Un oceano sotto la superficie di Titano

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
(richard)
00venerdì 21 marzo 2008 20:31
Osservata da Cassini deriva di alcune strutture geologiche

Potrebbe esserci un oceano sotto la superficie di Titano, la luna di Saturno. Lo dicono i dati inviati dalla sonda Cassini-Huygens analizzati da Ralph Lorenz e colleghi, John Hopkins University Applied Physics Laboratory, Laurel MD.

Secondo la ricerca, che sarà pubblicata domani su Science, le rilevazioni radar di Cassini hanno rivelato che alcune strutture geologiche sulla superficie di Titano si sono mosse rispetto ad un punto di riferimento fisso, un segno che la velocità di rotazione del satellite è temporaneamente aumentata.

In un modello gli scienziati hanno dimostrato che i venti nella densa atmosfera di Titano potrebbero far oscillare il satellite avanti e dietro intorno al suo asse, ovvero l’atmosfera accelera la rotazione della piccola luna e poi, dopo un po’ di tempo, la rallenta attraverso lo scambio del momento angolare.

Come si giustifica questa deriva di alcune zone della crosta di Titano? Secondo gli scienziati lo spostamento delle strutture geologiche osservato è tale da far supporre che la crosta e il nucleo di Titano siano separati da un oceano liquido e questo permetterebbe all’atmosfera di Titano di muovere la crosta, Ma solo con altri studi basati su nuovi dati mandati dalle sonde sarà possibile, specificano i ricercatori, determinare se effettivamente sotto la superficie di Titano c’è un oceano.

da :la stampa .it [SM=g27811]




Federico1993
00venerdì 21 marzo 2008 21:58
bella scoperta!
ContactUfo
00domenica 23 marzo 2008 09:56
E' una mia sensazione o ultimamente scoprono acqua praticamente in ogni pianeta del sistema solare, lune comprese!
(richard)
00domenica 23 marzo 2008 17:58
La scoperta di questo preziosissimo elemento di vitale importanza per l'uomo, sembra che lo sia anche nel sistema solare ed oltre i suoi limiti, per cui, è d'obbligo pensare che l'acqua sia il principio fondamentale in tutto l'universo finora scrutabile dall'essere umano
alla base della vita in senso lato.
AURORA PILOT
00lunedì 24 marzo 2008 18:21
Non mi sbilancerei troppo sulla questione oceano(d'acqua)...
Potrebbe benissimo essere un oceano di lava o un composto di piccole rocce che vengono trascinate da qualche sostanza tipo gas liquido o roba simile... Da parte mia non me la sento di gridare all'acqua!
Se poi dopo altri studi risulterà che l'oceano è di acqua, ben venga!!!

AURORA PILOT
AlienoGrigio
00martedì 25 marzo 2008 09:02
Titano è sempre stato un ottimo candidato ad ospitare la vita, naturalmente intesa come batteri e molecole elementari, la sua atmosfera schermerebbe le radiazioni pericolose, per cui la possibilità della vità esiste.
Infatti anche se non può essercene in superficie, perché fa troppo freddo e non c'è acqua liquida, i modelli dell'interno di Titano indicano che a 300 chilometri sotto la superficie potrebbe esserci un oceano, profondo circa 100 chilometri. Se i modelli sono corretti, questo oceano sarebbe composto principalmente da acqua liquida, con il 15 per cento di ammoniaca, a una temperatura di circa -80 °C.
Magari li sotto esiste qualche forma di vita. Ma certo non extraterrestri e ufo ben inteso [SM=g27828]
Lorenzolabile
00martedì 25 marzo 2008 09:27
Dovrebbero fare degli studi con una trivella e prendere dei campioni, o no? Dott Fienga lei che dice ?
AlienoGrigio
00martedì 25 marzo 2008 09:31
Vabbè che Titano è geologicamente attivo si sapeva. Titano è un "mondo vivo", come lo hanno definito gli esperti dell'ESA. Il suo paesaggio a quanto ricordo dalle immagini che arrivarono sulla Terra già un paio di anni fa mostravano un paesaggio solcato da numerosi fiumi, forse canali creati da idrocarburi liquidi, ognuno di essi ricco di affluenti ed estremamente ramificato. Quindi uno scenario molto "terrestre". Da qui a dire che ci sia vita ce ne passa, ma bisogna certamente indagare a fondo [SM=g27822]
Paolo CF
00mercoledì 26 marzo 2008 13:57
Caro Lorenzo & Cari Amici,

grazie per avermi "coinvolto" in questa conversazione che, a mio parere, merita interventi da parte di tutti coloro che sono Studiosi o Appassionati di Scienze Planetarie.
Ma veniamo al quesito di Lorenzo.
Tu dici: bisognerebbe andar lì, trivellare un pò (sperando di scendere in un'area solida e di non "cadere" in un fiume e/od in un lago di idrocarburi - come temeva l'ESA per la Huygens Probe), prelevare campioni e studiarli (in loco - ma è difficile, come insegnano gli esperimenti compiuti sul suolo Marziano direttamente su Marte - oppure essi potrebbero essere caricati in uno speciale scompartimento della Sonda stessa e quindi, a "pieno carico effettuato", ripartire e tornare a Terra seguendo una traiettoria a basso consumo (e lunga durata).

Ed infine esaminare il tutto qui, sul nostro Pianeta.

Beh, l'idea è bella e razionale ma, a mio parere, non è fattibile.
Ed ora cerco di darti le mie motivazioni (sulle quali, poi, si potrà discutere sinchè si vuole).
Innanzitutto per preparare una Sonda che contenga un Rover attrezzato a svolgere attività di prospezione & ricerca (e quindi un Rover MOLTO più grande, complesso ed evoluto degli attuali Spirit ed Opportunity) ci vorrebbe un investimento prossimo, in termini pecuniari, all'investimento effettuato per il Programma Apollo (perchè ci serve un'ingegneria di base, poi di dettaglio, manufacturing e testing del Rover e dei suoi equipaggiamenti senza dimenticare la necessità di preparazione di un veicolo spaziale idoneo al trasporto di tutto ciò - vettore incluso).

Come capisci bene, qui si parla di miliardi di Dollari.

E andiamo avanti...Titano è un mondo, per noi - oggi, con i nostri mezzi e tecnologie - assai remoto.
La fitta coltre di nebbia organica che lo avvolge abbatte enormemente i raggi di un Sole già troppo piccolo e freddo (così come apparirebbe dalla superficie di Titano) per ipotizzare un funzionamento del Rover e della Trivella (e dell'eventuale mini-lab interno) basato sullo stesso principio di Spirit ed Opportunity (ergo: pannelli solari). Occorrerebbe ipotizzare un sistema di propulsione a batteria autonomo per questo Rover da mandare su Titano ma...quali batterie usare?
Le batterie convenzionali, in un ambiente freddo ed ostile - come supponiamo essere Titano - durerebbero poche ore (le batterie della Huygens Probe dell'ESA che è scesa su Titano, mi pare di ricordare che sono durate circa due ore...).

E che fai in due ore? Nemmeno il tempo di orientarsi e...Good-night! No, le batterie normali non vanno bene.
Occorrerebbero batterie alimentate da energia atomica (un pò come le batterie che ancora oggi sostengono le comunicazioni fra le Stazioni Terrestri che formano il "Deep-Space Network" e le Sonde Pioneer e Voyager (che sono ormai in procinto di entrare nello spazio interstellare eppure stanno continuando ad inviarci segnali e, presumo, dati di un qualche tipo).
Ma in questo caso i rischi sono troppo alti. Mi spiego: anche se nessuno Scienziato ha il coraggio di dirlo apertamente, alla NASA c'è chi pensa che Titano, in qualche modo ed in qualche forma, ospiti forme vitali indigene.
Ed in caso di malfunzionamento della nostra Sonda e conseguente fuga di radiazioni? Pensa se, ad esempio, durante la fase di landing qualcosa andasse storta e la sonda si disintegrasse negli strati bassi dell'atmosfera di Titano.
O se addirittura precipitasse, danneggiata, in un suo lago e fiume...Come "reagirebbero" le eventuali Forme Vitali Indigene alle nostre batterie alimentate da energia nucleare?
In caso di fuga - massiccia - di radiazioni, che cosa potrebbe accadere?
Chi si assumerebbe il rischio di "contaminare" una (eventuale) Specie Locale?
E dato che stiamo un pò vagheggiando, ti butto lì anche questa ipotesi che, lo so (grazie ad un Caro Amico che lavora per Pasadena), è stata ed è tutt'ora in corso di valutazione: supponiamo che tutto vada bene. Che mandiamo una Sonda con Rover e Trivelle su Titano. Ci giriamo un pò sulla superficie, trivelliamo, raccogliamo campioni, li mettiamo nello storage compartment della nostra Sonda e quindi la facciamo tornare sulla Terra.

Supponiamo che la Sonda abbia raccolto "organismi locali" (batteri, ad esempio) o anche qualcosa di più "esotico". Supponiamo che il malfunzionamento (perchè la jella - ahinoi - esiste) occorra in fase di rientro sulla Terra. Supponiamo che gli organismi Titaniani raccolti "lassù" vengano "liberati" (perchè la nostra Sonda si schianta sul suolo terrestre, o perchè c'è una perdita di un qualche tipo durante la fase finale di rientro o perchè la sonda va in pezzi negli strati bassi dell'atmosfera terrestre etc.) sulla Terra. E se NON fossero "compatibili" con gli equilibri organici terrestri? E se fossero organismi "tarati per sopravvivere in condizioni extra-ostili" e quindi "fortissimi"?
Tanto forti da prevalere sui loro reciproci organici terrestri? Capisci dove vado a parare? Un film di fantascienza degli Anni '70 (Andromeda Strain era il titolo) trattò proprio un caso del genere: e se gli organismi riportati da Titano fossero OSTILI agli (nel senso di TOTALMENTE INCOMPATIBILI con gli) organismi Terrestri? E chi si assumerebbe la responsabilità di accettare/correre un rischio simile?

La Verità è che bisognerebbe - a mio parere - preparare dei Laboratori Orbitali nei quali svolgere questo tipo di esperimenti. Ma laboratori che si trovino in orbita - chessò - attorno alla Luna o Marte (meglio). Laboratori nei quali lavorino uomini in carne ed ossa.

Morale: prima di andare su Titano, e "raccogliere", credo che occorra preparare tante altre cose (Laboratori, appunto, Basi Logistiche non Terrestri; Personale Tecnico Specializzato etc.) i cui costi sono, al momento, impensabilmente elevati. Ma se non si fa quanto sopra, allora i rischi che si corrono potrebbero diventare anch'essi impensabilmente elevati. Il dilemma c'è, ed è grande.
La Ricerca Spaziale, a mio parere, DEVE andare avanti ma...Chi la paga? I Governi che potrebbero essere Leader del nuovo Space Program del Futuro sembrano più interessati ad armamenti e, al limite, studio dello spazio prossimo mediante sonde automatiche...

Io temo che, per fare quello che tu suggerisci, ci voglia ancora molto tempo.
Forse più di un secolo (ammesso che non "peggioriamo" le cose sulla Terra nel frattempo).

Un abbraccio a Te ed a Tutti gli Amici del Forum!

Paolo C. Fienga
(richard)
00mercoledì 26 marzo 2008 14:49
Caro prof.Fienga che ci sia qualcosa lassu' su Titano a livello batterico credo possa essere plausibile ,ma quello che mi intriga di piu' che il suo collega di Pasadena, mi sembra di aver capito, che abbia sussurrato della presenza in sito di qualcosa di piu' "esotico". Ora mi sorge spontanea la domanda :ma questo "qualcosa" di esotico quanto puo' essere piu' grande rispetto a forme di vita batteriche?
La ringrazio anticipatamente.....ci faccia sapere, la prego!
Paolo CF
00mercoledì 26 marzo 2008 15:36
Carissimo Richard,

ai nostri fini (Ricerca Pura), la "dimensione" non conta nulla.
In teoria, nei laghi e nei fiumi di Titano, potrebbero esserci e/od esistere delle creature equiparabili - ma solo concettualmente, come ovvio - ai "pesci" e/o ai "crostacei" che troviamo sulla Terra.
Ora, parlare di dimensioni e di livello evolutivo di queste possibili Creature Indigene è, come tu capisci bene, assolutamente prematuro.

Il vero problema (e poi mi fermo per carenza di competenza specifica) è questo: che cosa potrebbe succedere all'Eco-Sistema Terrestre se la nostra Sonda in rientro da Titano portasse con sè dei virus locali (locali per Titano, intendo) i quali, TOTALMENTE INCOMPATIBILI con le Forme Vitali Terrestri, venissero "lasciati liberi" (per errore, sciagura, malfunzionamenti, sabotaggio, jella e chi più ne ha, più ne aggiunga)?

Prima di dire che queste sono "favole da fantascienza", suggerisco di riflettere su un semplice fatto/dato: noi (terrestri), prima di mandare Sonde su Marte o altrove, le "sterilizziamo".
Perchè? (anche) Per evitare delle (meramente eventuali e remote, ma pur sempre POSSIBILI) contaminazioni/interazioni fra organismi e micro-organismi terrestri ed/con organismi e micro-organismi "locali" (e cioè propri del Mondo che andiamo a visitare).
Ora, se noi FACCIAMO questo, è evidente che, come la Logica ci dice, ESISTE - DEVE ESISTERE - anche il rischio INVERSO (pensate alla "quarantena" alla quale vennero sottoposti gli Astronauti del Programma Apollo - mi pare sino al 14, ma non ne sono sicuro - post rientro a Terra...E la Luna, in teoria, "é sterile"! Ma che dire di Marte, Titano, Europa, Encelado, Tritone...etc.?)!

Un rischio del quale qualsiasi Ingegnere e Biologo Spaziale DEVE ASSOLUTAMENTE TENERE CONTO prima di fabbricare/esaminare qualsiasi sonda/reperto.

E quindi ritorniamo al punto di partenza: prevenire.
Ma prevenire come? Analizzando questi (eventuali) organismi/micro-organismi extra-terrestri in ambienti sterili e, possibilmente, extra-terrestri anch'essi (perchè non si sa mai quello che potrebbe accadere...).
E quanto costa fare analisi di organismi e/o micro-organismi extra-terrestri in ambienti sterili e, possibilmente, extra-terrestri anch'essi? Troppo, a quanto pare...

Un carissimo saluto Richard!

Paolo C. Fienga
(richard)
00mercoledì 26 marzo 2008 16:12
La ringrazio dell'esauriente chiarimento;non sapevo da profano,che tutto cio' che mandiamo in giro per lo spazio venisse "sterilizzato",
giustamente, come ha fatto notare.
Siamo ancora molto molto piccoli in questo infinito universo!
Un caro saluto.
(Tycho)
00mercoledì 26 marzo 2008 16:16
Caro Paolo, so che sfondo una porta aperta, ma giusto per far riflettere gli amici qui presenti.
In genere evito questi paragoni, però…



Dati da wikipedia :

“Il costo dell'intero programma fu di 25,4 miliardi di $ del 1969 (circa 100 miliardi $ del 1994). Le navicelle Apollo costarono circa 28 miliardi $ del 1994 (17 miliardi per il CSM e 11 miliardi per l'LM), i razzi Saturn costarono circa 35 miliardi $ del 1994.”



Già… ma dovremmo considerare gli elevati ritorni economici avuti dall’enorme avanzamento tecnologico che si ebbe in quegli anni, proprio grazie alla Ricerca Spaziale.
Alla fine, quindi, fu un costo o… un gran bell’investimento?
E poi…
E poi oggi … Sigh….


www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2008/03_Marzo/23/pop_grafi...

www.corriere.it/cronache/08_marzo_23/focus_record_spese_militari_0c590b2e-f8b2-11dc-8874-0003ba99c6...

www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/06_Giugno/07/ar...


2006

Armi per 1.204 miliardi di dollari


Stati Uniti 528,7 miliardi di dollari

Europa 235,8 miliardi di dollari

Russia 34,7 miliardi di dollari

Cina 49,5 miliardi di dollari

India, 23,9 miliardi di dollari



ps: giusto per “sognare” un pò


www.lunarexplorer.it/LaLunaDiArianna/?cat=34


(richard)
00mercoledì 26 marzo 2008 17:46
Troppi ,troppi soldi per troppe armi,per difendesci da chi ?Da noi stessi?Cosi' non si andra' lontano,nemmeno per mettere fuori il naso
nel blu dell'infinito.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 10:49.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com