Mothman, l'uomo falena

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Sheenky
00giovedì 14 aprile 2011 10:37
MOTHMAN, L'UOMO FALENA

Articolo di Enrico Baccarini
Tratto da UFO NOTIZIARIO NUOVA EDIZIONE N° 55 – Febbraio/Marzo 2005


Dopo oltre 50anni un nuovo esame sui misteri di Point Pleasant e della mostruosa creatura che terrorizzò i suoi abitanti.



Jack lo Squartatore, Dracula, ed il misterioso Bigfoot sembrano essere solo una piccola rappresentanza delle numerose creature, tra tante, che cercano di invadere i nostri peggiori incubi e le nostre notti insonni. L’uscita, nel 2002, nelle sale cinematografiche del film “The Mothman Prophecies” sembra aver risvegliato, a distanza di 40 anni dai fatti cui prende spunto, un nuovo mistero sepolto dal tempo un enigma che ancora oggi lascia stupiti studiosi e scettici. Gli eventi e le storie più oscure connesse con l’immaginario collettivo umano sembrano, alcune volte, materializzarsi nei nostri peggiori incubi. Miti millenari o leggende antiche sembrano attingere forza dalle nostre paure ed assumere un vigore ed una potenza tali da trasformarle in eventi reali, privi di ogni connotazione fantastica. Tra i casi più estremi ed affascinanti che si possano ricordare negli ultimi decenni troviamo sicuramente quelli legati alla misteriosa creatura alata oramai conosciuta come Mothman, l’uomo falena, ovvero agli avvenimenti iniziati nel West Virginia il 12 novembre del 1966.

Il primo avvistamento di cui si abbia notizia in epoca moderna risale proprio al ’66 anche se recenti indagini sembrerebbero far presumere che un “fenomeno uomo-falena” possa esistere da molto più tempo di quanto ritenuto, forse da qualche secolo. In quel lontano ’66 cinque uomini si trovavano nel cimitero di Clendenin, in Virginia, scavando la fossa che avrebbe ospitato di li a poco un loro concittadino da poco scomparso. La solita routine era interrotta da qualche momento di relax accompagnato da una sigaretta e da qualche chiacchiera fino a quando però tutti i presenti iniziarono a vedere volare verso di loro una strana figura, qualcosa di incredibile, di enorme, un essere che sarebbe stato successivamente descritto come «un uomo marrone con le ali». La strana creatura sembrava aver spiccato il volo da un gruppo di alberi posto nelle vicinanze, lasciando supporre che si trovasse lì da qualche tempo e che li avesse osservati durante i loro scavi. Niente di simile era mai stato osservato prima, un essere dalle fattezze antropomorfe e dalla corporatura umana che, dotato di appendici che sembravano ali, volava indisturbato tra individui atterriti ed allibiti. I cinque uomini rimasero comprensibilmente scioccati da questa incredibile esperienza ma, loro malgrado, non sarebbero stati gli unici nei mesi successivi ad essere testimoni delle apparizioni di questa strana creatura. Verso la tarda serata del 15 novembre, cioè tre giorni dopo, due giovani sposini si trovavano a percorrere la strada che, da un vecchio deposito di esplosivi, si dirigeva verso il piccolo paesino di Point Pleasant, nel West Virginia. La coppia stava percorrendo il breve tragitto che li avrebbe condotti a casa ad una velocità moderata e con la miglior attenzione che ogni strada non illuminata possa richiedere. Improvvisamente due grandi occhi che «parevano attaccati a qualcosa che sembrava un uomo, ma era più grande, probabilmente di sei o sette piedi di altezza» si pose davanti al loro percorso. In una scena simile, per non dire uguale, a quella del recente film con Richard Gere l’essere volò sopra la macchina dei due sfortunati giovani lasciandoli totalmente terrorizzati e facendoli accelerare fino ai 140 km orari. Attraverso un piccolo CB portatile installato sulla macchina i giovani furono in grado di avvertire il locale sceriffo Millard Halstead che, trovandosi nelle vicinanze, cercò di raggiungere i malcapitati testimoni scortandoli a Point Pleasant attraverso la Highway 62. Quella notte del 15 novembre altri individui sarebbero stati testimoni dei misteriosi “agguati” dello strano essere. Un gruppo di quattro persone era stato ad esempio testimone di non meno di tre avvistamenti di “uno strano uccello gigantesco” sempre nelle vicinanze della oggi nota cittadina. La contea sembrava essere stata scelta come territorio di caccia dall’uomo falena che, nel contempo, continuava ad essere avvistato e a terrorizzare ignari cittadini prevalentemente durante le ore notturne. Un altro avvistamento avrebbe portato ad eventi ancora più bizzarri. Verso le 22:30 della stessa sera Newell Partridge, un locale costruttore edile che viveva stabilmente però nella cittadina di Salem ( a circa 90 miglia di distanza) mentre stava guardando la televisione venne infastidito da una improvvisa mancanza di segnale accompagnata da un oscuramento totale della televisione rimasta però accesa. Avvicinatosi all’apparecchio Partridge venne subito incuriosito da un suono estremamente basso che sembrava provenire dall’esterno della propria abitazione, un suono che pareva ricordare il flebile ronzio prodotto da un generatore elettrico. Il cane di Partridge, di nome Bandit, aveva iniziato ad ululare di fronte al porticato costringendo il proprietario ad uscire per cercare di capire l’origine di tutti questi strani fenomeni. Munitosi di una torcia elettrica Partridge orientò il fascio di luce nella direzione dove sembrava essersi diretto Bandit ma con sua grande sorpresa la sua torcia puntò verso qualcosa di inimmaginabile, di enorme, che sembrava riflettere dagli occhi una strana luce rossa. Essendo un cacciatore esperto, nelle successive interviste, Partridge si disse totalmente sicuro non di essere stato vittima di qualche forma di allucinazione o di abbaglio e di aver invece osservato qualcosa che non poteva essere niente di conosciuto.

Un articolo che riferisce uno dei numerosi avvistamentid el Mothman
Il 16 novembre venne indetta una conferenza stampa. Gli abitanti di una piccola cittadina del West Virginia sembravano essere diventati la preda perfetta di una creatura sconosciuta, evanescente ma soprattutto le cui intenzioni non lasciavano raccomandare niente di buono. La conferenza stampa fu un successo, nel senso che numerosi altri avvistamenti vennero resi pubblici e diversi giornali e TV locali riportarono a chiare lettere la presenza di questo strano essere nei cieli della Virginia. Fu proprio in questa conferenza che venne anche scelto il nome Mothman, uomo-falena, riprendendo o copiando quello del più noto supereroe dei fumetti Batman, l’uomo-pipistrello. Nessun però sapeva se questa enigmatica figura dovesse essere considerata realmente un “supereroe” o qualcosa di più sinistro. Ogni individuo che era stato testimone delle sue evoluzioni, o con cui era entrato in contatto, sembrava averne riportato forti traumi ed un profondo shock emotivo e psicologico.

Prima di continuare nella nostra narrazione riteniamo fondamentale porsi alcune domande inerenti le analisi e le indagini su questo strano essere. Si è parlato molte volte di “abbagli”, di volatili notturni come di civette o gufi scambiati per strani esseri come il Mothman. Si è addirittura parlato di una grande montatura organizzata dai cittadini di Point Pleasant per richiamare i turisti ed i media in una piccola e sperduta cittadina della Virginia. Nessuna ipotesi deve essere scartata, ci hanno insegnato fin da quando abbiamo iniziato ad interessarci a questi fenomeni studiosi come Sani o Pinotti, ma ovviamente è lecito chiedersi se dobbiamo o possiamo usare un minimo di buon senso in questo caso anche se stiamo parlando di eventi che trascendono quella particolare parola che chiamiamo “quotidianità” o “normalità”. Gli eventi occorsi nel West Virginia non sono collocabili all’interno di quelle isterie di massa che magari furono tanto popolari nel medioevo, come anche non possiamo chiamare in causa abbagli di varia natura per gente che era abituata a vivere con la natura e a coltivarne i suoi frutti e ad allevare le sue creature. Ciò che accadde a Point Pleasant non fu neanche un unicum topologico e storico, molti altri avvistamenti si sarebbero susseguiti nel corso del tempo e quasi nessuno avrebbero trovato risposte certe come molti invece hanno fatto credere. Ciò che queste persone videro e sperimentarono trascese totalmente l’intelletto umano posizionandosi all’interno di quel nuovo campo della psicologia che viene oggi conosciuta come Psicologia dell’Insolito e degli Eventi Straordinari come anche all’interno di quella vasta casistica IR-IV su incontri tra individui ed esseri di possibile origine extraterrestre. Si perché il Mothman è ormai acclaratamente parte della letteratura ufologica mondiale. La sua presenza è stata in molte occasioni associata a quei velivoli che siamo stati abituati a chiamare UFO e la sua presenza ha sempre accompagnato flap localizzati di avvistamenti. Tali eventi sono a pieno titolo fatti straordinari rimasti a distanza di decenni senza nessuna spiegazione logica, e vorremmo aggiungere anche zoologica.

Ritornando alla nostra indagine si rese ben evidente come la maggior parte degli avvistamenti della strana creatura fosse avvenuta nelle vicinanze del deposito di esplosivi abbandonato oggetto del secondo avvistamento del 15 novembre. Quale luogo migliore per nascondersi che una struttura della seconda guerra mondiale ormai disabitata? La presenza di una serie di gallerie ad alveare sotterranee, che dipartivano dal deposito e si districavano per diversi chilometri nella zona permetteva a questo strano essere di muoversi indisturbato senza la minima possibilità di essere visto. In aggiunta al deposito di esplosivi, reso invalicabile per motivi di sicurezza, si aggiungeva nella zona il McClintic Wildlife Station una grande riserva naturale demaniale inaccessibile per la sua fauna e flora protetta. L’unica abitazione presente nella zona era quella appartenente alla famiglia di Ralph Thomas che, il 16 novembre, osservò sopra la propria abitazione «una curiosa luce rossa nel cielo che si muoveva silenziosamente e dolcemente verso l’impianto TNT». Marcella Bennet, un’amica dei Thomas, fu un’altra consapevole testimone del sorvolo dello strano aeromobile e delle apparizioni dell’essere mentre ritornava nella propria abitazione. Durante un’intervista rilasciata successivamente la Bennet si disse totalmente sicura che «non fosse un aeroplano» ma soprattutto, messasi alla guida per avvisare i suoi amici del curioso avvistamento, fu in grado di osservare lo strano oggetto scendere dolcemente nella direzione del deposito di esplosivi mostrandosi come « un grande coso grigio, più grande di un uomo ma con qualcosa che sembravano giganteschi occhi incandescenti». La Signora Bennet, appena giunta nella propria dimora, fu talmente terrorizzata da questa visione da abbracciare a sé la propria figlia per correre forsennatamente e rinchiudersi nella propria abitazione. Come nelle migliori ambientazioni noir la famiglia chiuse ogni porta e finestra apparentemente utile per poter entrare nella casa. L’isteria cresceva lentamente ma soprattutto il timore e la paura che lo strano essere potesse nuocere a qualcuno dei Bennet. Il Mothman, a detta degli stessi testimoni, si diresse fin sotto il portico avvicinandosi verso una delle finestre del piano terreno e rimanendovi qualche istante. Pur nella massima tempestività quando la polizia arrivò l’essere era ormai scomparso ma aveva lasciato dietro di se un puro stato di terrore nella famiglia che si era fatta testimone della sua apparizione. I Bennet, ma in particolare Marcella, non vollero parlare dei fatti per diversi mesi terrorizzati che il semplice ricordo della creatura potesse risvegliare paure ben peggiori e non coscienti. L’affaire di Point Pleasant era ormai diventato talmente noto che da tutti gli Stati Uniti iniziarono a giungere nel West Virginia ogni tipo di ricercatori e studiosi dell’insolito, attirati da qualcosa che non si capiva se potesse essere «un’incarnazione del maligno» , la materializzazione di un incubo o una creatura proveniente da chissà quale dimensione o pianeta.

Per circa un anno strani eventi continuarono a verificarsi nell’area, anche se il clue delle apparizioni sembrava, in un clima di quasi rasserenamento generale, essere passato. Investigatori, “monster hunters” e studiosi di ogni genere proseguirono nei loro sopralluoghi ottenendo, in generale, pochi risultati tangibili e significativi ma comunque validi per acclarare la genuinità degli eventi.
La figura che più di tutti diede però risalto e validità agli eventi fu il noto studioso ed ufologo John Keel autore di uno dei più estensivi e documentati testi sugli eventi. Le ricerche condotte dall’ufologo americano possono essere considerate oggi un punto di svolta fondamentale per quello che costituì il mistero di Point Pleasant, demistificandone alcuni contenuti ed identificando al suo interno matrici storico-mitografiche che potrebbero ricondurre tali avvenimenti, e le manifestazioni di questo essere, anche ad epoche più lontane della nostra storia. Autore di diversi saggi sul fenomeno ufologico, pur se le sue linee sembrarono discostarsi dalla “linea ufficiale extraterrestrialista” del periodo, Keel è stato anche prolifico autore e studioso dei fenomeni soprannaturali e parapsicologici. La sua convinzione principale venne ben espressa durante tutta la sua produzione letteraria. Secondo Keel l’intervento di misteriosi “stranieri” nella vita di personaggi storici e famosi come Thomas Jefferson o Malcom X potevano fornire la prova di una presenza continuata nel tempo di “dei antichi”. La manifestazione di queste figure avrebbe assunto, secondo Keel, nei tempi moderni la forma e l’aspetto del fenomeno UFO, degli alieni e di tutte quelle altre creature che siamo stati abituati a conoscere.
Keel si trasformò ben presto nel maggiore storico delle vicende del West Virginia intervistando non meno di un centinaio di persone che erano state testimoni delle apparizioni dello strano essere tra il novembre del ’66 e il novembre del ’67. Secondo quanto riportato dai testimoni l’altezza media dell’essere variava dal metro e mezzo a oltre i due metri, in alcuni casi si riportavano altezze molto maggiori, ed era apparentemente una creatura dalle fattezze antropomorfe. La pelle sembrava variare di colorazione tra il grigio ed il marrone mentre gli occhi erano descritti come normali o molto grandi e con un intenso colore o scuro o rosso. Dalle spalle sembravano uscire due strutture aliformi simili a quelle dei pipistrelli mentre non è stato possibile identificare suoni coerenti se non simili ad un “grido femminile”.
John Keel arrivò a Point Pleasant nel dicembre del 1966 ed immediatamente iniziò a raccogliere testimonianze sulle apparizioni del Mothman come anche dei numerosi avvistamenti ufologici che avevano preceduto la sua comparsa. Le sue analisi fecero emergere fenomeni solitamente collegati con gli avvistamenti ufologici come cali della tensione nelle abitazioni e problemi con la televisione ed i telefoni. Le numerose luci osservate nei cieli, particolarmente sopra il deposito TNT, non avevano destato tanta paura quanto lo spegnimento dei motori ed un silenzio quasi irreale che molti automobilisti avevano sperimentato ed udito passando nelle vicinanze di questa struttura abbandonata. Comuni manifestazioni ufologiche come quelle sopra citate erano state accompagnate anche da insoliti fenomeni di poltergeist nella vicina Ohio Valley. Porte chiuse a chiave che si aprivano da sole e si muovevano, strane voci venivano udite nei più differenti contesti, strani rumori erano uditi sia all’interno che all’esterno di molte comuni abitazioni vuote. La famiglia di James Lilley, che viveva poco a sud dell’impianto TNT, aveva per esempio subito ed era stata testimone di eventi talmente bizzarri da portali a vendere in tempi molto brevi la propria abitazione per spostarsi nelle vicinanze della cittadina. Keel era strenuamente convinto che tutti questi fenomeni fossero intrinsecamente connessi da una matrice comune e se le manifestazioni del Mothman sembravano essere drasticamente diminuite una serie di altri fenomeni ancora più sinistri sembrava aver preso piede in tutta la zona. La giornalista Mary Hyre, corrispondente del giornale Messenger a Point Pleasant, dopo un solo weekend speso nella cittadina aveva registrato non meno di 500 telefonate di individui che avevano osservato strane luci nel cielo. Il disastro più grave avrebbe però dovuto ancora verificarsi. Alle cinque di mattina del 15 dicembre del ’67 il grande ponte che collegava la cittadina di Point Pleasant allo stato dell’Ohio collassò sotto il proprio peso uccidendo 46 automobilisti che si trovavano sopra. Nella stessa tragica notte la famiglia di James Lilley era stata testimone di non meno 12 passaggi di luci nel cielo che sembravano scomparire nella vicina foresta. Il crollo del Silver Bridge lasciò l’intera comunità nella più totale disperazione assommandosi al periodo di terrore che aveva accompagnato la comparsa del Mothman e dei fenomeni che sembravano a lui collegati. Mary Hyre passò diverse notti insonni raccogliendo testimonianze di strani avvistamenti e di strani presagi che sembravano aver preceduto il crollo. La giornalista era stata, alcuni giorni prima, anche testimone diretta di un incontro con uno strano personaggio che le aveva fatto visita e le aveva posto «curiose domande su gli eventi occorsi nella zona». La Hyre aveva definito “strano” questo individuo per alcune caratteristiche fisico-anatomiche che sembravano caratterizzarlo e che, a distanza di anni, le avevano fatto dubitare sulla sua reale “terrestrialità”. Non possiamo giudicare ciò che la Hyre visse e vide in prima persona possiamo però constatare che questo incontro non fu l’unico nel suo genere poiché molti cittadini e studiosi furono oggetto di “strane visite” in tutto il periodo in cui occorsero questi eventi. Quasi come nel film del 2002 la storia e gli eventi sembravano trasformarsi e mutarsi quasi come indirizzandosi verso una sorta di contatto con l’uomo.

Durante la settimana di natale nuovamente la Hyre e molti cittadini testimoni delle luci notturne furono oggetto delle visite di un oscuro personaggio che si dichiarò incuriosito dagli eventi ufologici occorsi negli ultimi mesi e minimamente interessato al tragico disastro recentemente avvenuto.

Che cosa si celò dietro le apparizioni del Mothman e gli strani fenomeni occorsi a Point Pleasant?
Qualsiasi cosa si sia celato dietro la creatura che è stata chiamata Mothman di un fatto possiamo essere certi, non si trattò di una montatura e di una mistificazione. Ci sono stati troppi testimoni credibili per poter ritenere che sia stata perpetuata una mistificazione ai danni dei media e dei ricercatori perpetuata per un tempo così lungo da non essere logicamente credibile. Basti solo pensare agli oltre cinquecento cittadini testimoni di strane luci, a bassa quota, nei cieli sopra Point Pleasant. Per non parlare di quasi, e forse più, di 100 persone direttamente o indirettamente entrate in contatto con la strana creatura. La stessa letteratura ufologica ci insegna che, nel caso di mistificazioni, troppi testimoni tendono dopo poco tempo a far trapelare minime informazioni involontariamente o comunque a muoversi e a gestire la situazioni quasi mai all’altezza del compito richiesto. Non sono ovviamente tardate già allora le spiegazioni che cercarono di fare luce sugli strani avvenimenti. Per la stessa creatura venne detto che si fosse trattato probabilmente di Gru Canadesi, Grus canadensis, in migrazione andate fuori rotta e stanziatesi nella zona.
Curiosamente la gru canadese potrebbe rassomigliare molto lontanamente ad alcune delle caratteristiche descritte del Mothman, come ad esempio una corona circolare rossa attorno agli occhi ed una conformazione alare alquanto ampia e poco comune, ma non potrebbe spiegare che l’1% forse delle testimonianze. Considerando anche, ci teniamo a sottolinearlo nuovamente, che i cittadini di Point Pleasant erano stati e continuavano ad essere abili cacciatori ci risulta alquanto strano pensare che solo in un determinato lasso di tempo e soprattutto per un numero così esteso di individui innocui volatili fossero stati scambiati per la mostruosa creatura descritta. Non si spiegherebbero poi tutti gli altri fenomeni insoliti testimoniati nel corso del tempo in tutta la zona. Lo stesso John Keel, che credeva nella genuinità degli avvistamenti e della creatura, riteneva che alcuni dei testimoni delle sue apparizioni avessero avuto più che un semplice coinvolgimento con strani luci nel cielo. Ma se il Mothman è stato un evento reale come anche probabilmente furono gli avvistamenti nei cieli, i poltergeist, i presunti atterraggi di UFO, gli strani eventi paranormali registrati, l’intervento di Men in Black e il più terribile crollo del Silver Bridge quale fu il piano dietro questo progetto? Perché fu scelta propria quella cittadina? Chi fu l’artefice di tutti gli eventi?
John Keel ebbe sempre pochi dubbi su tali domande. Considerava Point Pleasant una «zona finestra» marchiata nel corso del tempo, e forse anche dei secoli, da strani eventi all’interno dei quali si sarebbero inseriti gli eventi occorsi e vissuti negli anni sessanta. Ma se questi eventi possono accadere in West Virginia ed in determinate zone finestra, è possibile ipotizzare che esistano altri luoghi nel pianeta che possano aver ospitato, o forse ospitare ancora oggi, simili eventi. Possono queste finestre spiegare le apparizioni fantasmatiche, le creature misteriose, le luci nel cielo? O forse il fenomeno UFO osservato interagisce o sfrutta determinate zone? Domande e dubbi che probabilmente dovranno aspettare ancora molto tempo per ricevere una risposta ma che comunque ci stimolano e ci aiutano a comprendere sempre di più il mondo che ci circonda ed i fenomeni con cui veniamo a contatto.

(richard)
00giovedì 14 aprile 2011 11:37
In attesa di unire la discussione.....
Ci sono gia' due discussioni aperte sull'uomo falena:

ufoonline.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

ufoonline.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...
_Thomas88_
00giovedì 14 aprile 2011 18:32
Ottimo Richard...
Ho appena visto la discussione.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:20.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com