Marea nera, la cupola sul fondo dell'Oceano

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_Thomas88_
00sabato 8 maggio 2010 12:10
Pensacola (Florida) - La cupola realizzata dai tecnici della BP per contenere la perdita di petrolio dalla piattaforma affondata al largo della Louisiana ha raggiunto il fondo del Golfo del Messico. Lo ha reso noto la BP, precisando che si tratta di "un grande passo avanti" nell'operazione di contenimento, che non ha precedenti da questo punto di vista. La cupola, in acciaio e cemento del peso di 40 tonnellate, dovrà ora essere fissata sul fondo grazie all'impiego di robot subacquei. Saranno necessarie almeno 12 ore per portare a termine la non facile operazione. "Al momento sembra che tutto stia procedendo esattamente come avevamo sperato" ha dichiarato il portavoce della BP Bill Salvin. La cupola, delle dimensioni di una casa di circa 12 metri d'altezza, dovrebbe diventare operativa per la giornata di domenica.
Il 'mega-imbuto' sarà poi collegato ad una nave in superficie che immagazzinerà il greggio. Bp spera di avere completato le operazioni preliminari entro lunedì. Per il gruppo petrolifero, che si prepara d'altra parte a staccare gli assegni per i risarcimenti dell'incidente, le difficoltà tecniche sono tante: gli ingegneri Bp dovranno infatti manovrare dei robot sub-acquatici in mezzo alla totale oscurità, tra forti correnti marine e l'alta pressione.
Gli operai della piattaforma petrolifera della Bp Deepwater Horizon hanno riferito agli inquirenti che l'esplosione all'origine del disastro è stata causata da una bolla di metano che è risalita lungo la colonna di trivellazione. Lo riferiscono alcuni online Usa, fra cui il Houston Chronicle. La bolla, secondo la ricostruzione, si è formata durante le operazioni per sigillare col cemento una bocca del pozzo ed è risalita lungo la colonna di trivellazione, espandendosi man mano che diminuiva la pressione, insinuandosi attraverso barriere e guarnizioni, anche se non sarebbe chiaro cosa abbia causato l'esplosione della bolla stessa.
Intanto, sui diversi fronti - dal delta del Missisipi alla Florida - nei quali gli Usa stanno combattendo la battaglia contro la marea inquinante, la gente segue con il fiato sospeso 'l'operazione cupolà. Un po' dappertutto, la preoccupazione è sempre ai massimi livelli, anche se ognuno dei quattro stati Usa minacciati dall'eco-disastro segue l'evolversi della vicenda con un grado di tensione diverso. In prima fila c'é la Louisiana, dove fin da ieri il catrame ha iniziato a contaminare le Isole Chandeleur, un paradiso ambientale al largo dello stato. Fonti delle autorità di St.Bernard (località a sudest di New Orleans, di fronte alle isole) hanno d'altro canto reso noto che stanno lavorando con la Guardia Costiera e con rappresentanti della Bp proprio per proteggere le proprie coste e l'ecosistema.
La situazione è invece, almeno per il momento, ben diversa in Florida. Nella cittadina di Pensacola e in altre aree del nordovest dello stato, nel corso della giornata la gente si è preparata per un weekend accompagnato da buone condizioni climatiche. La marea nera proveniente dal Golfo del Messico per ora continua ad essere solo una potenziale minaccia, non una realtà. "C'é un clima spettacolare, ci vediamo al mare", hanno detto ripetutamente i presentatori della rete locale Wear-Tv, subito aggiungendo che le notizie non sono invece così positive "per i nostri vicini", e cioé Louisiana e Mississippi. "Quella di seguire le tracce del movimento del petrolio è un'esperienza nuova", ha ammesso l'esperto meteo della Wkrg, un'altra emittente di Pensacola, rilevando che i pronostici degli ultimi giorni sugli effetti dei venti nel Golfo del Messico sulla marea nera "non sono stati molto precisi". Fatto che spiega a sua volta perché è difficile prevedere l'impatto del catrame nei diversi tratti delle coste Usa, nonostante i numerosi 'oil-tracker' montati a bordo delle navi, gli apparecchi che seguono le tracce e i movimenti del greggio in mare.

Fonte: Ansa.It

Nella foto, la cupola che stamane è stata depositata sopra la falla.
SGRdust
00martedì 11 maggio 2010 18:42
Poi la cupola mi pare che non abbia proprio funzionato! Ed ora siamo al punto di partenza...pure la BP non sa cosa fare al momento...
AURORA PILOT
00martedì 11 maggio 2010 18:59
Dice che dovrebbero buttare in mare migliaia di litri di solvente...speriamo che almeno questo fermi il problema e che sopratutto non faccia peggio che meglio!
SGRdust
00martedì 11 maggio 2010 19:54
Infatti ieri ho visto che buttavano il solvente sopra le macchie di petrolio(in stile CanadAir)...! Mah!!! Non so cosa sia piu dannoso, ma almeno il solvente è sicuramente piu volatile (ma non so lo è anche nell'aqua)
_Thomas88_
00martedì 11 maggio 2010 20:36
Di certo non avere un piano di emergenza per fronteggiare questi disastri fa riflettere su come queste grandi compagnie pensino solo a fare i soldi per loro...
zoran15
00mercoledì 12 maggio 2010 15:56
dilettanti....
_Thomas88_
00mercoledì 12 maggio 2010 17:38
Re:
zoran15, 12/05/2010 15.56:

dilettanti....




Dilettanti non direi,...più che altro menefreghisti delle possibili consenguenze di un disastro come quello che è accaduto. [SM=g27826]
Adesso i russi hanno proposto di utilizzare un'esplosione nucleare controllata, come loro del resto hanno fatto più volte per constrastare situazioni del genere in Siberia.
(richard)
00mercoledì 12 maggio 2010 18:45
Un esplosione nucleare sottomarina porterebbe ad un terremoto o chissa' quale tsunami senza garantire la chiusura del pozzo aperto!
AURORA PILOT
00mercoledì 12 maggio 2010 18:54
Ma mica dev'essere nucleare l'esplosione (richard)?!

Bastano un po' di tonnellate di tritolo e vedi quanti altri pozzi aprono...mi pare una "boiata pazzesca".
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