I TEMPLI
Le principali costruzioni delle città maya sono i templi a piramide. Gli edifici templari veri e propri, generalmente costituiti da tre vani, erano posti su piramidi a gradinate che potevano raggiungere l’altezza di 60 m; i gradini simboleggiavano le suddivisioni delle sfere celesti. Di fronte all’ampia e ripida scalinata centrale si trovavano delle stele rettangolari (alte fino a quattro metri), davanti alle quali erano posti gli altari in pietra, di forma piatta e rotonda. A Uaxactun si conserva una piramide a gradinate dell’altezza di otto metri, considerata il più antico monumento sacro dei Maya (III secolo d.C.).
LE SFERE CELESTI E IL CALENDARIO MAYA
Nella concezione maya del mondo si distinguono nove sfere del cielo, il Mondo Superiore, e nove degli inferi, il Mondo Inferiore. La sfera celeste più alta è abitata dalla coppia generatrice. Secondo la tradizione, la Terra venne plasmata e formata dagli dei prima della creazione dell’uomo, generato da una pannocchia di mais dopo due tentativi falliti, uno con l’argilla, l’altro con il legno.
La data del 10 agosto 3214 a.C., che secondo alcuni sacerdoti sarebbe il giorno della creazione, segna l’inizio del calendario maya. Dallo studio di questo calendario si apprende come i Maya avessero perfezionato una sofisticata tecnica di misurazione del tempo. Essi distinguevano quattro tipi di calendari: uno rituale di 260 giorni, contrassegnato da 13 numeri e 20 segni; uno solare di 365 giorni, suddiviso in 18 mesi di 20 giorni ciascuno, più i cinque giorni restanti; uno di mezzo anno lunare di 177 giorni; infine, un calendario regolato sul pianeta Venere, suddiviso in 584 giorni.
La Piramide, che gli Spagnoli chiamarono il "Castello", era in realtà un tempio dedicato al Dio Kukulcan: il Dio Maya della fecondità e della vita, considerato anche fondatore delle leggi, della scienza e del calendario; e appunto al calendario alluderebbero le strutture architettoniche del momento. Le scale bisecano ognuna delle 4 facce contano 91 gradini l’una, per un totale di 364 gradini, qui va aggiunta la piattaforma superiore: in complesso si raggiunge così il n° di 365, che corrisponde ai giorni dell’anno. Se in ognuno dei lati delle scale ci sono 26 risalti: e 26 + 26 = 52, che appunto il numero degli anni del "secolo" Maya. Infine i 9 + 9 gradini ai fianchi delle scale danno un totale di 18: e l’anno Maya era costituito da 18 mesi di 20 giorni l’uno e da un periodo di cinque giorni, considerati dei fasti (negativi).
Per prepararsi alle cerimonie più importanti i Maya dovevano osservare il digiuno, l’astensione dai rapporti sessuali e la confessione dei peccati. Fra le cerimonie cultuali avevano particolare importanza le funzioni sacrificali, che comportavano l’offerta di sangue e perfino (sebbene raramente) di vite umane; in genere venivano utilizzate diverse specie animali, soprattutto uccelli e cani, assieme a prodotti della terra (mais, frutta e fiori).
Al vertice della gerarchia sociale era posta la casta sacerdotale ah kin (il solare), con a capo l’ahaucan (principe dei serpenti). I sacerdoti di rango superiore si occupavano degli aspetti scientifici, dalla scrittura all’osservazione degli astri, dall’architettura sacra alle pratiche mediche. I sacerdoti di rango inferiore presiedevano invece ai sacrifici.
Il tempio dedicato al Dio Kukulcan