Stiglitz: austerity provocherà recessione double dip

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AlessandroCacciatore
00martedì 24 aprile 2012 14:48
Dopo Krugman parla un altro premio Nobel

Stiglitz: austerity provocherà recessione double dip

Il Premio Nobel per l'economia contro le parole di Mario Draghi: tagli al welfare? E' assurdo. I paesi che stanno meglio sono quelli scandinavi. La ragione della crisi è la politica, è lì che si favoriscono i ricchi. Stati Uniti, paese divorato dai parassiti.

Roma - Un severo monito contro l'Europa, un appello che si unisce al coro di tutti quegli economisti, Paul Krugman compreso, che chiedono all'Europa di smetterla con le misure di austerity. Intervistato dal "The European" questa volta a dire che l'Europa sta sbagliando tutto è Joseph Stiglitz, anche lui come Krugman Premio Nobel per l'economia.

"L'austerity di per sé sarà quasi sicuramente disastrosa, e ci sta portando a una recessione double dip che potrebbe rivelarsi piuttosto grave. Probabilmente la crisi dell'euro peggiorerà e nel breve termine le conseguenze saranno molto negative per l'Europa", spiega Stiglitz. Che non risparmia poi critiche nei confronti di Mario Draghi, che recentemente ha fatto capire che non è possibile ridurre il debito, come scrive The European, senza tagliare fondamentalmente i costi del welfare nel lungo termine.

"Ma è assurdo - afferma Stiglitz - La qustione della protezione sociale non ha nulla a che vedere con la struttura della produzione. Ha a che fare con la coesione sociale o la solidarietà. Ecco perchè sono molto critico anche nei confronti di quanto ha detto Draghi, (numero uno della Bce), secondo cui la protezione sociale dovrebbe essere eliminata. Non ci sono basi per suffragare questa tesi. I paesi che stanno andando molto bene in Europa sono quelli scandinavi. La Danimarca è diversa dalla Svezia, la Svezia è diversa dalla Norvegia, ma tutte queste economie dispongono di una protezione sociale molto forte e stanno tutti crescendo. Il suggerire che la crisi possa essere risolta diminuendo la protezione sociale riguarda quell'1% che dice "Dobbiamo afferrare la fetta più grande della torta". Ma se non è la maggioranza delle persone a beneficiare della torta economica, allora il sistema è fallimentare. Non voglio parlare più del Pil, voglio parlare di quanto sta accadendo alla gente".

Stiglitz rimane pessimista sul futuro della crisi in tutto il mondo. "Se le mie stime sulle conseguenza delle misure di austerity sono corrette, assisteremo a un nuovo round di movimenti di proteste. Abbiamo avuto una crisi nel 2008.Ci troviamo al quinto anno della crisi e non abbiamo risolto nulla. Non c'è neanche una luce alla fine del tunnel". Alla domanda se la situazione devva diventare molto negativa prima di migliorare, l'economista risponde: "Temo di sì".

Ma qual è la radice della crisi? Il Premio Nobel: la diagnosi è che è la politica all'origine dei problemi: è lì (nella politica) che si decidono le regole del gioco, è in quell'ambito che si decide a fabore di politiche che favoriscono i riscchi e che hanno permesso al sistema finanziario di ammassare un enorme potere economico e politico.

Sugli Stati Uniti, il paese "è divorato dai parassiti". Di fatto: "stiamo facendo fronte a una transizione molto difficile da una economia manifatturiera a una dei servizi, e abbiamo fallito nel garantire che tale transizione avvenisse facilmente. Se non correggeremo quello sbaglio, pagheremo un prezzo molto alto. Siamo già in presenza dell'americano medio che sta soffrendo a causa di quella transizione fallita. La mia preoccupazione è che abbiamo messo in moto un'economia avversa e da una politica avversa". Stiglitz aggiunge infatti che gran parte delle ineguaglianze esistenti negli Stati Uniti sono causate da situazioni di monopoli, dalla spesa militare, dalle industrie estrattive. "Abbiamo alcuni settori economici molto buoni, ma anche molti parassiti. La speranza è che l'economia possa crescere nel momento in cui ci liberiamo dei parassiti e ci concentriamo sui settori produttivi. Ma in ogni malattia c'è sempre il rischio che i parassiti divorino le parti sane del corpo.

www.wallstreetitalia.com/article/1366259/stiglitz-austerity-provochera-recessione-double-...
papero16
00martedì 24 aprile 2012 15:22
Santo Nobel.....
AlessandroCacciatore
00martedì 24 aprile 2012 18:50
Si ma questi capoccioni con dati alla mano e premio Nobel, andassero a far qualcosa e che diamine.
fabik
00mercoledì 25 aprile 2012 03:11
Sacrosanta verità, l'austerità fine a se stessa non serve. Va bene seguire certe regole perchè se no si fanno debiti pubblici come quello Italiano ma seguire la regola anche quando vuol dire legarsi la corda al collo...
Purtroppo quella dell'austerità è una scelta che paghiamo alla Germania per due motivi, uno recente e l'altro distante nel tempo.
Quello distante nel tempo ci porta al Nazismo, fu la crisi economica e l'ipersvalutazione del marco che consentì ad Hitler di arrivare al potere.
Da allora i nostri teutonici vicini non hanno più commesso l'errore di permettere che la moneta si svalutasse ed hanno respinto ogni spinta del debito pubblico.
La seconda motivazione parte dalla prima ed è che i Tedeschi, hanno imposto la regola che vuole che la banca centrale Europea non possa stampare moneta come facevano le vecchie banche centrali e come fanno tuttora per esempio gli Inglesi, la motivazione è semplice: loro si sono fatti un mazzo tanto per far diventare il marco una roccia ed ora noi stampiamo moneta e mandiamo a monte i loro sacrifici?
In più ci sono le elezioni in Germania e la Merkel non vuole dover spiegare al popolo che se anche loro sono stati bravi adesso devono pagare i debiti di noi altri latinos che fino a ieri abbiamo fatto le cicale.
Insomma almeno fino a che le elezioni in Germania non saranno passate non aspettiamoci aiuto dall'Europa.
Poi vedremo che accadrà ai sopravvissuti e speriamo di essere tra quelli...

Aggiungo una cosa: è vero che i nostri amici amanti dei crauti hanno imposto questa regoletta ma anche noi altre cicale ci siamo date da fare.
Si perchè, dall'Euro non si può essere espulsi, si deve abbandonarlo "Volontariamente".
Questo vuol dire che gli stati deboli e piantagrane come noi o come la Grecia, hanno messo il capio al collo a quelli ricchi che lasciandoci affondare finirebbero sotto con noi.

A questo punto cosa accade? Accade che stati come L'Olanda, la Germania, come gli stati Nordici per sbarazzarsi di noi hanno una sola via, uscire loro dall'Euro, cosa che sia i Tedeschi che gli Olandesi stanno meditando.

Infatti se lo facessero loro non ne avrebbero un danno, almeno... Avrebbero danni enormi alle esportazioni dato che preciiterebbero il sud dell'europa nella miseria, ed il sud dell'Europa assorbe circa il 60% delle loro esportazioni.
Ma se il danno alle esportazione fosse inferiore al danno di pararci il deretano potrebbero seriamente pensarci.

Ovviamente noi che siamo poveretti ed abbiamo famiglia non possiamo scappare, dobbiamo aggrapparci all'euro e tirare il guinzaglio ai cuginetti ricchi, che devono sganciare perchè è facile stare assieme solo quando c'è da guadagnare.

Si perchè prima noi con la lira debole esportavamo tantissimo nel centro/nordeuropa, con l'euro che ci ha messo alla pari della Germania si è ribaltata la bilancia commerciale.
E allora i signori tedeschi prima hanno preso dal piatto, adesso mettessero anche loro qualcosina.

So di essermi dilungato, ma così ho risposto ad un pò di post frammentari che ho letto quì e li.

Saludos [SM=g1950677]
AlessandroCacciatore
00mercoledì 25 aprile 2012 19:54
E' la volta ancora di un altro importante economista, Nouriel Roubini e George Soros.

Roubini e Soros uniti: l'euro va assolutamente svalutato

I due big dei mercati finanziari accolgono la tesi sostenuta in Italia solo da WSI. Costo dei debiti sovrani ancora in rialzo nei paesi periferici d'Europa. È guerra persa nella prevalenza delle misure di austerità sulla crescita. Il problema continuerà a dominare la scena politica. Il passo necessario: svalutare l’euro.

Roma - Costo dei debiti sovrani ancora in rialzo nella periferia europea. È guerra tra crescita e misure di austerità e con la prevalenza delle seconda l'Europa soccombe. Il problema continuerà a dominare la scena politica. Ma ci sarebbe una mossa tanto intelligente, quanto necessaria. Procedere a una svalutazione della moneta unica, come chiesto da Luca Ciarrocca, direttore di Wall Street Italia (GUARDA VIDEO): dovrebbe essere il presidente della Bce Mario Draghi a intervenire abbassando i tassi Ue. Al momento l'euro è troppo forte e causa di una serie di problemi che frenano l’Europa impedendole di avviare un processo di ripresa sano.

Ecco quanto sostengono in comune due dei più grandi esperti della scena economica e finanziaria globale: l'economista Nouriel Roubini, uno dei pochi a cui si puo' riconoscere l'avere anticipato e previsto la Grande Crisi del 2008 e successiva recessione e l'investitore miliardario George Soros, uno dei piu' aggressivie lucidi "attori" sulla scena finanziaria internazionale.

"Se la domanda interna continuerà ad essere debole - anche a causa dei vari aggiustamenti fiscali e di bilancio adottati nel settore pubblico e privato - ci sarà il bisogno di riportare in attivo la bilancia commerciale e tornare esportatori netti per ripristinare la crescita economica", scrive Roubini nella sua pagina Twitter.

La soluzione? Un deprezzamento dell’euro. Per migliorare il saldo della bilancia commerciale, favorendo le esportazioni, è "necessario un indebolimento del cambio e una politica monetaria più accomodante, che produca quel deprezzamento - in termini nominali e reali - di cui al momento l’eurozona ha bisogno. Deprezzamento che ancora non si sta verificando. Ecco un altro motivo per la quale in Europa c’è una profonda recessione", scrive Roubini.

Alla tesi di Roubini, identica a quella espressa qualche giorno fa qui su WSI da Luca Ciarrocca, fanno eco le parole di George Soros. "L’Europa è simile all’Unione Sovietica, nel senso che la crisi europea alla fine sta creando il rischio di minare e distruggere l’Unione europea così come la conosciamo", ha detto oggi Soros.

La colpa? Della moneta unica, e del suo eccessivo valore attuale rispetto al dollaro. "L’euro sta mettendo in serio pericolo la coesione politica dell’Unione e se si continuerà su questa strada il tutto potrebbe portare addirittura alla distruzione dell’Europa. Insieme alla profonda crisi economica, sociale e morale, possiamo osservare questo processo di disintegrazione", ha dichiarato il miliardario di origine ungherese che avvio' decenni fa il primo hedge fund globale.

www.wallstreetitalia.com/article/1366801/crisi-europa/roubini-e-soros-uniti-l-euro-va-assolutamente-svalut...

Ma i media ufficiali continuano a far finta di nulla... [SM=g1420769]
fabik
00mercoledì 25 aprile 2012 22:44
Tecnicamente la colpa è del divieto di stampare moneta.
Poi possiamo girarla che è colpa dell'EURO ma il problema sta nella testa del legislatore e non nello strumento della moneta unica che di per se è un'ottima cosa sopratutto per paesi poco avvezzi ad una gestione della cosa pubblica coerente.
AlessandroCacciatore
00mercoledì 25 aprile 2012 23:48
Prima si torna ad una moneta di STATO meglio è. Uscire dalla dittatura finanziaria dell'eurozona non farà altro che peggiorare le cose.
fabik
00giovedì 26 aprile 2012 00:07
Il problema non è la moneta sovrana italiana, il problema è che la moneta Europea non è supportata da una banca centrale.
la lira era una Jattura per l'Italia e l'Euro è peggio solo perchè è una falsa moneta.
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