Sanità, nelle grandi città si vive peggio

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_Thomas88_
00giovedì 8 luglio 2010 10:48
Le aree metropolitane sono molto popolate, con sempre meno giovani. Inoltre vi si muore di piu' e vi si contraggono malattie spesso evitabili. E' il quadro poco felice che esce dal primo rapporto Osserva Salute sulle aree metropolitane 2010 dell'Osservatorio Nazionale per la Salute nelle Regioni Italiane. 'Il quadro e' tutt'altro che roseo - commenta Walter Ricciardi, coordinatore dello studio - tutte le aree metropolitane arrancano anche quando le Regioni di appartenenza sono in discreta salute'.

Fonte: Ansa.It


Roma verde ma paralizzata dal traffico; capitale seconda nel mondo a Mumbai per numero di motorini. I dati contenuti nel rapporto "Osserva salute" della Cattolica.

Le città sono interessanti e stimolanti ma dannose per la salute. Tutte le aree metropolitane sono infatti molto popolate, ci sono sempre meno giovani e soffrono di malattie spesso evitabili. Inoltre in città si muore di più. È questo il quadro poco felice che esce dal primo rapporto Osserva Salute sulle aree metropolitane 2010 dell’Osservatorio Nazionale per la Salute nelle Regioni Italiane, che ha sede presso l’Università Cattolica di Roma, e presentato questa mattina. «Il quadro è tutt’altro che roseo - commenta Walter Ricciardi, coordinatore dello studio - tutte le aree metropolitane arrancano infatti anche laddove le Regioni di appartenenza appaiono in discreta salute».
Uno dei fattori che influisce è senz’altro il fatto che ci sono sempre meno giovani. Da questo punto di vista Napoli è la città più giovane, mentre Trieste la più vecchia. Per quanto riguarda poi il tasso di fecondità, tra il 2001 e 2005, si è registrata una lieve ripresa anche se i valori risultano bassi (1,311 figli per donna) e inferiori al livello che garantirebbe il ricambio generazionale (2 figli). Una ripresa imputabile, in parte, all’aumento della fecondità delle donne in età avanzata. Le province più feconde sotto quest’aspetto sono Napoli e Palermo, mentre quelle con un tasso di fecondità basso sono Cagliari e Trieste.
In crescita anche l’età media delle madri al parto. Le province con le mamme più vecchie sono, a pari merito con 32,3 anni, Trieste, Genova e Roma, mentre le province con le mamme più giovani sono Napoli e Catania con 29,6 anni. E anche se in Italia la mortalità generale è diminuita, nelle città si muore di più ad eccezione di Bologna e Firenze.
Nella provincia friulana gli appartenenti alla classe di età 65-74 anni fra gli uomini sono il 13,19%, fra le donne il 14,36%. Mentre il capoluogo campano vanta percentuali pari al 7,27% e all’8,26%. Osserva Salute ha preso in considerazione le 15 aree metropolitane italiane, evidenziando che «i maggiori contesti urbani, prima e in maggior misura del resto del territorio nazionale - ha spiegato Walter Ricciardi, direttore dell’Istituto di Igiene della Facoltà di Medicina e Chirurgia della Cattolica, responsabile del rapporto - si trovano a dover far fronte all’invecchiamento della popolazione e alle sue implicazioni in termini di domanda di cura e assistenza». La provincia in cui si è registrato il maggior incremento per la classe di età 65-74 anni è, per gli uomini, Venezia (10,29%) e per le donne Roma (9,4%), mentre la provincia che ha registrato il maggior decremento, con valori nettamente inferiori alla media nazionale è Cagliari (uomini: -20,04%; donne: -23,04%). Nella classe di età 75 anni e oltre, infine, la provincia con l’incremento più alto per entrambi i generi è Roma (uomini: 23,5%; donne: 19,1%), mentre quella con il maggior decremento è sempre Cagliari (uomini: -19,46%; donne: -19,68%).
Roma città verde ma paralizzata dai problemi del traffico che quasi annullano i benefici di prati e alberi sparsi sul territorio. «Roma - ha detto Ricciardi - è seconda solo a Oslo per quantità di spazio verde a disposizione dei cittadini. Ma la Capitale norvegese ha solo mezzo milione di abitanti, quindi si può affermare che la nostra è la più verde al mondo». I cittadini della provincia metropolitana di Roma sono dunque i più fortunati per quanto riguarda la disponibilità di verde urbano, un indicatore importante per la salute dell’ambiente e della popolazione. Misurata in metri quadri per abitante (rapporto tra la superficie del comune adibita al verde urbano e la popolazione residente), la disponibilità di verde per l’area di Roma è di 131,7 metri quadri per abitante, contro un valore medio nazionale di 93,6, anche se si registra una riduzione dell’8% dal 2003.
Roma presenta un tasso altissimo di motorizzazione degli autoveicoli, indicativo del numero di automobili e di veicoli circolanti ogni 1.000 abitanti. Il tasso registrato nel 2008 è il più elevato a livello territoriale e pari a 706,7 per 1.000 contro un tasso medio nazionale di 616,7. Nell’area capitolina circola anche un gran numero di motocicli, pari a 143,7 per 1.000, contro un tasso medio nazionale di 124,7. «Roma - ha aggiunto Ricciardi - è seconda nel mondo solo a Mumbai per numero di motorini. Presenti in massa anche le minicar, e si tratta di un fenomeno tutto romano. Il motivo dell’ingente utilizzo dei mezzi propri da parte dei cittadini, causa principale di inquinamento, è che non esiste una rete metropolitana vera, che attraversi la città in lungo e in largo. Le persone sono costrette a muoversi con l’auto e ancora di più con lo scooter per arrivare puntuali evitando il traffico».
L’area metropolitana di Milano presenta nel 2001 un tasso standardizzato di mortalità per tumori piuttosto elevato, di 46,16 per 10.000 per i maschi contro un valore medio nazionale di 40,32 e di 23,89 per 10.000 tra le donne contro un valore medio nazionale di 20,78. Secondo il rapporto, «fattori quali la maggiore presenza in questa provincia metropolitana di insediamenti industriali e di traffico veicolare, con relativo incremento dell’inquinamento atmosferico, possono essere associati ecologicamente al maggior tasso di mortalità per questa causa riscontrato a Milano e in altre province del Nord; vanno dunque incoraggiati gli interventi di riduzione dei fattori di rischio in tali aree». Per quanto riguarda il tasso di mortalità per diabete mellito il valore più basso si riscontra a Milano per gli uomini (2,35 per 10.000) contro una media nazionale di 3,12 casi per 10.000.
Per le malattie del sistema circolatorio nell’area di Milano si registrano (anno 2001) tassi di mortalità pari a 46,23 per 10.000 maschi e 31,00 per 10.000 femmine, contro valori medi nazionali di 49,62 e di 34,85 rispettivamente. Si noti che nell’area di Milano c’è stata una diminuzione di questo dato, sia per gli uomini (-11,76% dal 1997) sia per le donne (-12,58%). Nella città metropolitana di Milano le vittime della strada sono per gli uomini pari a 1,73 per 10.000 (-12,63% dal 1997) contro una media nazionale di 2,07. Tra le donne si riscontra un valore di 0,40 casi per 10.000 (-25,93% dal 1997), contro una media nazionale di 0,53 per 10.000.
L’area di Roma al primo posto per la presenza del privato accreditato in sanità. I dati si riferiscono al 2005, anno in cui la presenza del privato accreditato è complessivamente di 16,60 posti letto per 10.000 abitanti contro una media nazionale di 7,98 per 10.000. L’area di Roma è tra quelle che superano lo standard stabilito dall’Intesa Stato-Regioni per quanto riguarda i posti letto. Per quanto riguarda i servizi sanitari offerti dalla provincia metropolitana, presenta tassi standardizzati di dimissione ospedaliera in regime di ricovero ordinario pari per gli uomini a 1.484,52 per 10.000, per le donne a 1.467,34 per 10.000 (contro valori medi nazionali rispettivamente di 1.395,98 e 1.348,26). I tassi di dimissione ospedaliera in regime di day hospital sono per gli uomini 975,17 per 10.000, per le donne 1.000,97 per 10.000, contro valori medi nazionali di 634,90 e 686,18 rispettivamente. Nel 2005 l’area di Roma presenta il tasso di posti letto ospedalieri ordinari più elevato, pari a 53,79 per 10.000, contro una media nazionale di 38,78. Quanto alla suddivisione dei posti letto si ha un tasso di posti letto ospedalieri ordinari per acuti di 41,68 (per 10.000) e di 12,11 per lungodegenza e riabilitazione (il tasso maggiore per questa voce rispetto alle altre aree metropolitane), contro una media nazionale di 33,44 e 5,34 per 10.000 rispettivamente. Relativamente al tasso di posti letto in geriatria Roma è di 2,03 per 10.000 abitanti di età superiore a 65 anni (contro il dato medio nazionale di 3,84 per 10.000). Il tasso di posti letto in ostetricia-ginecologia è di 9,55 per 10.000, contro il dato medio nazionale di 10,06 per 10.000. Nella provincia di Roma si riscontra un tasso di posti letto in pediatria di 15,50 per 10.000, contro il dato medio nazionale di 13,70 per 10.000.
Nell’area di Roma lo studio registra il tasso più alto di personale medico e odontoiatrico pari a 32,27 per 10.000 abitanti contro una media nazionale di 20,81. E a Roma si registra un tasso di personale infermieristico di 64,36 (per 10.000) contro un valore medio nazionale di 45,25 (dato 2005). Questo valore è aumentato dal 2001 al 2005 (+9,75%); in Italia si è verificata una riduzione media del 2,54% dal 2001. Per quanto riguarda l’offerta di dispositivi diagnostici, nell’anno 2005 si registra per la TAC 30,37 per milione di abitanti (+29,34% dal 2001), per la RM 16,49 per milione di abitanti (+48,96% dal 2001) contro un valore medio nazionale di 21,00 e di 10,41 rispettivamente.

Fonte: Il Messaggero.It
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