguivo la rotta sul VOR (radio-faro omnidirezionale) di Nassau, per intercettare il VOR di Bimini durante il percorso. Circa alle 21.30 passai sopra la punta settentrionale dell’isola di Andros, e potei vedere le luci di alcuni centri abitati.
Mi ero messo in volo livellato a circa 8000 piedi di quota e stavo sistemandomi per un volo normale, ma dai 50 agli 80 chilometri dopo Andros, mentre puntavo direttamente su Bimini, cominciai a notare qualcosa d’insolito:come un lievissimo brillio sulle ali…
Da principio credetti che fosse un effetto creato dalle luci della cabina, che scintillavano attraverso i finestrini di plexiglass colorato, perché le ali avevano un aspetto traslucido, sembravano di un pallido verde-azzurro, sebbene in realtà fossero verniciate di un bianco brillante!
Nel corso di 5 minuti circa questo bagliore crebbe d’intensità, fino a diventare così scintillante da rendermi difficile la lettura degli strumenti!
La bussola magnetica cominciò a girare, lentamente ma costantemente; gli indicatori del carburante, che al momento del decollo segnavano pieno a metà, ora segnavano pieno completo. Improvvisamente, il pilota automatico fece vibrare l’aereo a destra, perciò dovetti disinserirlo e e prendere direttamente i comandi.
Non potevo più fidarmi di qualsiasi strumento perché erano del tutto guasti o impazziti.
Presto l’intero aeroplano divenne luminoso! Non era come una luce riflessa, il bagliore era prodotto dallo stesso aereo..
Ricordo che, quando osservai le ali dai finestrini, vidi che non brillavano soltanto di luce verde-azzurra, ma sembravano come … sfocate!
A questo punto non potevo più contare sull’orizzonte artificiale per l’assetto e nemmeno per quello della quota; e, siccome era notte, e volavo solo con l’orizzonte artificiale, non sapevo come governare l’aereo ne dove dirigermi!
Il brillio era così intenso che non riuscivo più a vedere le stelle… Feci l’unica cosa che potevo fare:abbandonare i comandi e lasciare che l’aereo prendesse l’assetto e la direzione che volesse… Il bagliore divenne quasi accecante, durò per circa 5 minuti, poi, poco a poco, diminuì…
Appena il bagliore cessò, tutti gli strumenti ripresero a funzionare come se nulla fosse accaduto! Controllai tutti gli interruttori: nessuno era saltato. I fusibili erano a posto. Mi resi conto perciò , che l’aereo funzionava perfettamente e gli indicatori di carburante ripresero a segnare metà livello.La bussola magnetica si stabilizzò, mostrandomi che ero fuori rotta soltanto di pochi gradi. Reinserii il pilota automatico che si attivò regolarmente. Prima di atterrare controllai tutti gli impianti: carrello, flaps, eccetera. Tutto andava bene. Incidentalmente, l’aereo era provvisto d’impianto elettrostatico che avrebbe dovuto eliminare le cariche elettrostatiche…
Non sapevo nulla del “Triangolo”, prima dell’incidente.Pensai ad un “fuoco di S.Elmo”, sebbene sapevo che non si presenta così…
Del “Triangolo” fui informato quando iniziai a raccontare l’avventura ad altri piloti. Cose del genere sono accadute anche a loro, ma non amano parlarne. In ogni caso, non c’è modo di evitare quella zona se si deve andare in qualche posto come a Puerto Rico, a meno di allungare il volo verso Nord.”

(Bermuda: il triangolo maledetto; Charles Berlitz)

10/07/2012 12:32

Continuando con i rapporti dei sopravvissuti nel "triangolo"...





Un altro resoconto di quello che potrebbe essere stato uno scampato pericolo, questa volta di un mezzo di superficie, è stato fatto a Norman Bean, ingegnere elettronico ed Ufologo, residente in Miami.
Il fatto accadde una lontana sera del 2 Settembre 1972, tra Featherbed Banks e matheson Hammock nella Baia Biscane, e toccò ad un’imbarcazione con motore diesel che portava l’infausto nome di “Nightmare”. Il “night mare, con a bordo tre passeggeri, stava ritornando in porto di notte, dopo una gita di pesca nella baia Biscane . Quando raggiunse l’area dei Fatherbed Banks, qualcuno notò che la bussola era sfasata di circa 90° rispetto alle luci del luogo a cui l’imbarcazione era diretta, Cout Grove.
Le luci della barca s’indebolirono improvvisamente, poi si spensero, come se le batterie fossero state sottoposte ad un enorme consumo. Perciò il pilota, tralasciando di leggere la bussola, fece rotta direttamente verso i segni di riferimento verso Ovest, spingendo il motore a tutta forza!
Ma l’unico cambiamento di posizione fu verso Nord, come stavano a dimostrare le luci della costa, scivolando verso Sud…
Per due ore l’imbarcazione continuò a dirigersi verso la spiaggia, senza riuscire a fare il minimo progresso: se mai, sembrava che indietreggiasse!
Durante questo periodo, gli occupanti della barca notarono una grande Forma oscura nell’aria sopra di loro che cancellava le stelle, frala barca e Matheson Hammock, a due, tre chilometri verso Ovest.
Mentre La osservavano, videro una luce in movimento penetrare l’area oscura, rimanere in equilibrio per pochi istanti, poi scomparire. Poco dopo sparì anche la Forma oscura.
Dopo la sparizione, la bussola tornò ad indicare l’esatta direzione, il generatore ricaricò le batterie e l’imbarcazione fu di nuovo in grado di avanzare normalmente…


10/07/2012 12:33


L’esperienza del capitano Don Henry…




Il capitano Henry, nel 1966 è il proprietario di una società di recuperi maritmi di Miami, chiamata la “Sea Phantom Exporation Company, ha una lunga esperienza dacapitano e di navigazione, ed è al tempo stesso un subacqueo. Ha circa 55 anni, forte, un torace robusto e braccia adeguate ad un uomo di mare. I suoi occhi sono abituati a scrutare l’oceano. Per la sicurezza del suo racconto e per la sua memoria dei particolari lasciamo che sia lui a descrivere l’accaduto.
“Ci trovavamo sulla via del ritorno, tra PuertoRico e Lauderdale. Eravamo stati in mare per tre giorni, rimorchiando una chiatta vuota, che aveva trasportato nitrato di petrolio. Io ero a bordo del “Good News”, un rimorchiatore da 2000 cv, lungo 49 metri. La chiatta che stavamo rimorchiando pesava 2500tonnellate, ed era collegata con un cavo lungo più di 300 metri.
Ci trovavamo sulla Tongue of Ocean, dopo aver oltrepassato le Examus, su una profondità di circa 600 braccia. Quel pomeriggio era buono e limpido. Io ero andato per qualche minuto nella cabina dietro il ponte, quando sentii un gran vociare. Uscii dalla cabina e corsi sul ponte, gridando: ‘ che cosa diavolo sta succedendo? ‘
La prima cosa che guardai fu la bussola, che stava girando in senso orario…
Non c’era ragione perché capitasse una cosa simile: avevo sentito dire che l’unico posto, oltre a questo, dove il fenomeno si manifestava era St. Lawerence River, a Kingstone, dove un gran deposito di ferro, o forse un meteorite sul fondo, fa impazzire le bussole. Non sapevo che cosa fosse successo, ma certamente si trattava di qualcosa di grosso.
Sembrava che l’acqua arrivasse da tutte le direzioni. L’orizzonte era scomparso, non potevo vederlo, l’acqua, il cielo e l’orizzonte si confondevano insieme. Non riuscivamo a capire dove eravamo.
Di qualunque cosa si trattasse, carpì, rubò o prese a prestito tutto dai nostri generatori. Tutte le fonti di elettricità smisero di produrre energia. I generatori continuavano a funzionare, ma noi non riuscivamo ad ottenere nessuna energia. Il macchinista cercò di avviare un generatore di emergenza, ma non riuscì a produrre una scintilla!
Io erp preoccupato per la chiatta. Era solida, ma non riuscivo a … vederla! Sembrava coperta da una nuvola, e intanto le onde sembravano più agitate che in altri punti.
Spinsi le valvole al massimo. Non sapevo dove stavamo andando , ma volevo allontanarmi in tutta fretta da lì. Pareva che Qualcosa volesse tirarci indietro, ma non riuscisse a farcela…
Allontanarsi da quel punto fu come uscire da un banco di nebbia. Quando uscimmo, il cavo da rimorchio era teso, come ad un “tiro alla fune”, ma in fondo al cavo non si vedeva nulla, tutto era avvolto in una nebbia concentrata in quel punto.
Balzai sul pontile e cominciai a tirare. La maledetta chiatta uscì dalla nebbia; ma non c’era nebbia in nessun altro posto! Infatti, la visibilità era di 10 miglia!
Nell’area nebbiosa, dove si sarebbe dovuto trovare il rimorchio, l’acqua era agitata, sebbene le onde non fossero alte. Non potete chiamarmi eroe, ma io non sarei ritornato indietro per scoprire cosa stesse capitando lì…
Avevo la sensazione che ci trovassimo in un posto o in punto diverso da quello in cui stavamo andando… Era una nebbia lattiginosa, strana. E’ tutto quello che posso dire. Non stavamo badando al colore, in quel momento.
Dopo aver lasciato quel posto, dovevamo caricare le batterie. Fui costretto a gettare via una cinquantina di pile per torce elettriche.
Sapevo del “Triangolo” e pensai: ‘mio Dio, sarò un’altra statistica…? ’
Ho sentito parlare di altre persone che ne hanno avute, e di un rimorchio che andò perduto con uomini a bordo, il cui cavo fu tagliato perché tirava indietro anche il rimorchiatore. Ma questa è stata l’unica esperienza capitata a me. E una mi è bastata!”


Il capitano Henry, nel 1966 è il proprietario di una società di recuperi maritmi di Miami, chiamata la “Sea Phantom Exporation Company, ha una lunga esperienza dacapitano e di navigazione, ed è al tempo stesso un subacqueo. Ha circa 55 anni, forte, un torace robusto e braccia adeguate ad un uomo di mare. I suoi occhi sono abituati a scrutare l’oceano. Per la sicurezza del suo racconto e per la sua memoria dei particolari lasciamo che sia lui a descrivere l’accaduto.
“Ci trovavamo sulla via del ritorno, tra PuertoRico e Lauderdale. Eravamo stati in mare per tre giorni, rimorchiando una chiatta vuota, che aveva trasportato nitrato di petrolio. Io ero a bordo del “Good News”, un rimorchiatore da 2000 cv, lungo 49 metri. La chiatta che stavamo rimorchiando pesava 2500tonnellate, ed era collegata con un cavo lungo più di 300 metri.
Ci trovavamo sulla Tongue of Ocean, dopo aver oltrepassato le Examus, su una profondità di circa 600 braccia. Quel pomeriggio era buono e limpido. Io ero andato per qualche minuto nella cabina dietro il ponte, quando sentii un gran vociare. Uscii dalla cabina e corsi sul ponte, gridando: ‘ che cosa diavolo sta succedendo? ‘
La prima cosa che guardai fu la bussola, che stava girando in senso orario…
Non c’era ragione perché capitasse una cosa simile: avevo sentito dire che l’unico posto, oltre a questo, dove il fenomeno si manifestava era St. Lawerence River, a Kingstone, dove un gran deposito di ferro, o forse un meteorite sul fondo, fa impazzire le bussole. Non sapevo che cosa fosse successo, ma certamente si trattava di qualcosa di grosso.
Sembrava che l’acqua arrivasse da tutte le direzioni. L’orizzonte era scomparso, non potevo vederlo, l’acqua, il cielo e l’orizzonte si confondevano insieme. Non riuscivamo a capire dove eravamo.
Di qualunque cosa si trattasse, carpì, rubò o prese a prestito tutto dai nostri generatori. Tutte le fonti di elettricità smisero di produrre energia. I generatori continuavano a funzionare, ma noi non riuscivamo ad ottenere nessuna energia. Il macchinista cercò di avviare un generatore di emergenza, ma non riuscì a produrre una scintilla!
Io erp preoccupato per la chiatta. Era solida, ma non riuscivo a … vederla! Sembrava coperta da una nuvola, e intanto le onde sembravano più agitate che in altri punti.
Spinsi le valvole al massimo. Non sapevo dove stavamo andando , ma volevo allontanarmi in tutta fretta da lì. Pareva che Qualcosa volesse tirarci indietro, ma non riuscisse a farcela…
Allontanarsi da quel punto fu come uscire da un banco di nebbia. Quando uscimmo, il cavo da rimorchio era teso, come ad un “tiro alla fune”, ma in fondo al cavo non si vedeva nulla, tutto era avvolto in una nebbia concentrata in quel punto.
Balzai sul pontile e cominciai a tirare. La maledetta chiatta uscì dalla nebbia; ma non c’era nebbia in nessun altro posto! Infatti, la visibilità era di 10 miglia!
Nell’area nebbiosa, dove si sarebbe dovuto trovare il rimorchio, l’acqua era agitata, sebbene le onde non fossero alte. Non potete chiamarmi eroe, ma io non sarei ritornato indietro per scoprire cosa stesse capitando lì…
Avevo la sensazione che ci trovassimo in un posto o in punto diverso da quello in cui stavamo andando… Era una nebbia lattiginosa, strana. E’ tutto quello che posso dire. Non stavamo badando al colore, in quel momento.
Dopo aver lasciato quel posto, dovevamo caricare le batterie. Fui costretto a gettare via una cinquantina di pile per torce elettriche.
Sapevo del “Triangolo” e pensai: ‘mio Dio, sarò un’altra statistica…? ’
Ho sentito parlare di altre persone che ne hanno avute, e di un rimorchio che andò perduto con uomini a bordo, il cui cavo fu tagliato perché tirava indietro anche il rimorchiatore. Ma questa è stata l’unica esperienza capitata a me. E una mi è bastata!”



10/07/2012 12:35



Insomma, piloti,passeggeri, proprietari d’imbarcazioni, pescatori ed altri non sono più tanto reticenti come una volta… Si hanno molte più testimonianze da gente che sopravvive ad inspiegabili fenomeni. Questo atteggiamento naturalmente è osteggiato dalle autorità, che per loro motivi privati o per proteggere le rotte aeree o navali e non da meno il turismo, preferiscono “non sapere niente” di ciò che ogni tanto accade…
A volte succedono cose strane nello stesso giorno!



Jim Blocker, un pilota di Atlanta, si è salvato per caso ad un’altra strana circostanza:

“Durante un volo tra Nassau e Palm Beach, nel 1968, mentre volavo in una bella giornata di sole e qualche nuvola qua e là, ad una quota di 8000 piedi, il Controllo mi raccomandò di scendere a 6000 piedi perché altri due aerei che volavano a 8000 erano letteralmente … scomparsi quello stesso giorno! 40 miglia a Nord di Nassau, la mia radio di bordo smise di funzionare, la bussola si mise a girare senza sosta e tutti gli strumenti di bordo compresi quelli di assetto si bloccarono, incluso il mio indicatore di direzione in VHF, cosa che non era mai successa!
Quando finalmente venni fuori dalle nubi mi trovai 150 MIGLIA A Nord-Est di Nassau .. mentre io stavo andando a Nord-Ovest!”





Nell’Estate del 1975, il dott. Thorne era impegnato in una missione esplorativa del “Triangolo delle Bermuda”. Di ritorno da una cena sull’isola di Bimini, la notte del 2 Agosto, lui ed un sommozzatore che l’accompagnava camminavano lungo la spiaggia quando all’improvviso, nel cielo pieno di stelle:

“… Vedemmo una “stella” che si staccava dalle altre e scendeva direttamente su di noi. Si librò sopra le nostre teste, poi si spostò verso destra. Prima fece manovra verso destra, poi verso sinistra e ancora a destra. Si fermava all’improvviso nel cielo e restava librata su diversi punti di tutta l’isola e del mare circostante.
Direi che si muoveva ad una velocità di parecchie migliaia di miglia orarie!
Era di colore bianco-azzurrognolo.. e pareva che vibrasse. Ogni tanto ci sembrava di udire un brusio, o per meglio dire, un’oscillazione costante.
Restammo ad osservare l’Oggetto per 3 minuti e mezzo. Era abbastanza vicino per vederne la forma. Quando fu più vicino, vidi che era illuminato da luci azzurrognole. Ripartì a forte velocità…
Sono stato sempre stato pragmatico (riguardo gli UFO) e non ho mai creduto che esistessero. Sono convinto di ciò che ho visto. Non sto dicendo chesi trattò di un Veicolo Extraterrestre, ma era indubbiamente un UFO, cioè non identificato. Walt Henrick, uno dei sommozzatori, era con me, ed è una persona certamente poco emotiva. Il suo commento è stato: ‘ L’ho visto ma non ci credo…”

10/07/2012 12:38

Insistendo sul "Triangolo delle Bermuda"...




Spesso la scomparsa di un velivolo o di una nave nel “Triangolo”è avvenuta dopo un controllo di routine via radio. Questo ha contribuito alla presa di coscienza dell’esistenza di un mistero sinistro in quella zona.
Si è indotti a pensare che qualsiasi cosa sia successa, si è trattato sempre di un “fenomeno” troppo improvviso perché si avesse il tempo di lanciare un appello.
I pochi messaggi ricevuti sono così strani che raramente possono essere presi in considerazione.
D’altronde si tratta senz’altro di un’improvvisa interferenza che rende impossibili le comunicazioni via radio. Questo aspetto del fenomeno è stato registrato da navi e aerei, a bordo dei quali si sono constatate anomalie dovute ad aberrazioni magnetiche ed elettroniche…
Il personale sopravvissuto a questi eventi ha sempre notato il cattivo funzionamento degli strumenti, il girare a vuoto delle bussole, la perdita di controllo degli aerei, il blocco delle fonti di energia, insolite nebbie luminescenti: ma nonostante tutto sono riusciti ad uscire dalla zona di aberrazioni e a ritrovare il controllo della loro nave o del velivolo.
Se queste cose accadessero in un punto preciso del “Triangolo delle Bermuda”, si potrebbe pensare che in quel punto potrebbe esserci, sul fondale marino, una fonte di energia magnetica considerevole (come si sa di alcuni luoghi nel mondo), ma all’interno di quest’area così vasta, pare che le anomalie si manifestino in punti diversi, in momenti diversi: fattore questo che potrebbe rivelarsi elemento chiave per la risoluzione del mistero.


10/07/2012 12:39

Cacciatorpediniere U.S. DLG-27




Un esempio pertinente è l’esperienza dei membri dell’equoaggio del “cacciatorpediniere” leggero lancia-missili U.S. DLG-27 dell’U.S. NAVY, alla fine dell’ottobre del 1969.
Quanto segue è narrato di persona da Robert P. Reily, allora Sottufficiale di III Classe in servizio al radar operativo:
“Si era sul finire dell’ottobre 1969. Ritornavamo da una missione a Guantanamo. Ci trovavamo a Nord di Cuba. La maggioranza dell’equipaggio non conosce la posizione della sua nave, ma io ero al radar e sapevo dove eravamo; per questo sapevo che ci trovavamo nel “triangolo”.
Non ricordo la data esatta, ma ricordo l’ora:23.45. Io ero dentro. Fuori alle due estremità del ponte, c’erano due vedette, a una decina di metri dalla sala operativa. Mi resi conto che stava succedendo qualcosa quando qualcuno mi riferì che la vedetta di tribordo aveva avvistato Qualcosa ed era … svenuta!
Qualcun altro mi gridò se vedessi niente sul radar perché c’eraQualcosa di strano, là fuori!
Andammo fuori a vedere di che si trattava… E’ difficile descriverlo: era come la luna che sorge all’orizzonte. Solo che sembrava mille volte più … grande! Come il sorgere del sole, ma senza luce. Era luce, sì, ma non emetteva luce. Continuava a crescere…
“Sorgeva” all’orizzonte a circa 11 o 15 miglia davanti a noi. Era spostato verso tribordo, ma in linea di massima davanti a noi. Continuò a crescere per circa 15 minuti …
Pareva il bagliore di un’esplosione nucleare, ma restò dov’era e continuò a crescere. Se avesse avuto origine nucleare sarebbe stata sul radar, che aveva una portata di 300 miglia.
Ne fu informato il Comandante. Poi, l’Ufficiale in seconda diede ordine di girare la nave. Forse credeva che fosse una bomba; sa, la manovra prevista in casi del genere: porre la poppa verso l’esplosione.
La videro in 70, forse 100 persone. La maggior parte fu mandata via. Anch’io se non fossi stato in servizio sarei stato mandato giù …
Dapprima fummo così strabiliati che non pensammo a scattare delle foto; poi qualcuno corse a prendere la macchinetta, ma era troppo tardi. Nessuno sta sul ponte con a macchinetta a tracolla.
Comunque, la Luna era nel cielo, alta; no, non era Quello che vedevamo, su questo si può star certi!
L’avvistamento fu riportato sul libro do bordo; bisogna farlo ogni volta che si cambia rotta. Ma quando arrivammo a Norfolk vennero a bordo degli Ufficiali che portarono via il registro … Io sul libro di bordo vidi solo segnato il cambiamento di rotta. Suppongo che l’Ufficiale in servizio avesse un altro registro in cui segnò le ragioni del cambiamento.
Il giorno dopo, a Norfolk, ne parlavano tutti allora il Comandante ci riunì e ci disse di non dire niente a nessuno e così si smise di parlarne. Sono sicuro che da qualche parte è conservata una relazione su quel che accadde…”

10/07/2012 12:40

Quella volta che quel "Fascio diLuce"...



Straordinarie formazioni di nubi, isolate in un cielo peraltro sereno, sono state, secondo alcuni testimoni, osservate e fotografate da aerei da ricognizione dell’U.S. NAVY, nonostante che le foto in sé non siano a disposizione del pubblico e tanto meno dei fotografi che le hanno scattate!
Jerry Osborn, ora a Dallas, nel Texas e a suo tempo in servizio nell’Aviazione della Marina statunitense, nel 1966 fu testimone con gli 11 membri dell’equipaggio di un P3-A “Orion”, quadrimotore a lungo raggio anti-som e soccorso, di un episodio che riguarda due “nuvole” straordinarie e che ci rimanda per certi aspetti, più ad incubi che alle stravaganze delle forme di alcuni cumulonembi.
Jerry Osborn, non più in servizio attivo, è perciò in grado di parlarcene liberamente, ne ha un ricordo assai vivido!



“Ero di stanza al Kindley Field sulle Bermuda, nel gennaio del 1966.
Ero un AX-3, tecnico della guerra antisommergibile. Il 16 o 18 gennaio ci trovavamo in volo di pattugliamento di routine tra le bermuda e Puertorico, tra l’una e le tre del mattino; la notte era chiarissima, nessuna formazione nuvolosa in vista.
Ci trovavamo a 400 miglia circa a Sud delle Bermuda, ad una quota di 4 mila piedi.
D’un tratto scorgemmo due nubi isolate, molto strane, a cinque minuti circa dalla nostra quota.
Una aveva la forma di un “triangolo rovesciato”, lungo 250 o 300 piedi, vertice in basso; l’altra sembrava un “puff”, un cilindro tozzo del diametro di 150 piedi circa, e si librava sopra la prima …
Erano entrambe luminose. Ricordo che il mio primo pensiero stupito fu che qualcuno avesse plasmato una nube a forma di gigantesco cono gelato di vaniglia, per poi separare il gelato dal cono.
Le vidi chiaramente perché ero in osservazione e mi trovavo al posto superiore di osservazione, a tribordo. Anche così non avrei mai creduto ai miei occhi se tutti gli altri non avessero vistola sessa cosa!
Le due “nuvole” erano lì, ferme, in mezzo al cielo completamente sgombro …
Mentre ci avvicinavamo, notai che lo spazio tra cilindro e cono era di 200 piedi circa e apparentemente libero.
Il nostro pilota iniziò una manovra per passarci attraverso ma, mentre stavamo per passare i nostri fotografi scattavano istantanee di queste strambe formazioni, dallo spazio tra cono e cilindro uscì un fascio di luce che esplorò per un paio di secondi la zona in cui noi eravamo per poi fermarsi sul nostro aereo..!
Ci restò piantato addosso per tutto il tempo in cui ci trovavamo lì, 6 secondicirca.
A questo punto il pilota abbandonò il contatto;volevamo mettere più spazio possibile tra noi e quel Coso!
Quando tornammo alla Base facemmo un rapporto e consegnammo tutte le foto scattate. Non le vedemmo mai sviluppate, né si seppe mai l’esito del nostro rapporto.
Più tardi chiedemmo al nostro Ufficiale, ma disse che non ne sapeva niente …
Sembrava, più che altro, che non avesse voglia di parlarne. Disse comunque che forse erano gli effetti di uno dei nostri lanci spaziali. Questo spiegherebbe la nube, ma non può spiegare quel fascio di luce che ci esplorò restando su di noi uscendo da uno spazio … vuoto tra le due formazioni!"

10/07/2012 12:41

Per concludere con i sopravvissuti del “Triangolo delle Bermuda”…




Bruce Gernon Jr., di Boynton Beach, in Florida, fu protagonista di un’ insolita esperienza (come tutte, del resto) il 4 dicembre del 1970, durante un volo da Andros a Palm Beach.
L’accaduto è confermato dal suo libro di bordo, dal secondo pilota, dal personale di terra e persino dalle ricevute delle quantità di carburante consumato.
Praticamente ci sono stati indizi di una deformazione spazio-temporale e di una “cattura” da parte di una formazione nuvolosa …
Gernon ha all’attivo 600 ore di volo, per lo più tra Bahamas e la Florida; ha 29 anni, considera il volo un mestiere come un altro. La sua ottima memoria è stata molto utile alla ricostruzione della stranezza riportata.

“Era lì, ferma, innocua, immobile. Mi stavo occupando del mio piano di volo e perciò non ci badai molto, altrimenti mi sarei accorto subito che avrebbe dovuto essere molto più in alto, data la caratteristica … Ci passai sopra, mentre salivo di quota a 1000 piedi al minuto. Mi accorsi però che la “nuvola” saliva alla stessa mia velocità. Qualche volta guadagnavo terreno, ma Quella mi raggiungeva di nuovo.
Calcolai che doveva essere larga 15 miglia. Pensai anche di fare un 180° (inversione di rotta) e cercare di rientrare ad Andros … Ma poi mi trovai nel cielo sgombro.
Ma quando mi girai a guardare vidi che in quel momento la “nube” era gigantesca ed aveva assunto una forma a semicerchio, un lembo del quale mi era di nuovo davanti, a circa 18 mila metri!
Sotto, sembrava finire nell’Oceano, a differenza di altri cumuli che sotto hanno uno spazio vuoto o precipitazione …”

Gernon cercò di aggirare la “nube”, ma con non poca costernazione sitrovò dentro un “buco” di una gigantesca ciambella, alla ricerca di una via d’uscita.
Scorto uno spiraglio, virò da quella parte, mentre l’apertura si rimpiccioliva davanti ai suoi occhi, per diventare a un certo punto un passaggio cilindrico simile ad un tunnel.
Quando finalmente raggiunse il varco, ad una velocità critica di 250 miglia orarie, il passaggio era ridotto ad un diametro di una sessantina di metri e non smetteva di rimpicciolirsi.

“Era come guardare attraverso il mirino di un fucile. Era un tunnel orizzontale, lungo un miglio e puntato su Miami. Dall’altra parte vedevo il cielo azzurro e limpido, tra il tunnel e la Forida …”

Gernon percorreva questa galleria a velocità critica. Notò che le pareti del passaggio mandavano un riverbero bianco. Le pareti che gradualmente si chiudevano su di lui, gli erano perfettamente visibili e piccoli sbuffi di nube giravano lentamente in senso orario lungo le pareti interne.

“Se non fosse stato per il pilota automatico che manteneva l’assetto sull’orizzonte, probabilmente mi sarei piegato secondo la rotazione delle nuvole e sarei finito inclinato nelle pareti.”

Durante gli ultimi 20 secondi le punte delle ali toccarono le pareti di vapore su entrambi i lati. A questo punto Gernon si trovò a gravità “O” per un periodo di alcuni secondi.
Uscito dal tunnel, Gernon si trovò in una foschia opaca e verdastra, invece che nel cielo azzurro che aveva visto precedentemente.

“Non si vedeva niente … Tutto era immerso in questa foschia verdognola …”

Cercando di raccapezzarsi, scoprì che tutti gli strumenti elettronici di bordo funzionavano male e non fu in grado nemmeno di mettersi in contatto con il Controllo radar.
Secondo il tempo trascorso in volo, Gernon avrebbe dovuto trovarsi sui Keys di Bimini. D’un tratto nella foschia sotto l’aereoplano sfrecciò ad una velocità incredibile qualcosa simile ad un ‘isola. Poi il Controllo radar di Miami stabilì il contatto radio e riferì che un aereo stava sorvolando Miami in direzione Ovest.
Gernon rispose al Controllo del Traffico Aereo che doveva trattarsi di un altro aereo, diverso dal suo, dato che il “Bonanza”, secondo la tabella di marcia, si trovava ancora sulle Keys di Bimini.
E a questo punto avvenne il fatto più incredibile:

“improvvisamente fummo circondati da lunghe fessure nella foschia. Era come guardare attraverso le stecchedi una veneziana.Le fessure correvano parallele alla nostra direzione di volo. Diventavano sempre più larghe ed allora vedemmo Miami Beach che ci stava proprio sotto …”

Atterrato a Palm Beach, Gernon si accorse che il suo volo era durato solo 45 minuti invece che dei normali 75, e questo nonostante una deviazione di rotta che gli aveva fatto percorrere 250 miglia invece che delle 200 normali!! Sorgeva l’interrogativo: come poteva aver coperto 250 miglia in 45 minuti ad una velocità massima di 195 miglia all’ora?
Gernon cercò di andare più a fondo . Controllò le bollette relative ai consumi di carburante precedenti e scoprì che il suo aereo consumava in media 40 galloni per il medesimo volo; eppure, questa volta, aveva consumato solo 28 galloni!
Gernon stesso ammise: “ Il carburante avanzato corrisponde in effetti alla minor durata del volo, dato che il “Bonanza” consumerebbe 10 galloni circa per mezz’ora di volo in cui coprirebbe una distanza di 100 miglia circa..”
Incapace di trovare una spiegazione logica di questa incoerenza, Gernon avanza l’potesi che la “nuvola,” in cui si era venuto a trovare, si fosse spostata ad una velocità di 1000 miglia orarie!
Sommando la presunta velocità della “nube” a quella del suo velivolo, sarebbe avanzato ad una velocità di circa 180 miglia orarie e con questo si spiegherebbero il guadagno di tempo ed il risparmio di carburante.

Altre variazioni temporali sono talvolta più brevi della mezz’ora di Gernon, e talvolta assai più lunghe.

Tutto fa parte del “Triangolo delle Bermuda”…!



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10/07/2012 14:48

Lasciando fakettari come Bruce Gernon il pilota dei vortici temporali che addirittura ripeté l'esperienza del vortice nel 1996 [SM=g1420769] , un altro John Titor o fan di H. G. Wells, quanto postato è solo contorno riguardo il fake delle piramidi di cristallo.



[Modificato da eone nero 10/07/2012 14:48]
10/07/2012 16:52

Eone nero, io non escludo nulla a priori, altrimenti non è più ricerca; così la penso.
Molte cose non si possono inventare.


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10/07/2012 19:11

La ricerca per prima sfoltisce la fuffa indagando a fondo, e dato che non si possono inventare le cose è giusto evidenziarle quando sono fallaci come il doppio viaggio nel vortice temporale di Gernon e come la sfera con piramide di Brown e le piramidi di vetro di quella oscena rivista che ci ha deliziato con perle del tipo che Megan Fox fosse maschio [SM=g8180] e Obama rettiliano [SM=g10034]






[Modificato da eone nero 10/07/2012 19:12]
11/07/2012 11:16

Anche i pazzi a volte dicono la verità ...

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11/07/2012 13:13

Che i pazzi fossero sacri sin dall'antichità è risaputo, ma i fakettari hanno avuto vita difficile sin dai tempi di Hammurabi.

A volte un pazzo può dire grandi verità, ma dai ciarlatani c'è sempre poco sia da apprendere che da fidarsi.

Il taglio del World Weekly News è sempre stato di taglio fantascientifico, ed i lettori lo sapevano, notizie del tipo Megan Fox maschio, ritrovato il pomo d'Adamo, Elvis vivo, trovato l'uomo pipistrello erano all'ordine del giorno per divertire i lettori consapevoli, peccato che tale consapevolezza non esista in Italia dove viene rastrellata tutta la boutade d'olteoceano e spacciata per vera.

Dimenticavo la pagina wiki dedicata a World Weekly News

en.wikipedia.org/wiki/Weekly_World_News

Alcune copertine





Edit: aggiunto link wiki e foto del giornale.




[Modificato da eone nero 11/07/2012 13:50]
11/07/2012 17:55

Eppure molte cose si sanno da giornali e riviste scanadlistiche; non vuol dire. Altrimenti chi te le dice? qualcuno dell'"Area-51" ...?
Oppure qualche coraggioso come P. Corso.
Ma se qualcuno di noi ha fatto qualche avvistamento serio, per me è già abbastanza! (E ne ho ....) [SM=g1950684]


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11/07/2012 19:49

Stiamo discutendo delle piramidi di cristallo e di come si sia arrivati al fake, creato sulla profezia di Edgard Cayce sfruttata in seguito alle ricerche di Dr. J. Manson Valentine e di Jacques Cousteau sul muro di Bimini, rilevatosi poi di origine naturale. buttare altra carne al fuoco ci fa sviare dallo scopo del topic e non aiuta a trasformare un falso in vero.

Dopo le spedizioni Brown ha colto la palla balzo dicendo di aver ritrovato un cristallo con la 4° piramide che annuncia la nuova era, ed infatti attualmente la sfera è usata per creare energie positive negli ambienti new-age.

Le due piramidi di WWN oltre alla profezia sono ispirate alla storia di Ray Brown il cui nome è stato trasformato.

E ogni tot di tempo ci ritroviamo la bufala in salsa nuova.

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Utente Master
12/07/2012 15:05




Questa foto è un'immagine presa a caso ed inserita nell'articolo o è una foto della piramide?



Ricapitoliamo la situazione

Edgar Cayce negli anni 30 del secolo scorso fece la previsione che presto Atlantide sarebbe risorta e che le sue tracce avrebbero iniziato a vedersi presto, a Bimini stava il tempio del re Atlan che vi conservò le tavole con la storia della città.

Atlantide secondo Edgar Cayce.

La sua lettura dell’Archivio Akascico


www.edgarcayce.it/media/Atlantidec.htm

La Resurrezione di Atlantide

www.edgarcayce.it/media/resuratl.htm



Nel 1968 o 69 due scrittori americani del paranormale Robert Ferro e Michael Grumley, che dissero di lavorare sotto marjuana dato che espandeva la mente riferirono di aver scoperto "dai 5 ai 10 metri di profondità, una serie di rocce rettangolari allineate, lunghe fino a 6 metri e larghe fino a 3 metri.
I due esploratori subacquei riportarono inoltre che l’intera formazione era lunga circa 200 metri.
Ferro e Grumley scrissero un libro il cui titolo è Atlantide: autobiografia di una scoperta, nel quale narrarono la loro avventura."

"Lo scrittore Charles Berlitz (1914-2003), descrisse la scoperta dei muri di Bimini nel suo libro Misteries from forgotten worlds (1972), ma attribuì la scoperta agli archeologi Manson Valentine e Dimitri Rebikoff e al subacqueo e campione di apnea Jacques Mayol, nel settembre del 1968. "


Il mistero dei muri di Bimini

www.yurileveratto.com/it/articolo.php?Id=157

Nel 1975 Ray Brown disse di aver trovato nel 1970 dentro una piramide sommersa un cristallo contenente la 4° piramide della nuova era.

Nel 1987 il giornale Sun-sentinel pubblicò questo articolo dove parlava del ritrovamento di piramidi sommerse al largo della Florida

Underwater Pyramid Hunted Off Florida

articles.sun-sentinel.com/1987-03-16/news/8701160699_1_underwater-pyramid-treasure-hunter-flori...

Nel 1991 esce l'articolo di inizio thread del WWN con un fantomatico dottor Verlag Meyer.

Nel 2002 del National Geographics pubblica un articolo riguardo a delle presunte rovine subacquee trovate al largo di Cuba

New Underwater Finds Raise Questions About Flood Myths

news.nationalgeographic.com/news/2002/05/0528_020528_sunkencit...

Nel 2000 i ricercatori Paul Weinzweig e Paulina Zelitsky trovarono delle strutture che a loro avviso non potevano essere naturali, purtroppo il tutto venne affidato ai siti sensazionalistici, anche in questo caso sembrerebbero strutture naturali

www.morien-institute.org/interview1_ADC.html





bibliotecadelmisterio.com/2008/01/el-enigma-de-guanaha...

E qua un articolo in italiano.

www.usac.it/articoli/MEGA%20ROVINE%20SOMMERSE%20A%20CUBA.htm




Attualmente assistiamo a nuovi articoli che contengono un mix di tutte le notizie.


[Modificato da eone nero 12/07/2012 15:25]
12/07/2012 16:05

eone nero, 12/07/2012 15.05:

Attualmente assistiamo a nuovi articoli che contengono un mix di tutte le notizie.

Ottima ricostruzione socio, ed ovviamente il cocktail di notizie farcite con dosi miste tra un chilo di fuffa e 2 grammi di verità non poteva mancare.
12/07/2012 17:57

Contenti voi ...


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