Mission to Mars sulla Terra completata

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AURORA PILOT
00martedì 14 luglio 2009 22:39
E' stata un'esperienza ''indimenticabile'' e tutto e' andato bene ''al 100%''. Ma ripeterla, forse, sarebbe un po' troppo, anche se sorridono e sembrano avere un'aria serena, i sei volontari che oggi hanno rivisto la luce del Sole dopo 105 giorni di isolamento nella struttura che ha simulato una nave spaziale in viaggio verso Marte. La loro ''astronave'' e' un insieme di moduli collegati fra loro all'interno dell'Istituto Russo per i Problemi Biomedici (Ibmp) dell'Accademia russa delle scienze, a Mosca, e l'esperimento e' stato condotto dall'Agenzia Spaziale Europea (Esa).

Dal ballatoio da cui si osserva il simulatore sono ben visibili veri e propri pezzi da museo della corsa allo spazio, come la capsula sferica della Vostok e quelle, piu' piccole, utilizzate per i cani che, dopo la celebre Laika, hanno continuato a dare informazioni preziose sulla resistenza degli esseri viventi nello spazio. Scendendo in basso c'e' il portello dal quale il 31 marzo scorso erano entrati quattro volontari russi (il comandante dell'equipaggio, Sergei Ryazansky, cosmonauta, i medici Oleg Artemyez e Alexei Baranove e lo psicologo Alexei Shpakov), e due europei( l'ingegnere meccanico tedesco Oliver Knickel e il pilota civile francese Cyrille Fournier).

Oggi, come previsto, e' stato rotto il sigillo di ceralacca e il portello e' stato aperto, tra un folla di fotografi e telecamere e un grandissimo applauso. Sono usciti per primi i due europei e poi il comandante ha presentato l'equipaggio in un brevissimo discorso ufficiale. Tutti indossavano la tuta blu dell'Esa sulla quale era ben visibile il nome dell'esperimento, Mars 500. Ad accoglierli scritte e palloncini colorati, mazzi di margherite bianche e le strette di mano della responsabile del direttorato dell'Esa per il Volo umano, Simonetta Di Pippo, il vicepresidente dell'Accademia russa delle scienza, Anatoly Ivanovich Grigoriev, e il direttore dell' Ibmp, Igor Borosovich Ushakov. ''Mars 500 e' a tutti gli effetti una nostra missione, ed e' in vista la seconda fase'', ha detto Di Pippo. L'Esa, ha aggiunto, ''e' molto attenta a missioni di simulazione, come questa, e a cio' che chiamiamo analoghi'', ossia alle strutture geologiche terrestri simili a quelle che potrebbero trovarsi su Marte o sulla Luna: poter condurre simulazioni sulla Terra e' decisivo, ha osservato, ''per stimolare l'esplorazione''.

Il primo grazie del comandante e' stato ''per le persone che ci hanno dato supporto 'dalla Terra'. Tutto e' stato interessante, ma complicato, e ogni secondo di supporto e' stato prezioso''. Uno dei risultati piu' belli, ha aggiunto, e' che ''non ci sono state differenze fra russi ed europei, siamo stati un unico equipaggio e una sola squadra''. Il tedesco Knickel, ricordato il suo compleanno ''a bordo'' come ''una grande serata''. Ma i momenti difficili non sono mancati: ''ci e' mancata la luce del Sole e il non poter distinguere fra giorno e notte'', ha detto il francese Fournier. Tutto sommato, ha aggiunto, ''e' stata un'esperienza positiva al 100%'', ma non sembra avere intenzione di ripeterla, partecipando alla seconda fase dell'esperimento, che prevede un isolamento di 520 giorni: ''e' un periodo davvero molto lungo, troppo''.
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