Lo shuttle europeo avra' la stella rossa

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(richard)
00lunedì 28 luglio 2008 19:08
Atterra come un elicottero e può andare sulla Luna
Non atterra come il Columbia statunitense. La particolarità della nave spaziale destinata a mandare in pensione la capsula russa Soyuz dopo oltre quarant’anni di onorato servizio è quella di tornare sul pianeta scendendo lentamente, grazie a un sistema di retrorazzi che negli ultimi metri la faranno sembrare un elicottero. E non è la sola.

L’altro tratto che rende speciale il progetto è la cooperazione dell’Europa con la Russia. I tecnici delle due agenzie spaziali stanno studiando l’intesa e i ministri Ue dovranno esaminarla in autunno.

Sarebbe un passo dall’incredibile valenza strategia e politica, nonché dal logo potenzialmente accattivante: una stella rossa fra dodici gialle.

Sebbene le trattative per una partnership commerciale siano su un binario morto da anni, nello spazio il dialogo fra i due giganti vicini di casa pare procedere di buona lena.

I primi segnali si sono visti quando la fase progettuale del nuovo shuttle russo, inizialmente battezzato Kliper, è diventata per mancanza di finanziamenti un’impresa internazionale: l’Agenzia spaziale europea (Esa) è stata coinvolta per contribuire con materiali avanzati, avionica e sistemi di pilotaggio.

Ora si vuole procedere verso l’ennesima frontiera, in fretta, anche perché l'uscita di scena delle navette americane (2010) potrebbe lasciare ai russi - per un breve tempo - il monopolio dei voli andata-ritorno.

Il design della macchina spaziale eurorussa, che sembra un tappo di champagne sorridente e peserà 18-20 tonnellate, è stato concepito pensando alla possibilità di trasportare quattro persone più bagagli sulla Luna, in diretta concorrenza con il piano Orion/Ares degli americani.

Secondo l’esperto moscovita di questioni spaziali Anatoly Zak, che lo ha presentato nei giorni scorsi all’Air Show di Farnbourough, l’abitabilità della capsula potrà essere ampliata a sei posti in caso di voli in orbita bassa.

«Se l’Esa e l’agenzia russa troveranno l’accordo - assicura Zak - l’Europa potrà fornire il modulo di servizio». Che sarà basato sulla medesima tecnologia dell’Atv, il Veicolo automatizzato di trasferimento, il mezzo spaziale più complesso mai sviluppato sul nostro continente, lanciato per la prima volta in marzo verso l’Iss, la stazione spaziale internazionale.

Non si esclude che il consorzio aerospaziale europeo Eads spinga per piazzare ai russi una versione pilotabile dell’Atv. Difficile però che Mosca lo accetti.

Uno dei punti chiave del negoziato fra i due aspiranti amici delle stelle è la localizzazione della base di lancio. I russi vorrebbero fosse una delle loro, in particolare punterebbero a coordinare tutti i decolli con equipaggio nel cosmodromo in costruzione a Vostochny, nella regione orientale di Amur.

Gli europei propongono invece la base Ariane di Kourou, nella Guyana francese. Zak non scarta una stretta collaborazione fra i due siti, consapevole che sarà più difficile, se si vuole mettere in piedi una missione lunare, lo sviluppo di razzi ben più potenti di quelli oggi disponibili.

«E’ una questione aperta», ammette, perchè qui non basta l’intesa. Ci vogliono fondi, così tanti che nessuno per il momento sembra essere disposto a scommettere che si farà.
da:La stampa.it


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