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Mica e crop circle

Ultimo Aggiornamento: 23/03/2012 18:55
11/03/2012 05:10

Ciao Stefano. Ti riferisci sicuramente al “Clay-Mineral crystallization case study”. Un esperimento nato in seguito ad un caso segnalato a Logan nel 1996. Si trattava di valutare un presunto aumento di cristallinità del suolo all’interno di un crop circle. Il BLT ne scelse uno all'uopo, ad Edmonton in Canada, ed ha estratto minerali a livello del suolo. Minerali argillosi del gruppo della mica (come l’illite e le smectiti). Una volta sottoposti a diffrazione ai raggi X, registrarono degli aumenti di cristallizzazione nei campioni prelevati all’interno del pittogramma rispetto ai campioni prelevati all’esterno. In particolare un picco (catalogato “mica 001”) particolarmente importante. Ciò voleva dire, nell'opinione del BLT, che questi minerali erano stati sottoposti a una fortissima fonte di calore per diverse ore. Il Dott. Robert Coltart Reynolds Jr. (geologo e mineralogista ora passato a miglior vita) pensò a una disidratazione dei livelli inter-stratificati di smectite (minerale ad alto scambio cationico e altamente rigonfiante per assorbimento di acqua). Poi però - non mi è chiaro perchè - escluse questa eventualità. Spiegazioni non ce ne sono. La Talbott stessa dichiarò che, se così fosse, si sarebbe dovuto incendiare il campo. Poichè ciò non è avvenuto, si deve presumere che questa fonte di calore sia stata anche selettiva, agendo solamente sulla zona del crop circle e risparmiando il vicinato (ha parlato di "energie sconosciute alla scienza") Ha detto che avrebbero compiuto ulteriori studi a riguardo (che credo siano in agenda).

Ne ho parlato anche con la Talbott, insinuando che - dato per scontato che avessero usato un metodo serio, un campionamento corretto, e l'esposizione di risultati veritiera ecc eccc - sui minerali avrebbero potuto condurre analisi "in vivo" anziché solo "in vitro", e facendole anche presente che le differenze tra i due cerchi sono più macroscopiche delle differenze tra i campioni interni-esterni dei cerchi stessi. Il che significa, verosimilmente, che questa mineralizzazione non riguarda il crop circle, ma l’intero terreno. Del resto, fatta eccezione per questo picco, i restanti dati (per l'analisi che posso farne io che non sono un geologo) mi pare suggeriscano una cristallizzazione diffusa e casuale, comunque non lineare nè uniforme.

La mia ipotesi (tuttavia non confortata da alcuna prova, non avendo dati precisi a riguardo, nè specifiche competenze tecniche) è che possa essersi trattato di un evento causato da metamorfismo cataclastico, o comunque da pressione geologica (anche fortissime pressioni possono modificare la struttura cristallina dei minerali). Un terreno geologicamente diversificato all’interno dello stesso appezzamento non è qualcosa di impossibile. Lo sfaldamento di una roccia di granito produce delle “miche” come minerali primari, e vari minerali argillosi (tra cui illite e smectite) come minerali secondari; e queste argille secondarie ed i loro minerali possono essere stati trasportati altrove dal vento. Da qui si può ipotizzare che la mutazione nella cristallizzazione potrebbe essere avvenuta nella roccia di granito originaria, per pressione geologica, e poi i minerali argillosi trasportati dal vento nel terreno in questione, ove magari si sono mischiati con altri minerali già presenti (con cristallizzazioni diverse). Ma qui ci vorrebbe un geologo. La Talbott sostiene che, se così fosse stato, il Dott. Reynolds se ne sarebbe accorto.

Comunque direi che una anomalia, per quanto impressionante come questa, dovrebbe essere confrontata con un campione di controllo, non con se stessa. Quindi credo che avrebbero dovuto estrarre campioni da un altro cerchio nel grano, realizzato dall’uomo, nello stesso terreno e nelle stesse condizioni ambientali. Anzichè ricorrere al solito prelievo interno-esterno.
Non mi dilungo oltre ...
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