Esperti di tutto il mondo a Viareggio fino al 15 settembre per progettare il futuro.
Nelle foto il robot Nao.
Simpatici e gentili, disinvolti nei movimenti e soprattutto pronti a ''leggere i pensieri'' dell' uomo e a comportarsi di conseguenza: saranno cosi' i robot da compagnia che stanno nascendo nei laboratori di tutto il mondo e che si preparano a debuttare negli ospedali grazie a un progetto europeo che coinvolge anche l'Italia. Di come farli funzionare parlano i 150 esperti di 20 Paesi che da oggi a mercoledi' 15 settembre sono riuniti a Viareggio, nel convegno Ro-Man 2010, organizzato dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. ''Uomini e robot sono destinati a interagire sempre piu' strettamente ed e' in questa direzione che stanno lavorando gruppi di ricerca di tutto il mondo'', ha detto l'organizzatore del convegno, Carlo Alberto Avizzano, responsabile del laboratorio Percro, del Centro di eccellenza per l'ingegneria dell'informazione, della comunicazione e della percezione della Scuola Superiore Sant'Anna. Dopo il boom dei robot industriali, che negli anni '80 hanno dominato le fabbriche, ''questo mercato ha raggiunto una saturazione e le ditte che producono automi di questo tipo stanno chiudendo'' e ''si lavora nella prospettiva che nel 2035 ognuno abbia almeno un robot a casa. Stiamo pensando a come farli funzionare''. Il difficile e' costruire automi capaci di soddisfare le numerose richieste, sempre diverse, per i robot destinati alle case, dove potrebbero giocare con i bambini, fare le pulizie o assistere gli anziani. Se i robot industriali degli anni '80 erano programmati per un unico compito, oggi le cose sono davvero piu' complicate. Uno dei primi esempi e' Nao, il robot da compagnia costruito dall'azienda francese Aldebaran Robotics e presentato oggi nel convegno di Viareggio come esempio di un automa ''milleusi''. Alto 58 centimetri, gli occhi rotondi che si illuminano, una piccola ''bocca'' e ai lati della testa delle specie di orecchie, Nao ha una voce gentile e infantile, sa ballare e giocare a pallone, afferra piccoli oggetti con le mani dalle dita snodate e si muove anche tra gli ostacoli. Il suo debutto in societa' avverra' con il progetto Aliz-E, finanziato dalla Commissione Europea, che punta a sviluppare robot capaci di interagire con le persone ricoverate in ospedale. Nao sara' quindi osservato in azione in diversi ospedali europei, fra i quali l'istituto San Raffaele di Milano, dove fara' compagnia ai bambini ricoverati per il diabete. Che giochino o che aiutino l'uomo in casa e al lavoro, i robot dovranno avere un comportamento amichevole, un tono di voce dolce e soprattutto dovranno saper osservare tutto cio' che accade intorno. Attenzione, pero': l'importante e' non dimenticare che sara' comunque l'uomo a controllare i robot. ''Questi ultimi - spiega l'esperto - vengono programmati in modo che sappiano leggere i segnali elettrici del cervello umano e orientare di conseguenza il loro comportamento''.
Fonte: Ansa.It