Bisogna distinguere le cose, secondo me.
Utilizzare i social network o altri strumenti, mi viene in mente skype, per restare in contatto con amici lontani o semplicemente per arricchire le interazioni con quelli che si frequentano abitualmente mi pare cosa buona e giusta e soprattutto utile.
E tramite FB anche io ho ritrovato amici persi di vista da anni ed è stato assai piacevole.
Poi ci sono i casi limite, quelli che vivono h24 davanti ad un PC, uno smartphone, un tablet e vegono completamente risucchiati dalla realtà virtuale al punto di non saperla più distinguere dalla vita vera, fatta di contatto fisico, odori e reazioni chimiche.
Mi vengono in mente anche i casi di quelli che utilizzano la rete ed i social a mò di agenzia matrimoniale.
Intendiamoci, non ritengo impossibile che due persone incontratesi in rete, magari in un forum di discussione, possano, col tempo, 'na chiacchiera oggi e 'na chiacchiera domani, instaurare un rapporto che possa poi pure sfociare in un qualcosa di concreto "fuori". Ed il fatto che si passino magari anche 8-9 ore al giorno a parlare con qualcuno, può in effetti aiutare nell'accellerare il processo di conoscenza dell'altro... nella realtà non è che passiamo 8 ore al giorno tutti i giorni a parlare con la stessa persona, la conoscenza avviene più lentamente.
Ma nel momento in cui una persona, deliberatamente, usa solo lo strumento internet per conoscere persone dell'altro sesso ed allaccia in modo seriale flirtS romantico/sessuali che vivono solo ed esclusivamente in rete... beh, lì il rischio di una totale dissociazione dallla realtà con conseguente alta probabilità di arrivare ad uno stato di psicosi secondo me c'è. E però credo che questi soggetti partano già da un quadro psicologico disctubile che la rete semplicemente acutizza.
Chi riesce a stabilire relazioni col prossimo solo in virtuale ha sicuramente dei disturbi e probabilmente non è in grado, chi per un motivo chi per un altro, di stabilire relazioni umane nella realtà.
In conclusione, non mi preoccuperei troppo: le persone "normali" continueanno a saper dosare virtuale e realtà, i disturbati mentali si perderanno nella rete ed acutizzeranno le loro psicosi, ma tanto rimangono chiusi nelle loro camerette con la tapparella abbbassata, quindi non rappresentano un pericolo per la società, semmai solo per se stessi