Scienziati alla ricerca di tracce aliene sulla Luna

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Gabrjel
00giovedì 29 dicembre 2011 08:19
Sulla Luna potrebbero trovarsi tracce aliene, ed è nostro dovere indagare a fondo. Lo sostengono Paul Davies, astrofisico di prima grandezza e autore di libri e saggi sull'argomento e Robert Wagner, giovane ricercatore della School of Earth and Space Exploration dell'Università dell'Arizona.



La loro proposta è stata pubblicata sugli Acta Astronautica, la principale rivista americana dedicata allo spazio. «Sebbene ci sia solo una minuscola probabilità che tecnologia aliena abbia lasciato tracce sulla Luna sotto forma di artefatti o modifiche alla struttura lunare superficiale, questa location ha il pregio di essere vicina e di preservare eventuali tracce per una durata immensa», sostengono i due scienziati. Ma poiché la scansione delle immagini in cerca di eventuali tracce extraterrestri non richiede costi, se non in termine di tempo impiegato, anche la minima probabilità dovrebbe essere presa in considerazione.
Il vantaggio offerto dalla Luna è evidente. La Luna è un corpo geologicamente morto, ed essendo priva di atmosfera può preservare per un lunghissimo lasso di tempo qualsiasi tracce lasciata da fattori esterni.
E allora che la ricerca cominci, ma come?
L'idea è di utilizzare per la ricerca le foto acquisite del Lunar Reconnaissance Orbiter della NASA, che ha fino a oggi mappata circa un quarto della superficie della Luna ad alta risoluzione. Tra queste immagini sono già state tirate fuori quelle che mostrano, per esempio, i siti degli allunaggi dell'Apollo e tutti i pezzi di rover e satelliti precipitati inviati dagli americani e dai sovietici nel corso degli anni. Sono circa 340.000 le immagini rese pubbliche dalla NASA, una cifra destinata a crescere fino a raggiungere il milione quando sarà stata mappata l'intera superficie, intorno al 2014. «Dati i numeri, è ovvio che una ricerca manuale da parte di un piccolo gruppo è senza speranze», riconoscono gli studiosi. Una soluzione potrebbe venire dall'informatica. Wagner, che è anche un esperto informatico, sta lavorando a un software capace di effettuare una scansione delle immagini e di individuare, tramite appositi algoritmi, tracce di strutture che possono suscitare qualche sospetto sulla loro natura: pannelli solari o contorni di edifici, per fare qualche fantasioso esempio. Roba del genere resterebbe visibile per milioni di anni dopo la loro costruzione, grazie ai lentissimi mutamenti morfologici della Luna.
Altrimenti, non resta che affidarsi a soluzioni del tipo SETI@home: così si chiama il celebre programma che, per abbattere i costi, distribuisce a decina di migliaia di utenti in tutto il mondo «pacchetti» di dati acquisiti dai radiotelescopi, lasciando ai loro calcolatori l'onere di analizzarli in cerca di segnali di possibile origine intelligente. Tramite SETI@home è stato possibile far sopravvivere il celebre progetto di ricerca di radiosegnali prodotti da civiltà extraterrestri, costretto a fare periodicamente i conti con tagli di fondi: oggi si basa esclusivamente su sovvenzioni e donazioni dei privati. Analogamente, si potrebbero inviare a decine di migliaia di utenti pacchetti di immagini da analizzare con i propri occhi. I rischi, in questo caso, non sono pochi: qualcosa di importante potrebbe sfuggire (anche se ciascuna immagine verrebbe inviata in copia a non meno di un centinaio di persone, per sicurezza), ma soprattutto, affidandosi ad «amatori», è forte il rischio contrario. Che qualcuno, cioè, veda qualcosa che non c'è. I casi di presunti avvistamenti su Marte hanno fatto scuola. Sulla superficie marziana, analizzando le immagini - spesso a bassa risoluzione - acquisite dalle diverse spedizioni di sonde, la gente ha visto di tutto: piramidi, sfingi, facce umane, statue, edifici, basi militari e chi più ne ha più ne metta. È vero che il suolo lunare offre assai meno appigli alla fantasia. Ma se l'immaginazione umana è capace di scorgere forme singolari anche nelle nuvole, il rischio di prendere fischi per fiaschi è notevole.
osa cercare sulla Luna - Ma cosa cercare, esattamente? L'artefatto più semplice, spiegano i due scienziati, sarebbe probabilmente un messaggio lasciato intenzionalmente. Non tanto una grossa scritta del tipo «Ehi, siamo qui» che possiamo leggere dal cielo, quanto una capsula costruita in un materiale altamente resistente, apribile da una qualsiasi forma di vita intelligente e abbandonata magari in uno dei crateri più recenti, come il grande cratere Tycho, sugli altipiani meridionali della Luna. Messaggi pensati per durare più a lungo potrebbero essere stati sepolti in profondità, ma collegati a trasmettitori capaci di penetrare la superficie lunare: un po' come una «X» su una mappa del tesoro, per indicare il punto dove scavare. Ancora meglio, intelligenze extraterrestri potrebbero aver installato sulla Luna, in tempi remoti, delle vere e proprie basi, magari sfruttando i tunnel di lava ancora esistenti sotto le pianure di basalto. Si tratta di habitat ideali, perché offrono un ottimo riparo dalle radiazioni cosmiche che sulla Luna non vengono bloccate dall'atmosfera, di fatto inesistente. Eventuali colonie lunari passate o future dovrebbero tenere conto del riparo che questi tunnel, presenti sulla Luna come su qualsiasi corpo celeste che abbia avuto attività vulcanica, posso offrire.
In realtà, ci basterebbe anche trovare tracce di spazzatura aliena. Certo, se gli extraterrestri sono soltanto un po' più intelligenti di noi, avranno avuto il buon gusto di non lasciare pessimi ricordini sui pianeti visitati. Da tempo, le agenzie spaziali mondiali adottano un principio di non contaminazione, in base al quale qualsiasi visita umana e non umana su corpi celesti esterni alla Terra deve essere quanto meno possibile «impattante». Le sonde che scendono sui pianeti devono essere sterilizzate per evitare di invadere con microrganismi terrestri potenziali ecosistemi autoctoni. Una futura missione umana su Marte avrà cura di non lasciare in giro cartacce o lattine di birra. Tuttavia, qualcosa deve pur sempre rimanere. Non possiamo portarci a casa i rover marziani o lunari, per dirne una, cosicché quando la loro missione è finita essi restano lì, immobili. Se una sonda aliena avesse visitato la Luna, potrebbe essere rimasta abbandonata sulla sua superficie. È vero che il nostro satellite è piccolo e privo di nascondigli significativi; ma trovare una di queste tracce è come cercare un ago in un pagliaio. Ciò nonostante, qualcosa sarà tentato: sarebbe davvero comodo trovare un segno di vita extraterrestre dietro l'angolo, anche se magari gli alieni erano giunti solo in visita cento milioni di anni fa per un pic-nic con vista sulla Terra.

IRONMAN.75
00giovedì 29 dicembre 2011 10:24
Forse come base di appoggio qualche traccia potrebbe anche esserci, ma come stazione penso sia molto più conveniente la Terra per i nostri beneamati alieni..hehe.. [SM=g6794]
KOSLINE
00giovedì 29 dicembre 2011 11:46
bel 3ad Gabrjel [SM=g8320]

partendo dal fatto che tutto puo' essere , anche quello che dicono questi signori puo' essere ,MA' MA' MA' , esiste una nota dolente e la racchiudo con delle parole inviatemi un po' di tempo fa' da un ricercatore amico un po' stressato ...

"incredibile luca oggi se non fai una scoperta da premio Nobel non ti caga nessuno , se' parli di alieni giri il mondo [SM=g1950684] che dici mi butto anche io ?"

sperando di non andare OT vi voglio parlare di un altra cosa ma per voi che bazzicate quasi tutti in queste cose vi sara' sicuramente successo di sentire dire:

PERCHE' NON TORNIAMO SULLA LUNA ?cosa ci nascondono i nostri governanti che non possiamo vedere li' ?

cosa ci nascondono i governanti non lo so' sarebbe presuntuoso da parte mia asserire che a priori non nascondono nada , ma' io sono uno di quelli che si basa piu' sui fatti che sulle dicerie .

su' perche' non torniamo sulla Luna e' semplice anzi quasi paradossale SOLDI maledetissimi SOLDI

e qui mi rifaccio alle parole di un ingegnere aerospaziale

"SE' LA LUNA FOSSE UN DIAMANTE OGGI NON CI CONVERREBBE ANDARLI A PRENDERE"

e si cari amici con gli attuali costi aereo spaziali l'esplorazione spaziale non permette nessun tipo di lavoro nello spazio , ma solo per adesso studio ,e siccome si preferisce armarsi ecc prima vengono determinate cose per una nazione e poi lo spazio , ricordando che la splendida corsa allo spazio aveva un fine principale , quello bellico , caduta la cortina di ferro sono caduti tanti valori ,e la Nasa ha incominciato ad avere sempre meno baget e le cose che fa' costano tanto e' impegnata in tante cose , quindi si preferisce inviare sonde che costano molto poco rispetto a voli umani ,diversi i protocolli diverse le costruzioni di sicurezza ...

fino a quando non si riuscira' ad inventare un sistema propulsivo aereospaziale economico non si avranno rilevanti cambiamenti , la gente investe per avere un tornaconto (miniere spaziali) quello scientifico aime e' solo marginale , basta pensare che korolev (capo progg, russo) convinse gli uomini del cremlino di mandare un uomo nello spazio grazie al fatto dei satelliti spia ,disse: signori cosi potete spiare il nemico e loro si esaltarono dandoli ok, ma noi dobbiamo mandare un uomo prima a vedere cosa succede lassu' , ecco il primo uomo nello spazio fu mandato non per scienza ma con una scusa , e quello era solo l'inizio [SM=g1420769]
_Thomas88_
00sabato 31 dicembre 2011 16:44
Tutto esatto Kosline.
Sono daccordissimo con te.

Tornando all'argomento principale della discussione, direi che è un bell'articolo.
Avevo letto la notizia su un altro sito.
Il ragionamento di questi due scienziati, di base, è giusto.
Analizzare le foto della sonda LRO della NASA con il giusto metodo (un software appositamente creato a tale scopo in grado di cercare figure potenzialmente artificiali sulla superficie lunare) costerà solo tempo, quindi perchè non farlo...
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:02.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com