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La storia, le verità e le bugie di Lobsang Rampa

Ultimo Aggiornamento: 10/11/2011 12:01
09/11/2011 17:39

Sono abbastanza sicuro che qui dentro, in pochi conosceranno la storia di questo presunto lama tibetano "reincarnatosi", che tanto ha raccontato quando era in vita.
Voglio quindi postare la sua storia e le sue opere, intrise di misticismo tibetano...mistero...bugie...e possibili verità...
Ho deciso di postarlo in questa sezione perchè mi sembra la più adatta, visto che parla anche di questioni ufologiche.
Quindi inizio con qualche riga per farvi capire meglio di cosa sto per parlarvi.
Buona lettura!
E ovviamente, leggete tutto, ma prendete il tutto con le pinze!
[SM=g2201354]


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LOBSANG RAMPA

Da it.wikipedia.org/wiki/Lobsang_Rampa



Tuesday Lobsang Rampa, all'anagrafe Cyril Henry Hoskin (Plympton, 8 aprile 1910 – Calgary, 25 gennaio 1981), è stato uno scrittore britannico.
Divenne noto al pubblico britannico nel 1956 con la pubblicazione del suo libro Il terzo occhio (The third eye), uscito in Italia due anni dopo. L'autore sosteneva di essere un lama tibetano che raccontava le proprie esperienze vissute in un monastero in Tibet nel quale aveva vissuto fin dall'età di 7 anni. Due anni dopo Heinrich Harrer scoprì, tramite un investigatore privato, che l'autore del libro era in realtà un inglese che non era mai stato in Tibet e che non parlava tibetano.
Dalla "Nota del traduttore" dell'edizione italiana Mondadori del 1961: "Dice l'accusa, e testimoniano cronisti e detective: «Lobsang Rampa» è un semplice, comunissimo inglese del Devon - comunissimo almeno fino al giorno in cui, nel 1947, si fece radere a zero, si lasciò crescere una folta e profetica barba, cambiò nome in «Dr. Kuan-suo» e, con ansioso stupore della moglie, si vestì da tibetano; peggio ancora, fino al giorno in cui, due anni dopo, riavutosi da un incidente seguìto da commozione cerebrale, rivelò una personalità del tutto nuova, nel sicuro possesso di «ricordi» completamente distaccati dalle vicissitudini del suo Io anagrafico."


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LOBSANG, T. RAMPA: UN X FILES LETTERARIO

Abbiamo voluto offrire ai nostri lettori, che ancora non lo avessero fatto, la possibilità di approfondire una serie di argomenti trattati già alla fine degli anni cinquanta, da colui che si faceva chiamare Lobsang Thuesdy Rampa e diceva di essere la reincarnazione di un monaco tibetano.
Per dovere di cronaca, prima di invitare il lettore a leggere i passi salienti delle opere
di Rampa, che sono, per le nostre ricerche, più interessanti e che sono stati curati da
Luciano Pederzoli, in un mostruoso lavoro di editing e ricerca, citiamo tre lettere la
prima delle quali è comparsa sul Daily Mail del primo febbraio del 1958, dove un
giornalista di turno cerca di distruggere la figura di Rampa. Seguirà la risposta di Rampa ed infine una lettera della moglie del reincarnato Rampa.

La Versione della Stampa:

(dal Daily Mail del primo febbraio del 1958)
L’uomo accettato da migliaia di persone come il Lama tibetano del “Terzo Occhio”
si è rivelato un brillante imbroglione. Non è affatto un lama e non arriva neppure dal
Tibet. E’ un figlio di un idraulico di Plymouth, Devon….un certo Mr. Cyril Henry
Hoskins. Nella villa posta sulla sommità di una collina vicino a Dublino, lui e la
moglie vivono beatamente, come dottor Kuan e signora, con la ventisettenne Shelagh
Rowse, un tempo gaia esponenete del bel mondo del West End. La donna fa parte di
suoi numerosi seguaci che credono nei poteri celestiali ed extrasensoriali del Lama…
suscitati, secondo la sua versione, da un’operazione al cervello che gli ha conferito
il "Terzo Occhio”. Come Dr. Kuan-Sou, o sotto il suo pseudonimo preferito, Dr.
Kuan, legge le stelle e fornisce consigli in merito a problemi relativi alla salute o allo
spirito, sotto compenso di una certa parcella. Sua moglie, ex infermiera diplomata
presso l’ospedale di Richmond quando si sposarono, il 13 aprile del 1940, mi disse:
Quel libro è tutta un’invenzione. Mio marito aveva intrapreso, senza successo,
svariate professioni. Ci servivano dei soldi per vivere e così si convinse a scrivere
quella roba. I nostri introiti dipendono dalla percentuale alle vendite….
Adesso un investigatore privato di Liverpool lo ha tacciato d’essere uno dei più
grandi imbroglioni del secolo…
Le rivendicazioni del Dr. Kuan sono state esposte con dovizia di particolari nel suo
libro. Sulla copertina, descrive come, all’età di sette anni, sia entrato in un
monastero tibetano e come il Dalai Lama abbia decretato che le sue eccezionali
qualità di sensitivo erano state determinate da un operazione chirurgica nota come
“L’apertura del terzo occhio”.
Nel libro spiega il suo travaglio, durato diciassette giorni, che gli conferì il terzo
occhio…..
Tuttavia non è mai stato nel Tibet. Non ha mai affrontato un’operazione al cervello.
E’ un uomo malato con un disturbo cardiaco del cuore ed altri acciacchi.
Eccovi alcune delle sue affermazioni: Dopo aver lasciato il Tibet, ha combattuto con
le forze nazionaliste cinesi contro il Giappone ed è stato fatto prigioniero. Dopo la
caduta della prima bomba A sul Giappone, è scappato su una imbarcazione da pesca
alla volta della Corea ed ha raggiunto l’Inghilterra passando da Mosca e
successivamente da New York. Ha volato su un disco volante ed è figlio di un
principe del Tibet.
Questa è invece la realtà. Ha 47 anni, è figlio di un idraulico rispondente al nome di
Joseph Henry Hoskins. Dopo aver abbandonato gli studi, ha aiutato il padre fino alla
morte di questi, nel 1937, dopodiché, assieme alla madre, si è trasferito nel
Nottinghamshire. Ha lavorato in una fabbrica produttrice di strumenti chirurgici,
dopo è passato impiegato frequentando per corrispondenza una scuola di ingegneria.
Successivamente si è raso il capo, si è lasciato crescere la barba e ha mutato il nome
in dottor Kuan-Suo.
Ora lui e la moglie vivono presso la signora Rowse, figlia di Johon Isherwood,
padrone della cartiera di New Mills, nel Derbyshire, a Howth vicino a Dublino.
Benchè ammalato, Mr. Oskins mi inviò un messaggio nel quale difendeva a spada
tratta l’autenticità del libro. Essa diceva: La vicenda è vera ma per motivi
specialissimi, l’identità dell’autore tibetano non può essere rivelata. Non ho mai
insudiciato nessuno in vita mia, per nessun prezzo, e non lo farò certo ora. Ormai mi
restano poche speranze di vita. Questo nuovo disturbo le sta riducendo
ulteriormente. E’ solo la coscienza a guidarmi. Ho avuto un’esistenza amara e
difficile e , nonostante la pubblicità negativa che è stata fatta attorno al mio nome,
ritengo di star facendo ciò che è giusto.
Il marito della signora Rowse, Johon, ex ufficiale dell’esercito, abitane a Kensington,
ci ha riferito l’altra sera nel suo ufficio cittadino: Sono al corrente delle notizie che
circolano su Lobsang rampa, ma non ci credo assolutamente e non ho nessuna voglia
di discuterne. Lo conosco da due anni e sono convinto che sia in buona fede. E’ stato
ospite a casa mia, un buon amico sia di mia moglie che mio personale, e sono
certissimo che non si tratti di un imbroglione.
La madre della signora Rowse, Margaret mi ha detto: Mia figlia mi ha raccontato
che è un brillante chirurgo e, implicitamente, è convinta che provenga da una
famiglia tibetana di alto rango. Ritiene inoltre che sia dotato di straordinari poteri
extra sensoriali.
Il suo agente, Mr. Brooks di Mayfar, così parla: Sono sorpreso. E’ dotato di
straordinarie facoltà telepatiche, delle quali mi ha dato prova i molte occasioni.
Mr. Warburg, direttore della casa editrice che ha pubblicato il libro, sostiene: Sono
molto sorpreso. Credevo fosse cinese. Noi stessi non eravamo molto sicuri de libro e
pertanto l’abbiamo inviato in visione a venti diverse persone, le quali hanno tutte
fornito opinioni diverse. Nella prima edizione abbiamo pubblicato una prefazione
nella quale sostenevamo di non poter garantire l’autenticità dei fatti e che
lasciavamo ogni giudizio al lettore. E’ stata comunque pubblicata come una sotria
vera.

La risposta di Lobsang Rampa:
(dal libro di Douglas Baker, “L’apertura del terzo occhio”, Gruppo editoriale
Armenia , 1999)
Il Terzo Occhio è assolutamente veritiero e tutto quanto ho scritto in quel libro
corrisponde a verità. Io, un Lama tibetano, attualmente occupo ciò che era in origine
il corpo di un uomo occidentale, e tale fenomeno si verifica con l’esclusione
permanente e totale dell’ex-occupante. Questi mi ha dato il pieno assenso, felice di
sottrarsi alla vita su questa Terra in considerazione della mia pressante necessità.
L’effettivo mutamento si è verificato il 13 giugno del 1949 ma la strada ha dovuto
essere preparata qualche tempo prima. So di avere un compito speciale da assolvere
e mi sono reso conto che, per svariate motivazioni ad esso connesse, sarei dovuto
venire in Inghilterra. Sul fine del 1947,mediante telepatia, riuscii ad inviare delle
impressioni alla persona adatta. Nel febbraio del 1948 questi mutò il suo nome
legale di Deed Pool assumendo quello di Kuan-Suo.
Per facilitare tale metamorfosi, la persona in questione cambiò indirizzo svariate
volte e perse i contatti con la totalità di amici e parenti. Il 13 giugno del 1949 ebbe
un leggero incidente, culminante in una commozione cerebrale, che “gli fece perdere
la nozione di se steso”. Ciò consentì il mio avvicendamento.
Successivamente tentati con molto impegno di trovarmi un lavoro in Inghilterra ma,
per diversi motivi, mi manco l’assistenza dell’ENTE INTERESSATO. Per anni ed
anni mi recai periodicamente presso gli uffici di collocamento di Tavistock Square, a
Londra. Mi rivolsi anche a svariate agenzie private, corrispondendo ad esse notevoli
somme, ma nessuna fece qualcosa per trovarmi un’occupazione.
Per un certo periodo vissi con i risparmi che avevo accantonato e quel poco che
riuscivo a guadagnare come collaboratore esterno di case editrici o società
pubblicitarie.
O uno speciale compito da adempiere in quanto, durante la mia vita nel Tibet, sono
stato sulle Montagne del Chang Tang dove ho visto un’apparecchiatura che consente
alle persone di vedere l’Aura umana.
Sono un sensitivo e pertanto in grado di vedere l’Aura, come ho dimostrato svariate
volte ad un sacco di gente, ma mi rendevo conto che, se i medici ed i chirurghi
fossero stati in grado d’individuare l’aura umana, avrebbero potuto determinare le
varie malattie a carico dell'organismo umano prima che fosse troppo tardi.
Non riuscii a venire in Inghilterra nel corpo che prima possedevo. Ci provai ma
invano.
L’aura è semplicemente una corona di scarico del corpo, della forza vitale. E’ simile
alla corona di scarico che si forma attorno ai cavi dell’alta tensione, fenomeno al
quale chiunque può assistere nelle notti di nebbia: Se le ricerche in tal senso fossero
sovvenzionate in modo considerevole, la scienza medica troverebbe fra le mani uno
degli strumenti più potenti per la cura delle malattie.
Dovevo disporre di denaro per condurre in porto la mia missione, ma non mi sono
mai fatto pagare per curare le malattie di quanti si rivolgevano a me o, comunque,
per sgravarli del fardello che si portavano sulle spalle, come un certo tipo di stampa
vorrebbe far credere.
Perché ho scritto IL TERZO OCCHIO? Non certo perché morivo dalla voglia, ma
per la disperata necessità di trovare un lavoro che mi consentisse di portare avanti il
mio compito. Mr. Brooks disse che avrei dovuto scrivere un libro. Risposi che non ne
avevo alcuna intenzione e così ci lasciammo. Lui mi scrisse suggerendomi, ancora
una volta, che avrei dovuto farlo. Nel lasso di tempo intercorrente fra il colloquio ed
il ricevimento della lettera, mi ero presentato per altri posti ma ero stato rifiutato.
Così con molta riluttanza, accettai l’invito di Mr. Brooks e, ancora una volta,
ribadisco che tutto quanto è scritto nel libro corrisponde a verità. Così com’è vero
l’intero contenuto del mio secondo libro IL LAMA MEDICO. Non bisogna prestare
molto affidamento agli “esperti”, ai “saggi tibetani” quando si vede come un esperto
contraddice l’altro, quando non riescono a mettersi d’accordo su ciò che è giusto e
ciò che è sbagliato. Inoltre, in fin dei conti, quanti saggi tibetani sono entrati in un
monastero all’età di sette anni, hanno compiuto tutto il percorso della vita come tali
e alla fine hanno assunto il corpo di un occidentale? Io l’ho fatto.

Testimonianza di Sanya Kuan S.R.N.:
(dal libro di Douglas Baker, “L’apertura del terzo occhio”, Gruppo editoriale
Armenia , 1999)
E’ tutta una manfrina…. Per quanto mi è dato di vedere, il gran rumore fatto attorno
all’autore del Terzo Occhio non ha sortito altro effetto che quello di aumentare il
prestigio di Lobsang Rampa, portando più che mai il suo best seller, all’attenzione
pubblica. Una signora, emerita autorità nel campo delle discipline e religioni
orientali, ha espresso il parere che, se i fatti corrispondessero a realtà, Lobsang
Rampa sarebbe un personaggio davvero straordinario. Ora è sicura che infatti sono
veri.
Molti si porranno degli interrogativi sulla sorte di colui che aveva occupato quel
corpo occidentale prima che fosse occupato da un tibetano ed io, in qualità di
moglie, vorrei dire qualcosa in merito agli avvenimenti che hanno potato a quel
cambiamento di personalità.
Alle prime avvisaglie di qualcosa di diverso, rimasi alquanto sorpresa.
Conducevamo una quieta esistenza nel Surrey, dove mio marito esplicava funzioni di
consulente presso un Istituto per corrispondenza. La guerra era finita da due anni.
Tutto avvenne difatti verso il finire del 1947. Dopo essere rimasto tranquillamente a
sedere per alcun minuti, mi disse: “Sto per cambiare nome”. Sorpresa oltre ogni
dire, lo fissai sbigottita poiché non riuscivo a capire la motivazione.
Non avevamo niente da nascondere, nulla da cui scappare. Mi ci vollero alcuni
minuti per riprendermi, dopodiché lui continuò. “sì non ci chiameremo più Deed
Pool, bensì Kuan-Suo.”
Alla fine del mese di febbraio del 1948, tutte le formalità erano state espletate e non
avevamo più alcun diritto al nostro cognome precedente. Il datore di lavoro di mio
marito non l’aveva certo presa molto bene. Ma d'altronde non poteva fare molto,
soprattutto tenendo conto che, proprio in quei giorni, anche uno dei direttori della
società aveva apportato u mutamento alle su generalità.
Naturalmente tutti pensarono che eravamo usciti di seno, ma la cosa non mi
preoccupava affatto.
Avevo vissuto con mio marito per otto anni e sapevo che, quando si metteva in testa
di far qualcosa, ne aveva anche un valido motivo. Tuttavia ci accorgemmo ben presto
che, rivolgendoci la parola, la gente non ci chiamava più per nome e, anche dopo
averlo visto scritto, non sembrava in grado di pronunciarlo; per quel motivo, in un
secondo tempo, l’abbiamo contratto in Ku’an. Voglio mettere bene in chiaro questo
punto perché, in nessuna circostanza, siamo ricorsi ad uno pseudonimo come da
alcune parti si è sostenuto in malafede.
Più o meno in quel periodo, mio marito parlava molto dell’oriente e, in alcune
occasioni, amava anche indossare abiti orientali; spesso aveva un’aria molto
preoccupata e, diverse volte, cadeva in uno stato di Trance e parlava i una lingua
sconosciuta, che ora credo sia appunto un idioma dell’est. Nel luglio del 1948 prese
di nuovo una decisione improvvisa… stavolta quella di rinunciare all’impiego, ciò
che fece con grande costernazione del suo datore di lavoro che l’aveva sempre
ritenuto un elemento prezioso e coscienzioso.
Dietro questa cosa c’era la determinazione di lasciare la zona e perdere così ogni
contatto, cosa che facemmo.
Nel giro di un anno avevamo completamente perso di vista tutte le precedenti
conoscenze e abbandonato ogni legame con l’esistenza precedente. Facevamo in
modo di sbarcare il lunario con quanto avevamo risparmiato e con i proventi che
raccimolavamo dalle varie forme di collaborazione editoriale.
Il giorno in cui mi capitò di guardare fuori dalla finestra e di vedere mio marito
riverso ai piedi di un albero de giardino, costituisce per me un ricordo indelebile. Mi
precipitai fuori e, quando lo raggiunsi, si stava riprendendo m a me, infermiera
diplomata, parve intontito o qualcosa di simile. Quando alla fine riacquistò
conoscenza, sembrava comportarsi in modo diverso, a me incomprensibile.
Dopo averlo accompagnato all’interno dell’abitazione, dove lo sistemai sul letto di
una stanza al primo piano, pensai subito di far venire un medico al più presto
possibile, ma stavo facendo i conti senza di lui….quasi intuendo la mia angoscia, mi
pregò di non farlo, assicurandomi che stava bene. In effetti parlava in modo molto
diverso, più esitante, quasi avesse difficoltà, con la lingua, ed anche la voce
sembrava più profonda.
Per un certo periodo mi preoccupai, poiché avevo l’impressione che avesse subito
una certa alterazione della memoria… come se facesse dei calcoli prima di parlare o
di muoversi; solo più tardi appresi che si stava sintonizzando sulla mia mente per
vedere cosa mi aspettavo da lui.
Non mi vergogno ad ammettere che, all’inizio, ero alquanto sconvolta, ma ora la
cosa mi pare del tutto naturale.
Tuttavia non smetterò mai di chiedermi come una persona così comune come me
abbia potuto essere tanto intimamente associata ad un fenomeno straordinario quale
l’avvento di un Lama tibetano nel mondo occidentale.


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Posterò il resto del materiale volta per volta, in maniera che chi legge potrà seguire il tutto con calma.
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Utente Master
09/11/2011 17:48

Non conosco il fenomeno ma mi sà che è roba per eone, che se ne intende di brutto; dalla panza sembra si sia reicarnato parecchio però hehe.. [SM=g6794]
[Modificato da IRONMAN.75 09/11/2011 17:49]
09/11/2011 17:59

So già l'idea di eone su questa storia. Che è stato sbugiardato il tizio in questione, ed in effetti è stato cosi. Anche se ovviamente lui ha insistito fino alla fine a dire che era tutto vero quello che ha scritto.
Per questo ho scritto all'inizio di prendere con le pinze quanto si ha letto e si leggera su questo "personaggio".
L'ho proposto perchè sono un fermo sostenitore della conoscenza in ogni suo diramazione. Mi spiego meglio...
Credo fermamente che bisogna ascoltare, studiare, conoscere ogni versione dei fatti. Anche quelle che non ci piacciono.
La conoscenza ed il sapere sono un bene prezioso. In ogni sua forma.
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10/11/2011 10:33

Qui di seguito troverete alcune pagine in italiano del libro "Il terzo occhio":
www.megaupload.com/?d=NF15M8CU

Riporto alcuni passi per invogliare alla lettura:

Al centro della caverna (situata sotto il Potala) si levava una lucente, nera casa... una casa che sembrava fatta d'ebano levigato. Strani simboli ne avvolgevano i lati, e diagrammi simili a quelli che avevo veduto sulle pareti della galleria del lago. Ci avvicinammo a questa casa e varcammo la soglia della larga, alta porta. All'interno si trovavano tre nere bare di pietra, scolpite e incise in modo curioso. Le bare non avevano coperchio. Sbirciai dentro e, scorgendone il contenuto, trattenni il fiato, sentendomi venir meno. “Figlio mio” esclamò l'abate che ci guidava “contemplale. Furono Dei nella nostra terra, ai tempi che precedettero le montagne. Si aggirarono per il nostro Paese quando i mari ne bagnavano le coste e quando nel firmamento si trovavano stelle diverse. Guardali, perché nessuno, tranne gli iniziati, li ha mai veduti.” Guardai ancora, affascinato, in preda a un timore reverenziale. Tre figure d'oro giacevano dinanzi a noi, completamente nude. Due uomini e una donna. Ogni linea, ogni minimo segno di quei corpi erano fedelmente riprodotti dall'oro. Ma quali dimensioni! La donna aveva una statura di almeno tre metri, e la statura del più alto dei due uomini non era inferiore ai quattro metri e mezzo. Avevano la testa grande e alquanto conica alla sommità. Le mascelle erano strette, con una bocca piccola, dalle labbra sottili. Il naso era lungo e stretto, mentre gli occhi, non obliqui, erano profondamente infossati. Non li si sarebbe detti corpi imbalsamati... ma addormentati.
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10/11/2011 11:20

Re:
IRONMAN.75, 09/11/2011 17.48:

Non conosco il fenomeno ma mi sà che è roba per eone, che se ne intende di brutto; dalla panza sembra si sia reicarnato parecchio però hehe.. [SM=g6794]



Ci ho vissuto da ragazzo con Lobsang Rampa [SM=g8362]

Nel senso che mi sono scolato tutti i suoi libri da ragazzo, quanti bei sogni e purtroppo infranti quando si è scoperto che si trattava di un'autore inglese, tale Cyril Henry Hoskinson.

Da Wiki leggiamo:

"Cyril Henry Hoskinson divenne noto al pubblico britannico nel 1956 con la pubblicazione del suo libro Il terzo occhio (The third eye), uscito in Italia due anni dopo. L'autore sosteneva di essere un lama tibetano che raccontava le proprie esperienze vissute in un monastero in Tibet nel quale aveva vissuto fin dall'età di 7 anni. Due anni dopo Heinrich Harrer scoprì, tramite un investigatore privato, che l'autore del libro era in realtà un inglese che non era mai stato in Tibet e che non parlava tibetano.

Dalla "Nota del traduttore" dell'edizione italiana Mondadori del 1961:

"Dice l'accusa, e testimoniano cronisti e detective: «Lobsang Rampa» è un semplice, comunissimo inglese del Devon - comunissimo almeno fino al giorno in cui, nel 1947, si fece radere a zero, si lasciò crescere una folta e profetica barba, cambiò nome in «Dr. Kuan-suo» e, con ansioso stupore della moglie, si vestì da tibetano; peggio ancora, fino al giorno in cui, due anni dopo, riavutosi da un incidente seguìto da commozione cerebrale, rivelò una personalità del tutto nuova, nel sicuro possesso di «ricordi» completamente distaccati dalle vicissitudini del suo Io anagrafico."
[1]

Ma un dubbio c'è, per natura non sono un complottista, ma quanto ipotizzato dall'autore del sito Fenice.info sembra avere elementi di riscontro.

L'autore del sito fa giustamente notare una differenza abissale tra i primi libri attribuiti a Rampa e quelli editi dopo il 1970, questo è verificabile da chiunque.

Mentre i primi libri sono scritti da una persona coltissima e profonda conoscitrice di determinati aspetti del misticismo tibetano, gli altri sembrano arrivare dalla penna di un villico bifolco.

Lui attribuisce questo ad una canalizzazione, personalmente penso a due ipotesi, la prima che Hoskinson abbia subito qualche trauma ed abbia perso la vena letteraria, la seconda che potesse trattarsi di due autori diversi o almeno che potesse essere il frutto di un lavoro a 4 mani, nulla di esotico o trascendentale, solo che chiunque fosse ha segnato un'epoca ed ancora oggi il suo culto è vivissimo, a seuito il sito a lui dedicato.

www.lobsangrampa.org/



Riporto dal sito la Fenice.

"HANNO FALSIFICATO I SUOI LIBRI
di JB

Qualcuno ha falsificato parte dell'opera di Tuesday Lobsang Rampa: un monaco tibetano scampato all'invasione del suo Paese, autore del best-seller Il terzo occhio (1955), e di altri libri che tramandano la Sapienza esoterica degli antichi Lama.

Lobsang Tuesday Rampa in realtà è deceduto tra il 1966 e il 1971, lasciando il suo ultimo libro "L'eremita" incompleto, scritto fino al cap.7 - giusto prima di rivelare i segreti dell'eremita. (Si direbbe che non fosse ancora giunto il momento Destinato.) Ignoti (forse la persona che gli faceva da prestanome, forse la moglie di lui - certamente, una persona di scarsa cultura ed altamente ignorante in campo esoterico) ha rattoppato in qualche modo l'opera incompleta, e l'ha pubblicata a nome di Rampa nel 1971. Facendola seguire, nel 1980, da "Il saggio del Tibet": una volgare riscrittura, infarcita di fesserie, di un libro che il vero Rampa aveva già scritto: "La caverna degli antichi" (1963).

L' "imperativo categorico" Don't let me be misunderstood! (le parole che chiudono la canzone di Battiato campane tibetane) mi spinge a denunciare questa bieca operazione commerciale che mina alla credibilità dell'intera opera di Rampa, e a fornire a chi fosse interessato ad approfondire l'argomento i seguenti elementi in mio possesso:


Ne "L'eremita", Lobsang pone storicamente Maometto prima di Gesù: un errore grossolano già per chiunque abbia frequentato le scuole dell'obbligo - figuriamoci poi per Rampa, cui fu impartita un'approfonditissima storia di tutte le religioni.
Sempre ne "L'eremita", al capitolo X, si parla di uomini pervertiti, dai desideri sessuali depravati - moralismo del tutto alieno a Rampa, che al capitolo IV di "Storia della mia vita" scriveva: "Il sesso usato a proposito e in un certo modo nell'amore, può suscitare le vibrazioni [Kundalini] di una persona. [I cattolici credono che] serva semplicemente alla procreazione dei figli, cosa che NON è lo scopo principale del sesso." - tutt'altro che una posizione moralista nei confronti degli svariati tipi esistenti di sessualità.
Ne "Il saggio del Tibet" il piccolo Lobsang ripete ossessivamente la stessa domanda (a proposito di Atlantide, o del perchè della conservazione), ed arriva a comportarsi addirittura irrispettosamente nei confronti del suo maestro - il lama Mingyar Dondup cui tanta venerazione mostrava in tutti i libri precedenti. Questo va assolutamente contro il Sacro rispetto che giustamente si tributava agli anziani e ai Sapienti: la sola idea di mostrarsi irrispettoso verso il suo maestro avrebbe scandalizzato il vero Rampa.
Nello stesso libro, colpisce la fissazione che un maestro Tibetano ha di citare i nomi latini delle piante - nomi che un qualunque ignorante occidentale può trovare sull'enciclopedia ritenendo così di dar lustro alla sua opera, ma che difficilmente un lama Tibetano avrebbe impiegato (in quanto depositario di un sapere pluri-millenario nella sua lingua d'origine, che non era certo il latino) - e se pure avesse conosciuto i termini, non se ne sarebbe riempito la bocca per mostrare la sua erudizione al giovane discepolo.
Poi a un certo punto si legge di un globo di luce di cui si parla come una lampada al neon, e si specifica che esso si accende con dei sensori etc.: ebbene, dello stesso globo di luce (in "La caverna degli antichi") si diceva chiaramente che non si spegneva mai.
E ancora: al capitolo 4, Lobsang racconterebbe: "presi la carne con le mani finchè il lama mi disse di usare la forchetta". A parte l'idiozia di trovare una forchetta su un disco volante alieno venuto sulla Terra in epoche antidiluviane.. I monaci tibetani sono risaputamente vegetariani.
Stesso capitolo, dove il maestro spiega le ragioni dell'estinzione della razza aliena: "avere 12 mammelle sarebbe piuttosto utile, ma la razza si estinse perchè.. se la donna aveva dato alla luce molti figli, i suoi seni diventavano talmente penduli che non era in grado di camminare senza inciamparci". E lo dice seriamente!
E, via di questo passo, esplorando il disco volante (!) incontrano: vasetti sottovuoto, forno a microonde, l'acciaio, stampelle, etc. - demenziale elenco di invenzioni umane del XX secolo suppergiù.
Rampa - quello vero - non aveva alcun bisogno di inventarsi niente. Ma chiunque abbia letto la sua opera anteriore agli ultimi due falsi si rende conto del drastico ed improvviso crollo di credibilità che sta fra il capitolo 6 (autentico) e il capitolo 7 (falso) de "L'eremita". E che il successivo "Il saggio del Tibet" (già poco credibile per via del titolo: Rampa non avrebbe mai scelto un titolo così borioso) si rivela essere una specie di parodia malriuscita de "La caverna degli antichi".

Oltre all'analisi filologica (basata sulla disamina dei testi), questa vile frode (ai danni sia del lettore, ma soprattutto ai danni delle Verità per le quali Rampa sacrificò la sua intera esistenza) risulta dalla seguente, semplice, cronologia elementare:

Nel 1° capitolo de "Il medico venuto da Lhasa", Rampa ci rivela indirettamente la sua età: se fosse partito da Lhasa a 20 anni esatti (ma è probabile che ne avesse qualcuno di più), dovrebbe essere nato nel 1907.

Nel 1955 (all'età minima stimata di 48 anni) pubblicò il best-seller che lo rese famoso: "Il terzo occhio", cui fece seguire (tra il 1955 e il 1960) "Il medico venuto da Lhasa", "Storia della mia vita" (1960), "La caverna degli antichi" (1963), nel 1965 "You forever" (stupidamente trasformato in "I segreti dell'aura" dall'editore italiano) e infine, nel 1966, "La veste color zafferano".

Viste queste premesse, restano da chiarire almeno quattro punti fondamentali:

Come mai, dopo aver offerto lezioni per corrispondenza a chiunque fosse interessato (cfr. l'introduzione a "You forever"), a partire dalla pubblicazione de "L'eremita" si rifiuta di rispondere alle lettere dei lettori?

Rampa ripeteva spesso che le sue condizioni fisiche si stavano aggravando rapidamente - e che pertanto era consapevole di come non gli restasse più molto tempo per completare la sua opera di divulgazione dell'antica saggezza (che, minata dall'invasione cinese del Tibet, rischiava di sparire). Ha sempre scritto in media un libro ogni due anni salvo - guarda "caso" - "L'eremita", che esce a 5 anni di distanza dal precedente, e "Il saggio del Tibet", addirittura 9 anni dopo "L'eremita"?

Se a 53 anni riversava in pessime condizioni cardiache (cfr. cap.X di "Storia della mia vita"), in quale stato di salute si sarebbe dovuto trovare a 64 anni ("L'eremita") e addirittura a 73 ("Il saggio del Tibet")?

Per quale ragione, uno che detesta dover stare a scrivere (cfr. "Storia della mia vita"), avrebbe ri-scritto "La caverna degli antichi" facendola diventare "Il saggio del Tibet" (grossolano già a partire dal titolo, figuriamoci poi nei contenuti succitati)?
La morte di Lobsang Rampa fu persino annunciata, quando di dovere: tanto da spingere l'usurpatore a smentirla all'atto di pubblicare il primo falso (cfr. l'epilogo de "L'eremita": "qualcuno aveva sparso la voce che ero morto"..). Nel 1971 (data di pubblicazione de "L'eremita": opera postuma fino al capitolo VI incluso, falsificata grossolanamente dal cap.VII in poi) e nel 1980 ("Il saggio del Tibet", falso-marcio), Tuesday Lobsang Rampa non era più in questo mondo a difendere dalle grinfie di vili speculatori i suoi diritti morali di autore e spirituali di Religioso.

CHI HA INFANGATO IL BUON NOME DI RAMPA?

di JB - immagini tratte dal sito di Daniel W. Harris

Come Rampa dettagliatamente racconta in un suo libro, a causa delle gravissime condizioni in cui riversava il suo corpo fisico (già duramente provato dalle torture subite nel campo di concentramento), per consentirgli di portare a termine la sua missione gli venne concesso di "prendere in prestito" il corpo di un tapino inglese, consenziente poichè stanco della vita che conduceva.

Che si tratti proprio dell'inglese Cyril Henry Hoskinson?

"Costui, all'inizio degli anni '70, si presentava come un iniziato tibetano, anzi sosteneva di essere un vero e proprio lama e di conoscere perfettamente gli scritti del buddhismo tibetano conservati nelle biblioteche di monasteri situati in regioni del tutto inaccessibili agli stranieri." (Paolo Vicentini)



Assai verosimile:

nella mia ipotesi del 1994 (quando ancora ignoravo che qualcuno s'era preso la briga di andare a stanare la "vera identità" del misterioso Lobsang Tuesday Rampa), ero giunto alla conclusione che il VERO Rampa se ne fosse andato tra il 1966 e il 1971.
come riportato da Paolo Vicentini, "Rampa" cominciò a incensarsi soltanto a partire dagli anni '70 - quando invece il suo maggior successo l'aveva ottenuto nel 1955 col suo libro-rivelazione "Il terzo occhio", un (anzi: IL) best-seller dell'anno.



La risposta più plausibile risulta dunque la seguente:

alla morte del suo corpo fisico, Rampa è sopravvissuto per qualche tempo in quello di Hoskins - un lungo episodio di channeling, durato qualche giorno o forse delle settimane (o magari erano ripetuti episodi di channeling, e Hoskins collaborava: Rampa scriveva i libri, e Hoskins li faceva pubblicare traendone il 100% del guadagno).
quando Rampa ha abbandonato il piano fisico (in anticipo rispetto ai suoi piani), Hoskins si è risvegliato - ritrovandosi per le mani i primi 6 capitoli di un libro che egli aveva solamente veicolato, e del quale non ci capiva un'acca.

il resto è ovvio: pur di continuare a lucrare sul nome famoso di cui egli era l'unico titolare legale, Hoskins si è improvvisato scribacchino - raffazzonando il seguito di "L'eremita" a partire da "La caverna degli antichi", e inventandosi di sana pianta i ridicoli libri successivi. [Tanto per citarne uno, "La mia visita sul pianeta Venere"!!]

Come già dimostrato nella disamina di "L'eremita" e "Il saggio del Tibet" (dal capitolo 7 in poi), vi è indiscutibilmente un abisso tra i contenuti e lo stile del vero Lobsang Rampa, e le demenziali fesserie scimmiottate da un ciarlatano incapace che ne ha usurpato il buon nome: "chè tanto quei fessacchiotti dei fans comprano qualsiasi porcheria purchè firmata col nome del loro beniamino".

Si può credere o non credere nel channeling, ma neanche il più ostinato dei positivisti ("non credo se non tocco con mano") può mancare di osservare che il Rampa anteriore al 1971 è una persona colta e profonda, mentre quello successivo è assai ignorante, rozzo e naif. Basta un sommario esame filologico per stabilire che si tratta di due scrittori diversi!

QUALCHE ALTRA NOTIZIA.. da AETOS

Su Lobsang Rampa ne sono state dette di tutti i colori, [ma] non possiamo condannarlo sulla base di inattendibili informazioni scaturite da investigazioni chiaramente pilotate e legate ad un preciso disegno che aveva come obiettivo quello di screditare completamente il "pericoloso" monaco. .. Recentemente anche lo stesso fratello del XIV Dalai Lama, ha preferito "disconoscere a mezza bocca" il Lama in questione, probabilmente perché ha ritenuto estremamente difficile esplicare con chiarezza le posizioni del famoso Lama. Motivo? Probabilmente le scarse conoscenze degli occidentali rispetto ad alcuni fenomeni tipici del tantrismo.

.. Tuesday Lobsang Rampa era ricercato dai servizi segreti cinesi e giapponesi per "problemi" legati ad alcuni episodi accaduti durante la seconda guerra mondiale. Rampa provò più volte a cambiare identità e si rifugiò in vari paesi tra l'Europa e le Americhe (tra questi il Canada). Rampa si affidò per curare le edizioni dei suoi scritti, a diverse persone proprio perché sarebbe stato incauto nel farlo personalmente, proprio questo causò la lunga serie di equivoci che spinsero alcuni ad investigare sulla vera identità dell'autore dei suoi nove famosissimi scritti. Le investigazioni portarono ad identificare Tuesday Lobsang Rampa dapprima come idraulico inglese, poi come taxista newyorkese, successivamente come disoccupato canadese .. calzolaio-panettiere-pittore-fruttivendolo-marinaio-muratore-matto-elettricista-disegnatore-marconista-sarto-falegname-meccanico-tuttofare.

.. La moglie di Hoskin, Sarah Anne, dichiarò che il marito aveva scritto tutte cose verissime per conto del vero lama nascosto sotto lo pseudonimo di Lobsang Rampa, il dottor Ku'an, che si teneva nascosto per timore dei comunisti cinesi. Nel 1959 e 1960 "Rampa" pubblica due nuovi volumi - Il medico venuto da Lhasa e Storia della mia vita - in cui il rapporto fra Ku'an-Rampa e Hoskin è riconosciuto, ma spiegato in un modo inatteso. Dopo essere diventato dottore in medicina in Cina, Rampa diventa medico militare nell'esercito cinese ed è catturato e torturato dai giapponesi. È in un campo di prigionia a Hiroshima il giorno in cui è sganciata l'atomica, ma riesce a fuggire su una nave di pescatori. La nave lo sbarca in Russia dove, dopo varie peripezie, è arrestato, nuovamente torturato e condannato alla deportazione in Polonia. Mentre viaggia verso la Polonia in un camion, ha un incidente stradale. Inconscio, visita la Terra dei morti dove incontra il suo vecchio maestro, il lama Mingyar Dondup (nel frattempo ucciso dai comunisti), che gli ricorda la sua missione di far conoscere il Tibet in Occidente. All'obiezione secondo cui il suo corpo è ormai in pessime condizioni, il maestro risponde che ben presto potrà possedere il corpo di un occidentale. Questo avviene dopo qualche anno, una fuga dal campo di concentramento polacco e un viaggio in America. Tornato in Tibet, Rampa lascia il suo corpo inanimato in un luogo inaccessibile dell'Himalaya, vegliato da monaci di fiducia. Il suo spirito viaggia verso Londra dove si impossessa del corpo di Cyril Hoskin, che nel frattempo è stato avvertito in sogno da un lama e ha accettato lo scambio. Nel corpo di Hoskin, Rampa ha alcuni problemi - per esempio, non riesce a recuperare la conoscenza della lingua tibetana, che aveva cancellato dalla sua memoria per auto-ipnosi in Giappone allo scopo di non rivelare inavvertitamente i segreti dei lama ai suoi torturatori. Dal mondo spirituale il suo maestro gli ordina poi di trasferirsi in Irlanda, un'isola che farebbe parte del continente perduto di Atlantide, poi negli Stati Uniti e in Canada (dove morirà, a Calgary).

"IL TERZO OCCHIO" da AETOS

Il libro narra la giovinezza di Tuesday Lobsang Rampa, il figlio di un ministro del tredicesimo Dalai Lama. A sette anni gli astrologi gli predicono un futuro monastico, e Lobsang chiede di entrare come novizio nel Tempio della Medicina. Dopo avere superato con successo un severo esame di ammissione, è ammesso nel monastero. L'abate profetizza che il Tibet cadrà nelle mani di invasori stranieri, e che il piccolo Rampa è stato scelto per imparare rapidamente, quindi preservare e diffondere i suoi antichi insegnamenti esoterici. A questo scopo è sottoposto a un indottrinamento intensivo, perché apprenda prima dei dodici anni quanto normalmente un lama impara in una vita di studi. Nel giorno del suo ottavo compleanno una particolare operazione chirurgica gli apre un foro nel cranio tra i due occhi: è il "terzo occhio" che gli permette di percepire realtà spirituali come l'aura che circonda invisibilmente le persone. A dodici anni diventa un lama medico, un trappa, e accompagna il suo tutore - il celebre lama Mingyar Dondup - in diversi viaggi per la raccolta di erbe medicinali. Il Dalai Lama usa il suo "terzo occhio" per leggere l'aura dei visitatori. Messo di fronte a emissari cinesi, l'adolescente Rampa ne smaschera così rapidamente le intenzioni ostili. A sedici anni, dopo altri severi esami, diventa un lama, e poco dopo il Dalai Lama lo eleva al rango di abate. È iniziato come abate in una "cerimonia della piccola morte", in cui viaggia nel mondo astrale per tre giorni regredendo all'epoca preistorica in cui la Terra è stata sfiorata da un altro pianeta. È a causa di questo incidente che il Tibet - che allora si trovava in riva al mare - è stato letteralmente sbalzato tra le montagne nevose dell'Himalaya. Infine, il Dalai Lama nel 1927 invia il giovane Rampa in Cina perché, già esperto nella medicina tradizionale tibetana, studi anche quella dei cinesi e degli occidentali. Nelle ultime pagine del libro, Rampa lascia Lhasa mentre dalle finestre del Potala si leva un aquilone solitario. Quando il libro è pubblicato, nel 1956, il Times lo saluta come una straordinaria testimonianza della vita e della spiritualità tibetana." [2]



Fonti:

[1] it.wikipedia.org/wiki/Lobsang_Rampa

[2] www.fenice.info/start.asp?p=/italiano/rampa.asp



10/11/2011 11:59

Grazie eone. Articolo molto interessante!
Quindi i libri del vero Rampa, se non erro dovrebbero essere questi:

1. T. Lobsang Rampa – IL TERZO OCCHIO - Oscar Mondadori 1958
2. T. Lobsang Rampa – IL MEDICO VENUTO DA LHASA - Ed. Astrolabio 1959
3. T. Lobsang Rampa – STORIA DELLA MIA VITA - Ed. Astrolabio 1960
4. T. Lobsang Rampa – LA CAVERNA DEGLI ANTICHI - Ed. Astrolabio 1963
5. T. Lobsang Rampa – I SEGRETI DELL’AURA - Ed. Astrolabio 1965
6. T. Lobsang Rampa – LA VESTE COLOR ZAFFERANO - Ed. Astrolabio 1966

Dopo di che troviamo gli altri (probabilmente falsificati, tranne l'Eremita fino al capitolo 6 compreso):

7. T. Lobsang Rampa – L’EREMITA - Ed. Astrolabio 1971
8. T. Lobsang Rampa – QUESTA E’ LA VERITA’ - Ed. Astrolabio 1976
9. T. Lobsang Rampa – IL SAGGIO DEL TIBET - Ed. Astrolabio 1980
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Utente Master
10/11/2011 12:01

Esattamente, e posso testimoniare avendoli letti tutti che l'autore sembra un'altra persona, probabile pure che in 30 anni sia successo qualcosa e sia cambiato il genere letterario, stessa cosa capitò anche a Carlos Castaneda.

Grazie dell'elenco [SM=g8320]



[Modificato da eone nero 10/11/2011 12:02]
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