Un futuro senza petrolio

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_Seven
00lunedì 17 marzo 2014 21:31
La crisi economica che stiamo vivendo non è arrivata a caso. Però sarà niente in confronto alla crisi energetica che ci aspetta e di cui nessuno parla! E non ditemi catastrofista! Sono realista. Il mondo che conosciamo sta per finire e anche la vita basata sugli idrocarburi ma tutti si comportano come se non dovesse mai succedere. L'attuale modo di vita e produzione è insostenibile e entro il 2040 le nostre riserve dovranno essere razionate, le soluzioni saranno dolorosissime e provocheranno sommose sociali. Le scorte dovranno essere difese militarmente per l'interesse generale della umanità alla non estinzione.

Eppure non investiamo nelle rinnovabili come dovremmo e l'energia atomica attraverso la fusione nucleare è ancora lontana. Solo la “scoperta” di una fonte energetica alternativa ci salverò, al momento tutte le “energie rinnovabili”, presentano altri limiti e non sono altrettanto “versatili” degli idrocarburi.

Anche trovando fonti alternative fra tanti anni si porrebbe il problema di sostituire completamente il ciclo produttivo, i modelli di consumo, le infrastrutture tecnologiche di ogni ordine e grado, che al momento sono “tarati” sul petrolio o il gas. Inoltre queste fonti di energia stabilirebbero nuove gerarchie sociali tra gli stati mondiali con la conseguenza di guerre e nuovi conflitti. La nuova generazione sta andando verso la catastrofe e noi siamo fermi di fronte al disastro.

Questo mio pensiero è quello di tanta gente che purtroppo vede il suo futuro nelle mani di pochi uomini che hanno nelle loro mani il destino del mondo.
Demetrio.D
00lunedì 17 marzo 2014 22:27
Re:
_Seven, 17/03/2014 21:31:

E non ditemi catastrofista! Sono realista.


Non sei un catastrofista, sei realista.

Purtroppo la maggior parte di noi concepisce l’energia come 2 buchi nella parete in cui inserire una spina e tutto quello che sarà ad essa collegato inizierà a funzionare, e guai se non è così.
Mancando competenze, quindi informazione, manca la percezione esatta di cosa sia l’energia ma soprattutto da dove e come arriva fino a quei 2 buchi.

Dipendiamo in modo pericolosamente eccessivo dai combustibili fossili che hanno inquinato in modo quasi irreversibile il pianeta Terra, con tutto ciò che ne consegue.

Le alternative potevano essere il nucleare ma la gente giustamente preferisce morire lentamente a causa dell’immane inquinamento che si verifica per l’uso di carbone e petrolio.

Intanto compriamo energia nucleare, e anche a caro prezzo, dalla Francia che con il nucleare è quasi al 100% indipendente visto copre quasi l’80% del loro fabbisogno con quasi 60 reattori funzionanti in 19 centrali nuleari.
Una sola di queste dovesse esplodere (le centrali nucleari non esplodono), di noi italiani non resterebbe più nulla nel giro di pochi anni. Eppure loro hanno energia e sono indipendenti, noi siamo costretti a comprarla da loro.

Quindi i casi sono 2, o i francesi sono dei coglioni, oltre che pazzi, oppure lo siamo noi che oltre tutto abbiamo competenze notevoli in questo campo.

- Energie rinnovabili? Non ci copri una mazza in rapporto al fabbisogno che sarà via via sempre più crescente.
- Energia solare con il fotovoltaico? La produzione del silicio è ad altissimo impato ambientale e si “ammortizza” la CO2 immessa nel processo di fabbricazione in una decina d’anni di utilizzo del fotovoltaico. Peccato che il tempo di decadenza dell’efficienza del fotovoltaico è nell’ordine dei 5/8 anni arrivando a perdere fino al 40 e oltre % della resa.
- Eolico, dannoso per l’ambiente da un punto di vista paesaggistico, così è stato bocciato e guai a chi ne parla. Meritiamo l’Oscar.

Poi a seguire ci sono il moto perpetuo fatto con le calamite vedi il motore Perendev, l’E-Cat, La Keshe Foundation e così via fino a chi si mette in bocca una lampadina e l’accende con la forza della mente.

Intanto Rubbia ha pensato bene di spostare il progetto Archimede (solare termico valida ed eccellente alternativa) in paesi decisamente meno imbecilli di noi.

Ma se qualcuno ha un'alternativa valida, sia al petriolo che al nucleare, è pregato di condividerla.








Assomastro
00lunedì 17 marzo 2014 22:57
Di rinnovabili ne ho sentito parlare dagli anni 70 dopo la grande crisi petrolifera mondiale del 1973. Sono rimaste solo parole perché questi approvigionamenti hanno dei limiti e diventa conveniente dopo un lungo periodo di costi altissimi. Dalla prima stesura del Time to Choose, di David Freeman commissionato dalla Ford Foundation che parlava di rinnovabili siamo rimasti a livelli indeterminati soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Cina e India col cavolo che rinunciano a usare il carbone e il petrolio. Allora non si parlava ancora di cambiamenti climatici ! E il vero limite delle rinnovabili è che dipendono dalle condizioni atmosferiche, eolico e solare sono influenzati dalla stagionalità, precipitazioni, temperatura. Unica alternativa è il nucleare che è energia pulita solo che hanno fatto terrorismo psicologico con i morti e le scorie. Ci siamo suicidati con il referendum...Poi alternative vere c'è l'energia con antimateria ma andrei fuori tema [SM=g6811]

Das1o
00martedì 18 marzo 2014 02:26
Il petrolino sta vivendo una seconda giovinezza con lo shale oil che costa meno estrarre grazie al fracking, non siano in bolleta il progresso ci farà scoprire sempre nuovi modi di reperire risorse. Poi c'è il mare, vi posto una ricerca della UE


www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2014-01-20/un-oceano-energia-rinnovabile-mare-elettroni-futuro--190506.shtml?uuid...

Il problema dei combustibili fossili rimane l'inquinamento [SM=g8334]
Adreno-cromo
00martedì 18 marzo 2014 08:53
Il problema dell'indipendenza dagli idrocarburi passa per le lobby che sono ancora le più potenti. Non avremo alcun problema se dovessero finire. Il fotovoltaico diciamo commerciale è di molto inferiore a tutte le tecnologie disponibili, l'eolico ad imbuto ha molta più efficienza e minore impatto, le centrali a specchi e ciclo di mercurio hanno altissimi rendimenti e di spazio nei deserti ce n'è in abbondanza (se hanno messo le mani sul petrolio le metteranno anche nella sabbia) c'è l'eolico di quota con gli "aquiloni" che non è influenzato dalle condizioni di vento, il gas naturale prodotto dai suini che non si estingueranno di certo se dovesse finire il petrolio più decine di combustibili tipo colza, legname ed ecoballe. Non c'è da preoccuparsi anzi c'è solo da sperare che termini presto
Demetrio.D
00martedì 18 marzo 2014 11:49
Re:
Das1o, 18/03/2014 02:26:

Il problema dei combustibili fossili rimane l'inquinamento [SM=g8334]


Dato molto approssimativo, circa 2.000.000 (dato corretto da un milione a due milioni) di morti ogni anni a causa delle emissioni generate dai combustibili fossili.

Incalcolabili le cifre di chi si ammala per gravi malattie causate dalla respirazione di sostanze altamente tossiche presenti nell’aria nei paesi industrializzati.

Incalcolabili i danni a livello ambientale, compreso i danni irreversibili nella catena alimentare attuale, ma ancora più preoccupanti quelli a cui andremo incontro.

E oltre ai danni a livello di inquinamento, da ricordare i morti causati da guerre nate al solo scopo di garantirsi il diritto sul petrolio:
Sudan, petrolio: 1.500.000 morti
Angola, petrolio e miniere diamanti: 1.000.000 di morti
Cecenia, petrolio e gas: 100.000 morti
Colombia, coca oro e petrolio: 30.000 morti
Continua qui: www.webalice.it/arttrem/LA%20BELVA%20UMANA/DATI%20TABELLE.htm





Demetrio.D
00martedì 18 marzo 2014 12:07
Il nucleare, dal quale si ricava quasi il 6% dell'energia mondiale, ha causato 0,04 morti per Twh, contro le 161 del carbone (media mondiale)

Uno dei più eclatanti è il numero di vittime causate dal fossile.
Scheda n. 313 del WHO: Air quality and health, che inizia così:

L'inquinamento dell'aria è uno dei principali rischi ambientali per la salute e si ritiene causi circa 2 milioni di morti premature ogni anno in tutto il mondo.

Air quality and health

Fonte: Fossili contro nucleare: cosa uccide di più? Impatto sulla salute delle diverse fonti di energia


Adreno-cromo
00martedì 18 marzo 2014 13:53
Mi permetto di dissentire sul nucleare. I morti del nucleare saranno incalcolabili. L'inquinamento causato dalla centrale di Fukushima ha invaso una gran parte del Pacifico. In molti siti si parla di pesci specie tonni, contaminati e ne sconsigliano il consumo. La gente ne morirà senza saperlo di un tumore qualsiasi magari in Cile e le scorie radioattive nel mare permarranno per decine e decine di anni. Le centrali nucleari potrebbero dunque benissimo essere le più sicure ma un incidente potrebbe essere devastante. Senza contare le scorie radioattive che non si sa dove sono finite. Sembra anche nei proiettili sparati in Kosovo data l'altissima percentuale di tumori tra le truppe (anche un mio conoscente a 25 anni). O il caso di Ilaria Alpi... insomma sono piuttosto combattuto sul nucleare
Demetrio.D
00martedì 18 marzo 2014 14:42
Re:
Adreno-cromo, 18/03/2014 13:53:

insomma sono piuttosto combattuto sul nucleare


Lo è anche chi è a favore del nucleare. E' chiaro che un incedente grave può avere ripercussioni irreversibili. Però c'è anche da considerare le prossime centrali di quarta generazione che dovrebbero entrare in funzione nei prossimi anni e anche gli studi sulle LENR o fusione fredda.
Quale scenario per il futuro del nucleare? Per i paesi come la Francia significherà, tra 20 anni, essere non solo all'avanguardia e totalmente indipendenti ma anche fornitori loro stessi di energia per altri paesi.
Il nucleare inteso come la bomba di Hiroshima o il reattore di Chernobyl, sarà preistoria a fronte di nuove tecnologie e scoperte, compreso appunto la fusione fredda.
E il nostro paese? Sempre comunque dipendente da altri? O di chi ci fornisce il petrolio o energia prodotta con il nucleare a pochi chilometri da noi?

Comunque, un calcolo a spanne e decisamente sottostimato, mi da non meno di cento milioni di morti causati dalla combustione di combustibili fossili a partire dal'era dell'industrializzazione. Senza contare (incalcolabile) chi vive il resto della propria vita malato.
Premesso quindi che il nucleare è energia pulita ma potenzialmente pericolosa, se ci basiamo sui numeri relativi a morti e malati non sembra che il nucleare si avvicini nemmeno lontanamente.





Adreno-cromo
00giovedì 20 marzo 2014 07:27
Se parliamo di fusione fredda è tutta un'altra cosa. Le centrali "normali" invece utilizzano l'Uranio che non è di certo una fonte rinnovabile ma una sorta di combustibile fossile. Ovviamente non mi riferisco alla natura carbonica ma soltanto che coi fossili condivide il fatto di dover essere estratto dai giacimenti, dunque non rinnovabile e destinato a finire.
Parlando invece di fusione fredda questa è molto più sicura e senza scorie e nessun Paese, compreso il nostro, avrebbe problemi a dire SI al nucleare. Sembra infatti che il combustibile sia deuterio e trizio e il catalizzatore palladio o nichel.. o comunque un metallo... niente di radioattivo insomma.
Tuttavia leggendo qua e la su internet veramente non riesco a capire se questa fusione fredda viene osteggiata (e non mi sorprenderebbe) o se siamo in alto mare.
Demetrio.D
00giovedì 20 marzo 2014 09:52
Re:
Adreno-cromo, 20/03/2014 07:27:

Se parliamo di fusione fredda è tutta un'altra cosa. Le centrali "normali" invece utilizzano l'Uranio che non è di certo una fonte rinnovabile ma una sorta di combustibile fossile.


Non è esattamente così, dire che utilizzano uranio è molto generico.
Sopra ho fatto riferimento alle nuove centrali di quarta generazione che sono state concepite anche e soprattutto per migliorare la sicurezza e lo stoccaggio delle scorie.
A differenza delle precedenti generazioni che utilizzano l’uranio 235, quelle di quarta utilizzeranno uranio 238 che è decisamente più disponibile in natura.
Oltre a questo nelle nuove centrali avverrà un processo che ha lo scopo di ridurre drasticamente il periodo di decadimento delle scorie (i prodotti transuranici), da tempi lunghissimi anche di migliaia di anni ridotti a 200 / 300 anni.


Adreno-cromo, 20/03/2014 07:27:

Tuttavia leggendo qua e la su internet veramente non riesco a capire se questa fusione fredda viene osteggiata (e non mi sorprenderebbe) o se siamo in alto mare.


Non viene osteggiato nulla. Se hai delle buone idee e una solida preparazione scientifica, lo sa tutto il mondo. E tutto il mondo, quello scientifico, tenterà di comprenderlo, smontarlo, replicarlo eccetera.
Un processo, anche non del tutto noto, compreso il fatto che possa violare anche parzialmente una legge fisica, può essere preso in considerazione da ogni scienziato e studente di tutto il mondo.
Nulla può essere nascosto, a meno che inventi un cognegno misterioso che funziona con una misteriosa polverina e che misteriosamente promette di creare energia illimitata dal nulla.

Stige81
00giovedì 20 marzo 2014 09:59
Re: Re:
Demetrio.D, 20/03/2014 09:52:


Non viene osteggiato nulla. Se hai delle buone idee e una solida preparazione scientifica, lo sa tutto il mondo. E tutto il mondo, quello scientifico, tenterà di comprenderlo, smontarlo, replicarlo eccetera.
Un processo, anche non del tutto noto, compreso il fatto che possa violare anche parzialmente una legge fisica, può essere preso in considerazione da ogni scienziato e studente di tutto il mondo.
Nulla può essere nascosto, a meno che inventi un cognegno misterioso che funziona con una misteriosa polverina e che misteriosamente promette di creare energia illimitata dal nulla.




Hai dimenticato che nemmeno l'inventore sa cosa faccia esattamente, ma per lui stesso raggiunge l'obbiettivo finale, quindi il problema non si pone: l'importante è che funzioni [SM=g6794]
Demetrio.D
00giovedì 20 marzo 2014 10:12
Re: Re: Re:
Stige81, 20/03/2014 09:59:


Hai dimenticato che nemmeno l'inventore sa cosa faccia esattamente, ma per lui stesso raggiunge l'obbiettivo finale, quindi il problema non si pone: l'importante è che funzioni [SM=g6794]


Assolutamente d'accordo.
L'importante però è che non si ripeta, ogni volta, la stessa storia che vede l'inventore pubblicare la sua invenzione e dichiarare che funziona ma... non al 100%, in quanto manca purtroppo un "qualcosa" (sempre misterioso), per poterlo rendere totalmente funzionante e regalarlo all'umanità. E per raggiungere questo è necessario il contributo economico di tutti, per citarne alcuni vedi Keshe Foundation, il motore Perendev, l'E-cat di Andrea Rossi (non del tutto falso ma anche qui c'è una polverina misteriosa), i motori ad acqua, tutte le varianti del moto perpetuo in cui compare sempre costantemente il nome di Tesla sottolineato con le parole "complotto" e "coverup".

[SM=g8908]






rrider
00giovedì 20 marzo 2014 11:54
Io penso che l'alternativa al petrolio esista già. Anzi, ne esiste più d'una. Ne esistono parecchie, di alternative. E da decine di anni. Già durante la seconda guerra mondiale, i Tedeschi ricavavano combustibile dalle PATATE. E mi risulta che in Brasile il bioetanolo abbia rimpiazzato da anni i combustibili tradizionali. Il problema non è tanto il trovare un'alternativa, il problema è cosa fare coi popoli che vivono solo grazie all'estrazione del petrolio. Sto parlando di centinaia di milioni di persone, che peraltro vivono per la maggior parte in Paesi come l'Arabia Saudita, l'Iran, l'Iraq ecc., insomma gente da prendere con le molle, che vive in Paesi popolati prevalentemente da giovani e caratterizzati da una fortissima espansione demografica e da -come sappiamo- un atteggiamento non propriamente "accomodante" nei confronti delle diverse culture. Io non credo che le popolazioni di quei Paesi siano disposte a lasciarsi morire di fame solo perché noi non siamo più disponibili a comprare il loro petrolio. E' chiaro che continueranno ad estrarlo, fino all'ultima goccia. Ed è altrettanto chiaro che, nel frattempo, loro saranno sempre più numerosi, e noi sempre meno (se il trend attuale non viene invertito, in qualche modo). Sarei curioso di sapere quali soluzioni proponete, per questo problemino :)
rrider
00giovedì 20 marzo 2014 12:06
Ah, poi -ammesso e non concesso che i Paesi dell'Europa occidentale decidano di comune accordo di fare a meno del petrolio, lasciando al loro destino i Paesi che finora ci hanno sempre venduto il petrolio- ci sarebbe anche un altro problemino: la competizione coi Paesi che continueranno ad utilizzare il petrolio. Le energie alternative (solare, eolica, biomasse, idrogeno ecc.) vanno benissimo, ma è chiaro che forniscono prestazioni energetiche inferiori, rispetto al petrolio. Quindi ci troveremo in una posizione di costante svantaggio, rispetto ai Paesi che continueranno ad usare il petrolio (a meno che non si punti tutto sull'energia nucleare, il che non è auspicabile, per altre ragioni). Quindi, per evitare che qualche Paese prenda il sopravvento sugli altri, bisognerebbe PROIBIRE l'utilizzo del petrolio a TUTTI i Paesi, a livello globale. Ma quasi sicuramente ci sarà qualche Paese che non rispetterà tale proibizione (e bisognerà trattare con la Russia, che è PIENA di petrolio, e con gli Stati Uniti, che non hanno mai neppure aderito al Protocollo di Kyoto, e con Cina ed India, la cui adesione al Protocollo è stata solo teorica, visto che sono stati esonerati dagli obblighi imposti ai Paesi avanzati)...
Demetrio.D
00giovedì 20 marzo 2014 12:53
rrider, 20/03/2014 11:54:

E da decine di anni. Già durante la seconda guerra mondiale, i Tedeschi ricavavano combustibile dalle PATATE.


Qualunque composto organico può produrre “combustibile”, ma il problema che si pone è trovare sufficiente spazio per una coltivazione di patate sufficiente a “muovere” almeno tutte le industrie, che comunque non basterebbe.
Questo spazio sostituirebbe quello attuale per la produzione di grano eccetera.
Siamo 7 miliardi, di cosa ci nutriamo? Forse di derivati del petrolio?


rrider, 20/03/2014 11:54:

Il problema non è tanto il trovare un'alternativa, il problema è cosa fare coi popoli che vivono solo grazie all'estrazione del petrolio. Sto parlando di centinaia di milioni di persone, che peraltro vivono per la maggior parte in Paesi come l'Arabia Saudita, l'Iran, l'Iraq ecc.,


Ma sei sicuro di quello che dici? A me risulta che la maggior parte della popolazione di quei paesi vive la fame più assoluta, ad esclusione di poche famiglie reali che gestiscono i giacimenti petroliferi e investono in armamenti, come ad esempio l'Arabia Saudita che è il principale produttore di petrolio.


rrider, 20/03/2014 12:06:

Ah, poi -ammesso e non concesso che i Paesi dell'Europa occidentale decidano di comune accordo di fare a meno del petrolio


Non è proprio concesso come esempio, non ha senso. Non si può decidere se usare o meno il petrolio, senza di questo si ferma tutto.
Le scelte avremmo dovuto farle decine e decine di anni fa.








Hiverside
00giovedì 20 marzo 2014 15:50
Senza petrolio non si può stare, tutte le energie alternative che conosciamo non coprono la domanda globale di energia. Le biomasse, solare ed eolico possono andar bene per alcuni paesi nordici, ma non bastano per le economie avanzate e per i Brics che hanno bisogno di energia facile da importare a basso costo e con rischi immediati non elevati.Il petrolio è essenziale per la nostra vita lo dicono tutti gli studi scientifici, l'unica sostituzione vera sarebbe lo sfruttamente massiccio del nucleare come sta facendo la Francia che ha una dipendenza energetica minima rispetto al resto d'Europa. Noi ci libereremo dal petrolio solo quando il prezzo del greggio sarà insostenibile [SM=g3061037]
Anche il gas naturale è una fonte complicata e non ha una logistica semplice e diversificata come quella del greggio, dove basta una nave da trasporto e delle cisterne.
Il gas deve arrivare in tubazioni, costruite partendo dai paesi produttori.


E mi risulta che in Brasile il bioetanolo abbia rimpiazzato da anni i combustibili tradizionali.



E' il contrario il brasile sta puntando tutto sui combustibili fossili per il suo sviluppo



www.investireinbrasile.org/il-brasile-punta-sui-giacimenti-di-p...

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