Leggere nel pensiero

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zoran15
00mercoledì 8 settembre 2010 12:38
dal "corsera"
ESPERIMENTO DI UN TEAM UNIVERSITARIO DELLO UTAH. SONO I PRIMI PASSI
Capire la mente umana:
si comincia a leggere nel pensiero
Microelettrodi riconoscono alcune parole di pazienti affetti da malattie che ne inibiscono l'uso

MILANO - Leggere la mente umana e tradurre i segnali cerebrali in parole grazie a sensori posti sulla superficie del cervello è il sogno di ogni scienziato. Un sogno che potrebbe diventare presto realtà grazie a un team dell’Università dello Utah, guidato dal bioingegnere Bradley Greger, che ha messo a punto un sistema, accurato al 90%, che permette ai pazienti affetti da patologie che ne inibiscono la parola (ad esempio, chi è stato colpito da ictus o soffre della cosiddetta “lock-in syndrome, ovvero “sindrome da chiavistello”) di comunicare con il mondo esterno.

L'ESPERIMENTO - Gli scienziati sono giunti alla storica scoperta grazie ad un esperimento su un paziente epilettico a cui erano state attaccate due fasce di microelettrodi non invasivi ai centri del cervello deputati al linguaggio (il primo sulla corteccia motoria che controlla i movimenti facciali e il secondo all’area di Wernicke, appena sopra l’orecchio sinistro, che agisce come una sorta di traduttore per il cervello): in un primo momento, al paziente era stato chiesto di leggere in maniera continuativa ognuna delle dieci parole che potrebbero essere utili ad una persona paralizzata (ovvero, “sì”, “no”, “freddo”, “caldo”, “fame”, “sete”, “ciao”, “arrivederci”, “di più” e “di meno”), registrando quindi i segnali cerebrali corrispondenti. In seguito, è stato chiesto all’uomo di ripetere le stesse parole ad alta voce al computer e si è visto che questo era in grado di accoppiare gli imput cerebrali alle singole parole con una percentuale di riuscita fra il 76 e il 90% (a seconda che arrivassero dall’area di Wernicke o dalla corteccia facciale) e senza il ricorso ad alcun software di riconoscimento vocale. In sostanza, il solo pensare a una parola (senza dirla) produrrebbe lo stesso segnale cerebrale e stando al professor Greger e al suo team, questo risultato potrebbe permettere di arrivare in tempi brevi (nel giro di due o tre anni al massimo, con i miglioramenti del caso) ad un sistema di traduzione e ad una casella vocale in grado di ripetere le parole che stiamo pensando.


IL METODO FUNZIONA - «Possiamo dire di essere vicini alla lettura del cervello – ha spiegato il bioingegnere al “Journal Neural Engineering” (http://iopscience.iop.org/1741-2552/) che ha pubblicato i risultati della ricerca – visto che siamo stati capaci di decodificare le parole dette usando solo i segnali del cervello. Naturalmente, siamo ancora all’inizio e pertanto abbiamo bisogno di più parole e di una maggior esattezza prima di poter riconoscere l’effettiva utilità di questo dispositivo wireless che converte i pensieri in parole per i pazienti affetti da paralisi causata da un ictus o da un incidente, ma senz’altro poter dare loro anche solo 30 o 40 parole migliorerebbe sensibilmente la loro qualità della vita. Ciò non significa che il problema sia completamente risolto e che possiamo andare tutti a casa, ma semplicemente che questo metodo funziona, anche se va logicamente perfezionato».
[SM=g2201354]
filovirus59
00mercoledì 8 settembre 2010 12:55
sarebbe interessante sapere quello dei politici, almeno ci diamo una regolata prima del voto.
_Thomas88_
00giovedì 9 settembre 2010 12:37
Mi ricordo che la CIA era interessata alla lettura e al controllo del cervello dei dittatori nemici...
Siamo lontani comunque da super-persone che riescono a leggere i pensieri degli altri solamente con le proprie capacità telepatiche...
(richard)
00giovedì 9 settembre 2010 15:08
Gia' col progetto MK ULTRA si tento' di capire e sfruttare le potenzialita' del cervello durante la guerra fredda,ma se n'è saputo sempre poco.



MK-Ultra - Mind Control

Piccolopopolo
00giovedì 9 settembre 2010 15:29
Mha sono scettico però devo ammettere che ci credono in molti, anzi forse più gli scienziati di altri.
Si parla di telepatia praticamente. Mi ricordo che la Darpa, l'agenzia del ministero della Difesa statunitense che si occupa di sviluppare le tecnologie militari dei prossimi decenni, aveva finanziato poco tempo fa un progetto che prevedeva l'uso della telepatia come mezzo di comunicazione tra i soldati. Non chiedetemi come ma pareva possibile [SM=g27832]

Si chiamava "Silent Talk", e il programma aveva l'obiettivo di "consentire la comunicazione tra utenti su un campo di battaglia senza l'uso della voce, attraverso l'analisi dei segnali neurali, cioè mentali insomma. A quanto ho capito il cervello umano funziona a onde medie, come un computer, come un cellulare, insomma siamo fatti di memoria di ram, di silicio [SM=g27828]

Chissà magari ci arriveremo un giorno a poter comunicare telepaticamente e leggere nel pensiero, ma non credo che sarà come parlare al telefonino.
(richard)
00giovedì 9 settembre 2010 15:34
...gia' gli alieni usano questo sistema telepatico senza alcun linguaggio meccanico da chissa' quante migliaia di anni o forse piu'!
_Thomas88_
00venerdì 10 settembre 2010 12:26
E' vero Piccolopopolo...Anche io ho sentito parlare del programma Silent Talk della DARPA...
A raccontarlo in giro non ci crederebbe nessuno, eppure è la verità!
filovirus59
00sabato 11 settembre 2010 10:41
a proposito del pensiero, avete provato quel programma "free" che mappa la mente umana che si chiama "freemind"? che ne dite è attendibile?
_Thomas88_
00sabato 11 settembre 2010 11:27
Re:
filovirus59, 11/09/2010 10.41:

a proposito del pensiero, avete provato quel programma "free" che mappa la mente umana che si chiama "freemind"? che ne dite è attendibile?




[SM=g27833] Mai sentito nominare, filovirus...non posso aiutarti!
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