Un 'pallone' di magma sta gonfiando il vulcano Santorini

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P@ufoon
00lunedì 10 settembre 2012 13:11
È grande 15 volte lo stadio olimpico di Londra



Un gigantesco 'pallone' di magma, grande 15 volte lo stadio olimpico di Londra, si sta gonfiando sotto il vulcano greco di Santorini, tanto che la superficie dell'isola si è sollevata di 8-14 centimetri in un anno, dal gennaio 2011 ad aprile 2012. Il fenomeno è descritto sulla rivista Nature Geoscience e, secondo gli esperti dell'università britannica di Oxford che lo hanno individuato, non è l'annuncio di una nuova eruzione: si tratta molto probabilmente di un evento transitorio.
Basandosi su rilievi sul campo basati su rilevatori Gps e immagini radar satellitari, i ricercatori hanno scoperto che nell'arco di un anno la camera magmatica del vulcano si è riempita di 10-20 milioni di metri cubi di magma. La scoperta sta aiutando i ricercatori a comprendere meglio il funzionamento interno di questo vulcano, che 3.600 anni fa è stato protagonista della catastrofica eruzione che ha seppellito l'isola di Santorini sotto metri di pomice.
I ricercatori si sono concentrati su questo vulcano dopo che nel gennaio 2011, nell'arcipelago di cui fa parte l'isola di Santorini, è stato avvertito uno sciame di piccoli terremoti, alcuni dei quali così deboli che sono stati rilevati solo dai sismometri ma ''si tratta - spiegano gli esperti - del primo segno di attività del vulcano rilevata in 25 anni". Dalle visite sul campo condotte nel 2011 ''è emerso che molti degli abitanti erano a conoscenza di un cambiamento nel comportamento del vulcano'', osserva una delle autrici, Michelle Parks. ''Le guide turistiche - aggiunge - mi aggiornavano, per esempio, sui cambiamenti nella quantità di gas, avvertibile dal forte, odore rilasciata dalla cima, o delle variazioni del colore dell'acqua in alcune delle baie intorno alle isole; gli abitanti del posto che lavorano nei ristoranti sull'isola di Thera, invece, sono venuti a conoscenza dell'attività sismica dal tintinnio dei bicchieri nei bar".
Per David Pyle, dell'università di Oxford, la sfida è "capire come le informazioni sul comportamento del vulcano si coniugano con le conoscenze basate sugli studi di eruzioni antiche". Ci sono davvero pochi vulcani, rileva l'esperto "di cui abbiamo informazioni dettagliate sulla loro storia passata".
ansa.it
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