Trovato un articolo in italiano che avevo tra i preferiti, dannata memoria eppure sono passati appena 3 mesi
Il blog è veramente ben fatto ed aiuta a far luce su una marea di bufale.
I moderni geroglifici egizi dell’Australia
A metà degli anni 2000 si diffuse la notizia che in Australia era stati trovati dei geroglifici egizi, ma a dire il vero in Australia già 25 anni prima si sapeva di questa scoperta. Ma quanto c’è di vero in tutto ciò? Nulla, o meglio i geroglifici ci sono però sono falsi e sono stati realizzati in epoca recentissima. Ma questo finto mistero però non è come gli altri infatti potrebbe essere la rovina di un vero sito archeologico di importanza mondiale come ci spiega Neil Martin, Ranger, dei parchi nazionali e facente parte dei Wildlife Service (NPWS) per la tutela della natura australiana
Neil Martin
I “geroglifi” di Gosford sono situati vicino a Kariong, circa 60 km a nord di Sydney, nel Water Brisbane Parco Nazionale all’interno di una roccia che le popolazioni locali chiamano “Egyptoid Kariong”. La parte rocciosa chiamata anche Lyre Trig è famosa per le numerose incisioni aborigene, tra cui vi sono figure di canguri giganti, gli uomini con lance e figure astratte ed inoltre alle sue pendici sono state trovate sculture e strumenti aborigeni. Nel 1975 però Alan Dash, geometra e archeologo dilettante notò però che oltre ai simboli aborigeni ve ne erano alcuni che sembravano essere egiziani. Ovviamente si fecero subito degli studi, il Dott. David Lambert, esperto di arte rupestre e Conservatore di Arte Rupestre per la Divisione dei Beni Culturali . Nel 1983 visitò il sito e vide subito che alcune incisioni erano appena state fatte nella roccia, infatti, l’interno di ogni scultura consisteva in pietra arenaria bianca pulita, senza evidente crescita organica o licheni, di conseguenza aveva un età di soli 12 mesi, addirittura vi sono foto scattate nel 1983/1984 dai NPWS che mostrano la roccia fresca taglio e la scheggiatura intorno ai bordi delle incisioni che indica lavori molto recenti.
Inoltre va sottolineato come dopo solo un anno dall’incisione il licheno, che cresce molto rapidamente nelle fessure umide sia già presente grazie alla presenza di nitrati naturali, e al continuo tocco di curiosi e turisti che aiutano il trasferimento di spore di roccia in roccia. Infine sebbene alcune delle incisioni sembrano liscie, dando loro una falsa apparenza di età (ma è dovuto solo agli agenti atmosferici nella roccia arenaria), tuttavia, la maggior parte sono ancora nitide, con i bordi taglienti ad indicare un taglio recente Al contrario, delle numerose incisioni originali aborigeni della zona che sono molto più rotonde e liscie e datate tra i 200 e i 250 anni.
Ma la prova definitiva dlla falsità di queste incisioni ci viene data dal Prof. Nageeb Kanawati, capo del Dipartimento di Egittologia presso Macquarie University, Sydney che ha notato che seppur molti simboli sono egizi non formano nessuna parola o frase di senso compiuto, solo due sembrano essere i nomi di due re. Con lui concorda anche l’egittologo Dr Gregory Gilbert che afferma che I due nomi sono quelli di Cheope e di una persona sconosciuta, potrebbe essere “Neferankhru”, che è simile a uno dei nomi del padre Cheope, Snefem. I due nomi però sono accoppiati insieme sotto dallo stesso simbolo il che sarebbe un grosso errore ortografico. Gli altri geroglifici invece o rappresentano simboli di diversi periodi della storia egiziana, separati da centinaia di anni, il che già di per se li rende falsi, oppure sono simboli inventati come campane, omini, stilizzati, mostri.
l problema come sottolinea Neil Martin è che tutto ciò a messo a repentaglio il vero sito archeologico poco distante. Già nel 1984 fu arrestato un vecchio turista jugoslavo, intento a scheggiare la pietra con uno scalpello per lasciarci il proprio simbolo. Cosa ben più grave, però, è che dal 1990, diverse persone hanno illegalmente scavato tra le rocce, in cerca di tesori o di mummie, ed addirittura è stato fatto un buco nella roccia proprio vicino al sito storico aborigeno. La paura del NPWS e di Neil Martin è proprio che la riscoperta di questi falsi simboli tramite internet non porti una nuova ondata di curiosi, appassionati o cercatori di tesori improvvisati che danneggino ulteriormente o irreparabilmente il vero sito archeologico.
Fonte:
misterorisolto.wordpress.com/2012/08/13/i-moderni-geroglifici-egizi-dellau...