Ciao a tutti, per me non è facile mettere per iscritto le mie esperienze, sono sempre stato restio a raccontarle. Da come avete potuto capire dalla mia presentazione, ho voglia di capirne di più e specialmente di entrare in contatto con persone che hanno avuto esperienze simili.
In famiglia ci sono successe cose che se non le avessi vissute in prima persona darei del pazzo a chiunque me le raccontasse. Ho deciso di partire dal primo avvistamento, quello per me più significativo.
Nel 1995 mio padre era direttore di un cantiere edile della periferia nord di Berlino, avevo solo cinque anni.
Nello specifico era il 22 luglio, ore 23.00. Con me c’erano mia madre, mio padre, mio fratello di sette anni e un collega di cantiere. Stavamo percorrendo in macchina la strada che da Weiensee va verso Bernau, per chi non conoscesse la Germania dell’est s’immagini strade dritte immerse in boschi e campi coltivati, tenendo inoltre presente la scarsissima densità abitativa della zona. Parlavamo tra di noi normalmente e a un tratto mio padre intravide in lontananza un chiarore, il quale rimaneva a distanza costante dal nostro veicolo a un’altezza di circa 20 metri ed eseguiva ripetutamente degli spostamenti, ad esempio passando da un lato all’altro della carreggiata. La terza volta che attraversò la strada per poi scomparire dietro gli alberi mio padre richiamò la nostra attenzione, avendo focalizzato che ci fosse qualcosa di strano. Tutti noi iniziammo quindi a scrutare l’orizzonte dinanzi a noi alla ricerca del “qualcosa” che incuriosì mio padre. Non ci volle molto per notare una “nuvola” roteante su se stessa come un vortice. La vedevamo sempre più distintamente e così iniziò una discussione animata sulla natura del fenomeno. La “nuvola” si faceva sempre più vicina mantenendosi a un’altezza variabile fra i venti e i trenta metri. La spiegazione più logica, in quel momento, ci sembrò uno sciame d’insetti le cui ali riflettevano la luce. Così per prevenire spiacevoli inconvenienti chiudemmo bene i vetri e le bocchette d’aerazione. La “nuvola” continuava a farsi sempre più vicina, cambiando continuamente direzione e quota. Si muoveva letteralmente a scatti. Mio padre regolò la velocità dell’auto su quella della “nuvola”, ma proprio in quel momento si avvicinò a tal punto da affiancarci sulla destra a una quota circa di dieci metri dal terreno. Vedemmo con assoluta chiarezza un oggetto con una serie di luci quadrate che roteavano (o forse semplicemente si accendevano e spegnevano in modo da creare l’illusione ottica) attorno ad una luce centrale fissa. La forma nel complesso era romboidale o, come abbiamo pensato in seguito, a un quadrato schiacciato dalla prospettiva
(nell’immagine trovate una ricostruzione puramente indicativa, fatta su paint). Mio padre gridò “è un U.F.O.!” e immediatamente dopo l’oggetto si spostò sopra la nostra autovettura, scatenando il panico in tutti noi. Accelerammo fino ad accodarci a un camioncino che ci precedeva a una distanza che sarebbe stata irresponsabile in altri momenti, difatti nella paura stavamo tentando di rendere difficile l’azione dell’UFO, che iniziò a scattare in rapida successione dalla nostra destra alla sinistra passando sulla nostra auto sempre a distanza minima. Erano una serie di evoluzioni spettacolari, ma allo stesso tempo agghiaccianti.
Arrivati nel pieno panico nei pressi di una stazione di benzina, vi entrammo come dei matti cercando rifugio sotto la pensilina. Lo shock fu forte e per difficoltà linguistiche la comunicazione con gli altri testimoni fu limitata, capivamo solamente le parole “U.F.O.” e “Alien”. La fortuna volle che trovassimo un altro italiano nella stazione di benzina che ci riferì che altre volte in passato vi furono avvistamenti simili. Dopo esserci ripresi, decidemmo di controllare se l’UFO fosse andato via, così mio padre e il collega andarono a scrutare il cielo ai margini del distributore. Una luce pulsante che appariva attraverso la foschia attirò la loro attenzione; subito essa si rivelò l’UFO precedentemente avvistato, che scese fino a un’altezza di circa 50 metri sulla loro perpendicolare. A tal punto mio padre e il collega tornarono da noi inebetiti, per poi ritornare nello stesso punto e assistere alla medesima discesa dell’oggetto. Questa scena si ripeté più volte, finché in una delle sequenze di discesa l’U.F.O. si pose sopra il tetto di una casa di fronte al distributore, a circa 10 metri, tale da potere essere osservato con estrema chiarezza.
Riporto le testuali parole del report originale, scritto da mio padre, e successivamente anche comunicato al Centro Ufologico Nazionale:
“Era semplicemente maestoso e terribile, non emetteva nessun rumore o spostamento d’aria e la luce che emetteva era come soffocata dalle nuvole, un chiarore molto simile a quello della luna quando è velata. Ho potuto dedurre le misure dell’UFO da un raffronto con la casa, circa 25 metri di diametro, di forma romboidale o quadrata schiacciata dalla prospettiva. Era come se le misure potevano cambiare rispetto alle osservazioni precedenti. Le luci ruotavano ma rimanendo sempre nella figura geometrica a spigoli vivi.”.
L’esperienza è durata circa trenta minuti e i Km percorsi con l’UFO, sin dal primo avvistamento, sono stati circa sei (misurati il giorno dopo).
Spero che scriverete le vostre opinioni e specialmente se c’è qualcuno tra di voi che ha visto una cosa simile.
A presto,
Massimo