Nel 2008, nella sola Tanzania, sono stati registrati più di 40 omicidi: secondo una credenza diffusasi nel paese negli ultimi anni ingerire una pozione a base di materiale genetico albino può far diventare ricchi.
Il governo della Tanzania in un primo momento aveva fatto trasferire la comunità albina nell’Isola Ukerewe, nel Lago Victoria, mentre di recente ha sospeso le licenze di esercizio ai guaritori tradizionali, che erano soliti utilizzare estremità e parti del corpo di albini.
Questi provvedimenti hanno anche avuto conseguenze negative: il valore degli albini, per chi pratica quel tipo di rituali, è notevolmente lievitato.
La conferma è arrivata nei giorni scorsi con la vicenda di Nathan Mutei, 28enne del Kenya che ha cercato di vendere il suo amico albino Robinson Mkwama (nella foto) ad alcuni stregoni di Mwanza, in Tanzania.
Mutei, con la scusa di un lavoro ben pagato, ha convinto Mkwama a seguirlo in Tanzania. Una volta lì il comportamento del 20enne fa insospettire alcuni residenti che allertano le autorità e fanno scoprire le vere intenzioni del keniota.
Nathan Mutei stava per vendere il 20enne Mkwama per 220 mila dollari, ma le autorità l’hanno impedito ed hanno arrestato l’uomo con l’accusa di traffico di esseri umani e sequestro di persona al fine di omicidio.
Il keniota è stato processato per direttissima e condannato a 17 anni di carcere, mentre Robinson Mkwama è stato trasferito dalle autorità locali in un luogo segreto, così da evitare vendette e ritorsioni.
Fonte: The Daily Nation.