Il team di Maurizio Cheli ha presentato l'aereo a idrogeno a impatto ambientale "zero". Un velivolo da record
Obama non fa in tempo a parlare di Green revolution che noi sfoderiamo un gioiellino a due ali da record, per il settore dei mezzi di trasporto ecosostenibili: un velivolo “ecologico” interamente elettrico, alimentato a idrogeno, destinato a realizzare un primato mondiale di velocità e durata per la classe di appartenenza.
Si chiamerà SkySpark ed è il nuovo aereo della DigiSky, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Aeronautica e Spaziale del Politecnico di Torino (Diasp) e sostenuto dalla Regione Piemonte.
Nel dettaglio, il progetto SkySpark (avviato ben prima della 'svolta verde' annunciata dagli Usa, naturalmente) prevede la realizzazione di un velivolo da turismo, compatto e ultraleggero, dotato di un’alimentazione con celle a combustibile idrogeno - che hanno impatto ambientale pressoché nullo -, di un motore elettrico sincrono “Direct Drive” da 65KW e di batterie a polimeri di litio.
Una sfida ecologica, quella raccolta dalla start up Digisky, capitanata dall'astronauta Maurizio Cheli, che guarda al futuro con lungimiranza, partendo da una realtà difficile, sotto gli occhi di tutti: sul nostro Pianeta lo sviluppo industriale del 15 per cento della popolazione impiega il 60 per cento dell'energia e il 50 per cento delle risorse disponibili; circa l'85 per cento degli abitanti della Terra sta entrando, a diversi livelli, in un processo di industrializzazione.
Le attività dell'uomo emettono ogni anno nell'atmosfera 25 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, il principale gas serra. E secondo i calcoli più recenti, il consumo di combustibile per uso aeronautico entro il 2020 aumenterà del 250 per cento.
In un siffatto scenario progettare mezzi di trasporto in grado di trovare soluzioni innovative per le problematiche ambientali è sempre di più una necessità.
La filosofia del team di Cheli è che i grandi balzi dell'umanità possano veramente essere costruiti da piccoli passi.
«Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l'umanità», come disse Neil Armstrong il 20 luglio del 1969, posando il primo piede umano sulla Luna.
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